“Si è svolta oggi la prima delle audizioni previste in Commissione Infanzia per l’affare assegnato, proposto dal collega Paolo Siani e da me con il supporto immediato della presidente Licia Ronzulli, riguardante le iniziative per bambini e gli adolescenti che si trovano in Ucraina e dei profughi minori di età provenienti da questa zona di conflitto”. Lo comunica Paolo Lattanzio, capogruppo Dem in commissione. “L’obiettivo dell’affare - spiega Lattanzio - è quello di produrre non solo un approfondimento sulla situazione dei bambini e degli adolescenti bloccati in Ucraina sotto i bombardamenti e su quella dei minori profughi ma soprattutto di produrre proposte continue per il Governo”. “Tre - continua - le urgenze individuate su cui ci stiamo concentrando: i bambini malati, orfani o abbandonati, con problemi psichici che andrebbero trattati in maniera specifica e individuati già ai confini; i bambini e le mamme senza documenti, soggetti fortememente a rischio di tratta e con l’allarme di una criminalità organizzata già attiva ai confini per adescare donne e figli con la promessa di un passaggio o un alloggio; bambini profughi presenti nel nostro paese”. “Secondo i dati ufficiali sono circa 60 mila i cittadini ucraini arrivati nell’ultimo mese in Italia, dei quali circa 25 mila sono minori”, spiega Lattanzio. “Una prima risposta europea è arrivata attraverso l’adozione della direttiva sulla protezione temporanea. Senza dimenticare che l'europarlamentare Pina Picierno ha raccolto la nostra richiesta di una specifica task force sui minori. Il governo ha stanziato per ora 10 milioni di euro a carico del Fondo Emergenze Nazionali. La ministra Bonetti e il ministro Di Maio hanno aperto un tavolo sui minori con il coinvolgimento del Terzo Settore. Mentre dal ministero dell’Istruzione sono arrivati un milione di euro per l’accoglienza scolastica”. “Bene - aggiunge il capogruppo Pd - questa reazione ma non smetteremo, con la commissione, di fare da pungolo al governo affinché lavori sulla specificità dell'infanzia all’interno di una scenario di guerra. Durante l'audizione di oggi Unicef e Telefono Azzurro hanno espresso alcune urgenze che condividiamo: una cornice entro la quale armonizzare il contributo dell’accoglienza diffusa e informale, controllando al contempo che siano ambienti sani, la necessità di un coordinamento a livello europeo per rafforzare il tracciamento e l’identificazione dei ragazzi senza documento, la necessità di non recidere i legami con le comunità di appartenenza".