“Per un paese antifascista” è il titolo della presentazione di due leggi promosse dal Partito democratico e sottoscritte da parlamentari di diversi gruppi politici di opposizione. I due Disegni di Legge sono stati scritti in collaborazione con l’Anpi, e verranno illustrati domani mercoledì 4 ottobre alle ore 10 presso la sala Berlinguer del Gruppo Pd alla Camera dei Deputati. L’iniziativa, presieduta da Sandro Ruotolo, responsabile informazione e cultura del Pd, sarà aperta dalla capogruppo Chiara Braga. Seguirà l’introduzione di Andrea De Maria, deputato Pd e primo firmatario delle pdl, ed Emilio Ricci, vicepresidente dell’Anpi. A seguire gli interventi di Walter Verini, primo firmatario di analoghe pdl al Senato, Alessandro Orlowski, regista, e Giovanni Baldini, esperto di nuova destra e consulente Anpi. Chiuderanno l’incontro il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo e la segretaria del Pd, Elly Schlein.
Sono stati invitati alla presentazione tutti i firmatari delle due proposte di legge dei diversi gruppi politici.
“Per un paese antifascista” è il titolo della presentazione di due leggi promosse dal Partito democratico e sottoscritte da parlamentari di diversi gruppi politici di opposizione. I due Disegni di Legge sono stati scritti in collaborazione con l’Anpi, e verranno illustrati mercoledì 4 ottobre alle ore 10 presso la sala Berlinguer del Gruppo Pd alla Camera dei Deputati. L’iniziativa, presieduta da Sandro Ruotolo, responsabile informazione e cultura del Pd, sarà aperta dalla capogruppo Chiara Braga. Seguirà l’introduzione di Andrea De Maria, deputato Pd e primo firmatario delle pdl, ed Emilio Ricci, vicepresidente dell’Anpi. A seguire gli interventi di Walter Verini, primo firmatario di analoghe pdl al Senato, Alessandro Orlowski, regista, e Giovanni Baldini, esperto di nuova destra e consulente Anpi. Chiuderanno l’incontro il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo e la segretaria del Pd, Elly Schlein.
Sono stati invitati alla presentazione tutti i firmatari delle due proposte di legge dei diversi gruppi politici.
Oggi mercoledì 27 settembre - ore 16 - Sala Stampa Montecitorio
Partecipano Piero De Luca, Elly Schlein, Chiara Braga, Peppe Provenzano ed Enzo Amendola
Precisare il fondamento giuridico della nostra appartenenza strategica, permanente e irreversibile all’Unione europea, grazie a un’integrazione dell’articolo 11 della Costituzione, è l’obiettivo di una proposta di legge costituzionale che sarà illustrata domani, mercoledì 27 settembre alle ore 16 presso la Sala Stampa di Montecitorio dal primo firmatario Piero De Luca, dalla segretaria del Pd Elly Schlein, dalla capogruppo Chiara Braga, dal responsabile Esteri Peppe Provenzano e dal capogruppo in commissione Esteri alla Camera Enzo Amendola.
“Rinviando di sessanta giorni l’esame della proposta di legge il centrodestra dimostra di fregarsene dei lavoratori italiani. Il salario minimo è una misura di civiltà e di dignità del lavoro che il Pd continuerà a difendere”.
A dirlo è Emiliano Fossi, deputato e segretario del Pd toscano, a proposito dell’approvazione da parte del centrodestra della sospensiva dell’esame della proposta di legge sul salario minimo.
“Per arrivare ad un accordo comune sul salario minimo il Pd con la nostra segretaria Elly Schlein era ed è ancora disposto a sedersi a un tavolo con la maggioranza, che però evidentemente ha altre priorità - dice Fossi -. Viene da chiedersi se il modo di approcciarsi al mondo del lavoro da parte del centrodestra sia quello dimostrato dalla ministra Santanché nelle cronache che leggiamo ormai tutti i giorni sulle sue attività imprenditoriali. Tra le molte priorità di questo governo, i lavoratori italiani non ci sono”.
“Andremo in tutte le piazze del Paese su ragioni della nostra proposta”
“Oggi alla Camera dei Deputati voteremo la sospensiva della nostra legge sul salario minimo. Sarà un dibattito importante dove ciascuno si assumerà le proprie responsabilità davanti al paese.
E dovrà motivare perché non si poteva provare ad approvare subito un tema di civiltà. Per noi oggi parlerà Elly Schlein e porterà la voce dei tanti e delle tante che abbiamo incontrato nel paese e con cui abbiamo condiviso la battaglia per una retribuzione equa e dignitosa come stabilisce l’articolo 36 della Costituzione.
La destra vuole il rinvio a fine settembre per preparare una proposta da contrapporre a noi.
Vogliono comprare tempo e mettere su un binario morto l’urgenza di dare una risposta a tre milioni e mezzo di lavoratori poveri. Hanno i numeri e ce la faranno.
Essere arrivati qui è comunque un risultato perché non era affatto scontato che si parlasse di salario minimo in questo Parlamento. La legge era destinata alla soppressione - la destra voleva chiudere la pratica in venti minuti in Commissione - e invece l’unità delle opposizioni ha sventato questo tentativo.
Possono rinviare, ma non cancellare. Noi andremo piazza per piazza in tutto il paese a spiegare le ragioni per cui occorre una legge che definisca una cosa semplice: non deve essere più legale in questo paese lavorare sotto i 9 euro”. Lo dichiara il deputato democratico Arturo Scotto, capogruppo in commissione Lavoro.
"Bene il sostegno di Schlein alla proposta di legge dell'ex ministra Elena Bonetti per sostenere i comuni nel contrasto alla povertà educativa. È necessario investire risorse per le attività e colmare le diseguaglianze economiche e territoriali che dividono il Paese". Lo afferma in una nota la deputata Pd Michela Di Biase, componente della commissione parlamentare Infanzia e Adolescenza.
"È importante unire il fronte politico delle forze di opposizione - aggiunge Di Biase - per rendere strutturali gli interventi e per garantire e finanziare attività educative durante tutto l'anno, anche d'estate, coinvolgendo comuni, il terzo settore e le scuole".
“Forte la relazione di Elly Schlein. Un programma forte. Serve una legge organica sulla rigenerazione urbana che risolva il tema consumo di suolo e al contempo di una nuova edilizia residenziale pubblica. Il Pd ha già due leggi depositate. Sulle questioni sociali e del lavoro ora lanciamo una grande manifestazione popolare ‘democratica’ per l’autunno. Sulle riforme costituzionali per me è necessario dividere la destra: all’autonomia differenziata, confronto invece sul premierato. Quanto alla guerra in Ucraina, bisogna continuare a sostenere militarmente il Paese aggredito, ma essere consapevoli che la pace sarà frutto di un nuovo ordine europeo e mondiale”. Così il deputato Roberto Morassut a margine della direzione nazionale del Partito Democratico.
“La svolta prodotta nel Pd, con l’elezione di Elly Schlein, non è arrivata a Roma e nel Lazio. Sono in corso, come tutti sanno, nuovi caminetti di apparato tra le sottocorrenti locali o le propaggini di quelle nazionali per decidere gruppi dirigenti o addirittura rimpasti nelle amministrazioni. Senza nessuna riflessione politica sulle sconfitte elettorali subite e sulla stessa critica situazione di Roma, dove occorre un forte sostegno all’amministrazione di Roma Capitale basato sul pieno coinvolgimento di ogni energia”. Così il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
Faccio appello ai dirigenti di Roma e del Lazio - continua Morassut - che ricoprono o hanno ricoperto incarichi nazionali e con più “storia” (come il sottoscritto, Nicola, Claudio ed altri): non alimentiamo questo andazzo. Fermiamo i caminetti e andiamo in trasparenza. Ognuno di noi ha l’età, le responsabilità e l’esperienza giusta per sfilarsi da ogni gioco di retrobottega, contribuire ad un percorso politico di analisi e di proposta serio e lasciar respirare questo partito puntando per la direzione del Partito su giovani o segretari di circolo che possiamo aiutare in modo libero e disinteressato. A Roma e nel Lazio si istruisca un percorso ‘costituente’ vero e non solo evocato, con organismi e tappe formali al termine del quale si eleggeranno delle segretarie o dei segretari. Nei giorni scorsi un’assemblea composita di dirigenti e militanti interni ed esterni del partito lo ha chiesto in un’assemblea pubblica a via dei Frentani, la culla della nostra giovinezza politica”.
“Sarebbe giusto - spiega ancora il deputato Pd, unico eletto in un collegio uninominale in tutto il centro sud - che chi siede in un’assemblea elettiva si astenesse dal candidarsi e aiutasse nuovi quadri ad emergere. Ho visto al lavoro tanti dirigenti di circolo bravi e capaci. Assumiamo almeno questo criterio di base. Non costruiremo nulla tornando ai conciliaboli semi segreti di sempre. Questo non è il partito che vorrei dopo l’elezione di Elly”.
“È inutile girarci intorno: come ha detto oggi la segretaria Schlein, il Pd ritiene prioritaria l'approvazione della legge sul salario minimo per dare una risposta ad oltre tre milioni di lavoratori poveri. Lavoratori che la presidente Meloni e la destra non vogliono vedere, perché credono possano migliorare la loro condizione di sfruttamento con un taglio delle tasse sul lavoro che, su stipendi così bassi, non incide quasi nulla. Il Pd proseguirà nella sua battaglia per il salario minimo con una legge presentata a inizio legislatura alla Camera e che tiene conto del dialogo sociale con i sindacati avviato la scorsa legislatura. Vogliamo ridurre la precarietà andando a sfoltire la giungla dei contratti pirata e precari, per un lavoro dignitoso e di qualità. La destra, come sempre e come ci ha confermato oggi la presidente Meloni alla Camera, sarà dall'altra parte, come dimostra anche l’annunciata deregulation dei contratti di lavoro a tempo determinato”.
Così il deputato del Pd della commissione Lavoro, Marco Sarracino.
Una nuova legge che abbia l’obiettivo di superare la Bossi-Fini e permettere al nostro Paese di avere nuove norme in grado di dotarsi di un sistema di ingressi legali per motivi di lavoro e, a determinate condizioni, regolarizzare gli stranieri già presenti non è più rinviabile. Per questo come componenti della commissione Affari costituzionali del Partito democratico insieme alla segretaria Elly Schlein e alla capogruppo Debora Serracchiani abbiamo sottoscritto la proposta depositata dall’on. Riccardo Magi che ha ripresentato la legge di iniziativa popolare della campagna Ero straniero. All’esame della commissione di domani sarà esaminata anche la proposta della Lega che mira a reintrodurre i decreti sicurezza voluti da Salvini che consideriamo un pericoloso passo indietro dopo le modifiche introdotte nella scorsa legislatura.
Lo dichiara la vice capogruppo del Pd alla Camera Simona Bonafè
Presentata interpellanza urgente rivolta a Piantedosi, Salvini e Giorgetti
“In merito al tragico naufragio avvenuto dinanzi la spiaggia di Steccato di Cutro, come funziona normalmente la catena di comando per le diverse attività in capo sia alla Guardia Costiera che alla Guardia di Finanza? Perché le autorità italiane, successivamente alla comunicazione resa dall’agenzia Ue Frontex delle dieci di sabato 25, non hanno valutato di classificare l’operazione in atto come operazione Sar, impedendo di fatto l’intervento della Guardia Costiera in tempo utile per salvare la vita dei naufraghi? Quali responsabilità politiche e amministrative vi siano state nella gestione della catena di comando?”.
Sono le domande contenute nell’interpellanza urgente presentata dal Gruppo del Partito Democratico alla Camera e rivolta ai ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, dei Trasporti, Matteo Salvini, e dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sottoscritta dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, dalla presidente dei deputati, Debora Serracchiani, e da tutti i componenti dell’Ufficio di Presidenza.
“Quesiti che necessitano risposte immediate - si legge ancora nel testo - anche alla luce delle dichiarazioni del comandante della Capitaneria di porto di Crotone, Vittorio Aloi, in cui si afferma che la Guardia Costiera sarebbe potuta intervenire poiché ‘in quel giorno c'era mare forza quattro, non sei o sette, e le nostre motovedette avrebbero potuto navigare anche con forza otto’. Inoltre, per stessa ammissione del Comandante Aloi, in base alle regole di ingaggio, le operazioni condotte dalla Guardia di Finanza vengono classificate come operazioni di sicurezza, mentre qualora venissero classificate come un cd. evento Sar (Search and Rescue), ossia un’operazione di salvataggio, esse dovrebbero prevedere l’intervento della Guardia Costiera. Fatti - si legge ancora nell’interpellanza - che gettano ombre inquietanti sulla linearità della catena di comando che sarebbe stata seguita nel gestire i soccorsi tra il 25 e 26 febbraio scorso, e soprattutto sulle diverse responsabilità dei ministri coinvolti da cui dipenderebbero in ultima istanza la classificazione di un evento come ricerca e soccorso”.
Con scelta governo aumentano divari nel Paese
Il governo propone la determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni con la legge di Bilancio? E noi lo prendiamo sul serio: con l’emendamento Pd-IDP alla legge di Bilancio chiediamo non solo che i Lep vengano effettivamente determinati, ma che si individuino le adeguate coperture finanziarie e si preveda il monitoraggio per la loro attuazione. Tutte decisioni che devono essere adottate non con il procedimento amministrativo previsto dal governo, ma con disegni di legge che devono passare per il Parlamento, e avere l’intesa della Conferenza unificata (Regioni e enti locali). Il procedimento proposto dal governo invece si limita a chiamare Lep la mera ricognizione dell’esistente e ad aprire quindi la strada a una autonomia differenziata che sancisce e approfondisce i forti divari territoriali esistenti. E questo non solo per quanto riguarda l’istruzione, la sanità, l’assistenza e i trasporti pubblici, ma anche le funzioni cosiddette non Lep, che verrebbero ancorate per sempre alla spesa storica.
Così la deputata del Gruppo Pd-Idp, Maria Cecilia Cecilia Guerra che ha presentato l'emendamento insieme a Pagano, Provenzano, Zingaretti, Bonafe', Cuperlo, Mauri e Schlein.