Cancellare norma su blocco della circolazione stradale, è intimidatoria e anti presidii
“Siamo molto preoccupati dalle immagini sempre più frequenti di violenze durante le manifestazioni in giro per l'Italia. Il caso di oggi di Pisa, dove sono stati coinvolti giovani studenti che non rappresentavano alcun pericolo, alimenta ancora di più la nostra preoccupazione.
L’escalation dello scontro è sotto gli occhi di tutti. Siamo stati facili profeti quando, negli scorsi giorni, abbiamo interrogato il Ministro Piantedosi durante il Question Time della Camera proprio sulle modalità usata per la gestione dell'ordine pubblico durante le manifestazioni pubbliche e sull'uso sproporzionato della forza.
Le dimostrazioni di dissenso e di libero pensiero, nelle modalità previste dalla costituzione, sono espressioni di libertà. Devono essere perciò considerate sacrosante in democrazia e devono essere garantite e tutelate dalle Istituzioni dello Stato, a partite da chi è chiamato a gestire l'ordine pubblico.
Ecco perché confermiamo al Ministro Piantedosi che la nostra attenzione sarà massima su come il Governo si muoverà su questo delicato terreno.
Saremo le prime sentinelle per impedire ogni inasprimento da parte dello Stato della modalità di gestione delle forme democratiche di protesta e di dissenso.
Per questa ragione chiediamo che venga immediatamente cancellato l'art. 11 del disegno di legge governativo sulla sicurezza, a prima firma proprio del Ministro Piantedosi, che vorrebbe trasformare il blocco della circolazione stradale fatto solo con il proprio corpo da un semplice illecito amministrativo a un vero e proprio reato da codice penale. Cosa che potrebbe portare alla reclusione fino a due anni anche semplicemente per chi fa un presidio per strada.
In questa legge è facile riscontrare un atteggiamento intimidatorio e la volontà di limitare in maniera drastica la possibilità di protestare senza incorrere in modo sproporzionato in gravissime conseguenze personali”
Così il democratico Matteo Mauri.
“Ecco la nuova strategia di repressione del dissenso! Li hanno chiusi in un vicolo e presi a manganellate. Non è la prima volta, ma anche basta! Chi ha dato l’ordine di caricare? Il Viminale? Il ministro Piantedosi venga a riferire subito in Parlamento”.
Lo scrive sui social il deputato democratico, Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera.
"Le immagini degli scontri avvenuti a Pisa sono impressionanti e va fatta piena luce sulle cause che hanno portato le forze dell’ordine a reprimere con violenza la manifestazione pacifica degli studenti. In un Paese civile e democratico non è infatti accettabile che ragazzini vengano colpiti mentre sfilano in un corteo. Il Ministro Piantedosi ha il dovere di accertare le responsabilità di quanto accaduto: l'Italia non è il regime di Putin".
Lo dichiara la vice presidente dei deputati Pd, Simona Bonafè.
"Oggi a Firenze e a Pisa la polizia ha caricato gli studenti in corteo, reprimendo le manifestazioni con cariche che appaiono del tutto arbitrarie: cortei con minorenni, di cui alcuni sono stati presi e fatti stendere di faccia sulla strada bagnata dalla pioggia. Sono immagini sconcertanti, inaccettabili in una democrazia. Se si collega poi quanto accaduto oggi ad altre occasioni recenti molto diverse tra loro, in cui abbiamo assistito a discutibili interventi da parte delle forze dell’ordine, sembra quasi emergere una certa indicazione nazionale a gestire duramente le espressioni di dissenso. Il ministro Piantedosi deve immediatamente assumersi le proprie responsabilità e invertire radicalmente la rotta: il suo lavoro è assicurare che il principio di proporzionalità sia rispettato ed ergersi a difesa della libertà di manifestazione del pensiero, non l’opposto. Non bastano le rassicurazioni di circostanza degli ultimi giorni: Piantedosi venga in Parlamento a riferire su questo e sugli altri episodi simili a cui abbiamo recentemente assistito". Lo dichiara la deputata dem Rachele Scarpa, responsabile nazionale "Giovani e Salute" del Partito Democratico.
“A Pisa e a Firenze i cortei pacifici delle associazioni studentesche si sono trasformati in un teatro di violenza. Si tratta dell'ennesimo episodio di carica dei poliziotti contro gli studenti, in questo caso gran parte minorenni. Il Ministro Piantedosi risponda sulla gravità di questi fatti. Sono episodi inaccettabili, il diritto a manifestare il proprio pensiero è sancito dalla Costituzione. Gravissime le dichiarazioni di esponenti della maggioranza che ringraziano i poliziotti che hanno manganellato gli studenti, bloccandoli a terra come fossero delinquenti".
Lo afferma in una nota la deputata Pd Michela Di Biase, capogruppo in commissione Infanzia e Adolescenza.
"Erano probabilmente decenni che la Polizia non manganellava ragazzini che manifestavano. Quello che colpisce ancora una volta non sono le esternazioni farneticanti come quelle dell'onorevole della Lega Ziello che crede evidentemente di essere nella Russia di Putin, ma il silenzio della Premier Meloni che ancora una volta lascia al Ministro Piantedosi le responsabilità dei fatti". Così il deputato Pd Marco Simiani sugli scontri avvenuti oggi a Pisa.
"Basta guardare le immagini delle manganellate contro gli studenti di Pisa per capire che si tratta di una violenza assolutamente spropositata e gratuita. La domanda da farsi è sul perché di questi comportamenti. Qualcuno nel Governo punta a un’esasperazione del clima politico in Italia? Si vuole puntare a una escalation dove la violenza torni a riempire le piazze e le strade? Qualcuno con il riflesso d'ordine pensa che gestire il potere lo autorizzi a violare principi e regole? Sono stati picchiati dei cittadini che manifestavano. Invece di gestire eventuali criticità si è preferito aumentare la tensione . A dare l'ordine sono stati gli stessi che hanno chiuso gli occhi di fronte ai saluti romani fascisti e, io penso giustamente, hanno evitato con ragionevolezza di inasprire il clima di fronte al blocco di strade e autostrade dei trattori. Si vogliono dunque criminalizzare dei giovami solo perché di un certo orientamento politico? In Italia il compito dello Stato è di garantirlo l'ordine pubblico, non di creare le premesse del disordine. Quindi, dietro tutto questo, o c'è una matrice politica, o c'è una grave inadeguatezza di chi ricopre determinati ruoli. Non so quale delle due sia peggiore. Noi ,nel chiedere chiarezza, vigileremo affinché sia tutelata e difesa la Costituzione e chiamiamo tutte e tutti a farlo con noi”. Così in una nota il democratico Nicola Zingaretti.
"Mi arrivano in questi minuti video di cariche della polizia contro un gruppo di studenti delle scuole superiori di Pisa che manifestavano a favore della Palestina. Si vedono ragazze e ragazzi inermi manganellati dalla polizia in tenuta anti sommossa all'inizio di via San Frediano, una delle strade che conducono a Piazza dei Cavalieri, dove si trovano la Scuola Superiore Normale e il Polo Carmignani dell'Università statale. In alcune sequenze, si vedono gli agenti colpire con i manganelli, inseguendoli, ragazzi che scappano mentre in altri, un paio di studenti vengono costretti a sdraiarsi a terra immobilizzati con le mani dietro la schiena.
E' l'ennesima carica contro giovani che manifestano pacificamente ed è inaccettabile che in Italia non si possa scendere in piazza e si tenti di reprimere il dissenso colpendo ragazze e ragazzi che esercitano un diritto costituzionale.
Aderisco all'iniziativa del collega Emiliano Fossi e sottoscrivo la sua interrogazione al ministro Piantedosi perché faccia luce sull'accaduto". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
La libertà di manifestare è un diritto costituzionale. Dopo controlli ingiustificati siamo passati alla violenza contro studenti inermi. Non accettiamo atteggiamenti intimidatori e repressivi del dissenso. Governo e Ministro degli interni dovranno risponderne in Parlamento.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
Dalla Polizia reazioni oltre misura su studenti che indietreggiavano
“Da Pisa arrivano immagini di violenza inaudita nei confronti di un corteo studentesco nei pressi dell’Università. I video che stanno circolando in rete mostrano chiaramente una reazione oltre misura da parte delle forze dell’ordine che manganellano con forza e ripetutamente studenti che stavano allontanandosi dall’area. Sono scene intollerabili di cui chiederemo conto immediatamente al ministro dell’Interno”. Così in una nota il deputato democratico, Arturo Scotto.
"Oggi è toccato agli studenti di Pisa. Adesso basta. Ormai gli episodi in cui le Forze dell’ordine del nostro Paese vengono fatte intervenire per reprimere le manifestazioni o identificare partecipanti si susseguono oltre il livello di guardia. Presenterò subito una interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi, affinché chiarisca anche il ruolo del Questore in questa vicenda in cui le cariche della Polizia avrebbero coinvolto anche ragazzini. Questa repressione è gravissima. In Toscana, così come in tutta Italia, difenderemo la democrazia”. Così il deputato dem Emiliano Fossi, segretario del Pd Toscana.
Presentata interrogazione da Marco Simiani e Ylenia Zambito, parlamentari Pd
“Garantire il completamento della ristrutturazione del Campanile della Basilica Romanica di San Piero a Grado di Pisa”: è quanto chiedono i parlamentari del Partito Democratico Marco Simiani ed Ylenia Zambito che hanno presentato, rispettivamente alla Camera dei Deputati ed al Senato, due interrogazioni similari.
“La chiesa distrutta dai bombardamenti nazisti è stata infatti ricostruita mentre per il campanile mancano le risorse. Il sindaco Conti, nonostante le promesse, non si è ancora attivato per reperire i finanziamenti necessari e sebbene la Lega, il suo partito, sia al governo e lo sia stato quasi per 5 degli ultimi 7 anni: il dicastero dei Beni culturali ha infatti reso noto che non sono mai pervenute richieste relative al finanziamento per la ricostruzione del Campanile. Ci appelliamo quindi al Ministro Sangiuliano affinché intervenga ed assicuri il restauro di un simbolo della città e patrimonio artistico, storico e culturale del territorio".
Berruto, governo inerte, maggioranza sottoscriva nostre proposte per irrigidire Daspo
“Dopo le solite dichiarazioni di circostanza sui disgustosi episodi di razzismo nello stadio di Udine, nulla si è mosso. Davanti all’inerzia del governo e del ministro Abodi, il Partito democratico ha depositato una proposta di legge, a mia prima firma, per contrastare l’odio razziale, religioso o territoriale nelle curve”.
Lo rende noto il deputato e responsabile nazionale Sport del Pd, Mauro Berruto,
che elenca i tre capisaldi della proposta depositata alla Camera:
“1. In caso di odio razziale, religioso o territoriale il daspo non sia più opzionale, ma diventi cogente;
2. In questi casi il daspo passi a un minimo di 10 anni e parta una segnalazione automatica alla Procura, affinché ci sia una valutazione che possa lasciare traccia sul casellario giudiziale;
3. I protagonisti di queste manifestazioni di odio siano sottoposti a percorsi di giustizia riparativa attraverso le associazioni sportive (sostegno attivo, arbitraggi etc)”.
“Oltre 40 deputati del Pd hanno firmato con me la proposta che metterò - conclude Berruto - a disposizione di tutto il Parlamento. Sottoscrivo le parole di Mike Maignan: “chi tace è complice”. Io non voglio essere complice e chiedo ai colleghi parlamentari e al governo: chi vuole fare qualcosa di concreto contro questa vergogna?”.
“Ho letto con attenzione l’intervista del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, che annuncia nei fatti un ennesimo intervento sulle pensioni dopo quello già fatto in Legge di bilancio. Qui siamo davanti a un’operazione di portata enorme, anche perché mette in discussione uno dei capisaldi della campagna elettorale del centrodestra: il superamento della riforma Fornero. Pensiamo che il Governo debba rapidamente venire in commissione Lavoro e spiegare cosa intenda fare e con che metodo intende coinvolgere le forze sociali. E’ una materia troppo delicata per affrontarla con gli annunci”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
"La geotermia in Toscana deve assicurare sensibili ricadute positive per i territori coinvolti: questo tipo di energia rinnovabile soddisfa infatti circa un terzo del fabbisogno energetico della Regione nonostante lo sfruttamento e le centrali ricadano in pochi territori marginali delle province di Pisa, Siena e Grosseto. È quindi necessario che Enel presenti un piano di investimenti che preveda infrastrutture, manutenzione e ammodernamento degli impianti, posti di lavoro qualificati e tariffe calmierate per le attività economiche ed i residenti dei comuni in cui ricadono gli impianti. Ed è altrettanto necessario che la Regione coinvolga tutti gli enti locali interessati prima di rinnovare le concessioni. Soltanto così lo sfruttamento potrà essere uno strumento di sviluppo sostenibile ed un efficace volano di crescita sociale, economica ed occupazione capace di risollevare i comuni geotermici ad oggi aree di crisi e colmare finalmente il gap competitivo con le zone urbane": è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo PD in commissione Ambiente alla Camera, sul Decreto legge Energia che dà la possibilità alla Regione di prorogare una concessione a seguito di una presentazione di un piano di investimenti.