“Report e i servizi di Giulia Innocenzi continuano a segnalare fatti inquietanti che riguardano l'intreccio tra l'attività politica e quella imprenditoriale della deputata Vittoria Brambilla, che pubblicamente si copre dietro la Presidenza di una associazione animalista. Inquietanti sono pure le rivelazioni sull'Enci che dallo Stato ha ricevuto la delega alla tenuta dei libri genealogici delle razze canine. Un filo rosso lega il rapporto tra l'on. Brambilla e l'Enci che ha elargito alla deputata circa 500 mila euro per non precisate attività di collaborazione. Ora Report segnala ulteriori elementi su come vengono spesi i soldi all'Enci e sulle inadeguate operazioni di controllo agli allevamenti. Nella puntata di Report di ieri sono emerse ulteriori notizie in merito al comportamento di alcuni giudici dell'Enci in aperto conflitto di interesse che avrebbero assunto comportamenti discrezionali in occasioni di competizioni e di certificazioni di alcune razze canine”.
Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari
“Nella stessa puntata - aggiunge - è inoltre emersa una disponibilità di bilancio dell'Enci pari a 11, 5 milioni di euro, ingenti risorse che non risulta siamo state reinvestite dall'Ente per i suoi scopi istituzionali. Mentre sono aumentate le tariffe a carico degli allevatori a fronte degli stessi servizi e al tempo stesso sono aumentati i costi dei rimborsi spese a favore dei vertici dello stesso ente. Il Masaf ha una partecipazione diretta, nonché di controllo sulla gestione organizzativa ed economica dell'Enci, visto che ha la maggioranza nel collegio sindacale. Di fronte a questi fatti c'è bisogno di ulteriori informazioni e di assoluta trasparenza. Per questo - conclude - con una specifica interrogazione che ho firmato insieme ai colleghi del gruppo PD, Forattini, Marino, Romeo e Rossi, della Commissione Agricoltura, ho proposto al Ministro Lollobrigida di nominare un commissario ad acta al fine di verificare la conformità delle attività gestionali dell’Enci in coerenza con la normativa vigente”.
I deputati democratici Peppe Provenzano, Anthony Barbagallo, Giovanna Iacono, Stefania Marino e Fabio Porta hanno presentato un'interrogazione parlamentare al Ministro della Cultura in merito alla decisione dell'amministrazione comunale di Piana degli Albanesi di chiudere la sezione dedicata alla strage di Portella della Ginestra, situata all'interno del palazzo Filippo Neri, sede istituzionale del Comune.
“Oltre ad aver eliminato questa importante sezione storica, motivandola con il pretesto di adeguarsi agli «standard imposti dalla moderna museologia», l’amministrazione comunale ha anche soppresso la mostra documentaria “Portella della Ginestra 1947-1997: tra storia e memoria”, allestita dalla Biblioteca comunale di Palermo in occasione del cinquantesimo anniversario della strage. L’associazione dei familiari e dei sopravvissuti alla strage del 1° maggio 1947 - sottolineano i democratici - ha manifestato il proprio dissenso, inviando una nota alle più alte cariche dello Stato affinché intervengano per scongiurare quello che viene percepito come un grave sfregio alla memoria della prima strage politico-mafiosa della Repubblica Italiana.
Con la nostra interrogazione parlamentare - aggiunge Provenzano - chiediamo al Ministro Giuli se sia a conoscenza della vicenda e quali iniziative intenda assumere nei confronti del Comune di Piana degli Albanesi e della Regione Siciliana per garantire la tutela e la valorizzazione della memoria storica di Portella della Ginestra.
«La memoria di Portella della Ginestra appartiene all’intero Paese e non può essere cancellata con decisioni che non tengono conto del valore storico e simbolico di quei luoghi e di quelle testimonianze. Il Ministero deve intervenire per evitare questo sfregio e che un pezzo della nostra storia venga dimenticato» conclude Provenzano.
Manzi: governo sta affossando il settore, situazione grave
“Dopo il commissariamento di fatto da parte del suo partito, che gli impone ogni singola mossa nel ministero, e della Lega, che con Giorgetti usa il bilancio del Mic a proprio piacimento, arriva ora anche il commissariamento da parte del terzo partito di maggioranza. Tajani, riconoscendo il fallimento dell’azione finora messa in campo per l’industria cinematografica e audiovisiva, sembra voler sottrarre il settore dalle competenze del Ministero della Cultura sposando l’idea di Pupi Avati. La situazione è grave, il governo sta affossando un settore che rappresenta un’eccellenza italiana” Così la capogruppo democratica Irene Manzi nella commissione cultura della camera commenta le dichiarazioni di Antonio Tajani di sostegno all’idea di Pupi Avati.
“Cosa ne pensa Giuli di questa proposta e di quella che sembra essere un atto di totale sfiducia della maggioranza nei confronti del suo operato?” Conclude la democratica.
Giuli assente, fa discutere interventismo Borgonzoni
"Negli ultimi anni, gli stabilimenti cinematografici di Cinecittà sono stati al centro dell’attenzione per il numero e la qualità delle produzioni nazionali e internazionali che vi hanno lavorato. Si è parlato di un profondo rilancio industriale, grazie a una gestione virtuosa e all’efficace attuazione del PNRR, che porterà a un sostanziale raddoppio della capacità produttiva.
Oggi, però, Cinecittà torna a far parlare di sé in un contesto ben diverso: è diventata il simbolo della crisi in cui il governo ha gettato l’industria cinematografica e audiovisiva italiana. La situazione è estremamente grave, i teatri sono sostanzialmente vuoti e
non ci sono produzioni, ed è ulteriormente compromessa da scelte discutibili, che hanno tutto il sapore di uno spoil system scandaloso, colpendo l’intera dirigenza di Cinecittà.
Il ministro Giuli è totalmente assente di fronte a questa situazione, mentre la gestione – ormai politicizzata – di Cinecittà sembra essere nelle mani della sottosegretaria Borgonzoni, il cui interventismo su decisioni che non le competono sta suscitando forti polemiche"
Così il deputato democratico e componente della Commissione Cultura della Camera, Matteo Orfini, commenta la notizia dei nuovi licenziamenti tra i dirigenti di Cinecittà da parte della nuova governance guidata da Manuela Cacciamani e Chiara Sbarigia.
“Il Partito Democratico voterà a favore del ripristino dei nuovi Giochi della Gioventù, manifestazione concepita nel 1968 e le cui prime finali, allo Stadio dei Marmi qui a Roma, risalgono al 29 giugno 1969. Il merito, la genesi e anche il modello che oggi noi riproponiamo nasce grazie alla visione di un dirigente sportivo che si chiamava Giulio Onesti, figura centrale nella storia dello sport italiano e che partecipò attivamente alla lotta contro il regime fascista. La sua esperienza e il suo impegno lo portarono a ricoprire il ruolo di presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano dal 1946 al 1978. Doveva liquidarlo, il Coni, e invece lo trasformò, con una capacità di auto-riforma radicale, facendo diventare il Coni in un'istituzione autorevole e autonoma. Ci piacerebbe rivederla anche oggi quella capacità di riforma e quel rispetto profondo per l’istituzione. La visione di Giulio Onesti contribuì a fare dell'Italia una potenza sportiva internazionale, lasciando un'eredità indelebile nella storia sportiva e civile del Paese. Oggi, unendo proposte di legge tra cui anche la mia, ripristiniamo una manifestazione che riempie i ricordi di persone in pensione o prossime alla pensione e ne siamo lieti, ma questo non ripaga il debito di attenzione che questo Paese ha accumulato nel corso dei decenni nel rapporto fra scuola e sport”.
Così il deputato democratico e responsabile Sport del Pd, Mauro Berruto, intervenendo in Aula per annunciare il voto favorevole del Gruppo al Ddl Giochi della Gioventù.
L' evento è organizzato dalla Fondazione Bruno Buozzi e dall’Intergruppo parlamentare per la sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo. L’apertura dei lavori è affidata al sen. Giorgio Benvenuto, presidente della Fondazione Bruno Buozzi a cui seguirà l’introduzione di Giancarlo Iodice della stessa Fondazione.
“E’ una occasione importante per riflettere con i portatori di interesse, i rappresentanti delle istituzioni e dell’associazionismo sul tema di una necessaria riforma del gioco legale. Servono misure per allargare le distanze con l’illegalità che prospera in questo ambito e arginare il fenomeno devastante della ludopatia che trascina con se sempre più cittadini e le loro famiglie. Discuteremo in assoluta libertà partendo dai rispettivi punti di vista”, dichiara il deputato dem Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera e coordinatore dell’Intergruppo che concluderà i lavori del convegno.
Con Vaccari, saranno presenti diversi esponenti politici che aderiscono all’Intergruppo: dai deputati Elena Bonetti (Azione), Virginio Merola (Pd) e Andrea Quartini (M5s) alle senatrici Elena Murelli (Lega) e Cinzia Pellegrino (Fdi).
Interverranno inoltre Filippo Torrigiani, consulente della commissione Antimafia, Marzio Govoni, presidente Fondazione Isscon/Federconsumatori, Antonello Turturiello e Angela Bravi per la Conferenza delle Regioni, Giulia Migneco, segreteria nazionale di Avviso Pubblico, Emmanuele Cangianelli, presidente Egp Fipe Confcommercio, Denise Amerini, della rete “Mettiamoci in Gioco”, Geronimo Cardia, presidente Acadi, Associazione Concessionari Giochi Pubblici e Luciano Gualzetti, direttore Caritas Ambrosiana.
“Viste le presenze, l’obiettivo, partendo dai dati, è quello di portare a sintesi unitaria, senza alcuna pregiudiziale, la discussione ed offrire al Parlamento i punti condivisi per una riforma diversa non più rinviabile”, conclude Giorgio Benvenuto, presidente Fondazione Bruno Buozzi.
“Donzelli cerca di sviare l’attenzione, ma noi non ci caschiamo. Oggi in aula glielo abbiamo detto chiaramente: Meloni è sotto ricatto? Risponda a questa domanda, invece di provare a spostare l’attenzione sulle opposizioni. E ci dica anche per quale motivo Sangiuliano è stato cacciato, mentre Santanchè ha il diritto di restare”. Così in una nota il vicepresidente del gruppo del Pd della Camera, Toni Ricciardi replica a Giovanni Donzelli, responsabile dell'organizzazione di Fratelli d'Italia.
“In un Paese normale oggi non ci troveremo in questa situazione e un minimo di buon senso avrebbe evitato l'ennesima mortificazione delle istituzioni. Qual è la fotografia che ci rimane dell'Aula? La ministra Santanché è stata abbandonata dalle forze di maggioranza ad eccezione di Fdi con una difesa d'ufficio. Il governo è spaccato in un'ora buia. Santanché chiese le dimissioni dei ministri Provenzano, Speranza, Lamorgese e di altri ministri e il paragone delle motivazioni sono a dir poco risibili rispetto ai motivi per cui oggi siamo in Aula”. Così il deputato dem Toni Ricciardi intervenendo in Aula sulla mozione santanché.
“Ma – continua il vicepresidente del Gruppo Pd - la domanda che vorrei fare non è a lei ministra ma a Giorgia Meloni: perché il ministro Sangiuliano è stato invitato a dimettersi e la stessa cosa non avviene con Santanché? Esistono leve di ricattabilità che la ministra del Turismo può vantare a differenza di Sangiuliano? Domande retoriche perché il governo tace. Una valanga sta per travolgere il governo per la sua non credibilità crescente in tutti i dati macro-economici”.
“Meloni è ricattata da Santanché? Non ha forza di pretendere le dimissioni di una ministra che imbarazza il governo, il suo partito e tutte le istituzioni. Sta difendendo l'indifendibile, si tolga dall'imbarazzo e chieda dimissioni di Santanché”, conclude Ricciardi.
Si svolgerà domani, martedì 11 febbraio, dalle 10.30 alle 13.00, presso la Sala Matteotti della Camera, il convegno “Gioco legale: serve una riforma”. L’evento è organizzato dalla Fondazione Bruno Buozzi e dall’Intergruppo parlamentare per la sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo. L’apertura dei lavori è affidata al sen. Giorgio Benvenuto, presidente della Fondazione Bruno Buozzi, a cui seguirà l’introduzione di Giancarlo Iodice della stessa Fondazione; mentre le conclusioni dei lavori sono affidate al deputato dem, Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera e coordinatore dell’Intergruppo.
Con Vaccari, saranno presenti diversi esponenti politici che aderiscono all’Intergruppo: dai deputati Elena Bonetti (Azione), Virginio Merola (Pd) e Andrea Quartini (M5s), alle senatrici Elena Murelli (Lega) e Cinzia Pellegrino (Fdi).
Interverranno inoltre: Filippo Torrigiani, consulente della commissione Antimafia; Marzio Govoni, presidente Fondazione Isscon/Federconsumatori; Antonello Turturiello e Angela Bravi per la Conferenza delle Regioni; Giulia Migneco, segreteria nazionale di Avviso Pubblico; Emmanuele Cangianelli, presidente Egp Fipe Confcommercio; Denise Amerini, della rete “Mettiamoci in Gioco”; Geronimo Cardia, presidente Acadi, Associazione Concessionari Giochi Pubblici; Luciano Gualzetti, direttore Caritas Ambrosiana; Maurizio Fiasco, presidente Alea, Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio.
Il convegno sarà in diretta sulla web Tv della Camera. Per accreditarsi è necessario scrivere a: segreteria.vaccari@camera.it.
“Ancora una volta, il governo volta le spalle e ignora il mondo dell’arte. Galleristi e collezionisti chiedono da tempo un adeguamento dell’Iva agli standard europei per dare respiro al settore, ma il Dl Cultura ignora totalmente questa necessità. Le proteste ad Arte Fiera Bologna sono la conferma del forte disappunto di tutti gli operatori di un settore strategico del nostro sistema culturale che l’esecutivo considera irrilevante. Il ministro Giuli non riesce ad offrire risposte concrete: la sua azione è costantemente commissariata da Giorgetti. Nel frattempo, il mercato italiano perde competitività e rischia di essere tagliato fuori dalla scena internazionale”.
Così la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, commenta la forte protesta delle gallerie presenti a Arte Fiera di Bologna contro il governo per l’Iva dove i padiglioni sono inondati di fischi.
Si svolgerà martedì 11 febbraio, dalle 10.30 alle 13.00, presso la Sala Matteotti della Camera, il convegno “Gioco legale: serve una riforma”. L’evento è organizzato dalla Fondazione Bruno Buozzi e dall’Intergruppo parlamentare per la sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo. L’apertura dei lavori è affidata al sen. Giorgio Benvenuto, presidente della Fondazione Bruno Buozzi, a cui seguirà l’introduzione di Giancarlo Iodice della stessa Fondazione; mentre le conclusioni dei lavori sono affidate al deputato dem, Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera e coordinatore dell’Intergruppo.
Con Vaccari, saranno presenti diversi esponenti politici che aderiscono all’Intergruppo: dai deputati Elena Bonetti (Azione), Virginio Merola (Pd) e Andrea Quartini (M5s), alle senatrici Elena Murelli (Lega) e Cinzia Pellegrino (Fdi).
Interverranno inoltre: Filippo Torrigiani, consulente della commissione Antimafia; Marzio Govoni, presidente Fondazione Isscon/Federconsumatori; Antonello Turturiello e Angela Bravi per la Conferenza delle Regioni; Giulia Migneco, segreteria nazionale di Avviso Pubblico; Emmanuele Cangianelli, presidente Egp Fipe Confcommercio; Denise Amerini, della rete “Mettiamoci in Gioco”; Geronimo Cardia, presidente Acadi, Associazione Concessionari Giochi Pubblici; Luciano Gualzetti, direttore Caritas Ambrosiana; Maurizio Fiasco, presidente Alea, Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio.
Il convegno sarà in diretta sulla web Tv della Camera. Per accreditarsi è necessario scrivere a: segreteria.vaccari@camera.it.
“Ancora una volta, il ministro Giuli con le sue dichiarazioni in Aula ha dimostrato scarso rispetto per il Parlamento. La sua partecipazione ai lavori in Aula alla Camera è stata passiva, così come il suo atteggiamento nei confronti di un testo che non introduce nuove risorse, ma si limita a perseguire obiettivi senza alcun incremento di stanziamenti, restando nei vincoli del bilancio dello Stato e senza alcuna risorsa strutturale. In altre parole, un provvedimento che non avrà alcun impatto concreto sui settori culturali, fatta eccezione per il rifinanziamento dei fondi per le biblioteche, su cui registriamo finalmente un cambio di passo del governo dopo i tagli di questi anni.”
Così in una nota la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, che aggiunge:
“Purtroppo, un provvedimento dedicato ad una figura come Adriano Olivetti vanificato dall’assenza di visione e di prospettiva. E più che difendere il merito del provvedimento, oggi il Ministro ha preferito attaccare le opposizioni, arrivando ad assegnare patenti di merito e a dichiarare testualmente 'Ci rivedremo nelle sedi opportune per le polemiche.' A cosa si riferisce esattamente? Quali sarebbero queste 'sedi opportune'? Per noi continuano ad essere le aule parlamentari e delle Commissioni dove lo aspettiamo per provare- come abbiamo fatto anche con il decreto approvato oggi - a dare una visione ad un ministero ancora in cerca di autore”
Conclude così la democratica Manzi.
“Tanto tuonò che piovve. Dopo le ennesime rivelazioni di Report sull'utilizzo ‘allegro’ dei soldi di una associazione animalista da parte dell'on. Vittoria Brambilla per finalità non proprio legate alla difesa dei diritti degli animali, ma molto a quelle di uno o più partiti politici a lei collegati, continuiamo a chiederci perché l'Enci, ente nazionale della cinofilia italiana abbia ritenuto di sostenere con 460 mila euro l'attività della stessa deputata. Ingenti somme che sarebbero andate direttamente a lei come dichiarato dal presidente, Dino Muto, e non alla trasmissione in onda sulle reti Mediaset. Continuiamo a non capire invece il silenzio del ministro Lollobrigida che ha in capo al suo ministero la vigilanza sull'Enci, visto che lo Stato delega all'Ente la tenuta dei libri genealogici delle razze canine, che ha come conseguenza l'incasso di milioni di euro in diritti e prove cinofile”.
Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
“Abbiamo fino ad ora capito - aggiunge - che il Masaf non fa controlli e che quelli che fa l'Enci stesso sulle nascite delle cucciolate, finalizzato al rilascio dei pedigree, e sul doping avvengono a campione con spese irrisorie sui bilanci, rispetto agli incassi. E che stranamente vanno tutti bene ‘madama la marchesa’! Cosa ha da nascondere il ministro Lollobrigida? Legami politici con il gruppo dirigente dell'Enci? Oppure attività poco chiare da parte di Enci, come ha segnalato Report, con un precedente servizio di Giulia Innocenzi? Il ministro Lollobrigida per fare la cosa più saggia e doverosa - conclude - dovrebbe commissariare l’Enci per quanto di competenza, per meglio verificare le denunce che stanno emergendo pubblicamente e che sono state depositare anche alla commissione antimafia. Ma si sa, la saggezza e’ virtu per pochi’”.
“Dopo 3 anni di semi-inattività del Ministero della Cultura confidavamo molto in un decreto intitolato a Adriano Olivetti che individua obiettivi importanti come la rigenerazione urbana delle periferie e delle aree svantaggiate, l'intervento e la valorizzazione delle biblioteche. Peccato che il Piano Olivetti che e’ al centro del decreto sia adottato ad invarianza finanziaria e quindi senza risorse proprie e dedicate. Come a dire molto rumore per nulla, una riforma senza risorse”. Così la capogruppo democratica in commissione Cultura alla Camera, Irene Manzi, è intervenuta in Aula alla camera sul decreto Cultura.
“Condividiamo alcune delle misure introdotte dal governo – continua la capogruppo Pd in Commissione Cultura - come i 30 milioni a sostegno delle biblioteche, o il fondo per l'apertura di librerie a favore di 'under 35', peccato che si tratti di provvedimenti per i quali mancano risorse strutturali che vadano oltre il 2025/2026.
Il Partito Democratico ha provato a dare il suo contributo presentando emendamenti in linea con le tante sollecitazioni emerse nel corso delle audizioni. Peccato che molte di quelle proposte siano cadute nel vuoto mentre la maggioranza era impegnata nel braccio di ferro tra la Lega ed il ministro Giuli intorno ai poteri delle sovrintendenze e al rifinanziamento per ulteriori 6 milioni della legge 'mancia'. Vorremmo sapere come si concilia la figura di Adriano Olivetti con le mance distribuite dal Governo.
Questo decreto purtroppo manca di un’anima e di una visione politica di lungo periodo e conferma, una volta di più, dopo l’infausto effetto Sangiuliano sul settore editoriale, che la cultura è in fondo all’agenda di questo governo”, conclude Manzi.
“Il servizio di Giulia Innocenzi di ieri sera a Report ha scoperchiato intrecci tra la deputata Brambilla e l’ENCI, Ente nazionale cinofilia italiana. Alla luce di quanto visto ho deciso di dimettermi dall’Intergruppo per i Diritti degli Animali, presieduto da Brambilla a cui avevo aderito convinta che per cambiare le cose per gli animali serva superare steccati ideologici e partitici e trovare soluzioni comuni.” Così in una nota la deputata dem Eleonora Evi.
“Sono due – continua la parlamentare Pd - le ragioni che mi spingono la mia difficile decisione: l’inchiesta mette in luce l’uso di fondi dell’associazione Leidaa di cui Brambilla è presidente, da cui la stessa ne ha tratto profitti e vantaggi personali e privati, che nulla avevano a che fare con la causa animalista e ambientalista. L'intergruppo, che in oltre due anni di lavoro non si è praticamente mai riunito, è inefficace nel coordinamento di qualsiasi azione politica e inutile per approfondire la conoscenza delle tante tematiche da affrontare.” “Continuerò a lavorare per gli animali nel ruolo che ricopro oggi con ancora più determinazione, convinta che non si possa strumentalizzare la battaglia animalista per trarne guadagni personali”, conclude Evi.