• 20/11/2018

“Qual è la posizione del Governo, di fronte all'indebolimento del tradizionale settore delle Tlc? E quali le sue intenzioni rispetto alla potenziale creazione, a seguito dello scorporo della rete di Telecom Italia, di una nuova società, a controllo pubblico, per la gestione della rete unica?”. Lo chiedono Francesco Boccia, Gianluca Benamati, Ettore Rosato, Ubaldo Pagano, Marco Di Maio, Vito De Filippo, Susanna Cenni, Francesca Bonomo, Enrico Borghi, con un’interpellanza al Mise a prima firma Boccia.

 

“Il 18 novembre – spiegano - il consiglio di amministrazione del gruppo Telecom Italia ha nominato Luigi Gubitosi nuovo amministratore delegato. Al centro del cambio al vertice vi è lo scontro tra i due principali azionisti sul progetto di scorporo della infrastruttura di rete di Telecom e di separazione societaria, che vede contrario il gruppo Vivendi e favorevole il fondo Elliott, sostenuto da Cassa Depositi e Prestiti. Tale progetto contemplerebbe tra le varie ipotesi quella dell’integrazione tra la rete di Telecom Italia e quella di Open Fiber, eventualmente con la fusione in una nuova società, finalizzata alla creazione di una infrastruttura statale unica per internet. Il nuovo amministratore delegato ha dichiarato che intende esaminare con attenzione e velocità il progetto per la costituzione di una rete unica. Di Maio ha manifestato l’intento del Governo di trasformare Telecom in un player unico che consenta di fare arrivare la connessione a tutti gli italiani. Il solo paese al mondo che ha fatto uno scorporo senza alcuna strategia industriale sull'effetto del capitalismo digitale del campione nazionale delle telecomunicazioni è la Nuova Zelanda, e i pessimi risultati sono sotto gli occhi di tutti. In Italia appare sempre più evidente il rischio dello spezzatino del complesso aziendale di Telecom Italia con la partecipazione passiva della Cassa Depositi e Prestiti”.

 

“Le incertezze sul futuro, come testimoniano le turbolenze sul mercato azionario, possono danneggiare la società stessa. A giugno 2018 è stato concluso l’accordo per la gestione dei 4.500 esuberi individuati da Telecom Italia, evitando la Cassa integrazione straordinaria a circa 30 mila lavoratori”, concludono.