“Il nuovo piano antiviolenza annunciato dalla sottosegretaria Boschi prevede un forte investimento sulla formazione come elemento portante della strategia di prevenzione e superamento della diffusa indifferenza di fronte alla violenza che colpisce le donne. Le misure antiviolenza per punire gli aggressori e proteggere le vittime devono essere attuate con urgenza, ma non bastano se non vengono accompagnate da altrettante campagne di educazione e di prevenzione che, attraverso i media e specifici percorsi formativi, coinvolgano genitori e insegnanti. Occorre, dunque, che sin dalla scuola possano essere potenziate la formazione al rispetto dell’altro. Sono necessarie regole, vigilanza, consapevolezza a cominciare dal linguaggio della comunicazione. Occorrono interventi, fin dall'infanzia, sull'uso delle parole, sui libri di testo, sui percorsi scolastici, seguendo almeno due obiettivi prioritari: l'educazione ai sentimenti e l'educazione alla corporeità. La questione non è solo femminile: è indispensabile che tutti siano educati a nuove forme di reciprocità, a spezzare l'assuefazione alla violenza di pensiero e di parola che rende insensibili le coscienze. Le azioni educative possono ridurre i costi umani, sociali ed anche economici della violenza”.
Lo dichiara Flavia Piccoli Nardelli, deputata del Pd e presidente della commissione Cultura della Camera.