“Berlusconi probabilmente non ha più memoria, o fa finta di non ricordare, che come primo atto il suo governo nel 2008 eliminò la norma contro le dimissioni in bianco. A cosa si riferisce, dunque, quando parla di difesa delle donne come priorità?”
- lo dichiara Titti Di Salvo, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico -
“Ci son voluti 8 anni, la determinazione del Partito Democratico e la caparbietà di molte parlamentari per riconquistare una norma di civiltà varata contro la diffusa pratica ricattatoria nei confronti di donne che consisteva nel far firmare la lettera di dimissioni al momento dell'assunzione, dunque nel momento di massima debolezza. Non è con un ministero che si certifica l’attenzione ai diritti delle donne, ma - sottolinea la deputata Dem - con la volontà, una prospettiva volta a sanare abusi, disuguaglianze e combattere la violenza, con l’impegno per cambiare una cultura che ha visto troppo spesso discriminazioni di genere. Mai prima d’ora – sottolinea - erano stati portati avanti provvedimenti per sottrarre le donne ai ricatti e alla violenza. Basti pensare al Piano antiviolenza; alla legge contro il femminicidio, che non solo punisce ma previene; all’aumento dei fondi per i centri; all’istituzione del Codice Rosa negli ospedali. Ed è in questa legislatura che è stata ratificata la Convenzione di Istanbul”
“Ancora una volta Berlusconi e il centro destra – conclude Di Salvo - mostrano disinteresse nei confronti dei diritti e delle battaglie contro le discriminazioni di genere e fanno campagna elettorale sulla pelle delle donne”.