“Il prossimo Consiglio europeo esaminerà importanti questioni sul futuro dell’Unione e, in particolare, l’assetto istituzionale, la nuova Agenda strategica, il quadro finanziario pluriennale, le relazioni esterne e la riforma dell’Unione economica e monetaria. A tutti questi appuntamenti, il governo Conte arriva totalmente impreparato e in una posizione di preoccupante isolamento politico. E’ il governo italiano più debole e inconsistente che la storia del nostro Paese abbia mai conosciuto in Europa. Un esecutivo senza credibilità o autorevolezza e privo da mesi di un ministro per gli Affari europei, che dovrebbe curare i rapporti con le istituzioni dell’Ue e gli altri Stati membri”.
Così Piero De Luca, capogruppo Dem in commissione Politiche europee, intervenendo in Aula alla Camera dopo l’informativa del presidente del Consiglio Conte in vista del consiglio europeo.
“Sul fronte istituzionale - aggiunge Piero De Luca - durante il vertice si discuterà del presidente e della nuova Commissione. Ma si tratterà anche per l’individuazione dei futuri presidenti di Parlamento, Consiglio e Bce. Per la prima volta nella storia dell’integrazione europea, l’Italia non è in grado di incidere minimamente o, peggio, non è neppure interpellata sulle possibili scelte istituzionali. E questo perché il governo è stato anzitutto abbandonato dai suoi principali partners del blocco sovranista. Per quanto riguarda invece lo scenario economico, al centro del dibattito vi saranno importanti questioni che riguardano il futuro del nostro Paese, in particolare l’ipotesi di apertura della procedura d’infrazione per debito eccessivo. Su questo aspetto, l’atteggiamento della maggioranza M5s-Lega appare francamente irresponsabile e pericoloso. Invece di lavorare a un negoziato serio per reperire risorse che consentano di ridurre deficit e debito, membri del governo annunciano una ‘manovra trumpiana’, con creazione di ulteriore disavanzo per finanziare misure come la Flat Tax, chiudendo ogni possibilità di dialogo costruttivo. I problemi che affliggono il nostro Paese non derivano dall’Europa, ma sono frutto dell’incapacità, della superficialità e dell’arroganza del governo gialloverde. L’Europa - conclude il deputato Dem - è l’unica via possibile per la loro soluzione”.