“Si autodefiniscono ‘patrioti’ ma puntano a dividere l’Italia. Un paese già indebolito da enormi diseguaglianze che la destra vuole ulteriormente aggravare. No all’autonomia differenziata”.
Lo scrive su Twitter Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico.
Dichiarazione di Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività Produttive
“Comprendiamo e condividiamo le finalità di un intervento normativo che preservi e metta in sicurezza un asset industriale e strategico ma restiamo perplessi sulle modalità e sull'oggettiva debolezza degli strumenti utilizzati”. Così Vinicio Peluffo, capogruppo del Pd in commissione Attività Produttive nel dichiarare il voto di astensione del proprio gruppo al decreto sulla tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici.” Al governo – ha proseguito Peluffo - chiederemo di riferire periodicamente al Parlamento sull'operatività di questo decreto e sulla procedura di vendita dell'impianto Isab di Priolo Gargallo di proprietà della Lukoil, perché si tratta di un settore strategico per la nostra economia. A noi interessa che si facciano le scelte giuste per il Paese, così interpretiamo il nostro ruolo di opposizione, nel merito e senza sconti”. Peluffo ha sottolineato che “la cessione dell’impianto della Lukoil alla società Trafigura è una buona notizia, che permette di ragionare in termini di continuità produttiva e occupazionale, ma adesso dovrà essere oggetto di attenta verifica e dovrà ottenere tutte le autorizzazioni, seguire le usuali procedure inerenti alle normative antitrust, quelle riguardanti i poteri speciali cosiddetti Golden Power e dovrà rispondere appieno ai requisiti in termini di produzione, di occupazione, di rispetto ambientale e degli impegni richiesti sul piano della riconversione verde del sito produttivo e del suo rilancio industriale.” Noi dobbiamo rimanere assolutamente vigili – ha concluso l’esponente Dem- e sorvegliare con molta attenzione che si tratti di un’operazione industriale di rilancio e non di un tentativo di speculazione, che i livelli occupazionali siano garantiti, che la questione ambientale sia centrale e che la transizione ecologica sia corroborata da un piano ambizioso e definito”.
La notizia che Alfredo Cospito sia stato trasferito dal carcere Bancali di Sassari a quello di Opera è una buona notizia. Potrà essere seguito con maggiore adeguatezza dal punto di vista sanitario.
Ora spetta al ministro Nordio affrontare con responsabilità anche il secondo aspetto. Verificare se permangono le condizioni del regime di 41bis per un detenuto che è stato condannato all’ergastolo ostativo per un crimine che non ha provocato alcun ferito. E’ una decisione da assumere con solerzia applicando le norme che già ci sono. Già dal Cdm di questa sera si può arrivare ad una definitiva scelta. Recedere dal regime 41bis non significa dare ragione a chi in queste ore si sta macchiando, in giro per l’Italia, di reati che vanno avversati e condannati.
Avere fermezza non pregiudichi il fatto che regole e garanzie costituzionali siano applicate a tutti, senza farsi condizionare da alcunché.
Così il deputato del Pd Silvio Lai.
L’istruzione pubblica era pensata per fare gli italiani e unire l’Italia. I Ministri Calderoli e Valditara, che propone gabbie salariali per gli insegnanti, vogliono definitivamente spaccarla. Fratelli d’Italia o figli di serie A e di serie B? La Presidente Meloni tace e acconsente.
Lo scrive su Twitter Peppe Provenzano, vice segretario Pd e vice capogruppo alla Camera.
“Enrico Costa, intervenendo nella trasmissione Tagadà, su la Sette, ha detto che la legge “Orlando” sulle intercettazioni, il D.lgs 51 del 2019, entrata in vigore definitivamente con il Decreto del 2019, peggiorerebbe l’impianto normativo precedente, questo perché permetterebbe la pubblicazione sul sito delle ordinanze cautelari in versione integrale contenenti le intercettazioni in fase di indagine. Gli ricordo, invece, che le norme in vigore prevedono che nell'ordinanza del giudice che concede la misura cautelare possono essere riprodotti solo i brani essenziali, sunti, delle comunicazioni intercettate, che risultino necessari a sostenere la richiesta del PM o a motivare la decisione del giudice, e che, ovviamente, a garanzia del diritto alla difesa, i difensori possono esaminare gli atti e le registrazioni, ma non estrarre copia, nonché che i dati sensibili, come stabilito anche dal Garante della Privacy, e quelli non ritenuti essenziali, vengono oscurati anche negli atti ormai non più coperti da segreto, e che le trascrizioni delle intercettazioni avverranno solo davanti ad un giudice, nel confronto delle parti anche per escludere quelle irrilevanti .
Le attuali norme sulle intercettazioni stanno dando ottimi risultati, garantiscono un buon punto di composizione tra le esigenze investigative e di contrasto alla criminalità e quelle relative al diritto alla riservatezza e al diritto di difesa, come stanno dimostrando anche le audizioni in corso al Senato: il Garante della Privacy, ad esempio, ha, tra le altre cose, evidenziato come dal 2020 ad oggi l’Autorità non abbia segnalato nessun abuso nell’uso delle intercettazioni”. Lo dichiara il capogruppo democratico in commissione Giustizia Federico Gianassi.
“Sul comparto ippico nel suo complesso c’è bisogno di aprire un focus istituzionale per giungere in tempi brevi ad una riforma organizzativa e strutturale anche per superare le disparità che si sono manifestate nel corso degli anni. Per questo ho presentato una interrogazione urgente al Ministro delle Politiche Agricole ed oggi in Commissione la risposta del sottosegretario Giacomo La Pietra ha riconosciuto la giustezza della richiesta del Pd”. Lo afferma Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.
“Il sistema di remunerazione delle società di corse e degli ippodromi è stato interessato, negli anni, da scelte regolatorie non sempre lineari, determinando negli anni, sperequazioni fra le società di corse. Tanto che alcune società come quella prestigiosa di Modena sono state costrette ad impugnare i provvedimenti concernenti le stagioni di corsa dal 2018 in poi e altri atti e provvedimenti connessi e collegati lamentando una serie di vizi e profili di illegittimità.
Per questo c’è bisogno di intervenire subito anche al fine di valorizzare le capacità organizzative e i servizi riferiti alle singole giornate di corsa effettuate e non certo il dato dei cavalli medi partenti su base annua.
Il sottosegretario La Porta si è impegnato ad avviare un momento di approfondimento con la convocazione dei Tavoli Trotto e Galoppo e al tempo stesso di definire con un successivo decreto i criteri di riparto delle risorse a disposizione tra gli impianti ippici con conseguente ridefinizione dei rapporti. Bene anche lo stanziamento di nuove risorse.
Incalzeremo perché gli impegni presi siano trasformati in atti conseguenti”.
DUBBI INFONDATI SU TOR VERGATA, SPERIAMO IN EUROPA IGNORINO SUE PAROLE
Pur di andare contro il lavoro fatto finora dal sindaco Gualtieri e dalle Istituzioni per portare l’Expo a Roma, il candidato del centrodestra Francesco Rocca ha espresso le sue inutili perplessità e i suoi infondati dubbi sul valido progetto di Tor Vergata. E’ chiaro a tutti che non è questo il modo di aiutare la Capitale e il Lazio a centrare un obiettivo che porterebbe occupazione, liquidità e nuove infrastrutture sul territorio, aiutando le imprese a uscire definitivamente dalla crisi economica. Nella speranza che nessuno in Europa abbia letto le sue dichiarazioni, segnaliamo lo scivolone quotidiano del candidato del Partito di Giorgia Meloni.
Così in una nota il Andrea Casu Deputato e Segretario del Partito Democratico di Roma
“Inviterei gli amici della destra a leggere la Costituzione nella sua interezza. Scopriranno che la Carta prevede la possibilità di forme di autonomia per consentire maggiore efficienza e dinamismo regionale in alcuni settori, ma entro paletti precisi e con criteri ben definiti che tengano conto dell'unità, della solidarietà e della coesione nazionale. L'articolo 116 richiamato oggi dal collega Foti, rinvia infatti agli ulteriori articoli 117 e 119 che richiedono, non solo la definizione preliminare dei livelli essenziali delle prestazioni da garantire in modo uniforme in tutto il territorio, superando dunque il criterio della spesa storica e imponendo risorse adeguate, ma anche la previsione di un fondo perequativo per le regioni con minore capacità fiscale. E, più in generale, finanziamenti aggiuntivi così come interventi speciali per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà per rimuovere gli squilibri economici e sociali. Insomma, l'esatto opposto del progetto di Autonomia secessionista ‘spacca Italia’ che sta proponendo e portando avanti la destra, cui noi ci opporremo con tutte le nostre forze”. Così Piero De Luca, vice capogruppo dem alla Camera.
“Con l’annuncio dell’emendamento di FdI al Milleproroghe sulle concessioni degli stabilimenti balneari prosegue il ridicolo e preoccupante balletto di maggioranza e governo su questo tema. Prima di tutto vogliamo sapere se il contenuto di quell’emendamento corrisponde alla linea del governo. Poi se è vero che sia stata assegnata la delega per il settore o un dossier come si evince da notizie di stampa (un governo dovrebbe assegnare formalmente deleghe per affrontare temi e dossier). Se così fosse per il ministro Musumeci, a questo punto chiediamo che lo stesso ministro venga immediatamente in audizione alla Camera in commissione Attività produttive a riferire. Sarebbe assurdo continuare con l’ennesima proroga che lascia nell’incertezza comuni e operatori del settore che si troverebbero ancora nell’impossibilità di programmare investimenti, riqualificazione e certezza sul lavoro. La proposta di rinvio è inapplicabile, governo e maggioranza lo sanno bene, perché c'è una sentenza chiara del Consiglio di Stato. Invece di perdere ulteriore tempo in propaganda, pensassero invece ad avviare le procedure necessarie per dare certezza e tutele reali agli operatori di un settore strategico per il nostro Paese definendo una linea italiana sulla Bolkestein a 4 mesi dall’adozione della legge sulla concorrenza. Una linea che andrebbe sviluppata anche con un confronto con Regioni e Comuni, unica strada per avere la possibilità di andare a trattare in Europa”.
Lo dichiarano il vice capogruppo alla Camera Piero De Luca e il deputato dem Andrea Gnassi.
“A Roma e Brescia altri due morti sul lavoro. Gli ennesimi solo nel 2023. Basta farsi domande. Serve un nuovo patto tra Stato, imprese e sindacati per definire procedure di sicurezza più severe, per rafforzare la formazione e per evitare assunzioni non degnamente retribuite”.
Così il deputato dem, Stefano Vaccari.
Mansour Dehmardeh è un ragazzo iraniano, ha 22 anni. Oggi, insieme ad altri tre suoi coetanei, è stato condannato a morte, in via definitiva, dal regime di Khamenei. L’accusa è di “Corruzione sulla Terra” e “guerra contro Dio”.
Mansour è un ragazzo disabile, lo scorso 3 ottobre è stato arrestato nel contesto della brutale repressione delle proteste antigovernative a Zahedan, capoluogo della provincia del Sistan-Baluchistan, dove vive la minoranza beluci del Paese. Moltissimi sono stati incarcerati, altri deportati con la forza in Afghanistan.
Dopo dieci giorni di torture, in cui gli hanno spaccato il naso e i denti, e non ha avuto la possibilità di nominarsi un avvocato di fiducia, Mansour ha confessato di aver lanciato tre pietre e dato fuoco ad una gomma durante le manifestazioni. Un tribunale lo ha condanato a morte, per tre pietre scagliate e una gomma bruciata.
In Iran, in questo momento, ci sono centinaia di persone che rischiano la condanna a morte o la cui esecuzione è imminente. Con la collega Lia Quartapelle abbiamo deciso di “adottare” le ragazze e i ragazzi arrestati e condannati, per diffonderne la storia e difenderne la vita facendo pressione sul governo iraniano per fermare le esecuzioni.
Nei giorni scorsi, in qualità di deputato della Repubblica Italiana, ho inviato una lettera ufficiale all’Ambasciata iraniana a Roma per chiedere l’immediato rilascio di Mansour e per avere notizie sul processo e sulle sue condizioni psicofisiche, denunciando la violazione dei più elementari diritti umani. Non è arrivata alcuna risposta. Non fermiamo le nostre proteste. Fermiamo l’orrore in Iran.
Lo scrive su Facebook il vicecapogruppo del PD alla Camera Peppe Provenzano.
“Sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza il governo non ha le idee chiare. Occorre assolutamente evitare che ritardi e scelte sbagliate compromettano i 27 obiettivi da raggiungere entro il 30 giugno 2023 e conseguentemente, l’erogazione della quarta rata da 16 miliardi di euro. Da mesi si susseguono indiscrezioni sulla nuova gestione del Piano e sulle modifiche che la destra vorrebbe chiedere all’Unione Europea: ad oggi però non vi è niente di definito e questo caos rischia di ripercuotersi sulla corretta attuazione degli investimenti. Peraltro il Parlamento è stato finora completamente estromesso dal necessario confronto col governo. Abbiamo da tempo evidenziato alcune criticità riguardanti soprattutto la capacità di progettazione ed esecuzione delle opere da parte degli enti locali di piccola entità: problematiche comunque risolvibili dotando tali amministrazioni di personale e risorse adeguate”.
E’ quanto dichiarano Simona Bonafè e Piero De Luca, vicepresidenti dei deputati Pd, in merito alla discussione di oggi alla Camera sull’interrogazione relativa alla governance del Pnrr.
“Il Decreto legge 186/2022 affronta con misure purtroppo insufficienti la grave emergenza che si è determinata sull’isola d’Ischia, nel territorio del Comune di Casamicciola, a causa degli eccezionali eventi del 26 novembre 2022. Grazie al nostro lavoro di opposizione, svolto in piena collaborare e con spirito costruttivo rispetto alla maggioranza e al Governo, sono state aggiunte ulteriori risorse per i primi interventi di messa in sicurezza del territorio. Le somme stanziate sono tuttavia ancora inadeguate per la ricostruzione, per le opere di prevenzione, per il sostegno alla sistemazione alloggiativa transitoria e definitiva delle famiglie colpite, per il supporto economico ai nuclei familiari, alle imprese, alle attività economiche, ai lavoratori e agli enti locali. Per questo ci siamo astenuti sul voto finale al provvedimento, rilevando con chiarezza l'urgente necessità di fare molto di più, ma confidando al tempo stesso nell'impegno del Governo a reperire quanto prima ulteriori risorse, come indicato nel nostro ordine del giorno, a mia prima firma, approvato a larghissima maggioranza in Aula. Resteremo vigili e continueremo a seguire costantemente la vicenda, affinché la popolazione di Ischia riceva il massimo del supporto possibile”. Lo dichiara il vice capogruppo del Pd alla Camera Piero De Luca.
Il deputato Pd Mauro Laus ha presentato una interrogazione al ministro della Salute
“Il nostro sistema sanitario ha necessità di avere in tempi rapidi una circolare, anche di natura transitoria, che autorizzi gli infermieri pediatrici all'assistenza e alle cure esclusivamente dei pazienti maggiorenni già in carico, affetti da patologie insorte in età pediatrica, garantendo così la continuità assistenziale” . E’ quanto ha chiesto, attraverso una interrogazione urgente al ministro della Salute Orazio Schillaci, il deputato del Pd Mauro Laus. “Da 25 anni – ricorda Laus- gli infermieri pediatrici assistono neonati, bambini, adolescenti e le loro famiglie garantendo la migliore qualità delle cure sanitarie. La nostra normativa – scrive il parlamentare Dem al ministro Schillaci- prevede due diverse professioni infermieristiche, ciascuna con una propria formazione di base ben distinta, e oggigiorno sono circa 12.000 gli infermieri pediatrici presenti sul territorio nazionale. L'infermiere pediatrico – aggiunge Laus- è il professionista sanitario che, in possesso del titolo abilitante e dell'iscrizione all'ordine delle professioni infermieristiche, è responsabile dell'assistenza infermieristica pediatrica”. Laus, ha infine ricordato al ministro Schillaci che il “Codice del diritto del minore alla salute e ai servizi sociali” del 2013, indica che "in caso di ricovero in ospedale e dopo la sua dimissione, al fine di garantire la continuità assistenziale, il minore - in particolare se affetto da malattie croniche o disabilità - ha diritto di essere preso in carico da una rete multidisciplinare integrata, tra strutture universitarie o ospedaliere di riferimento e strutture sanitarie e sociali territoriali": Per Laus, se “viene definito il diritto alla continuità dei trattamenti, non si ravvisa però un successivo percorso di transizione dalla gestione pediatrica a quella dell'adulto (transitional care) per tutte le patologie complesse, croniche o disabilitanti, secondo le modalità più appropriate a garantire la continuità dell'assistenza sanitaria anche perché tali percorsi sono stati attivati solo in alcune Regioni”. E al ministro della Salute, Laus ha pertanto chiesto se non “intenda sollecitare le Regioni ad attivare le reti multidisciplinari integrate tra strutture universitarie o ospedaliere di riferimento e strutture sanitarie e sociali territoriali che permetteranno il passaggio dalla fase di assistenza dell'adolescente a quella della maggiore età.”