09/04/2024 - 13:12

“Le risposte del governo a questa che possiamo ormai definire pandemia di peste suina non ci soddisfano. Occorre fare presto e meglio, perché fino ad oggi si è prodotta tanta carta, tanti piani, ma i risultati restano esigui o scarsi. Mentre la diffusione del fenomeno rischia di raggiungere anche il distretto di Langhirano e tutti gli operatori sanno bene cosa potrebbe significare per il comparto. Parliamo di un valore della produzione da un miliardo di euro. Serve maggiore impegno, una gestione efficace delle risorse, invece ci troviamo di fronte addirittura alla mancanza dell’atto formale di proroga del commissario straordinario, ai ritardi nell’implementazione della filiera degli abbattimenti, ad Asl locali non in grado di effettuare i controlli necessari. I dati ci dicono che la strategia fin qui adottata non è stata utile ad arginare la diffusione della peste suina, nonostante le sollecitazioni e le proposte giunte dalle Regioni, a cominciare dall’Emilia Romagna, e dalle associazioni venatorie. Gli interventi previsti dal piano straordinario vanno sburocratizzati e occorre mettere i territori nelle condizioni di agire. Non c’è più tempo da perdere”.

 

Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, replicando in Aula a Patrizio La Pietra dopo la risposta del sottosegretario all’interpellanza sottoscritta anche dai deputati democratici, Antonella Forattini, Maria Marino e Andrea Rossi.

08/04/2024 - 13:38

“La mancata definizione all’interno del Def di quali saranno le linee guida dell’azione del governo in tema di deficit e debito testimoniano come l’esecutivo Meloni vada avanti a fari spenti, mettendo a rischio il futuro del Paese. Nascondersi dietro a un semplice quadro tendenziale senza quantificare risorse e dotazioni economiche non solo è da irresponsabili, ma lascerebbe anche nell’incertezza le famiglie e le imprese italiane. Probabilmente, ancora una volta, si mette davanti l’esigenza della propaganda, ancor di più alla vigilia delle elezioni europee, che una seria riflessione su quali siano le scelte migliori per l’Italia”.

 

Così il capogruppo del Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano.

08/04/2024 - 10:47

Un altro primato negativo del governo Meloni: sarà il primo a non presentare nel Def gli obiettivi programmatici su deficit e debito. Insomma non ci dirà come pensa di affrontare la prossima legge di bilancio, non ci dirà come far quadrare i conti. E non lo dirà perché avendo fatto in modo irresponsabile l’ultima legge di bilancio, nella prossima sarà costretto a tagli e sacrifici. E non ha alcuna intenzione di anticiparli prima delle elezioni europee.
Sono degli irresponsabili: non si gioca coi conti pubblici. Meloni e Giorgetti devono dire come intendono mantenere misure come il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle aliquote. Non è solo il bilancio dello Stato, è il bilancio di milioni di famiglie.

Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati

05/04/2024 - 21:08

“Il presidente Mollicone tenta una disperata difesa dell’azione del governo sul settore dell’audiovisivo che, numeri alla mano, ha visto tagli significativi e continua a vivere l incertezza per colpa della studiata inattività del ministro Sangiuliano. E sono le stesse parole di Mollicone a confermarlo, dopo più di un anno, il ritornello è sempre lo stesso: arriverà la revisione del tax credit. Ad oggi non c’è e quanto annunciato dalla sottosegretaria Borgonzoni - che cerca di mantenere il dialogo con un settore, ormai in rivolta - è molto preoccupante: il nuovo tax credit sarà politicizzato, ingarbugliato e definanziato. Invece di migliorare una misura certamente migliorabile la maggioranza l’affossa a scapito di grandi investimenti, che stanno virando in altri paesi e dei lavoratori del settore” così una nota dei deputati del Pd della Commissione Camera della Camera.

05/04/2024 - 20:16

"Le parole del portavoce del premier ungherese Orbán, Zoltan Kovacs, su Ilaria Salis e sul padre Roberto sono irricevibili per diverse ragioni. La prima è che attacca a testa bassa un padre che difende la figlia  e che ha fatto denunce circostanziate e precise dopo che per mesi il nostro governo aveva taciuto e non si era adoperato per la vicenda di Ilaria e, soprattutto, sulle condizioni a cui è sottoposta, in carcere e in tribunale. La seconda è che il modo in cui parla chiarisce definitivamente che il governo ungherese ha già scritto la sentenza su Ilaria ed ha deciso che è colpevole delle accuse che le vengono rivolte. Questo mentre siamo ancora all'alba del processo: in uno Stato di diritto vale la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Qui invece Orbán e i suoi trattano Ilaria Salis come se fosse già condannata, in barba non solo al diritto, ma anche alla presunta indipendenza della magistratura che sbandierano ai quattro venti". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

05/04/2024 - 15:04

Una lettera per chiedere di ridefinire i tempi di esame del ddl sull’autonomia differenziata, firmata da tutti i gruppi di opposizione, è stata inviata al Presidente Fontana. Nella lettera si esprime preoccupazione per la decisione del presidente della I Commissione di comprimere drasticamente i tempi di discussione e di presentazione degli emendamenti su temi delicati e decisivi per i diritti di cittadinanza, per approdare in Aula entro la fine di aprile. Si rammenta inoltre che il provvedimento non è sorretto da alcuna ragione di necessità o di urgenza.
“Le chiediamo con urgenza - scrivono ì capogruppo - di convocare una Conferenza dei capigruppo al fine di riesaminare i tempi previsti per l’approdo in Aula del provvedimento in esame e di consentire un confronto ampio e costruttivo anche nella Commissione di merito”.
Segue testo della lettera.

Gentile Presidente,

         la drastica compressione dei tempi di esame del disegno di legge recante l’attuazione della c.d. “autonomia differenziata” (C 1665), in corso presso la I Commissione Affari costituzionali - operata da ultimo, dalla decisione del Presidente, on. Nazario Pagano, nell’Ufficio di Presidenza di giovedì 4 aprile, e sostenuta dai Gruppi parlamentari di maggioranza - ha destato grandissimo allarme e preoccupazione in ordine alla possibilità di esaminare un provvedimento così rilevante e delicato in un tempo che non sia congruo e adeguato.

​Particolarmente preoccupanti sono apparsi i tempi assegnati da un lato allo svolgimento della fase della discussione generale, ristretta all’unica giornata di giovedì 11 aprile, con la possibilità meramente eventuale di proseguire la discussione il giorno successivo; e, dall’altro, soprattutto i tempi di esame degli emendamenti, al momento previsti per le sole giornate di lunedì 22, martedì 23 e mercoledì 24, nei soli spazi residui consentiti dai lavori dell’Assemblea.

           Il provvedimento in esame determinerà un grandissimo impatto sul nostro ordinamento, sia per quanto riguarda la garanzia di diritti civili e sociali fondamentali, sia per quanto riguarda la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni che devono essere garantiti in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale.

Va ricordato che il provvedimento in esame non è sorretto da alcuna ragione di necessità o di urgenza, ma, al contrario, proprio per la sua rilevanza e complessità, richiederebbe un esame approfondito, ed esaustivo, di tutte le potenziali problematiche connesse all’intervento normativo nel suo complesso, nonché relativamente ai suoi effetti potenzialmente dirompenti anche con riferimento alla nostra forma di Governo.

         In proposito, si sottolinea come la fase delle audizioni non sia ancora terminata, né l’istruttoria, sin qui compiuta, può in nessun caso considerarsi come sostitutiva del dibattito e del necessario confronto parlamentare, trattandosi, semmai, di una fase prodromica a quella della successiva discussione generale e soprattutto a quella cruciale dell’esame degli emendamenti, e si rammenta, altresì, la compressione del numero di soggetti da audire che il Presidente, on. Nazario Pagano, rispetto alle originarie richieste, ha sommariamente limitato al numero di 15 per ciascun Gruppo.

       Preme agli scriventi segnalare, infine, la grave preoccupazione sorta in ordine alla possibilità di procedere alla segnalazione delle proposte emendative, cui il Presidente, on. Nazario Pagano, si è riservato di ricorrere, questione che appare del tutto impropria, considerati la rilevanza e il rilievo costituzionale del provvedimento, e che, in particolare, prefigura un immotivato contingentamento del confronto e una inammissibile compressione delle prerogative parlamentari, che colpiscono oltremodo i Gruppi di opposizione.

                Confidando nella sua funzione di garante del rispetto delle prerogative di questa Camera in tutte le sue articolazioni, e alla luce del dibattito scaturito dell’Ufficio di Presidenza della Commissione e delle sollecitazioni in tale senso rivolte dallo stesso Presidente on. Nazario Pagano agli scriventi, Le chiediamo con urgenza di convocare una Conferenza dei capigruppo al fine di riesaminare i tempi previsti per l’approdo in Aula del provvedimento in esame e di consentire un confronto ampio e costruttivo anche nella Commissione di merito.

 

Braga, Silvestri, Richetti, Zanella, Faraone, Magi

05/04/2024 - 13:03

“Anche se ripetuta mille volte, una bugia non diventa verità. Il ministro Schillaci, invece, continua testardamente a mentire agli italiani, forse nella speranza che qualcuno prima o poi abbocchi”.

Così Ubaldo Pagano, Capogruppo PD in Commissione Bilancio a Montecitorio, in riferimento alle dichiarazioni del ministro alla Salute sulle “risorse più alte in assoluto” stanziate per la sanità dal governo Meloni.
“Che la sanità abbia subito dei definanziamenti - aggiunge Pagano - è cosa più che certa, tanto che persino il presidente Fedriga (non proprio un esponente del centrosinistra) promette battaglia sul ripristino del miliardo e 200 milioni tagliati con il Dl Pnrr. Ma anche prima dei giochi di magia di Fitto, l’ammontare di risorse programmate per il comparto sanitario risultava pericolosamente inferiore a quello assicurato nel triennio precedente. Continuare a parlare di numeri in termini assoluti non ha alcun senso dopo un biennio in cui l’inflazione ha sfiorato la doppia cifra. I numeri a cui bisogna guardare sono quelli in rapporto al Pil ed è lo stesso Governo ad aver ammesso nella scorsa Nadef un décalage di risorse alla sanità pubblica. Numeri che - conclude - speriamo non calino ulteriormente con il Def di quest’anno”.

04/04/2024 - 15:56

“Ci risiamo. Il ministro Salvini annuncia il diciottesimo condono varato dal governo. Questa volta, con la scusa di ‘deflazionare il lavoro degli uffici tecnici comunali’, si ipotizza un ‘piano casa’ che con un colpo di spugna mette al riparo da ogni conseguenza amministrativa tutti coloro che non hanno rispettato le norme edilizie. Anziché puntare e finanziarie politiche di sostenibilità ambientale utili ad ammodernare il nostro vetusto patrimonio immobiliare, il leader della Lega fa l’occhiolino agli evasori e a coloro che non hanno regolarizzato i loro abusi edilizi. La solita scorciatoia che non guarda al futuro del Paese, ma a qualche decimale in più della cabina elettorale”.

 

Così il capogruppo democratico in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani.

04/04/2024 - 11:22

"La Ministra Santanchè fa la gradassa e non si presenta in Aula nel giorno della discussione sulla sfiducia nei suoi confronti, mostrando di avere la massima copertura politica dalla maggioranza, ma apprendiamo a mezzo stampa che al di là delle questioni giudiziarie che la vedono coinvolta tutto questo appoggio non sembra esserci, anzi non sembra scorra buon sangue con la premier Meloni. Il caso dell'Enit è eclatante, tanto che si parla di commissariamento da parte di Palazzo Chigi. La premier avrebbe voluto rilanciare l'Enit promuovendo lo sviluppo delle nostre aziende all'estero; la ministra dopo varie operazioni flop come Open to Meraviglia, ora non ha nemmeno il potere di definire la governance dell'ente. La ministra Santanchè ha collezionato una serie di disastri e ora rischia il rinvio a giudizio. Cosa aspetta a dimettersi?". Lo dichiara Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive di Montecitorio.

03/04/2024 - 18:41

Presentata interrogazione parlamentare sui tagli a SSN

“Sotto i colpi di questo governo la nostra sanità pubblica continua a perdere pezzi e gli italiani continuano ad indebitarsi per curarsi. Oltre un miliardo di euro: è questo, secondo le stime, il valore dei prestiti personali erogati nel 2023 per far fronte alle spese mediche. Una situazione preoccupante ed allarmante che vede il nostro paese condannare milioni di persone a quella che è una vera e propria povertà sanitaria. Le famiglie che hanno accusato problemi economici a causa delle spese sanitarie erano il 4,7% nel 2019, sono salite al 5,2 nel 2020, per arrivare ora al 6,1%. Parliamo di 1 milione mezzo di nuclei familiari. Cifre impressionanti. Se poi a questo aggiungiamo le spese che l’OMS ha definito come catastrofiche, ovvero quelle spese che impattano per + del 40% della disponibilità economica di un nucleo familiare, i numeri diventano una vera e propria emergenza. Il 9,44% delle famiglie, un dato tra i peggiori d'Europa. Per questi motivi abbiamo depositato un’interrogazione urgente al ministro della salute Schillaci affinché si faccia garante dell’articolo 32 della nostra Costituzione e intervenga il prima possibile per invertire la rotta e garantire un diritto universale come il diritto alla salute per tutte e tutti”. Così il capogruppo democratico nella commissione Affari sociali della Camera e responsabile Welfare del Pd, Marco Furfaro.

03/04/2024 - 17:59

“L’idea di definire i teatri storici monumenti nazionali è una buona idea, ma la legge per ottenere questo risultato è pessima e pasticciata. Una legge seria avrebbe definito criteri chiari e certi, fondi economici a sostegno del teatro e una commissione ad hoc per conferire il titolo. Questa legge è invece solo un’imbarazzante lista di centinaia di nomi” lo ha detto il deputato democratico componente della commissione cultura della Camera, Nicola Zingaretti, intervenendo nell'Aula di Montecitorio nel corso delle dichiarazioni di voto sul Testo unificato che riconosce a numerosi Teatri italiani il titolo di monumenti nazionali. Nel corso del suo intervento, Zingaretti ha elencato numerosi teatri italiani che, secondo questa legge, nonostante il loro rilievo culturale, non saranno definiti storici. “Il motivo – ha spiegato – è che questa legge non definisce criteri chiari per l’individuazione dei teatri storici e soprattutto non interviene minimamente sul finanziamento dei teatri e delle produzioni e, per questo, non ne impedisce la chiusura”. “Questo dovrebbe essere il primo obiettivo della legge – ha sottolineato Zingaretti, aggiungendo che “la maggioranza presenta invece al parlamento un’imbarazzante lista di teatri che è dettata dalla propaganda e che servirà unicamente ai deputati di maggioranza per rivendicare l’istituzione del titolo di un teatro nel proprio collegio elettorale. Questa legge è un’occasione persa – ha concluso Zingaretti – anche perché non determina alcun vantaggio economico per i teatri che saranno definiti monumenti nazionali”.

03/04/2024 - 15:30

Manzi: per governo è settore ostile, a rischio investimenti e posti di lavoro

“Dopo mesi di continui rinvii e balletti sulla definizione dei criteri del tax credit cinema e audiovisivo arriva oggi da Giorgetti e Sangiuliano un doppio colpo mortale per l’industria cinematografica” così la capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi che spiega: “nello stesso giorno in cui la sottosegretaria Borgonzoni ha anticipato il novo meccanismo di finanziamento dell’industria cinematografica del ministero guidato da Sangiuliano (che taglia i fondi, limiterà gli automatismi nel finanziamento, aumenterà i contributi selettivi e introdurrà norme a tutela dell’italianità delle produzioni), il ministro Giorgetti ha anticipato di voler limitare al massimo i crediti di imposta per sostituirli con contributi a singoli progetti di investimento. Siamo davanti a un doppio colpo mortale per un settore industriale fortemente proiettato all’estero che chiede, al contrario, certezza normativa e semplici meccanismi di finanziamento. Con questi interventi – sottolinea Manzi - ogni progetto sarà di nuovo al vaglio di commissioni ministeriali nominate dalla politica che andranno a valutare addirittura i soggetti e le scelte artistiche. Un brusco passo indietro, che trova conferma unicamente nelle dichiarazioni bellicose del ministro Sangiuliano che, in un suo recente comizietto, ha fatto capire come il settore sia considerato ostile dal governo e debba quindi essere penalizzato. Questo settore – che genera un fortissimo contributo al Pil e ai livelli occupazionali e che rappresenta un tassello fondamentale della nostra cultura - non merita tutto questo”, conclude Manzi.

 

02/04/2024 - 16:53

 

“Crescita fantasma, debito e deficit alle stelle e nessuna riforma promessa all’orizzonte. E’ questo il bilancio di un anno e mezzo di bugie del governo Meloni”. Così il deputato dem Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio.

“Il Def 2024 – ha concluso Pagano - non sarà tanto diverso dai precedenti: da un lato si continuerà a bluffare sulla crescita del Pil che, sebbene comunque bassa, viene pompata al doppio delle previsioni di Ue, Bankitalia, Ocse ed Fmi; dall’altro si rimandano ancora una volta le promesse su fisco, pensioni e riforme con cui la destra ha vinto le elezioni del 2022. Giorgia Meloni e Giancarlo  Giorgetti continuano a raccontare frottole, cercando di nascondere la polvere sotto al tappeto. Mentre gli stipendi restano fermi e il costo della vita aumenta, questo governo resta a guardare, incapace persino di spendere risorse già programmate come quelle del Pnrr”.

30/03/2024 - 12:33

“Valditara, ci risiamo! Ancora una volta ci da la prova che non conosce le scuole italiane, che usa un linguaggio per definire bambine e bambini con background migratorio che confonde e allontana dalla realtà. Immagina, insieme ad un altro noto pedagogista, Salvini, tetti percentuali per mantenere la maggioranza ‘italiana’ nelle classi e nelle scuole come dice lui. Per insegnare l’arte e la cultura e la musica ‘italiana’. Ma fermiamoci un attimo! Ministro, ha letto due numeri? Cosa intende per studenti stranieri? Ha analizzato la situazione dentro le scuole? Compiuto un ragionamento complesso e articolato? E non seguo la strada facile del post sgrammaticato per giudicare la qualità del suo pensiero politico sulla scuola pubblica italiana, gli do solo un consiglio: si sieda, legga, studi e approfondisca la materia della presenza di alunni con background migratorio nelle scuole italiane. Perché bisogna iniziare dalle definizioni Ministro, dalle definizioni e dai numeri”.

Così la deputata democratica, Ouidad Bakkali.
“Chi sono - aggiunge - gli ‘stranieri’? Perché le pongo una semplice domanda. A me in quale percentuale mi avrebbe collocata? Nel 20% degli ‘stranieri’ (bhuuuuu paura) o nel 80% degli ‘italiani’ (certificati Doc)? Ecco, risponda a questa domanda. Dove colloca i bambini? le statistiche sui bambini stranieri sono costruite ancora oggi su parametri sbagliati: ad esempio se i bimbi hanno o non hanno la cittadinanza, ma magari sono nati nello stesso reparto del compagno di banco. Dividerete in base ai nomi dei bambini? O farete test attitudinali sull’italianità ai bambini a 6 anni? Gli arrivi in corso di anno scolastico come li conta? Quelli sì hanno bisogno di attenzioni particolari. Riserverà delle quote e posti vuoti nelle classi? Quindi aumenterà l’organico e ridurrà i numeri di alunni per classe? Ci saranno più mediatori nelle scuole? Coinvolgerà i Comuni, i quartieri e i territori? Qual è - conclude - il suo progetto Ministro?”.

29/03/2024 - 13:06

“Diciamo no alle classi ghetto proposte dal ministro Valditara.

Il 67% dei bambini che lui definisce stranieri sono nati in Italia.

Chiediamo insegnanti di lingua italiana per stranieri  e mediatori culturali a tempo pieno nelle scuole; insomma quelle risorse che in legge di bilancio finora il ministro non si è impegnato a trovare”. Lo dichiara Irene Manzi capogruppo PD in commissione cultura di Montecitorio.

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