04/07/2025 - 12:33

“Dopo la netta presa di posizione del Cdr di RaiSport che ha confermato la sfiducia nei confronti del direttore Paolo Petrecca, come parlamentari dell’opposizione in Commissione di Vigilanza non possiamo restare in silenzio. Quanto sta accadendo in Rai è grave e sintomatico di una visione autoritaria e distorta del servizio pubblico. Il governo Meloni continua nel suo disegno di sottomissione dell’informazione pubblica, cercando di trasformare la Rai in un megafono politico, sacrificando professionalità, autonomia e pluralismo.
Nel merito, colpisce il fatto che il piano editoriale del direttore Petrecca sia stato bocciato due volte dalla redazione. Su 105 aventi diritto al voto, solo 30 giornalisti hanno espresso parere favorevole. Eppure il direttore continua a rimanere al suo posto, forte – a suo dire – del sostegno politico in azienda. Il servizio pubblico è patrimonio di tutti e non proprietà di una maggioranza politica. Serve un cambio di passo immediato, serve rispetto per i professionisti e trasparenza nella gestione. Petrecca non è più difendibile. L’azienda ne prenda atto”.
Così i componenti del Pd nella Commissione di Vigilanza Rai

 

02/07/2025 - 16:30

Come Pd siamo molto preoccupati della pericolosa deriva per la cultura nel nostro Paese. Questo governo sceglie di sottrarre autonomia alla cultura per sottoporla al controllo politico, penalizzando diverse realtà anche sul piano occupazionale”. Lo ha detto la deputata Giovanna Iacono durante il Question Time alla Camera con il ministro Giuli.
“Le commissioni, organi che dovrebbero essere indipendenti, hanno bocciato il finanziamento di diversi festival non tenendo conto della qualità artistica dei progetti proposti, come previsto dalle indicazioni delle tabelle ministeriali, ma per ragioni non chiare”, ha sottolineato la parlamentare dem. “Il decreto relativo l'accesso ai contributi pubblici nell'ambito dei Festival Multidisciplinari provoca forti preoccupazioni nel mondo della cultura: i gravi tagli mettono a rischio le realtà di rilevanza nazionale e internazionale. Sono 29 i festival storici esclusi, attivi da anni e sostenuti, nei passati trienni, dai contributi ministeriali, tra di essi anche lo storico Festival di Sant’Arcangelo. Purtroppo il ministro Giuli non ne chiarisce le motivazioni e se ne lava le mani”, conclude Iacono.

 

02/07/2025 - 11:44

Mentre le comunità locali continuano a farsi carico dei bisogni dei territori, il Governo Meloni impone nuovi tagli che rischiano di compromettere la tenuta sociale e istituzionale del Paese.

È questo il senso dell’iniziativa promossa dall’On. Nadia Romeo, parlamentare del Partito Democratico, e dal Coordinamento Nazionale dei Piccoli Comuni Italiani, che mercoledì 2 luglio, alle ore 16.00, terranno una conferenza stampa presso la sala stampa della Camera dei Deputati sul tema “Tagli senza precedenti: il futuro degli enti locali – Dal collasso della finanza locale alle proposte di rilancio dei Comuni”.

Accanto alla deputata Romeo e al portavoce del Coordinamento, Virgilio Caivano, interverranno Elena Maria Gubetti, sindaca di Cerveteri (Roma), Nicola Zanca, sindaco di Gaiba (Rovigo), e Alessandro Gisoldi, tra i promotori della proposta di legislazione differenziata per i piccoli Comuni.

Nel corso della conferenza verrà lanciato l’allarme sui tagli indiscriminati previsti dalla manovra finanziaria: oltre 3 miliardi di euro sottratti agli enti locali tra il 2025 e il 2029. Si tratta di misure che colpiscono in modo particolare i Comuni più piccoli, cancellando risorse vitali per garantire servizi essenziali, manutenzione delle opere pubbliche, interventi per le fasce più deboli e contrasto allo spopolamento.

Ma l’incontro non sarà solo occasione di denuncia. I promotori presenteranno anche proposte concrete per invertire la rotta: dalla riallocazione delle risorse inutilizzate del PNRR al rifinanziamento del Decreto Crescita, fino all’avvio di una nuova stagione legislativa per i piccoli Comuni, fondata su semplificazione, autonomia e responsabilità.

In particolare, la proposta di legislazione differenziata, elaborata dal Coordinamento, punta a riconoscere una cornice normativa più adatta alla realtà dei piccoli centri, per garantire loro strumenti specifici, risorse adeguate e maggiore capacità decisionale.

Per i Comuni italiani, e per l’Italia intera, non è più il tempo dei tagli, ma delle scelte coraggiose.

L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul canale ufficiale della Camera dei Deputati.

 

02/07/2025 - 10:55

“L’audizione di ENI Versalis in Commissione Attività Produttive della Camera ha confermato in modo inequivocabile che l’Italia si sta ritirando dalla chimica di base.

ENI presenta un piano da oltre 2 miliardi di euro al 2030, ma lo fa senza fornire alcun elemento di credibilità economica.

Le perdite cumulate di Versalis dal 2008 superano gli 8 miliardi di euro, segno di una crisi strutturale non affrontata. La dismissione della chimica di base (etilene, propilene, polimeri) viene giustificata solo in base al costo dell’energia, senza alcuna strategia di compensazione per il tessuto produttivo nazionale. I nuovi progetti green, pur presentati come la chiave del rilancio, appaiono frammentati, scollegati e privi di integrazione industriale come dimostra da anni il sito di Portotorres.

Il documento di ENI di fatto si configura come un’operazione di propaganda istituzionale ma priva di fondamento economico e di impatto strategico per il Paese.

A fronte di questo scenario, il silenzio del Governo è inaccettabile. Non si può parlare di autonomia strategica europea e, nello stesso tempo, rinunciare a produzioni chimiche fondamentali per intere filiere industriali – dall’automotive all’agroalimentare, dalla farmaceutica alla manifattura tecnologica.

Importare molecole da Paesi extra-UE non è solo una scelta antieconomica, ma anche un errore ambientale e geopolitico. Invece di promuovere investimenti per la decarbonizzazione e la riconversione degli impianti esistenti, si sceglie la delocalizzazione industriale.

Un Governo serio chiederebbe ad ENI la pubblicazione integrale dei documenti finanziari e industriali che giustificano la riorganizzazione di Versalis e procederebbe con una revisione della strategia nazionale sulla chimica, per individuare le produzioni da considerare strategiche e presidiarle con politiche pubbliche.
Un governo serio convocherebbe un tavolo istituzionale con imprese e sindacati per evitare la completa perdita di competenze, occupazione e capacità produttiva nel settore.
Non si può accettare che una grande impresa a partecipazione statale abbandoni i suoi compiti industriali per seguire logiche puramente finanziarie. Il Governo ha il dovere di intervenire. Subito”. Lo dichiara il deputato del Pd Silvio Lai, componente della Commissione Bilancio di Montecitorio.

 

01/07/2025 - 14:11

Dem presentano interrogazione parlamentare

“Una valutazione irricevibile nel merito e nel metodo. Una scelta che non ha ragione d’essere da un punto di vista culturale ed è figlia di un Governo che ha trasformato un organismo tecnico - la Commissione per il teatro - in un manganello politico” così il deputato democratico Andrea Gnassi interviene sul declassamento del Festival dei Teatri di Santarcangelo, annunciando la presentazione di un'interrogazione parlamentare al ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Gnassi chiede al ministro di motivare il punteggio attribuito all’Associazione Culturale Santarcangelo dei Teatri e la conseguente riduzione del contributo pubblico, sottolineando come, a fronte di un bando sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente, risulti incomprensibile il dimezzamento del punteggio ottenuto, a parità di direzione artistica e progettualità. “Chi non si allinea alle volontà del Ministero viene escluso – dichiara Andrea Gnassi –. Dopo il caso del Teatro della Pergola in Toscana, ora tocca a Santarcangelo dei Teatri. E non è un caso: mentre si tagliano fondi a realtà consolidate, emergono nuovi beneficiari che, pur senza dimostrare reali meriti artistici secondo i criteri della stessa Commissione ministeriale, ottengono finanziamenti grazie a una chiara appartenenza politica di destra. La cultura non può e non deve essere giudicata con criteri politici. Qui, invece, si colpisce deliberatamente chi non è allineato, usando ogni mezzo per limitare la libertà di espressione e di pensiero. Santarcangelo dei Teatri è il festival più longevo d’Italia: da 55 anni, dal 1970, porta sul nostro territorio i migliori artisti e affronta temi attuali, facendone una vetrina internazionale. Temi che evidentemente non piacciono a questo Governo, che con quest’ultimo atto conferma la sua linea: ridurre l’autonomia e sottomettere la cultura al controllo politico. Noi ci opponiamo, e continueremo a farlo con ogni mezzo possibile”.

 

27/06/2025 - 12:15

Presentata mozione in Parlamento con le forze d’opposizione

“La Commissione di Vigilanza Rai, di cui sono capogruppo per il Partito Democratico, è purtroppo bloccata da mesi. La maggioranza ha scelto di paralizzare di fatto un organo di garanzia fondamentale per il pluralismo e la trasparenza. Questo stallo è aggravato dal mancato rinnovo dei vertici aziendali della Rai, che riflette una volontà politica di mantenere il controllo sulla governance del servizio pubblico. È inaccettabile che, mentre l’Europa ci chiede più indipendenza e trasparenza, il governo italiano continui a occupare la Rai invece di occuparsene.

Per questo motivo, insieme ad altri colleghi delle opposizioni, ho promosso una mozione parlamentare che impegna il Governo a rispettare le scadenze previste dall’European Media Freedom Act (EMFA), entrato in vigore nel 2024 e pienamente applicabile in Italia dall’agosto 2025. Il regolamento europeo impone standard chiari: nomine trasparenti, indipendenza editoriale, finanziamenti pubblici non condizionati dal potere politico. La nostra mozione chiede l’avvio immediato dell’iter legislativo per adeguare la governance della Rai a questi principi, restituendo centralità al pluralismo dell’informazione e alla libertà di espressione.

Oggi la Rai rischia seriamente di non essere più un servizio pubblico, ma un megafono del governo di turno (TeleMeloni). Il canone pagato dai cittadini non può finanziare una televisione piegata alla propaganda. Per questo serve una riforma vera, coraggiosa, che garantisca autonomia e indipendenza, come previsto dalla Costituzione e ora anche dall’EMFA. Senza un cambiamento strutturale, ogni altro discorso è secondario. La Rai deve tornare a essere uno spazio di confronto libero, pluralista, al servizio della democrazia.

Il tempo delle ambiguità è finito. O si sceglie la trasparenza e l’indipendenza, o si tradisce la missione del servizio pubblico. Io ho scelto da che parte stare”. Lo ha detto Stefano Graziano capogruppo Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai nel corso del suo intervento presso la Summer School “Tutta un’altra Europa” del Parlamento Europeo.

 

27/06/2025 - 10:52

“L’intelligenza artificiale è una sfida cruciale per il futuro del nostro Paese. Proprio per questo non può essere affidata a una gestione spezzettata tra agenzie governative: serve un'autorità indipendente, dotata di competenze, visione e autonomia”, così Andrea Casu, deputato del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Trasporti.

“Abbiamo provato in Parlamento a correggere gli errori del governo – prosegue l’esponente dem - ottenendo alcuni risultati: un ruolo prioritario per la collaborazione con soggetti italiani ed europei per l’Agenzia per la Cybersicurezza, il principio del riconoscimento della necessità del sostegno pubblico alle micro piccole e medie imprese e del fatto che non possano essere introdotti nuovi oneri rispetto alle scelte comunitarie. Ma tutto questo non basta. L’esecutivo continua a ignorare i nodi fondamentali: nessuna risorsa stanziata, nessuna norma per tutelare il diritto d’autore contro il saccheggio delle opere di artisti e  creativi per l’addestramento dell’IA, nessun investimento per potenziare la formazione per docenti e studenti, nessuna protezione concreta dei dati strategici e sensibili della pubblica amministrazione”.

“Abbiamo proposto – conclude Casu - di usare l'IA per la sicurezza sul lavoro, per prevenire incidenti e salvare vite. Ma ci siamo scontrati con un governo incapace di scegliere di inviare un segnale forte ai nuovi oligarchi digitali per la difesa del futuro dell’Italia e dell’Europa. La battaglia ora prosegue in Senato perché l’interesse nazionale e la sicurezza non si tutelano solo a parole, ma con leggi serie, investimenti mirati e scelte coraggiose. Il Partito Democratico è pronto a continuare questa sfida in Parlamento e nel Paese”.

 

25/06/2025 - 14:48

Necessaria chiarezza sul ruolo del governo.

Nel corso della seduta odierna della commissione Finanze della Camera, il deputato del Gruppo del Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, Bruno Tabacci, è intervenuto in replica alla risposta fornita dal sottosegretario Freni in merito all'interrogazione a risposta immediata presentata dai deputati dem Serracchiani, Merola, Pagano, Stefanazzi e lo stesso Tabacci, primo firmatario, sulla cessione del 15 per cento di Monte dei Paschi di Siena da parte del MEF, avvenuta nel novembre 2024 tramite procedura accelerata (ABB). Tabacci ha espresso apprezzamento per la disponibilità del rappresentante del governo, ma ha evidenziato gravi perplessità sulle modalità e sugli effetti dell’operazione: “Questa cessione si discosta in maniera evidente dalle precedenti, portando a una concentrazione della quota venduta in mano a soli quattro soggetti – tra cui Caltagirone, Delfin e Banco BPM – con elementi che suggeriscono un’azione concertata. Tali azioni andrebbero dichiarate, pena un rischio di manipolazione del mercato”.

L’esponente Pd-Idp ha quindi sollevato interrogativi sul possibile conflitto di interessi nella scelta di Banca Akros – controllata da Banco BPM – come intermediario unico italiano, incaricato dal MEF per il collocamento: “L’incarico è avvenuto nel rispetto della direttiva del 2020, ma l’intreccio tra ruoli pubblici e soggetti acquirenti, unito all’esclusione di altri operatori interessati come Unicredit, impone una riflessione seria sulla trasparenza e sull'equità della procedura”, e ha poi ricordato come la Commissione Europea e la Procura della Repubblica di Milano stiano già esaminando l'operazione, sottolineando la delicatezza istituzionale e politica della vicenda: “Siamo di fronte a una questione che non può essere ridotta a un’ordinaria operazione di mercato. La concentrazione delle quote e i tempi dell’operazione evocano scenari che ci riportano a stagioni buie della finanza italiana, come quella dei ‘furbetti del quartierino’”.

Tabacci ha infine richiamato il governo al rispetto delle regole del mercato e dell’autonomia delle autorità di vigilanza: “Se il mercato diventa succube dell’esecutivo, la democrazia rischia un danno irreparabile. Serve vigilanza, serve indipendenza, serve trasparenza”.

 

25/06/2025 - 13:34

Il governo Meloni isola l’Italia.

“Il governo Meloni ha dimostrato finora un’assoluta mancanza di chiarezza e determinazione nella politica estera, non all’altezza della tradizione diplomatica dell’Italia. La subalternità della premier al presidente americano Trump ha condotto il nostro Paese all’irrilevanza internazionale e all’isolamento in Europa”. Così il deputato Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche dell’Unione Europea, alla vigilia del Consiglio Europeo.

“In Aula – prosegue l’esponente dem – la Presidente del Consiglio si è limitata a un elenco sterile delle crisi in atto nel mondo, senza assumere una posizione politica, senza indicare responsabilità, né avanzare proposte concrete. Nulla sulle gravi violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza, nulla sulla crisi delle istituzioni multilaterali sotto attacco proprio da parte dell’amministrazione Trump. È questo silenzio che contestiamo con forza. Non si difende la pace preparando la guerra come ha dichiarato Giorgia Meloni. L’aumento delle spese militari senza copertura, a discapito del welfare e dei servizi ai cittadini, è una strada sbagliata e pericolosa. La pace si difende rafforzando l’Europa, rilanciandone il ruolo diplomatico e politico”.

“Il Partito Democratico – conclude De Luca – chiede con forza la costruzione di una vera difesa europea, con investimenti comuni, interoperabilità e coordinamento tra Stati membri. Solo così potremo dare corpo a un’autentica autonomia strategica, rafforzare il pilastro sociale europeo e consolidare l’Unione come attore internazionale credibile. Serve un’Europa protagonista, non un’Italia allineata in silenzio a una visione sovranista e regressiva della politica globale”.

 

23/06/2025 - 17:34

“Presenterò nei prossimi giorni un’interrogazione parlamentare urgente per verificare se corrisponda al vero quanto sta emergendo in queste ore, ovvero la possibile revoca dei finanziamenti del Fondo di Sviluppo e Coesione 2021–2027 ai Comuni per interventi già appaltati ma non ancora contrattualizzati. Se confermata, si tratterebbe di un fatto gravissimo, che rischia di compromettere opere pubbliche fondamentali per le comunità locali.”

“Appare un rischio sempre più concreto che arrivino ai Comuni — tramite le Regioni — le prime comunicazioni di revoca dei finanziamenti FSC relativi a interventi regolarmente programmati e già appaltati, ma ancora privi della sola firma del contratto. È un fatto che si fonda su un’interpretazione restrittiva della delibera CIPESS n. 79/2021, secondo cui solo la sottoscrizione del contratto costituirebbe l’‘obbligazione giuridicamente vincolante’ (OGV) necessaria a garantire il mantenimento del finanziamento. Ma a nessun Comune o amministrazione locale era stato ufficialmente comunicato che l’unico atto valido sarebbe stato esclusivamente la firma del contratto. Al contrario, in molti casi si riteneva sufficiente l’aggiudicazione definitiva.”

“Questo atto unilaterale da parte dello Stato si somma alle già gravi azioni denunciate in questi giorni sul Fondo di solidarietà comunale, erogato solo parzialmente, e rappresenta un ulteriore colpo all’autonomia e all’operatività dei Comuni. Le amministrazioni locali si trovano ora con opere già appaltate, spesso urgenti e attese dai cittadini, ma bloccate a causa della perdita improvvisa delle risorse necessarie a realizzarle.”

“Il Governo chiarisca subito se intende rimediare a questa situazione inaccettabile e se intende prevedere strumenti straordinari per consentire la prosecuzione dei progetti colpiti. Le comunità locali non possono pagare il prezzo di norme oscure, interpretazioni rigide e mancate comunicazioni da parte dei Ministeri.”
Lo dichiara il deputato PD della Commissione Bilancio, Silvio Lai

 

21/06/2025 - 19:19

"Un'altra sonora bocciatura per Paolo Petrecca. Dopo il disastro di Rainews, anche la redazione di RaiSport respinge senza appello il suo piano editoriale: 65 no, appena 30 sì. La seconda sfiducia in meno di un mese. Non siamo di fronte a un equivoco, ma a un problema strutturale: si continuano ad affidare incarichi chiave non sulla base di competenze, ma di appartenenze. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: progetti deboli, redazioni spaccate, ascolti in calo.
Il tentativo di riciclare Petrecca a RaiSport è fallito. La redazione ha parlato chiaro, due volte. Se c’è rispetto per il lavoro dei giornalisti e per l’autonomia del servizio pubblico, l’unica strada è quella delle dimissioni. Le nomine non possono continuare a essere lottizzazioni politiche in stile ‘TeleMeloni’. Il servizio pubblico non è un rifugio per i fedelissimi" Così i componenti dem della Commissione di Vigilanza Rai.

20/06/2025 - 15:03

“Siamo al fianco dei giornalisti della Rai, che stanno vivendo una pressione senza precedenti. In gioco non c’è solo la libertà di informazione, ma la dignità stessa della professione giornalistica, oggi minacciata da una strategia che punta a intimidire attraverso la messa in discussione dei posti di lavoro o minacciando spostamenti forzati al di fuori delle proprie regioni. Particolarmente gravi sono i casi che riguardano i giornalisti delle trasmissioni d’inchiesta e i lavoratori precari del servizio pubblico, a cui – con il ricatto del taglio di programmi e spazi – si tenta di imporre un'obbedienza politica inaccettabile.

Mai come in questo periodo abbiamo assistito a un’ingerenza così sistematica e sfacciata sulle scelte editoriali e professionali dei singoli giornalisti. Il servizio pubblico radiotelevisivo non può diventare uno strumento di propaganda di governo né un terreno di intimidazione per chi fa informazione con rigore e autonomia.

È altresì necessario che l’azienda Rai si impegni a riaprire il confronto con il sindacato dei giornalisti e le sue rappresentanze di base, dopo l’accordo firmato per l'assunzione di 127 giornalisti nelle sedi regionali: lo spostamento di professionisti formati in ambiti d'inchiesta,  mette in discussione la tenuta delle redazioni di approfondimento, che in questi anni hanno garantito un’informazione libera da condizionamenti e al servizio del Paese e lascia senza prospettiva decine di giornalisti che rischiamo di perdere il posto di lavoro .

Chiederemo in Vigilanza di fare luce su tutto questo per difendere la libertà di stampa, il pluralismo e il diritto dei cittadini a un’informazione libera, indipendente e di qualità” – così i capigruppo della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai di opposizione Stefano Graziano (Pd), Dario Carotenuto (M5S), Maria Elena Boschi (IV), Peppe De Cristofaro (AVS).

 

19/06/2025 - 20:01

“Cominciano a essere troppi i casi in cui esponenti della maggioranza e del governo fanno uso politico di informazioni amministrative non pubbliche. È legittimo domandarsi quali informazioni abbiano oggi Mollicone e Amorese – e chi gliele abbia fornite – se sono in grado di anticipare contenuti e motivazioni di un verbale non ancora pubblicato sul declassamento della Pergola. Con che titolo Mollicone e Amorese parlano di verbali non noti e di presunte discrepanze tra comunicazioni alla Dg e al CdA? Le loro affermazioni, se confermate, dimostrerebbero una grave interferenza politica in un procedimento tecnico. Chiederemo conto di tutto questo nelle sedi competenti. Quello che sta emergendo è un metodo preoccupante: l'uso strumentale di ruoli istituzionali per colpire amministrazioni sgradite e indirizzare scelte culturali e amministrative in base alla convenienza politica. È esattamente il contrario dell’autonomia che si dovrebbe garantire a istituzioni culturali di rilevanza nazionale” così una nota dei componenti democratici della commissione Cultura della Camera.

19/06/2025 - 15:41

“Siamo davanti a un uso delle istituzioni completamente fuori dalle regole e da ogni logica. Il declassamento della Fondazione Teatro della Toscana, che ha alla direzione artistica una figura di altissimo profilo come Stefano Massini, rappresenta un fatto di una gravità senza precedenti. Un atto che ha il sapore evidente della rappresaglia politica e che mina alla base l'autonomia e la credibilità delle istituzioni culturali del nostro Paese. Che configura inoltre un attacco politico del governo alla città di Firenze che evidentemente viene considerata dalla maggioranza territorio ostile.” Lo dichiarano i deputati del Partito Democratico Commissione Cultura della Camera.
“Mai prima d’ora – proseguono Manzi, Orfini, Berruto e Iacono – era accaduto che una fondazione teatrale nazionale venisse declassata per motivi che nulla hanno a che vedere con la qualità artistica o la gestione culturale. Questo colpo basso non è soltanto un attacco a La Pergola, ma un precedente pericoloso che rischia di trasformare la valutazione culturale in terreno di scontro ideologico e politico. Di fronte a tutto questo, la decisione di tre autorevoli membri della Commissione consultiva per il Teatro del MiC di dimettersi è un gesto di grande dignità e coerenza, che condividiamo e rispettiamo profondamente. Ci aspettiamo che il ministro Giuli chiarisca al più presto se intenda realmente subordinare la cultura alla logica della fedeltà politica. Se così fosse, saremmo davanti a un tradimento della funzione pubblica e del mandato del Ministero della Cultura stesso. Su quanto accaduto presenteremo nelle prossime ore un’interrogazione urgente alla camera.”

18/06/2025 - 20:15

“Se le notizie sulla chiusura di alcuni programmi Rai, denunciate dai sindacati e riprese da diverse testate giornalistiche, fossero confermate, saremmo di fronte a un fatto di estrema gravità. Un vero e proprio colpo al cuore del servizio pubblico, ormai piegato dal Governo a diventare grancassa della sua propaganda. Si sta consumando uno spoil system mascherato, portato avanti con mezzucci e forzature per eliminare dal palinsesto voci considerate scomode dal Governo e dalla maggioranza. Un’operazione grave, che mina il pluralismo e l’autonomia editoriale, principi fondanti della Rai come servizio pubblico. Ci batteremo in Commissione di Vigilanza e in tutte le sedi istituzionali per contrastare questo metodo e difendere l’indipendenza della Rai da ogni tentativo di occupazione politica”, così i componenti democratici della commissione di vigilanza Rai.

 

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