"La storia di Emanuela Petruzzelli, che da ieri si è incatenata davanti a Montecitorio, è l'ennesima, drammatica storia di una donna vittima di violenza e a rischio femminicidio. Emanuela mi ha raccontato di aver denunciato suo marito e da quattro anni aspetta che giustizia sia fatta. Quattro anni in cui ha vissuto ogni giorno con l'incubo di venire ammazzata, proprio come la sorella, dall'uomo che diceva di amarla. Un incubo che deve finire e per il quale, è evidente, il Codice Rosso non è sufficiente. Perché se si vuole fare sul serio non basta la repressione e perché servono fondi". Lo scrive sui social Laura Boldrini, deputata del Partito democratico e presidente del Comitato permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo. "Come fa questo governo, dopo un'estate segnata da violenze e femminicidi, a ritenere che le vite delle donne non valgano i finanziamenti necessari per aumentare gli organici della magistratura e per la formazione di giudici, forze dell'ordine e di tutte le figure necessarie a tutelare le tante, troppe donne che ogni giorno rischiano di essere ammazzate? Ce lo ha ricordato anche il Presidente Mattarella nella sua lettera di oggi a 'Il Tempo delle Donne'. Serve 'un impegno educativo e culturale contro mentalità distorte e una miserabile concezione del rapporto tra donna e uomo'. E per fare questo bisogna investire risorse e cominciare dalle scuole. Sul caso di Emanuela Petruzzelli presenterò un'interrogazione al ministro Nordio per capire come sia possibile un ritardo di questo genere e chiederò alla Commissione bicamerale d'inchiesta sul femminicidio di occuparsene direttamente".