La deputata Pd al vertice dei Progressisti Europei al Bundestag
"È giusto che l'Europa si dia delle regole e che le regole vengano rispettate. Ma è anche vero che allorché fu definito il Fiscal compact ci si accordò per testarlo dopo 5 anni, vale a dire esattamente quest'anno, al fine di verificarne l'efficienza. Noi crediamo che sia arrivato il momento di rivedere le regole del patto di stabilità, nel rispetto di quegli obiettivi che ci eravamo dati originariamente.
Rispetto alle modalità di revisione siamo aperti a piú ipotesi. Ad esempio si potrebbe ipotizzare lo scorporo di determinati capitoli di spesa dal calcolo della parità di bilancio: ad esempio si potrebbero considerare come investimenti, e quindi deducibili, le spese aggiuntive sostenute per la cultura, la ricerca e la formazione.
Ma si potrebbe anche sostenere l'ipotesi avanzata dai colleghi francesi, vale a dire l'introduzione di un meccanismo di aggiustamento nazionale su piú anni, così che in periodi di crisi sia possibile escludere dal calcolo del deficit le spese pubbliche per sviluppo e investimenti, salvo poi recuperarli negli anni successivi attraverso un conto nazionale di compensazione.
L' una o l'altra ipotesi consentirebbero di creare margini per promuovere investimenti per la crescita, perchè solo se c'è crescita si puó riuscire a ridurre il debito pubblico e si puó rimettere in moto l'occupazione, soprattutto giovanile."
Lo ha dichiarato Laura Garavini, della Presidenza del Gruppo PD alla Camera, partecipando su delega del Presidente Ettore Rosato, alla terza conferenza dei Presidenti dei Gruppi socialisti e democratici dei parlamenti dell’UE. La conferenza, dal titolo “Towards a Progressive Europe”, si è tenuta al Parlamento tedesco, il Bundestag, con la partecipazione dei capigruppo di quattordici parlamenti europei.