Il Partito Democratico ha cercato di contrastare fino a tarda serata in Commissione Affari Costituzionali l’emendamento del governo che inserisce l’originario decreto paesi sicuri incardinato inizialmente al Senato, nel decreto flussi in fase di conversione alla Camera. Ancora una volta, la maggioranza, piegandosi alla Lega, chiude ogni spazio di confronto, perseguendo una crociata ideologica contro migranti, Ong e magistratura". Lo affermano i deputati del Partito Democratico in prima Commissione, che hanno criticato l’emendamento sia nel metodo che nel merito.
"Nel metodo – sottolineano– ci troviamo di fronte a un quadro schizofrenico, con decreti che vengono approvati, incardinati e poi trasformati in emendamenti, comprimendo i tempi di discussione e riducendo la possibilità di analizzarli adeguatamente, come hanno denunciato numerosi costituzionalisti. Ma ciò che più colpisce è il merito: la lista dei cosiddetti ‘Paesi sicuri’ è opaca, manca di trasparenza e ignora le evidenti violazioni dei diritti umani, minando le tutele che un Paese civile dovrebbe garantire".
"Questo è un provvedimento inefficace che non risolve nulla nella gestione dei flussi e serve solo a difendere inutilmente il progetto Albania, che sta sprecando le risorse dello Stato e su cui il Governo ha ingaggiato un incomprensibile braccio di ferro con la magistratura”.
"Il Partito Democratico – concludono– non si arrenderà e continuerà a difendere i diritti umani, proponendo politiche serie e sostenibili, contro la propaganda di chi alimenta paure e divisioni senza offrire soluzioni concrete, mentre sta generando enormi sprechi economici sui quali governo e maggioranza dovranno rendere conto", concludono
Le parole del ministro Valditara sono inaccettabili. Nessun dato conferma la correlazione tra casi di abuso e immigrazione illegale. Si tratta solo di razzismo e si chiama propaganda, la stessa della peggiore destra nel mondo. Si sta superando il limite, dai detenuti che si vorrebbero privare del diritto di respirare alle deportazioni nei campi in Albania. Non c’è alcun interesse a affrontare un tema epocale come l’immigrazione.
Spiace che questa volta si sia scelta un’occasione importante come la presentazione della Fondazione Cecchettin, che porta il nome di una giovane donna uccisa, per fare propaganda su queste e altre improbabili teorie.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
La manovra del governo Meloni fa cassa sugli italiani all’estero con un taglio verticale di 55 milioni, anche per finanziare la follia del progetto dei migranti in Albania. Il blocco della rivalutazione per i pensionati italiani all’estero, per recuperare 8 milioni, è un’ingiustizia e contrasta con le norme europee. Lo stop alla disoccupazione per i rimpatriati è una vergogna. Persone che hanno creduto nello Stato hanno deciso di rientrare, hanno generato nuove entrate tributarie non previste, adesso vengono penalizzate dal governo. Il Pd ha presentato emendamenti puntuali per sanare questa ingiustizia inaccettabile.
Così il deputato Toni Ricciardi, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera.
“Meloni fa sapere di ascoltare attentamente le parole del Presidente Mattarella, ma poi sono stati presentati emendamenti dalla relatrice di Fdi al decreto flussi che arrivano addirittura a cancellare le sezioni immigrazione dei tribunali, nel disperato tentativo di coprire la figuraccia internazionale dei centri in Albania. Qualcosa non torna. La verità è che il governo dovrebbe prendere atto, una volta per tutte, dell’inutilità di quel progetto e fare un passo indietro per evitare ulteriori via vai di migranti tra Italia e Albania e danni economici insensati per il Paese” così la capogruppo democratica in commissione Affari costituzionali, Simona Bonafè.
“Gli emendamenti presentati dalla relatrice di Fdi al decreto flussi sono gravissimi e, visti gli attacchi delle scorse ore, sembrano scritti su X da Musk”, così il capogruppo democratico nella commissione affari europei della camera, Piero De Luca commenta gli emendamenti presentati dalla deputata di Fdi Sarà Kelany e sottolinea come “mentre il governo decide di costituirsi in sede europea presso la Corte di giustizia per cercare di difendere la compatibilità con le norme europee dell'accordo Italia-Albania il partito della presidente Meloni interviene a gamba tesa sull’organizzazione della giustizia interna per esautorare di fatto i tribunali immigrazione dalle decisioni sulle convalide dei trattenimenti dei migranti”.
“L'ennesimo attacco della maggioranza alla magistratura e ai migranti ha un numero preciso, è il 16.4. E cioè il numero di uno dei dieci emendamenti presentati ieri sera al DL Flussi con cui il Governo vuole togliere alle sezioni specializzate in immigrazione dei Tribunali il compito di decidere sulla convalida dei trattenimenti dei richiedenti asilo disposti dai Questori, per passarlo alle Corti d’Appello. Un modo per vendicarsi nei confronti di chi non ha piegato la testa di fronte alle forzature volute della Presidente del Consiglio sui fallimentari Centri in Albania. Per farlo viene tolta la competenza a chi è più competente in materia. Una vera e propria assurdità. Che, tra l'altro, non farà che ingolfare ulteriormente le Corti d'Appello. Ma a quanto pare al limite non c'è mai fine. Perchè con questi emendamenti la maggioranza riesce anche a togliere il diritto all'accoglienza a molti migranti, copre con il segreto la fornitura di motovedette ad altre nazioni, rende ancora più facile la confisca delle Navi ONG che salvano le vite in mare e rende possibile l'espulsione di un migrante anche se è in attesa dell'esito del ricorso fatto davanti a un giudice. Tutte norme assurde, sia dal punto di vista umanitario che da quello del rispetto del diritto europeo e della Costituzione italiana”. Così in una nota il responsabile nazionale sicurezza del Pd, il deputato democratico, Matteo Mauri.
“Mentre Meloni tace e non difende la nostra sovranità dall’attacco di Musk, i suoi con il favore delle tenebre agiscono contro la magistratura” è secco il commento della responsabile giustizia del Pd, la deputata democratica Debora Serracchiani agli emendamenti della relatrice di Fdi al decreto flussi che, sulla convalida di trattenimento migranti esautora i tribunali dell’immigrazione e fa decidere alle
Corti d'Appello. “Siamo davanti a un mostro giuridico mai visto, cambiano i giudici invece
di riflettere sull’assurdità dell’accordo Italia-Albania. Nordio batta un colpo e dimostri di non essere stato definitivamente commissariamento”.
“Musk chiede e Fdi esegue” è secco il commento della capogruppo democratica alla camera, Chiara Braga all’emendamento della relatrice al decreto flussi che, di fatto, rimuove i giudici delle sezioni immigrazione dalle procedure per le autorizzazioni previste dall’accordo Italia-Albania. “La relatrice del provvedimento, guarda caso del partito della presidente del consiglio, ha depositato un pacchetto di emendamenti che rappresentano una vera e propria follia giuridica, un vero e proprio abuso del potere
legislativo”.
Sciopero generale ci parla di sofferenza enorme
“Giorgetti reputa incredibile la conferma dello sciopero generale. Quasi un atto di lesa maestà. Non sappiamo dove viva il ministro dell’Economia: nel Paese reale un pezzo di società non si cura più, la scuola vive una stagione di tagli, ai dipendenti pubblici non viene riconosciuta l’inflazione perduta negli ultimi tre anni, per le pensioni minime poco più che l’elemosina. Nel frattempo, i sindacati metalmeccanici indicono lo sciopero generale sul contratto. Un fatto molto significativo. Ci parla di una sofferenza enorme di una parte rilevante del mondo del lavoro che rischia di pagare costi molto alti sul terreno del potere d’acquisto e a causa delle ormai innumerevoli crisi industriali aperte in tutto il settore manifatturiero. Di cui il governo non si occupa per nulla. Che fine hanno fatto a Palazzo Chigi? Sono tutti scappati in Albania?”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“L’attacco di Elon Musk ai giudici italiani sulla sentenza riguardante i migranti trasferiti in Albania rappresenta un’inaccettabile ingerenza negli affari interni del nostro Paese. A prescindere dalle opinioni sulla decisione del Tribunale di Roma, su cui si esprimerà la corte di giustizia europea, è grave che Munsk si senta politicamente autorizzato a delegittimare l’autorità giudiziaria italiana con frasi come "questi giudici devono andarsene. Il governo italiano deve reagire con fermezza, difendendo l’operato dei giudici e ribadendo che le nostre istituzioni non si piegano né a pressioni straniere, né alle influenze e ai ricatti delle multinazionali. È paradossale che Giorgia Meloni, che si proclama difensore della sovranità nazionale, accetti in silenzio questo attacco ai valori costituzionali e all’autonomia dei nostri organi giudiziari” così in una nota la capogruppo democratica nella commissione Affari costituzionali della Camera, Simona Bonafè.
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Il governo si fermi e metta fine a questa pagliacciata che sta minando la credibilità delle nostre istituzioni e creando un clima di intollerabile ostilità verso la magistratura. Il Tribunale di Roma non ha portato avanti alcun atto politico, ma si è limitato ad applicare la legge. Il governo dovrebbe prenderne atto e riflettere sul fatto che non è accettabile approvare decreti volti ad aggirare principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione e dalla normativa europea sui diritti umani. Quanto sta accadendo è molto grave, anche perché sta generando costi elevati per le casse dello Stato e un inutile impiego di personale delle forze dell’ordine che potrebbe essere invece destinato al presidio del territorio italiano.” Così in una nota la capogruppo democratica nella commissione affari costituzionali della Camera, Simona Bonafè.
"Sono al porto di Shengjin, in Albania, all'hotspot voluto dal governo italiano, dove si sta preparando la partenza dei 7 richiedenti asilo arrivati appena un paio di giorni fa. La nave è già giunta dall’Italia, dopo che i giudici di Roma hanno sospeso la convalida del trattenimento rimandando la decisione alla Corte europea di giustizia.
Altre sette persone sballottate dal Mediterraneo all'Albania e poi di nuovo dall’ Albania all'Italia: un sistema con evidenti falle che causa disfunzioni giuridiche, logistiche e umanitarie, oltre che un enorme spreco di risorse economiche sottratte ai reali bisogni delle italiane e degli italiani. Da quello che doveva essere un modello per l’Europa siamo arrivati all’ennesima prova di dilettantismo di questo governo.
Gli attacchi ai giudici dei due vicepremier sono vergognosi: è il governo che non rispetta la separazione dei poteri e tenta di scaricare sui magistrati la propria incapacità di gestire il fenomeno migratorio". Lo dichiara, dal porto di Shengjin, Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Un Governo veramente vergognoso.
Alla faccia del cosiddetto "modello Albania".
Questo è il "modello Meloni": violazione dei diritti, forzature istituzionali, poliziotti sottratti al proprio lavoro in Italia e soldi buttati dalla finestra! Quanto ci metteranno ancora per smetterla con questa buffonata?!” Così sui social il responsabile nazionale sicurezza del Pd, Matteo Mauri.
“Questa struttura dal di fuori sembra un carcere di massima sicurezza in mezzo alle montagne, con muri alti 4 metri. All'interno ci sono rinchiusi 7 richiedenti asilo che non hanno commesso alcun reato, neanche quello di immigrazione clandestina perché sono stati intercettati in acque internazionali. E per 7 persone, all'interno di questa struttura carceraria, ci sono centinaia di lavoratori e rappresentanti delle Forze dell'ordine che non hanno nulla da fare. È una situazione surreale”. Così la deputata dem Laura Boldrini, Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo in visita al centro di detenzione di Gadjer in Albania.
“Questa è la storia di un grande fallimento. È la storia dell’incapacità di gestire il fenomeno migratorio a vantaggio della propaganda del governo Meloni. Si vuol far credere che con questa struttura, vuota, si risolva il problema dell'immigrazione, quando a Lampedusa continuano ad arrivare centinaia di migranti e il centro è pieno. Spero che Giorgia Meloni viva quantomeno un grosso imbarazzo nell'aver fatto spendere tantissimi soldi pubblici in questo modo scriteriato e nell'usare richiedenti asilo come fossero palline da ping pong, come marionette nelle mani di chi deve fare il suo spettacolo di propaganda. Questa ‘trovata’ che doveva diventare un modello da seguire in Europa, si sta trasformando in un boomerang”.
Casu, Colucci e Scarpa incontreranno migranti nel pomeriggio
Questa mattina i deputati Andrea Casu (Pd), Alfonso Colucci (M5S) e Rachele Scarpa (Pd) si sono recati a Gadjer, in Albania, per una visita ispettiva al centro per migranti voluto dal governo Meloni. Durante la visita i deputati hanno potuto osservare “una struttura di grandi dimensioni, circondata da altissime barriere impenetrabili dall’esterno, che ricorda a tutti gli effetti un carcere a cielo aperto”. Attualmente, nel centro sono trattenute soltanto sette persone, per le quali sono in corso le procedure di valutazione delle domande d’asilo. Un ottavo migrante è stato infatti riportato in Italia questa mattina, a causa di una grave vulnerabilità di natura psichiatrica rilevata solo dopo lo sbarco nello hotspot di Shengjin. Una circostanza che ha sollevato molti dubbi da parte della delegazione parlamentare sulle modalità di accertamento delle vulnerabilità, “com’è possibile - sottolineano - che una fragilità così grave non sia stata individuata nei quattro giorni di navigazione sulla nave Libra, ma solo al momento dello sbarco? Al rientro chiederemo al governo di riferire in parlamento su tutti gli aspetti di questi trasferimenti e delle
gravi mancanze che stiamo registrando”.
“Nel centro di Shengjin - aggiungono i deputati del Pd e del M5S- sono ancora in corso importanti lavori di costruzione, e la struttura, concepita per ospitare centinaia di persone, ospita al momento soltanto sette migranti oltre alle centinaia di persone che vi lavorano. Una situazione che conferma il grave spreco di risorse pubbliche legato a tutte le fasi di questa operazione”.
I parlamentari non hanno ancora avuto modo di incontrare i migranti, poiché sono in corso le valutazioni delle richieste d’asilo; tuttavia, hanno pianificato una nuova ispezione nel pomeriggio, in cui si prevede che potranno parlare direttamente con i sette migranti.