"Giacomo Matteotti è stato tutta la vita dalla parte dei più deboli; lui non rinnegò mai le sue origini benestanti, però nei suoi scritti giovanili e nel suo impegno politico e organizzativi appare forte l'influsso dell'ideologia evangelizzante di Camillo Prampolini e Nicola Badaloni, oltre a quello di Filippo Turati, assertori di un'azione politica di massa capace di suscitare il riscatto delle classi lavoratrici.
Oddino Morgari lo ricordava con un aspetto molto distinto, figura slanciata; padre premuroso che tornava a casa dai suoi tre bimbi finite le sedute parlamentari. L'odio nei confronti di Matteotti arriva da molto lontano; a Ferrara già nel gennaio 1921 un gruppo di agrari gridò ai fascisti che bisogna sopprimere e ammazzare l'onorevole Matteotti, siamo nell’Italia Liberale. Fu anche aggredito fisicamente in seguito e dal marzo 1921 i fascisti gli impedirono di tornare in Polesine. Ma perché c'era questo odio nei suoi confronti? Perché Matteotti più in quest'Aula denunciò quello che realmente accadeva perché non c’è mai stato un fascismo buono e uno cattivo dopo le leggi razziali del 1938. Raccontava le aggressioni del capilega nel cuore della notte 100 contro 1, questo era il fascismo agrario nel polesine. Oggi a 100 anni di distanza dalla morte di Matteotti dobbiamo riflettere su cosa è stato il fascismo, e come la violenza sia stata la sua levatrice". Lo ha detto in Aula il deputato del Pd, Federico Fornaro, dichiarando il voto convintamente favorevole del Partito Democratico sul ddl sulle celebrazioni per il centenario delle morte di Giacomo Matteotti.
“L'auto elettrica si è già imposta come innovazione del settore e richiede un radicale ripensamento organizzativo e tecnologico delle filiere produttive: su questa linea Stati Uniti e Cina si sono attivati in modo deciso supportando l'industria e il mercato dei consumi con enormi investimenti. Il 28 marzo scorso l’Unione europea ha adottato definitivamente il regolamento che stabilisce lo stop alla vendita di veicoli a motore endotermico dal 2035. Chiediamo al ministro Urso quali politiche industriali il governo intenda attuare per affrontare la transizione e realizzare un piano straordinario per l'automotive, valorizzando le potenzialità nazionali di innovazione, prevedendo strumenti per la trasformazione industriale e l'innovazione e stanziando risorse adeguate per investimenti, ricerca, ammortizzatori sociali e formazione per la salvaguardia occupazionale”. Così il deputato del Pd Roberto Morassut nel corso del Question time alla Camera, rivolgendosi al ministro delle imprese e del made in Italy.
Nella replica a Urso il capogruppo del Pd in commissione Attività produttive Vinicio Peluffo si è detto “del tutto insoddisfatto della risposta del ministro, che ha ereditato dal governo Draghi il fondo istituito per favorire la transizione ecologica della filiera automotive di 8,7 mld da qui al 2030. Così come ha ereditato i fondi del Pnrr. Per citare solo la Missione 2: sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica (risorse 740 m di euro), rinnovo delle flotte bus e treni verdi (risorse 3,64 mld di euro), rinnovabili e batterie (risorse 1 mld euro), bus elettrici (risorse 300 milioni euro). A cui si aggiungono le misure trasversali previste dal Pnrr nella Missione 1, 2 e 5. Il ministro Urso ha ereditato questi fondi, non è merito suo e adesso dimostri almeno di saperli spendere. Infine, il governo dispone anche del lavoro dell’Osservatorio sull’automotive promosso da Federmeccanica Fim, Fiom e Uilm, un contributo sostanziale delle parti sociali, un laboratorio di idee, di studi e di approfondimenti che esprimono posizioni condivise sulle condizioni e sulle prospettive del settore automotive italiano, che ha ancora grandi potenzialità di innovazione ma ha bisogno di una politica nazionale strutturata di sostegno al settore per renderlo protagonista nella transizione ecologica e digitale”.
Conferenza stampa di Presentazione domani al Senato dell’intergruppo parlamentare
Dichiarazione di Paolo Ciani, deputato Pd
“Sono lieto di comunicare che insieme al Sen. Ignazio Zullo, abbiamo deciso di dare il via ad un percorso di confronto su un tema a me molto caro, quello dell’Invecchiamento attivo, istituendo un intergruppo parlamentare su questa materia. Domani martedì 28 marzo alle ore 10 presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato sita in piazza Madama 11 si terrà la conferenza stampa di presentazione. L'intergruppo nasce con l'obiettivo di promuovere e sostenere politiche volte a favorire l'invecchiamento attivo e la qualità della vita delle persone anziane, nonché di affrontare le sfide demografiche che la nostra società sta affrontando”. Cosi in una nota il deputato Paolo Ciani, segretario della XII Commissione Affari Sociali della Camera, tra i promotori dell’intergruppo parlamentare. “Ringrazio ancora i colleghi che hanno aderito e il Sen. Zullo che insieme a me si è fatto portavoce di questa iniziativa. Alla conferenza stampa, insieme a noi promotori, interverrà Michele Conversano, presidente del Comitato tecnico scientifico HappyAgeing con cui abbiamo collaborato per dare il via a questo importante progetto. Sarà un’occasione per illustrare le finalità dell'intergruppo e le attività che intenderemo svolgere in futuro”, conclude la nota.
Servono più investimenti in strutture e personale psichiatrico
Domani, 15 Marzo, sarà la giornata nazionale dei disturbi del comportamento alimentare. Basta pacche sulle spalle ai ragazzi e ragazze. Ci vuole coerenza. La destra ha tagliato l'80% dei fondi per il bonus psicologo. Eppure in Italia le statistiche ci parlano di un’incidenza molto alta di disagi psicologici tra i ragazzi. Più di 300.000 adolescenti fanno uso di psicofarmaci senza prescrizione e un ragazzo su due sotto i 18 anni soffre di disturbi post-traumatici. Servono più investimenti in strutture e personale psichiatrico, non meno risorse. Perché di 340mila richieste di bonus psicologo arrivate durante il Governo Draghi ne è stata accolta solo una su dieci. Serve una rete di ascolto capillare. Serve un numero gratuito di assistenza. Serve potenziare la rete dei consultori. Serve assumere nei prossimi 5 anni almeno 7000 psichiatri, psicologi e neuropsichiatri infantili.
Così il deputato del Pd Nicola Zingaretti.
La deputata del Partito Democratico Laura Boldrini parteciperà domani 14 marzo alla conferenza stampa organizzata dall’associazione Assopace Palestina dal titolo #SaveMasaferYatta-Più di mille persone in 8 villaggi stanno per essere scacciate forzosamente dalle loro case e terre per far posto a un poligono di tiro per l’esercito israeliano, prevista alle ore 14, nella sala stampa della Camera dei Deputati. All’appuntamento saranno presenti, oltre ad una delegazione della comunità palestinese di Masafer Yatta, la relatrice speciale dell’Onu per i diritti umani in Palestina Francesca Albanese, i deputati Arturo Scotto e Nicola Fratoianni e la deputata Stefania Ascari.
“Le tematiche dell’occupazione, della riconversione produttiva e della riqualificazione ambientale di Piombino vanno affrontate e risolte; in questo contesto la situazione dello stabilimento Jsw è centrale e non più rinviabile. Il gruppo indiano Jindal è presente sul territorio ormai dal 2018 e sembra ormai che non abbia intenzione di assicurare il rilancio dell’azienda; il Ministero delle Imprese e del Made in Italy non può perdere altro tempo, deve intervenire concretamente sulle palesi inadempienze all’accordo di programma. Non bastano più periodiche rassicurazioni come quella arrivata ieri, servono atti concreti o è necessario lasciare spazio a nuovi acquirenti capaci di garantire gli investimenti. Per tenere alta l’attenzione sulla vicenda una delegazione dei deputati Pd si recherà nei prossimi giorni a Piombino”: è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio, sull’incontro tenuto oggi giovedì 9 marzo a Roma tra i deputati del Partito Democratico ed una delegazione sindacale del polo siderurgico di Piombino.
Giornata nera per la maggioranza. A meno di 24 ore dal Cdm a Crotone che avrebbe dovuto recuperare la mancata presenza della premier nelle ore successive alla tragedia, litigano sui provvedimenti da approvare in quella sede. Salvini tiene sotto scacco il governo per una linea dura sull’immigrazione sul modello inglese – respingimenti e deportazioni – mentre Forza Italia frena e Fratelli d’Italia difende “legge e ordine” con cui ha fatto tutta la campagna elettorale, con qualche scrupolo in più dopo 72 morti e una catena di responsabilità ancora da chiarire. E anche in Parlamento ognuno per conto suo: Fratelli d’Italia festeggia l’8 marzo tentando di affossare la legge per far uscire i bambini dal carcere e poi chiede l’aggiornamento per l’elezione dei componenti dei Consigli Giuridici perché vorrebbe imporsi senza confronto con le opposizioni. Tensioni e liti dettate da arroganza, superficialità, e voglia di strafare. Intanto un paese aspetta che vengano prese decisioni sull’emergenza siccità, sui salari, su opzione donna… e chiede che si evitino altre tragedie.
Lo dichiara la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani
“Dal 13 marzo e fino al 2025, per il completamento del raddoppio della tratta Catenanuova-Bicocca, niente treni, sostituiti da bus con base di partenza/arrivo da Dittaino. Questo non è (neanche) un pesce d’aprile! E’ un diktat, una comunicazione inaccettabile nei tempi e nei modi che offende la Sicilia e i siciliani. Una scelta paradossale, oltre che inspiegabile, quella adottata da RFI nella regione, la Sicilia, con la velocità media dei treni più lenta d’Europa”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia e capogruppo PD in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo.
“Si discute di autonomia differenziata ma – prosegue Barbagallo – così facendo, e questo è un esempio concreto, ci sarà sempre un’Italia a due livelli diversi: l’alta velocità al Nord e i cantieri infiniti in Sicilia con la chiusura di 2 anni per completare 38 chilometri per il raddoppio della tratta Catania-Palermo-Catania. Treni vecchi, binario unico, mezzi lenti e servizi sostitutivi con bus: questo è il triste ed amaro risultato. RFI, ci tratta come sudditi nel totale e assordante silenzio del Governo regionale. Il PD – conclude – presenterà un atto ispettivo alla Camera e chiederà conto in ogni sede dell’operato di RFI e di tutte le istituzioni coinvolte”.
“La presidente del Consiglio vuole più amministratrici nelle aziende pubbliche. Ma licenzia per ragioni politiche senza giusta causa quelle in carica #8Marzo”. Lo scrive su Twitter la deputata dem Marianna Madia, vicepresidente della commissione Politiche UE della Camera, commentando il licenziamento della presidente di Anpal Servizi, Cristina Tajani.
“Al fianco delle donne che lottano per conquistare e difendere la loro libertà, in Italia e nel mondo. Sempre”.
Così il deputato dem, Nicola Zingaretti, postando su Twitter la foto di una manifestazione delle donne iraniane.
“Non possiamo oggi non interessarci in particolare della situazione delle donne Ucraine ad un anno dall’inizio dell’invasione russa, spesso violentate, strappate dalle loro terre, costrette a veder morire i propri figli, utilizzate come armi di guerra. Non possiamo non ascoltare il grido delle donne iraniane che, rischiando la vita, si ribellano per affermare la propria dignità, i propri diritti e la libertà di tutti. Non possiamo ignorare il destino delle bambine e delle ragazze afghane cui vengono negati diritti elementari e fondamentali come quello di istruirsi, di studiare. Non possiamo non pensare alle tante donne che affrontano viaggi di fatica inimmaginabile, tra violenze indicibili. In fuga da persecuzioni, fame, guerra e alla ricerca di un posto sicuro, di un porto sicuro. Donne che troppo spesso, come accaduto a Crotone, finiscono insieme ai propri figli tra le vittime, magari senza nome, dei naufragi sulle nostre coste. Eppure la speranza, la resistenza, la forza di tante donne in Italia e nel mondo ci mostrano la necessaria via del coraggio, dell’umanità, dell’accoglienza, quella che anche noi dobbiamo percorrere.” Ha dichiarato Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei Deputati e vicepresidente PD, nel suo intervento in aula a Montecitorio.
Il diritto delle donne ad essere protagoniste della vita del Paese rappresenta ancora una questione viva. Ogni anno infatti ci ritroviamo a ricordare obiettivi mancati: i troppi casi di sopraffazione e di violenza; l’inaccettabile condizione di disuguaglianza della donna nel mondo del lavoro; la difficile conciliazione di lavoro e vita privata. A nessuno sfugge che in questi anni si siano compiuti progressi importanti, sebbene vi siano ancora barriere e disuguaglianze resistenti. Fa piacere notare che non sono poche le donne che negli ultimi anni sono riuscite, nelle istituzioni, a raggiungere posizioni di rilievo. Riconoscimenti e successi crescenti che si traducono però solo in parte in una maggiore presenza delle donne nei vertici delle varie professioni e, soprattutto, non bastano a determinare tassi di attività comparabili a quelli di altre economie avanzate.” Ha dichiarato Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei Deputati e vicepresidente PD, nel suo intervento in aula a Montecitorio.
“Nell’anno in cui la Costituzione compie 75 anni, la ricorrenza dell’8 marzo invita noi tutte e tutti a ricordare anche il grande risultato raggiunto dalle 21 donne costituenti che rappresentarono con rigore le istanze di uguaglianza e parità. Istanze che conoscevano molto bene, che avevano vissuto sulla propria pelle e visto impattare sulla pelle di tante altre donne italiane. Le donne Costituenti condivisero e riuscirono a vincere battaglie importanti. Non furono concessioni, ma il riconoscimento di diritti che migliaia di donne italiane avevano conquistato combattendo contro il nazifascismo. Il frutto del voto delle donne finalmente espresso per eleggere anche altre donne alle cariche più alte.” Ha dichiarato Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei Deputati e vicepresidente PD, nel suo intervento in aula a Montecitorio.
“Martedì 7 marzo una delegazione dell’Intergruppo della Camera dei deputati per le donne, i diritti e le pari opportunità, coordinato da Laura Boldrini, parteciperà alla camminata notturna a Roma, con partenza alle 20 da piazza dei Condottieri, realizzata dall’associazione Donnexstrada per rivendicare il diritto alla libertà di ognuna di noi. Libere di scegliere cosa indossare, dove andare, a che ora rincasare. Libere di vivere senza aver paura per la propria incolumità. Le statistiche degli ultimi anni sono allarmanti: più di 8 donne su 10 hanno subito molestie in strada almeno una volta nella vita. Le molestie troppo spesso si trasformano in forme di violenza ancora più gravi e confermano che questa piaga culturale - la tendenza dell’uomo a imporsi sulla donna con l’utilizzo della forza - è ancora difficile da sconfiggere. Ecco perché, in occasione dell’8 marzo, è importante porre l’accento su questo tema. Perché la libertà formale di ogni donna si traduca in sostanza, nella vita di tutti i giorni”.
È quanto si legge in una nota dell’Intergruppo della Camera dei deputati per le donne, i diritti e le pari opportunità coordinato dalla deputata Pd Laura Boldrini.
Dopo la promessa fatta in campagna elettorale, il deputato dei Democratici ha presentato un emendamento alla manovra economica per concedere agli enti locali la possibilità di utilizzare parte di quanto accantonato nel Fondo Crediti Dubbia Esigibilità
Roma, 13 dicembre 2022. “Il caro energia ha aggravato una crisi che stanno pagando imprese, lavoratori, famiglie, Terzo settore. Come promesso in campagna elettorale, ho presentato un emendamento alla manovra economica per concedere agli enti locali la possibilità di utilizzare parte di quanto accantonato nel Fondo Crediti Dubbia Esigibilità (Fcde), per poter finanziare contributi a beneficio di quei soggetti maggiormente in difficoltà”.
Ad annunciarlo è il deputato del Pd Emiliano Fossi.
“I rincari energetici stanno mettendo in ginocchio Terzo settore, famiglie e imprese: rischiamo di veder scomparire parte delle associazioni di volontariato e con loro un fondamentale pezzo di welfare su cui si poggia la Toscana, come gran parte dell’Italia. Se il mio emendamento venisse approvato - dice Fossi - i Comuni potrebbero svincolare una percentuale del Fondo Crediti Dubbia Esigibilità, destinando quelle risorse alle categorie più bisognose. Per recuperare i fondi, si può pensare anche a introdurre strumenti ancora più efficaci per il contrasto all’evasione fiscale”.
Una mossa che in Toscana, ad esempio, permetterebbe di sbloccare qualche centinaio di milioni di euro, dato che tutti i Comuni sono obbligati per legge ad accantonare soldi per coprire i vuoti di bilancio per le multe e le tasse non riscosse.
“Gli enti locali - spiega Fossi illustrando l’emendamento - potrebbero determinare con propria delibera entro il 31 marzo 2023 la definizione agevolata dei crediti in essere al 31 dicembre 2021, relativi alle proprie entrate tributarie e patrimoniali, consentendo il pagamento senza applicazione di sanzioni ed interessi. Potrebbero consentire la rateizzazione del pagamento entro un massimo di 60 mesi con cadenze trimestrali con importi non inferiori a 5 mila euro, da garanzia fideiussoria o ipoteca cautelare. In caso di pagamento in unica soluzione il debito verrebbe ridotto del 20%. Gli enti locali che adottano il provvedimento potrebbero ridurre il valore del fondo crediti di dubbia esigibilità, oggetto di accantonamento nel bilancio di previsione e nel rendiconto di gestione dal 2023 al 2027, di un importo pari all’80% del valore stimato”.
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