12/04/2023 - 12:33

“Come testimoniato dal documento di economia e finanza, sono bastati pochissimi mesi a questo Governo per abbattere la crescita del Paese e riportarla ai tempi dello “zero-virgola”. “Merito”, sì, di misure inique e controproducenti, a vantaggio di pochi e – com’è sempre più evidente – sulle spalle di tutti gli altri, con chiare ripercussioni sull’intero sistema produttivo; ma anche della completa incapacità di realizzare i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e persino di dare attuazione alla loro stessa legge di bilancio. Ben l’85% delle misure è ad oggi inattuato e per un quarto dei decreti attuativi da adottare i tempi sono già scaduti. Ritardi e incompetenza che costano miliardi e miliardi di euro agli italiani. Ma non erano loro quelli bravi?

Lo dichiara Ubaldo Pagano, Capogruppo PD in Commissione Bilancio a Montecitorio.

11/04/2023 - 19:04

“Il Def che è stato approvato dal CdM di questo pomeriggio non affronta le grandi questioni del Paese, tra cui l'emergenza economica ed il potere d’acquisto delle famiglie italiane. È chiaro che con il duo Meloni-Giorgetti il Paese ha smesso di investire sul futuro e si limita a portare avanti i cavalli di battaglia ideologici della destra. Parlano della discesa della pressione fiscale senza indicare con che modalità intendono raggiungere l’obiettivo: una chiara presa in giro per alimentare aspettative. Distruggono la sanità pubblica con un finanziamento del tutto insufficiente a mantenere il livello delle spese minime per far funzionare i presidi sanitari e la medicina territoriale, scaricando sulle Regioni il compito di dover aumentare la pressione fiscale o ridurre i servizi per far fronte agli aumenti contrattuali del personale ed agli extra costi energetici”. Così il deputato democratico Ubaldo Pagano, capogruppo in commissione Bilancio.

05/04/2023 - 19:15

Di seguito la dichiarazione del deputato Dem Claudio Stefanazzi sull’approvazione in Commissione bilancio del Senato dell'emendamento proposto da Fratelli d’Italia e riformulato dal Governo, per la nomina di un commissario straordinario dei Giochi del Mediterraneo di Taranto in programma nel 2026.

“Ciò che più temevamo è infine accaduto – ha commentato Stefanazzi –.Il Ministro Fitto, oramai uomo solo al comando, dopo aver paralizzato la spesa PNNR, FSC e POR, ora blocca il grande lavoro fatto su una manifestazione internazionale che dovrebbe segnare il definitivo rilancio di Taranto. Purtroppo questa per la Puglia è una triste storia che si ripete: correva l’anno 2003 quando l'allora presidente della Regione Raffaele Fitto, avocando alla presidenza il POR 2000/2006, bloccò  tutti i bandi, affondando quel ciclo di programmazione. Oggi, dopo mesi dall’insediamento del Governo Meloni, non solo Fitto non ha fatto avanzare di un millimetro la spesa a valere su praticamente tutti i fondi a disposizione di Stato centrale e amministrazioni locali, ma continua nella sua strategia di accentramento, senza alcun vantaggio per i territori, anzi contro gli stessi.

Se non fosse una tragedia ci sarebbe da ridere immaginandolo, novello Gollum, invocare il suo tesoro! Infine, fatto assai grave, l’emendamento prevede la remunerazione del commissario e della struttura tecnica a sostegno dello stesso per un importo esorbitante pari a circa 6 milioni di euro su 200 milioni di opere. Attualmente, il comitato organizzatore dei Giochi agisce a titolo gratuito. E, a conferma di quanto la cifra prevista sia spropositata, voglio ricordare che il commissario dei Lavori della Linea 2 della Metropolitana di Torino (1.5 miliardi di opere) agisce a titolo gratuito.

Non ci resta che capire chi otterrà questo incarico, quali competenze abbia e soprattutto non ci resta che capire quanto il Ministro Fitto – salentino di nascita – abbia a cuore la sua terra, al di là dei rancori per le battaglie politiche qui perdute. Ma questo, lo abbiamo tristemente già compreso”.

05/04/2023 - 16:05

“L'auto elettrica si è già imposta come innovazione del settore e richiede un radicale ripensamento organizzativo e tecnologico delle filiere produttive: su questa linea Stati Uniti e Cina si sono attivati in modo deciso supportando l'industria e il mercato dei consumi con enormi investimenti.  Il  28 marzo scorso l’Unione europea ha adottato definitivamente il regolamento che stabilisce lo stop alla vendita di veicoli a motore endotermico dal 2035. Chiediamo al ministro Urso quali politiche industriali il governo intenda attuare per affrontare la transizione e realizzare un piano straordinario per l'automotive, valorizzando le potenzialità nazionali di innovazione, prevedendo strumenti per la trasformazione industriale e l'innovazione e stanziando risorse adeguate per investimenti, ricerca, ammortizzatori sociali e formazione per la salvaguardia occupazionale”. Così il deputato del Pd Roberto Morassut nel corso del Question time alla Camera, rivolgendosi al ministro delle imprese e del made in Italy.
Nella replica a Urso il capogruppo del Pd in commissione Attività produttive Vinicio Peluffo si è detto “del tutto insoddisfatto della risposta del ministro, che ha ereditato dal governo Draghi il fondo istituito per favorire la transizione ecologica della filiera automotive di 8,7 mld da qui al 2030. Così come ha ereditato i fondi del Pnrr. Per citare solo la Missione 2: sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica (risorse 740 m di euro), rinnovo delle flotte bus e treni verdi (risorse 3,64 mld di euro), rinnovabili e batterie (risorse 1 mld euro), bus elettrici (risorse 300 milioni euro). A cui si aggiungono le misure trasversali previste dal Pnrr nella Missione 1, 2 e 5. Il ministro Urso ha ereditato questi fondi, non è merito suo e adesso dimostri almeno di saperli spendere. Infine, il governo dispone anche del lavoro dell’Osservatorio sull’automotive promosso da Federmeccanica Fim, Fiom e Uilm, un contributo sostanziale delle parti sociali, un laboratorio di idee, di studi e di approfondimenti che esprimono posizioni condivise sulle condizioni e sulle prospettive del settore automotive italiano, che ha ancora grandi potenzialità di innovazione ma ha bisogno di una politica nazionale strutturata di sostegno al settore per renderlo protagonista nella transizione ecologica e digitale”.

05/04/2023 - 14:08

“Rendere obbligatoria la presenza dei defibrillatori anche nelle navi destinate al traffico mercantile, alla pesca e al diporto nautico, prevedendo la presenza complementare, tra i lavoratori presenti, di personale abilitato al suo corretto e certificato utilizzo”. È quanto chiede una interrogazione parlamentare depositata dai deputati Pd Marco Simiani, Anthony Barbagallo, Ilenia Malavasi, Ouidad Bakkali, Debora Serracchiani e Valentina Ghio.
“Oggi tali dispositivi sono obbligatori soltanto in alcune navi adibite al trasporto di passeggeri. In caso di incidenti o patologie cardiache improvvise il defibrillatore rappresenta uno strumento fondamentale per incrementare in modo decisivo le possibilità di sopravvivenza; riteniamo quindi necessario prevedere questi strumenti di prevenzione e primo soccorso”, concludono i deputati Pd.

04/04/2023 - 19:29

“Il caro biglietti aerei da e per la Sicilia ha raggiunto limiti insostenibili. È insopportabile assistere agli annunci spot da parte di Salvini e Schifani e agli innumerevoli comunicati stampa da parte di autori vari del centrodestra, tutti con vari incarichi di governo che non risolvono assolutamente nulla. Siamo di fronte a un vero e proprio cartello che rende la Sicilia irraggiungibile, non solo dai turisti ma anche da chi vuole tornare in Sicilia a trascorrere la Pasqua. E la sindrome dell’annuncite colpisce anche il governo Meloni che alle nostre interrogazioni in Parlamento risponde con aria fritta. Dal canto suo il governo regionale non ha definito neanche le tratte per la continuità territoriale che, se attuata, darebbe autentica libertà di mobilità da e per la Sicilia e per i siciliani soprattutto”. Lo dichiara il capogruppo del PD in commissione Trasporti della Camera e segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo.

04/04/2023 - 16:43

“Il caro biglietti aerei da e per la Sicilia ha raggiunto limiti insostenibili. È insopportabile assistere agli annunci spot da parte di Salvini e Schifani e agli innumerevoli comunicati stampa da parte di autori vari del centrodestra, tutti con vari incarichi di governo che non risolvono assolutamente nulla. Siamo di fronte a un vero e proprio cartello che rende la Sicilia irraggiungibile, non solo dai turisti ma anche da chi vuole tornare in Sicilia a trascorrere la Pasqua. E la sindrome dell’annuncite colpisce anche il governo Meloni che alle nostre interrogazioni in Parlamento risponde con aria fritta. Dal canto suo il governo regionale non ha definito neanche le tratte per la continuità territoriale che, se attuata, darebbe autentica libertà di mobilità da e per la Sicilia e per i siciliani soprattutto”. Lo dichiara il capogruppo del PD in commissione Trasporti della Camera e segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo.

04/04/2023 - 15:03

Dichiarazione di Alessandro Zan, deputato Pd
“La destra usa armi di distrazioni di massa per evitare di occuparsi dei problemi concreti del Paese  come l’inflazione, il caro bollette la precarietà del lavoro.   Parla invece  di liceo made in Italy,   di maternità surrogata, di carne sintetica che poi sintetica non è : tutti argomenti che vogliono distrarre l’attenzione da quelli molto più seri che sono invece le priorità per il nostro paese”. Così il deputato del Partito democratico Alessandro Zan ai microfoni di Radio Immagina.  “E ogni volta che il governo è in difficoltà sui temi economici – ha proseguito Zan-  interviene per colpire i diritti come è stato per la trascrizione dei bambini per le famiglie omogenitoriali. Per non parlare poi di temi “identitari” legati alla vicende storiche nazionali. Si pensi all’ultima, vergognosa affermazione di La Russa su via Rasella. Altro che “sgrammaticatura istituzionale” come l’ha definita la presidente del Consiglio  Meloni. Qui stiamo parlando di un vero colpo alla nostra storia patria,  a un tentativo di delegittimare la resistenza antifascista che è stata la base della nostra democrazia  e di legittimare, viceversa, la storia del fascismo. Non è una questione di galateo o di sgrammaticature istituzionali – ha concluso Zan- ma è una cosa molto grave: la seconda carica dello Stato fa delle dichiarazioni  inaccettabili. Abbiamo e confermiamo la nostra richiesta di dimissioni di la Russa.  In altri paesi si sarebbe già dimesso”.

04/04/2023 - 14:56

Nel nuovo pacchetto per pesca, acquacoltura ed ecosistemi marini predisposto dalla Commissione Europea, è incluso anche il Piano d’azione per proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini per una pesca sostenibile e resiliente (Marine action plan), che prevede tra le misure una progressiva rinuncia alla pesca a strascico entro il 2030 nelle aree marine protette. Gli Stati membri dovevano definire entro marzo di quest'anno misure specifiche di attuazione. Dal governo, di contro, la campana suona a morto come avviene ormai dall'inizio della legislatura. Tanti annunci e nessuna decisione degna di nota se non per i grandi interessi. Eppure la questione dovrebbe essere affrontata con urgenza visto che le decisioni riguardano un settore che in Italia garantisce lavoro ad oltre 20mila addetti e che contribuisce per il 25% agli sbarchi di prodotto ittico, con ben 7mila imbarcazioni. Peraltro l’adozione del piano, così come formulato dalla Commissione, può intervenire drasticamente sulla produzione interna del prodotto che per ovvie logiche di mercato dovrà essere colmata da un prodotto importato, proveniente da paesi che non rispettano le regole UE in materia ambientale, di sicurezza e di lavoro. Per questo come gruppo Pd della commissione Agricoltura della Camera, insieme ai colleghi Forattini, Marino e Rossi abbiamo presentato una interrogazione al ministro Lollobrigida per sapere quali iniziative intenda perseguire, anche presso le istituzioni europee, al fine di accompagnare e sostenere, con le risorse già a disposizione, le imprese del settore ittico per  raggiungere gli obiettivi fissati dalla Commissione europea in un giusto equilibrio tra attività economica, redditività dei pescatori e salvaguardia dell'ecosistema come convenuto anche dal commissario europeo Virginius Sinkevicius durante l'audizione svolta alla Camera.

Lo afferma il capogruppo Pd della commissione Agricoltura della Camera Stefano Vaccari.

03/04/2023 - 15:38

Il deputato del Partito democratico presenterà un’interrogazione.
“Oltre 15mila i lavoratori toscani in ansia. La Regione è impegnata su tutti i fronti, l’esecutivo che fa?” “Presenterò alla Camera un dossier sul lavoro e sulle crisi aziendali in Toscana per chiedere come il Governo intende affrontare questa emergenza”.
Ad annunciarlo è Emiliano Fossi, deputato del Pd e membro della commissione Lavoro.
“Oltre 15mila lavoratori toscani sono coinvolti in uno stato di crisi aziendale - ricorda Fossi - Da Firenze a Grosseto, da Massa a Livorno, passando da Siena, Arezzo e Pistoia, c’è una striscia di crisi industriali che coinvolge quasi tutti i territori della Toscana”.

“Ci sono - continua Fossi - crisi lunghe anni come quella delle acciaierie di Piombino-Jsw 1.800 dipendenti (oltre alle centinaia di lavoratori impiegati nell’indotto), o più recenti come quella della Giga grandi cucine di Scandicci. Le vertenze diventate un simbolo come quella dell’ex Gkn di Campi Bisenzio, fabbrica dove fino a due anni fa si producevano semiassi e dove adesso 420 operai hanno portato all’attenzione nazionale quelle che sono le conseguenze delle delocalizzazioni. L’ultima crisi avviata pochi giorni fa è quella alla Pay Care di Siena, un tavolo della Regione cercherà di dare risposte al futuro del call center del gruppo Comdata e ai suoi 60 addetti. In Valdarno è a forte rischio la produzione dell’Industria vetraria valdarnese (Ivv) con i suoi 75 addetti, nel grossetano è deflagrata la vertenza della Venator di Scarlino con 250 lavoratori diretti e più 250 tra appalti e indotto, a Pontassieve sono in ansia i 30 addetti della Moggi smaltimenti. Sul tavolo dell’unità di crisi della Regione ci sono anche le vertenze della Giorgio Armani retail srl di Leccio, quella della Sanac di Massa, della Mt logistica di Livorno, dell’Agrolab di Carrara e delle terme di Montecatini”.

“Altra grande questione - dice Fossi - è quella della reindustrializzazione dei siti in dismissione. Ci sono alcuni esempi che offrono speranze come il protocollo per Testicementi a Greve, dove la proprietà ha messo a disposizione il sito, Alival a Ponte Buggianese dove l’azienda che chiude si impegnerà a sostenere la reindustrializzazione del sito, e ancora il caso di Geko a Massa, dove una nuova impresa subentrerà nel sito produttivo reindustrializzandolo”.
“In tutte queste partite - conclude Fossi - la Regione Toscana, con il consigliere del presidente Giani Valerio Fabiani, sta giocando un ruolo. Il Governo dov’è? Cosa intende fare?”

30/03/2023 - 12:51

“Verificare che l’Enac non travalichi le proprie competenze e che venga garantita piena trasparenza e concorrenza nel mercato dei servizi di assistenza a terra negli aeroporti”: è quanto riporta una nota congiunta dei parlamentari Pd (i deputati Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi e Christian Di Sanzo ed i senatori Ylenia Zambito, Dario Parrini e Silvio Franceschelli) che hanno depositato una interrogazione sul tema al Ministro Salvini, rispettivamente a Montecitorio e Palazzo Madama.

“Da anni l’ente, nonostante il ripetuto divieto del Tar, regolamenta il disciplinare in materia di appalti causando danni gravi al sistema delle imprese che operano in questo settore e determinando un clima di perenne incertezza e instabilità che rischia di ripercuotersi sui livelli occupazionali. La giustizia amministrativa ha già condannato queste ingerenze ma è necessario un intervento del Ministero delle Infrastrutture per risolvere definitivamente questo problema”, conclude la nota.

29/03/2023 - 17:01

Il decreto bollette approvato ieri in consiglio dei ministri prolunga alcuni interventi già messi in campo dal governo Draghi, come gli sconti sulle bollette del gas e il bonus energia per le famiglie con in redditi più bassi. È invece profondamente sbagliata la scelta del ritorno degli oneri di sistema sull'elettricità (senza peraltro accompagnarla con alcuna ipotesi di riforma degli stessi), che inciderà per circa il 22% in più su ogni bolletta elettrica. Risulta assolutamente iniqua e incomprensibile la scelta del governo di ridurre la tassazione sugli extra profitti per le aziende dell'energia che nei mesi scorsi hanno ottenuto utili miliardari.
Il governo, rispondendo oggi al question time in commissione Attività produttive della Camera ad una nostra interrogazione, ha perso l'occasione di chiarire i contenuti del decreto che rimangono ancora indefiniti, come la percentuale del credito d'imposta riconosciuto alle imprese. Era del 45% per le aziende energivore ma ad oggi rimane l'incertezza sulla effettiva consistenza dal 1 aprile, lasciando nell'insicurezza tante aziende che così non saranno in grado di mettere mano al ribasso dei listini, necessario per il calo dell'inflazione che dipende sostanzialmente dall'energia. È infine inaccettabile che il governo abbia inserito all'ultimo secondo, in un decreto urgente per ridurre i costi dell'energia, lo scudo penale per evasori, l'ennesimo condono che chiediamo alla Meloni di togliere subito dal provvedimento.
Così il capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera Vinicio Peluffo.

29/03/2023 - 13:59

Dichiarazione di Virginio Merola Capogruppo Pd commissione Finanze

Il decreto che doveva contenere misure urgenti in materia di cessione del credito non si occuperà dei crediti incagliati, i 19 miliardi che bloccano le aspettative di imprese e famiglie coinvolte. Le nostre proposte di utilizzo degli f24 sono state bocciate. Quindi il governo ha creato problemi alle aspettative legittime delle persone coinvolte e non risolverà la questione principale dei crediti incagliati. Avvisiamo a futura memoria che La cosiddetta soluzione privatistica , non normata dal provvedimento in aula, per la quale comunque ci vorranno mesi per dare vita a una ‘specie di piattaforma , come l’ha definita il ministro Giorgetti, non può diventare un debito fuori bilancio, un aggiramento della corretta amministrazione.

 

28/03/2023 - 18:37

“Lavoro e giovani non sono facce della stessa medaglia. È grave che un quarto dei nostri giovani non riesca a trovare una occupazione. I dati sono ancora più allarmanti quando il lavoro trovato risulta precario, intermittente ed instabile, con punte estreme nel Mezzogiorno. Il grido di allarme lanciato dai Vescovi italiani con il messaggio per la Festa dei lavoratori non può lasciare indifferenti ed impegna le istituzioni e la politica a profondere il massimo sforzo per dare quelle prospettive di certezza ma anche di dignità alle nuove generazioni. Per farlo serve una strategia che unisca sviluppo, giustizia sociale, lotta alle diseguaglianze, diritti. E’ dentro una crescita di qualità e sostenibile che si possono creare nuove opportunità di lavoro. L’era dei combustibili fossili e dell’esasperazione economicista fondata su sfruttamento e speculazioni deve chiudersi definitivamente. Senza nostalgie e con il coraggio di assumere decisioni conseguenti. Riguarda pure l’ambiente e i mutamenti climatici al centro dei richiami solenni di papa Francesco”.

Lo ha dichiarato il deputato del Pd in commissione Bilancio alla Camera, Silvio Lai.

“Il dovere di accompagnare gli ultimi e di non lasciare indietro nessuno - aggiunge - passa per il diritto alla formazione e al rapporto più stretto tra scuola e lavoro. Un nesso ora insufficiente. Non ci si può attardare rinviando scelte necessarie che possano segnare la transizione ecologica utilizzando al meglio le opportunità che ci arrivano dal piano nazionale di ripresa e resilienza e dalle altre misure collegate che consentono di accedere a ingenti risorse europee. Preoccupa la possibilità, emersa in questi giorni, che possa venir meno la condizionalità all’occupazione di giovani e donne per i progetti finanziati dal Pnrr. Un tema che richiede immediata chiarezza da parte del governo Meloni. Non tradire le aspettative e le aspirazioni dei giovani ad un lavoro pagato correttamente, dignitoso e adeguatamente vissuto è l’unica strada per dare una prospettiva al nostro Paese. Non farlo - conclude - significa tradirli e accettare che i giovani fuggano dal nostro Paese e non per scelta ma per obbligo, come dimostra la recente indagine del Sole24ore sugli stipendi dei giovani italiani emigrati”.

27/03/2023 - 12:23

“Sulla gestione dei flussi di ingresso dei lavoratori stagionali extracomunitari il Governo Meloni naviga a vista non avendo assoluta contezza della realtà. Lo dimostra il fatto che, nel giorno del click day, previsto da un apposito decreto, spacciato come risolutivo dei problemi di carenza di manodopera in molte realtà produttive del Paese, le domande superano di gran lunga le disponibilità. Solo in agricoltura servirebbero oltre centomila lavoratori stagionali, come sottolineano le organizzazioni agricole, ma le norme fissano il tetto a 44mila unità. Interi comparti non riusciranno ad assolvere alle pratiche agricole già a partire da questa primavera. Anziché fare gli sceriffi lungo le coste nei confronti di povera gente che scappa da guerre e miserie, e purtroppo abbiamo visto come tragicamente può finire, la presidente Meloni e il ministro Lollobrigida dovrebbero impegnarsi a definire una strategia organica di regolazione dei flussi dei lavoratori nel rispetto delle indicazioni e delle richieste che arrivano da imprese ed aziende che sono impegnate nei cicli produttivi. Al tempo stesso si adotti subito un decreto aggiuntivo che allarghi significativamente le maglie delle autorizzazioni per gli ingressi stagionali. Giù la maschera, basta propaganda e più fatti concreti”. Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura della Camera.

Pagine