Finalmente in Aula la legge a prima firma Elly Schlein
per difendere la sanità pubblica. Più soldi per visite specialistiche, assunzione di medici e infermieri, strutture territoriali. Servono scelte forti. Il Pd chiede fino al 7,5% del Pil come nella media Ue. Facciamo presto.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
"Una forzatura politica: la Commissione Affari Sociali ha bocciato il mandato a me, che sono il relatore della legge Schlein, di riferire in aula. La verità è che vogliono affossare la legge Schlein, che destina più risorse alla sanità pubblica per raggiungere la media europea del 7,5% della spesa del PIL per la sanità e sbloccare le assunzioni. La maggioranza teme una legge che affronta realmente le criticità del sistema sanitario e mette in imbarazzo il governo, che ha presentato al parlamento un decreto privo di risorse finanziarie. Pochi giorni fa ci avevano chiesto di ritirare la legge, oggi tentano di affossarla. Nonostante l'appello di tutti i capigruppo di opposizione (Quartini, Bonetti, Zanella), che ringrazio, a non fare ulteriori forzature regolamentari inutili sulla pelle della gente che non ha accesso alle cure. Per questo daremo battaglia in aula”.
Così in una nota il deputato democratico, Capogruppo in Commissione Affari Sociali della Camera e responsabile iniziative politiche del PD, Marco Furfaro che aggiunge: “Dalle regioni agli operatori sanitari, tutti concordano che senza ulteriori finanziamenti la sanità pubblica è destinata a morire. Se il governo affossa la Legge Schlein in aula, è chiaro che vuole un'Italia in cui ci si curi con la carta di credito dal privato".
“La destra in commissione Lavoro alla Camera ha appena compattamente approvato un parere negativo sulla legge Schlein sul rilancio del servizio sanitario nazionale. Dicono No a portare al 7,5 del Pil la spesa per la sanità pubblica in media con i Paesi Ue. E dicono No a togliere il tetto alle assunzioni negli ospedali per abbattere le liste di attesa. Una scelta incredibile e vergognosa. Soprattutto se fatta dalla commissione Lavoro della Camera che dovrebbe unitariamente fare una battaglia per aumentare il personale. Non si rilancia la sanità pubblica con i tagli del governo Meloni”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Le elezioni hanno inviato un messaggio chiaro al Governo: l’autonomia differenziata spacca il paese e gli italiani l’hanno bocciata nelle urne. Il governo la smetta di usare il Parlamento per i propri scambi e baratti interni e lavori invece su quelle che sono le vere priorità come la sanità. Domani in commissione è previsto l’inizio delle votazioni della legge Schlein. La maggioranza non ha presentato emendamenti; ci auguriamo che questo sia un segnale chiaro sulla volontà di portare rapidamente in Aula una legge che aumenta le risorse per il ssn, e permette finalmente nuove assunzioni”. Lo dichiara Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.
"Proprio a ridosso del voto la Presidente Meloni “decreta” sulla sanità. Un insulto al Parlamento che sta affrontando l’esame di proposte di legge delle opposizioni, fra tutte quella a prima firma Schlein, è la dimostrazione di una destra incapace di presentare una sua reale proposta organica” così il deputato democratico, componente della commissione affari sociali, Gian Antonio Girelli. "Meloni sceglie la solita scorciatoia del decreto per avere titoli roboanti e il nulla in concreto. È semplicemente vergognoso che tanta demagogica speculazione sia fatta proprio su liste d’attesa, “povertà” sanitaria, disagi enormi delle persone più deboli. La presidente parli piuttosto, per la Sanità, come intende rapportarsi in Europa, su ricerca, farmaco, pandemia, “One Health”? Con il mosaico di Calderoli? Con le risorse limitate e i condoni invece che con vera lotta all’evasione per reinvestire le risorse in sanità? Va detto chiaramente che al Governo Meloni poco importa del servizio sanitario nazionale, importa solo fare annunci pre elettorali e dal giorno dopo lasciare che cittadine e cittadini si arrangino". “Intervenire sulla sanità richiede sì un’azione urgente, ma concreta, come lo è la nostra proposta Schlein, che prevede misure decisive per garantire un servizio sanitario realmente all'altezza delle esigenze di cittadini e cittadine, a partire da un aumento graduale della spesa pubblica destinata al ssn" conclude Girelli.
"Un inutile spot elettorale a quattro giorni dalle elezioni. Questa è la deprimente risposta del governo alla sanità al collasso e alle nostre richieste di intervenire con urgenza. Servivano risposte serie e risorse, arriva un decreto fuffa che favorisce ancora una volta il privato e rimanda le fatiche nell'accesso alla cura dei cittadini a data da destinarsi. L'unico modo per abbattere le liste di attesa è votare la legge Schlein che sblocca assunzioni, garantisce risorse e mette la sanità pubblica davanti a quella privata. Altrimenti la smettano con l'ipocrisia. In un anno e mezzo hanno solo tagliato risorse e favorito il privato, c'è un disegno preciso per distruggere la sanità pubblica. Non glielo permetteremo e sappiamo che gli italiani non sono così stupidi come pensano, non si faranno ingannare da annunci vuoti e prese in giro". Così Marco Furfaro, capogruppo in commissione Affari Sociali e responsabile iniziative politiche in segreteria del Partito Democratico.
Sulla sanità il comportamento del Governo è inaccettabile: solo annunci vuoti, scelte senza confronto e non condivise con le Regioni. Non si può giocare con il diritto alla salute: votino con noi la legge Schlein e smettano di fare campagna elettorale sulla pelle delle persone.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
"Il nervosismo di Giorgia Meloni è evidente. Dopo aver espresso fastidio giorni fa sul prossimo referendum sulle riforme costituzionali imposte dalla destra come voto sul suo operato, oggi la premier cambia nuovamente idea e rilancia le elezioni europee soltanto per pesare il consenso personale. L'Italia che racconta la destra non esiste, cresce soltanto il lavoro povero ed è necessario il salario minimo, mentre la sanità pubblica è al collasso. Nonostante la pandemia, le risorse per il Ssn sono state infatti ridotte rispetto al Pil e i trasferimenti alle Regioni tagliati. Sono oltre 4,5 milioni gli italiani che rinunciano alle cure per problemi economici e per le liste d'attesa lunghissime. La legge Schlein che prevede maggior risorse per la sanità è oggi urgente e necessaria. Bloccarla o rimandarla sarebbe irresponsabile. Dalla sua attuazione dipende la salute di milioni di cittadini e di famiglie in difficoltà”. Così il deputato dem e segretario Pd Toscana, Emiliano Fossi.
“Per abbattere le liste d’attesa e rilanciare il SSN servono risorse reali e un piano straordinario di assunzioni”. Così la deputata democratica componente della commissione Affari Sociali, Ilenia Malavasi, alla vigilia del Cdm che avrebbe dovuto approvare il decreto liste d’attesa su cui il governo è tornato indietro per carenza di fondi. “Alla Camera è in discussione la Legge Schlein - aggiunge Malavasi - se la maggioranza volesse veramente cambiare rotta e investire sul sistema sanitario dovrebbe votarla. No a propaganda elettorale, servono risposte concrete”.
“La spesa sanitaria sul Pil, che era arrivata al 7% nella passata legislatura, sta scendendo rapidamente e precipiterà al 6,2% nel 2026. È necessario un cambio di rotta: invece di fare false promesse e presentare proposte che servono solo alla propaganda elettorale, il governo voti la Legge Schlein, che prevede un incremento della spesa sanitaria fino al 7,5% del Pil in 4 anni. Per abbattere le liste d’attesa non servono spot o soluzioni di emergenza fantasiose, ma risorse reali e un piano straordinario di assunzioni”. Così il capogruppo democratico in commissione Affari sociali della Camera, Marco Furfaro, alla vigilia del Cdm che avrebbe dovuto approvare il decreto liste d’attesa su cui il governo è tornato indietro per carenza di fondi.
"La sanità trattata come pensioni, accise, immigrazione: tutte promesse non mantenute. Anche oggi le liste d’attesa Meloni le abbatte domani. Ma qui si gioca con la vita delle persone, con il diritto di tutti di essere curati. Basta giochetti, votino con noi la legge Schlein”. Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
In un anno e mezzo di governo Meloni sulla sanità pubblica si è solo perso tempo e tutte le scelte fatte dalla destra hanno contributo a aggravare la situazione di milioni di cittadini che non riescono più a avere una risposta dal SSN. Noi abbiamo chiesto a tutte le forze politiche di confrontarsi in Parlamento sulla nostra proposta di legge che prevede di aumentare i finanziamenti al 7.5% del Pil, rimuovere il tetto di assunzioni del personale e abbattere le liste di attesa. Le ragioni di un intervento strutturale e organico le hanno spiegate le tanti voci che abbiamo sentito in audizione alla Camera e sono le stesse che ci ripetono ogni giorno i cittadini che incontriamo nelle piazze, nei mercati, negli ospedali e che ci chiedono risposte urgenti, ma anche gli operatori del sanità pubblica. La Meloni smetta di fare propaganda sulla sanità con l’ennesimo decreto elettorale che non risolverà niente e voti insieme a noi la legge Schlein. Lo faccia per rispetto di chi oggi aspetta mesi per una mammografia o un esame qualsiasi, è costretto a indebitarsi per cercare risposte nella sanità privata o più drammaticamente rinuncia a curarsi. Noi ci batteremo con ogni forza per difendere il diritto universale di avere una sanità pubblica efficiente e di qualità per ognuno, come prevede la nostra Costituzione.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
Il Ponte sullo Stretto è solo ed esclusivamente propaganda elettorale di Matteo Salvini, della Lega Nord pagata con i soldi dei scippati ai siciliani che invece chiedono infrastrutture decenti, autostrade reali e non promesse da libri dei sogni. Elly Schlein questa mattina ha detto una verità che brucia. L’onorevole Nino Germanà, farebbe bene a leggersi per bene il progetto di un Ponte sullo Stretto obsoleto, anacronistico, irrealizzabile. Una posizione, questa, su cui anche il suo leader Matteo Salvini era d’accordo salvo poi cambiare idea improvvisamente, folgorato sulla via di Damasco, per esclusivi e beceri interessi elettorali”. Così il segretario regionale del PD Sicilia e capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.
“Dopo le parole del presidente della repubblica albanese, Edi Rama, chiediamo al governo di riferire urgentemente in parlamento sullo stato di avanzamento degli investimenti previsti dall’accordo Italia-Albania” cosi la delegazione di deputati Pd che è stata nei giorni scorsi in Albania per documentare il reale stato di avanzamento degli investimenti nell’ex base militare di Gjader dove, secondo il cronoprogramma del governo, sarebbe dovuto già essere operativo un centro di accoglienza dei migranti. “Rama - sottolineano Enzo Amendola, Simona Bonafè, Matteo Mauri e Matteo Orfini - conferma la complessità dell’accordo gettando una lunga ombra sulla possibilità di gestire correttamente in Albania le procedure di sbarco, identificazione e le pratiche di asilo. Ma soprattutto conferma quello che abbiamo visto con i nostri occhi: al momento,
le strutture non ci sono e gli investimenti stanno viaggiando con ritardi enormi nonostante il forte incremento dei costi dell’intera operazione che determinerà un danno di oltre 800 milioni di euro per le casse dello Stato. “Il governo si fermi e utilizzi quei fondi per welfare e sanità come chiede la legge Schlein” conclude la delegazione dei deputati che ieri, in una conferenza stampa a cui ha partecipato la capogruppo democratica, Chiara Braga, ha mostrato le immagini dell’ispezione ai cantieri.
Pdl adottato come testo base in commissione, martedì prossimo termine emendamenti
“Nel nostro Paese ci sono oltre quattro milioni di persone che non riescono ad avere accesso alle cure per le liste d’attese infinite e il definanziamento dei servizi territoriali e di prossimità. Le audizioni dei Presidenti di regione, degli ordini e dei sindacati dei medici, del premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi, avvenute in questi giorni in commissione affari sociali, ci dicono che il SSN nazionale è fortemente a rischio e che servono al più presto misure di investimento cospicue, a partire dall’assunzione di personale sanitario. Per questo è una bella notizia che oggi sia stato adottato come testo base la proposta di legge a prima firma Elly Schlein. Perché questo tema è prioritario non per il PD, ma per l'Italia intera. Ci auguriamo che la maggioranza adesso discuta e approvi con noi al più presto la legge in aula, perché la vita non aspetta”. Così il capogruppo democratico nella commissione Affari sociali della Camera, Marco Furfaro, nel giorno in cui l’ufficio di presidenza ha adottato la Legge Schlein come testo base fissando il termine per la presentazione degli emendamenti a martedì prossimo alle 15.