“In Iran è in corso una vera e propria apartheid nei confronti delle donne che iniziata 44 anni fa con la cosiddetta rivoluzione islamica”, ma che nell'ultimo anno ha visto un'escalation di violenza e repressione anche verso le persone LGBTQIA+, gli attivisti ambientalisti, le minoranze, i dissidenti che sono scesi in piazza subito dopo la morte di Mahsa Amini e nei mesi successivi. Studenti, studentesse, oppositori politici, intellettuali vengono definiti "nemici" dal regime, ma le donne rimangono il nemico pubblico numero uno. Contro di loro vengono rivolte accuse di "incitamento alla prostituzione e corruzione morale" se si rifiutano di coprirsi il capo.
E’ il racconto emerso oggi, durante la prima seduta del Comitato permanente della Camera sui diritti umani, delle attiviste del movimento “Donna, vita, libertà”. Ad essere audite Parisa M. Nazari, Pegah Moshir Pour, Shady Alizadeh, la Dottoressa Zahra Toufigh Asri e Elham Talaee Mahani.
“Abbiamo appreso che l’Iran è stato chiamato a presiedere il Social Forum 2023 del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, nella persona di Ali Bahreini, ambasciatore della Repubblica islamica e rappresentante permanente presso le Nazioni Unite. Il tema del Social Forum, che si terrà, il 2 e il 3 novembre prossimi, è il contributo della scienza, della tecnologia e dell'innovazione alla promozione dei diritti umani. Una scelta inspiegabile alla luce delle gravissime violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Repubblica Islamica e della gestione politicizzata della pandemia durante la quale sono stati rifiutati i vaccini causando la morte di centinaia di persone.
Le attiviste hanno riferito anche di difficoltà ad ottenere il visto di ingresso in Italia, anche per motivi di salute, per coloro che sono stati accecati dai proiettili di gomma durante le proteste e per chi le attiviste e le attiviste che scappano dalla repressione. Inoltre, l'Iran non rinnova i passaporti a chi ha ottenuto un visto per l'Italia anche per motivi di studio e, soprattutto, per chi partecipa alle manifestazioni che si svolgono in Italia a sostegno della protesta in Iran.
Chiederemo al governo che venga rivista la nomina al Social Forum e chiederemo chiarimenti alla Farnesina sulla difficoltà ad ottenere i visti per chi scappa dal regime”, dichiara Laura Boldrini, presidente del Comitato.
“Chiediamo alla ministra del Lavoro e delle politiche sociali quali urgenti iniziative intenda assumere per restituire certezza e credibilità alla gestione della società Anpal Servizi”. Così il deputato del Pd in commissione Lavoro Emiliano Fossi in un’interrogazione alla ministra Calderone.
“È notizia di queste ore la Maxi operazione del Ros in Sardegna, con 32 arresti per associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione aggravata dal metodo mafioso, peculato e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso, nell’ambito dell’operazione definita ‘Monte Nuovo’. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati ingenti somme di denaro in contanti, munizioni, oltre 130 kg di marijuana; l’organizzazione criminale avrebbe interferito nell’attività delle amministrazioni pubbliche e procurato voti in occasione delle elezioni e tra le persone coinvolte in questa inchiesta risulta anche il presidente e amministratore delegato di Anpal Servizi, Massimo Temussi. Consulente della ministra Calderone dal 19 gennaio 2023 al 10 marzo 2023, lo scorso 9 marzo, l’assemblea dei soci di Anpal servizi, lo ha nominato del presidente della società. Tuttavia già nell’aprile scorso si era avuto notizia di un’indagine che vedeva indagato il Presidente della Regione Solinas, in relazione alle nomine di competenza regionale, e altre 19 persone, tra cui proprio Temussi. Pertanto, pur nel pieno rispetto del principio di innocenza, non si può non rilevare come la credibilità di funzioni di tale rilevanza sociale non può essere compromessa da addebiti tanto gravi”.
"L'audizione del professor Cassese rispetto al lavoro del Clep certifica ciò che il PD ha denunciato da tempo, e cioè la volontà del Governo di definire i LEP solo ed esclusivamente per le funzioni oggetto di trasferimento. Per cui non ci saranno livelli garantiti delle prestazioni per ciascuna materia o diritto. Il re è ormai nudo e la maggioranza non ha più nebbie dietro le quali nascondersi. Di fronte al rischio, denunciato anche oggi dalla Conferenza Episcopale, di allargare la forbice delle diseguaglianze, rinnoviamo l'invito alla maggioranza e ai presunti patrioti, di fermarsi, perchè qui ne va dell'unità sostanziale del Paese e della sua coesione sociale. Su questo il Pd sarà intransigente". Lo scrive in una nota il deputato e responsabile Sud e Coesione della segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino.
Il decreto che dovrebbe individuare le aree disponibili per l‘insediamento di impianti per energie rinnovabili appare confuso e inutile rispetto agli obiettivi che dovrebbe raggiungere. Criteri troppo ampi che lasciano di fatto tutto libero, rischio far west per l’agrivoltaico con regole più restrittive di quelle dei progetti già presentati senza che ci sia un indirizzo operativo, forti critiche dalla maggioranza delle regioni dopo che il documento è stato depositato in conferenza Stato Regioni venerdì scorso. Una sorta di vorrei ma non posso che dimostra quanto la strategia confusa di un Governo per grande parte negazionista climatico, populista e libertario nel suo profondo emerga quando occorre dare regole certe a cittadini e imprenditori.
Il rischio che si corre è che i progetti già presentati vadano oltre le deboli regole che sono definite nel decreto e che siano le commissioni ministeriali e regionali ad entrare in difficoltà. Nella scelta di aree disponibili o vietate, percentuali di aree agricole utilizzabili e sanzioni per chi non provvede a fare la sua parte. In più manca totalmente una strategia che riguardi l’eolico offshore che molti paesi europei hanno regolamentato, in qualche caso mettendo all’asta le disponibilità, non per fare cassa quanto per mantenere un controllo su impianti che possono porre problemi di sicurezza nazionale. Insomma, tanta confusione nel Governo e un rischio far west nelle rinnovabili sono la conseguenza naturale di un decreto scritto male nonostante un anno di lavoro governativo”. Lo dichiara Silvio Lai, deputato Pd della commissione bilancio della Camera.
"Il ministero dell'Ambiente prenda posizione sulla legge della Regione Liguria che restringe il Parco Nazionale di Portofino ad un francobollo, limitando le possibilità di crescita sostenibile dei territori, sconfessando quanto richiesto da altri Comuni in sede Anci e andando contro la volontà di quelle comunità locali interessate a far parte del parco e le stesse indicazioni di Ispra che non ritiene adeguata la perimetrazione proposta". Lo dichiarano in una nota congiunta i deputato dem Valentina Ghio e Marco Simiani, rispettivamente vicepresidente del Gruppo Pd e capogruppo Pd in commissione Ambiente, i quali attendono da mesi una risposta alla loro interrogazione parlamentare presentata a riguardo.
"Il ministro dell'ambiente - concludono Ghio e Simiani - anche alla luce delle valutazioni di Ispra, ci dica se avalla il parco estremamente ridotto che il Governatore Toti ha definito e che penalizza vaste zone del territorio. L’Istituzione del Parco Nazionale di Portofino, nella configurazione condivisa con diversi Comuni, rappresenterebbe infatti elemento di tutela per un territorio unico e fragile come quello di buona parte del Golfo del Tigullio, una possibilità di far affluire risorse e progettualità per la cura e lo sviluppo del territorio, anche attraverso percorsi di destagionalizzazione turistica. La nuova presunta perimetrazione escluderebbe quindi di fatto alcune zone di altissimo pregio naturalistico e paesaggistico come la collina delle Grazie a Chiavari e la Pineta di Montallegro a Rapallo".
Come Gruppo Pd abbiamo chiesto al presidente della Commissione Parlamentare per le Questioni Regionali Francesco Silvestro di convocare con urgenza una nuova seduta della Commissione. L’avanzato stato dell’esame al Senato del disegno di legge sull’Autonomia differenziata e il ritardo con cui è stata costituita la Commissione stessa, richiedono un avvio imminente dei lavori, considerando le rilevanti implicazioni politiche e istituzionali della riforma. Per questo motivo sollecitiamo il Presidente a intraprendere ogni iniziativa utile per predisporre subito anche un ciclo di audizioni, con particolare priorità per l’audizione del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Calderoli e del Presidente del Comitato per la definizione dei livelli essenziali di prestazione Sabino Cassese. Non consentiremo ulteriori fughe in avanti sull'Autonomia differenziata senza che sia assicurato il pieno ed effettivo preliminare coinvolgimento della Commissione.
Così in una nota i componenti del PD in commissione.
Pd presenta interrogazione urgente al ministro della Salute Orazio Schillaci
“Dobbiamo purtroppo constatare che il governo ha disatteso tutte le scadenze del bonus psicologico di cui abbiamo perso le tracce.” La denuncia è contenuta in una interrogazione urgente al ministro della Salute Orazio Schillaci, presentata dai deputati Pd Ilenia Malavasi, Chiara Braga e Marco Furfaro. “A 9 mesi dall'entrata in vigore della legge di bilancio non ci sono ancora indicazioni su come e quando si potrà fare domanda per il 2023 e il decreto attuativo per la definizione dei criteri e delle modalità per accedere a tale beneficio, così come avvenuto per il 2022, non è ancora stato adottato e non sono ancora conosciute le tempistiche, nonostante le ampie rassicurazioni fornite dal Ministero competente”, scrivono i deputati Dem. “Il governo – incalzano - ha già disatteso la scadenza prefissata per la sua attivazione per ben due volte: in primavera il Ministro Schillaci, in un’intervista a IlSole24ore, aveva detto che l’erogazione del bonus psicologo 2023 sarebbe partita entro giugno e subito dopo il sottosegretario Marcello Gemmato aveva detto che il bonus sarebbe stato erogato in tempi brevi, entro l’estate 2023: ma di tutti questi impegni si sono perse le tracce.” “A oggi – scrivono ancora Malavasi, Braga e Furfaro a Schillaci- il decreto attuativo per la misura non è stato pubblicato e migliaia di cittadini restano in attesa di poter usufruire del bonus”. I parlamentari Dem chiedono pertanto al ministro Schillaci “se il decreto attuativo per l'erogazione del bonus psicologico, per l'anno 2023 sia in fase di emanazione, così da consentire, anche per l'anno in corso, di poter usufruire delle risorse utili per le sessioni di psicoterapia o in caso contrario quando verrà emanato.”
“Crolla definitivamente il castello di menzogne costruito dalla ministra Santanchè. Le sue dimissioni sono inevitabili. Mostri un minimo di rispetto per le Istituzioni e per il Paese”.
Lo scrive su X il vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Toni Ricciardi, riportando la notizia della richiesta della Procura di Milano di fallimento per la società Ki Group.
“Ieri, 18 settembre, a seguito di uno sciopero di 8 ore indetto da Fim Fiom e Uilm si è fermata la produzione dello stabilimento Stellantis di Melfi in Basilicata e di tutto l’indotto.
Chiediamo pertanto al Governo e ai Ministeri competenti in considerazione di tale sciopero cosa intendono fare per accelerare la definizione dell’accordo nazionale con Stellantis e di farsi parte attiva per tutelare il lavoro e i lavoratori”. Lo dichiara il deputato del Pd, Enzo Amendola, che ha presentato una interrogazione ai Ministri delle Imprese e del Lavoro.
“Lo stabilimento lucano - spiega Amendola - è assolutamente strategico e il mancato arrivo dei componenti, le incertezze sui modelli e in particolare sul quinto modello in aggiunta dei quattro annunciati dall’azienda necessitano di risposte adeguate e certe per i lavoratori; la mancata definizione dell’accordo nazionale tra Stellantis e Governo italiano accresce infatti questa incertezza”, conclude il deputato dem.
“Da mesi il governo sta bloccando le certificazioni ecologiche di migliaia di aziende: non è stato infatti ancora nominato il Comitato per l'Ecolabel e l'Ecoaudit, l’organismo nazionale scaduto a giugno che rilascia il marchio comunitario di qualità basato su un sistema di criteri selettivi, definito su base scientifica, che tiene conto degli impatti ambientali dei prodotti o servizi lungo l’intero ciclo di vita”. Lo dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani depositando una interrogazione parlamentare sulla vicenda.
“Siamo sconcertati da una destra che continua a considerare tutela dell’ambiente, salvaguardia delle materie prime e quindi contrasto ai mutamenti climatici azioni marginali. In questi anni la considerazione del mondo delle imprese e dei consumatori verso modelli di produzione sostenibili è cresciuta notevolmente e non sarà la disattenzione del governo a scoraggiare pratiche e processi virtuosi”, conclude Marco Simiani.
“I rischi denunciati da Bankitalia nelle osservazioni alla terza Relazione sullo stato di attuazione del Piano sono seri e preoccupanti. Da un lato, emerge con chiarezza la criticità legata alla rimodulazione dei progetti del Pnrr e lo stiamo ripetendo da mesi ormai: la modifica dei progetti in atto significa in realtà mettere in pericolo i fondi stessi perché le difficoltà amministrative conseguenti impediranno il rispetto del cronoprogramma stabilito e quindi l'utilizzo stesso delle risorse. Lo stesso vale per i progetti definanziati e cancellati dal Piano, ad oggi privi di coperture alternative. Serve un quadro finanziario affidabile per le amministrazioni già impegnate nella realizzazione di questi investimenti. È arrivato per il Governo il momento di assumersi le proprie responsabilità e dire al Paese come intende scongiurare i rischi drammatici che stiamo denunciando da mesi e che anche Bankitalia conferma con nettezza”. Lo dichiara il deputato democratico Piero De Luca, capogruppo in commissione Politiche Ue.
Avviata oggi in Commissione Trasporti la discussione sulla Risoluzione PD.
Dichiarazione di Andrea Casu, dell’ufficio di presidenza del gruppo Pd
“Aumentare lo stanziamento del fondo nazionale trasporti in modo da poter provvedere ad una rimodulazione dei criteri di definizione dei costi standard e degli adeguati livelli di servizio che tengano conto delle difficoltà oggettive del trasporto pubblico locale”. E’ la principale richiesta al governo contenuta nella risoluzione presentata dal Partito Democratico, a prima firma Andrea Casu insieme agli altri componenti Pd della Commissione Morassut, Barbagallo, Bakkali e Ghio il cui iter è stato avviato oggi in Commissione Trasporti.
“Chiediamo di aumentare le risorse per il trasporto pubblico locale ferme da anni a circa 5 miliardi di euro complessivi nonostante la crescente necessità di trasporto pubblico – sottolinea Casu - e di adeguare i criteri attuali, fondati sulla spesa storica, ai reali fabbisogni delle città, anche alla luce delle conseguenze della crisi climatica e della crescita del turismo”. Per l’esponente del Pd “mentre in Germania si sperimenta con successo, anche per contrastare il caro carburante, il biglietto climatico a 9 euro mensili, in Italia rischiamo di andare incontro a un peggioramento del servizio e a una crescita del costo del biglietto per tutti i cittadini. Per fronteggiare tutto questo è necessario prevedere subito interventi adeguati e immediati.” Inoltre, la risoluzione del Pd prevede di “adottare iniziative di competenza volte ad individuare, con urgenza, una soluzione contingente per Roma Capitale, visto che gli attuali criteri penalizzano fortemente la città impegnata nell’organizzazione del Giubileo del 2025”.
“Nei giorni più bui della pandemia era nata un’idea che assomigliava ad un’utopia, perché mai era successo prima: introdurre il valore dello sport nella nostra Costituzione. È stato un lavoro lungo, trasversale, ma adesso ci siamo davvero. Mercoledì 20 settembre quell’utopia diventerà realtà, la Camera dei Deputati voterà l’ultima e definitiva lettura che modificherà l’articolo 33 della nostra Costituzione con questo comma: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
Sarà una delle giornate più emozionanti della mia vita. Ho avuto tanto dello sport, spero che questo sia il modo di restituire qualcosa”. Lo dichiara il deputato democratico Mauro Berruto, responsabile sport Pd.
Avviato iter Risoluzione PD su portualita'
Dichiarazione di Valentina Ghio, vicepresidente deputati Pd
“Mantenere un sistema portuale pubblico, aperto e competitivo, a differenza di quanto dichiarato da alcuni esponenti del Governo, anche oggi ribadito dal gruppo di Forza Italia che ha sostenuto l'ulteriore spinta alla privatizzazione di alcuni servizi. Un sistema portuale pubblico che tuteli il lavoro portuale e che sostenga uno sviluppo regolato e sostenibile”. E’ quanto prevede la risoluzione del Partito Democratico sulla portualità, a prima firma Valentina Ghio, vicepresidente del gruppo, sottoscritta da tutti i componenti PD della Commissione: Anthony Barbagallo, Ouidad Bakkali, Andrea Casu e Roberto Morassut. " Oggi - sottolinea Ghio- abbiamo avviato una discussione importante per lo sviluppo della portualita' e della logistica italiane. Noi ribadiamo la contrarietà a depotenziare il ruolo pubblico della governance portuale contro chi vuole dare una ulteriore spinta alla privatizzazione di alcuni servizi. Abbiamo voluto mettere in evidenza – prosegue l’esponente Pd- l’attenzione al lavoro portuale con la definizione di processi di upgrade formativo, di miglioramento della sicurezza e del ricambio generazionale attraverso lo sblocco del fondo per il pensionamento. Con la nostra risoluzione – aggiunge Ghio- vogliamo valorizzare il ruolo strategico nazionale di questo settore e semplificare gli adempimenti. Siamo, e lo affermiamo con forza, fortemente contrari all'introduzione del federalismo differenziato che accentuerebbe la frammentazione e la precarietà.” La risoluzione del Pd intende anche “promuove l’intermodalita' e incentivare l'utilizzo del trasporto ferroviario e le misure di accompagnamento alla transizione ecologica al fine di favorire cold ironing e comunità energetiche”. Per Ghio “è assolutamente necessario arrivare allo sblocco delle ZLS e l'applicazione dello Ius Scholae all'accesso alle professioni marittime per chi ha conseguito titoli abilitanti nel nostro Paese”. "Infine, osserva Ghio, come Partito Democratico chiederemo di poter audire in commissione rappresentanti del mondo associativo e dei lavoratori del settore, per arrivare ad uno strumento che sostenga e rilanci la politica portuale del nostro Paese".
“Pur di nominare la nuova governance della Rai, il governo Meloni aveva rimosso con un decreto legge il sovrintendente del teatro San Carlo di Napoli, Stephane Lissner, per sostituirlo con Carlo Fuortes costretto a dimettersi dalla guida di Viale Mazzini. Oggi il Tribunale di Napoli ha reintegrato nel suo ruolo Stephane Lissner, dandoci di fatto ragione quando definivamo quel decreto un atto illegittimo e ad personam. Una scelta sciagurata contro la quale presentammo anche una pregiudiziale bocciata da una maggioranza di destra ammalata da bulimia di poltrone”.
Lo dichiarano i componenti della Vigilanza Rai del Partito Democratico.