“Bene che il Governo abbia fissato per il prossimo 28 maggio la data per lo svolgimento dei due referendum promossi dalla Cgil. Il problema non è però quello di accorpare la data di questa consultazione con quella delle prossime elezioni amministrative, ma casomai di fare una buona legge in tempi rapidi su voucher e appalti, evitando così i referendum stessi. Proprio oggi la commissione Lavoro ha compiuto due atti importanti: ha adottato il testo base sul lavoro accessorio e incardinato la nostra proposta di legge sulla responsabilità solidale negli appalti. Nel primo caso si tratta di un provvedimento che circoscrive notevolmente il ricorso all'uso dei voucher, riportando lo strumento alla sua natura originaria; nel secondo caso si ripristina pienamente la responsabilità solidale tra committente e appaltatore nei confronti del lavoratore. Si tratta di due interventi legislativi mirati ed equilibrati. L'iniziativa referendaria ha senz'altro spronato la politica a correggere limiti ed errori che si sono palesati nella disciplina e ora Parlamento e Governo possono provvedere a correggerla in tempi molto rapidi a partire da queste proposte. Non percorrere fino in fondo la strada legislativa e andare viceversa a referendum su materie così complesse, non risolvibili con un sì o con un no, sarebbe invece un errore. Costringerebbe gli elettori a scegliere tra due soluzioni non soddisfacenti: nel caso del lavoro accessorio, ad esempio, si tratterebbe di decidere se tenere le cose così come sono (con tutte le storture e gli abusi che abbiamo visto) o, viceversa, se cancellare i voucher anche laddove sono risultati utili a togliere un po' di lavoro nero. Sarebbe poi incomprensibile, a un passo dalla soluzione, non percorrere fino in fondo la strada legislativa e spaccare nuovamente il popolo del centrosinistra con un referendum. Ci sono le condizioni per trovare una buona soluzione condivisa, ne siamo convinti. Ecco perché non ci uniamo al coro di chi oggi chiede al Governo, pur legittimamente, di accorpare referendum e amministrative, ma chiediamo invece al Governo e al Pd di fare fino in fondo il proprio mestiere: approviamo subito una buona legge che superi alla radice la necessità stessa del referendum”.
Lo dichiarano i deputati del Pd, Davide Baruffi e Antonio Boccuzzi, membri della commissione Lavoro di Montecitorio.