Jobs act centrato su lavoro stabile e superamento precarietà
Sui voucher c’è chi sta portando avanti una polemica strumentale che prescinde dalla verità e le cui tesi sono facilmente confutabili.
- Lo scrive su Facebook Titti Di salvo, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico -
“È evidente che ci fosse un abuso nell'utilizzo dei voucher, testimoniato dalla esplosione del loro numero, e un uso diverso da quello di strumento per pagare un lavoro saltuario, occasionale, non organico, non prevedibile. Il Pd, prima della raccolta firme per promuovere il referendum, aveva iniziato la discussione di una proposta di legge per impedirne l'abuso o l'uso improprio e – spiega la deputata Dem - il Governo per la stessa ragione ne aveva deciso la tracciabilità. Il referendum, poi, avrebbe avuto come esito o il mantenimento di uno strumento che andava modificato o l'abrogazione dei voucher, lasciando aperto il problema della retribuzione del lavoro occasionale. La scelta di evitarlo è stata saggia perché – sottolinea Di Salvo - così abbiamo aperto un confronto con le parti sociali per trovare uno strumento, in tempi brevissimi, per il lavoro occasionale che fosse più rispettoso dei diritti delle persone e funzionale per famiglie e imprese. Stupisce, dunque, che autorevoli componenti di gruppi di opposizione della commissione lavoro sostengano che l'abolizione dei voucher, in questa breve fase di transizione, comporti automaticamente ad un ritorno al lavoro nero: esistono altre forme e tipologie contrattuali, anche se sicuramente più costose e meno semplici
“E a chi parla di ricatti – conclude Di Salvo – ricordo che la filosofia del job act è del tutto contraria ai voucher perché centrata sulla priorità del lavoro stabile e il superamento della precarietà.”