26/04/2023 - 17:06

“All’inizio del suo mandato il ministro Valditara ha fatto riferimento alla necessità di avviare una grande alleanza tra famiglie, docenti, personale scolastico, studenti nel nome del merito. A questo proposito, mi sento di suggerire al governo un cambio di nome: chiamiamola Alleanza per l’inclusione e la lotta alle diseguaglianze. Sarebbe un segnale concreto di presa in carico di questo tema. Ma il governo preferisce la girandola di dichiarazioni sbagliate per poi fare dietrofront: stipendi differenziati ai docenti su base regionale, valore educativo dell’umiliazione, minaccia di sanzioni a una dirigente scolastica colpevole di aver sollecitato i propri studenti all’impegno civile. Presentando come gruppo Pd questa mozione abbiamo cercato di definire le priorità. Mi riferisco al tema delle retribuzioni dei docenti e del personale scolastico e al loro allineamento alla media europea, ai divari territoriali, agli investimenti sul tempo pieno, agli investimenti a favore del servizio integrato di istruzione ed educazione da 0 a 6 anni, alle risorse che devono essere investite nell’istruzione perché sia davvero centrale nelle politiche pubbliche del Paese”.

Così la capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, Irene Manzi, intervenendo in Aula per esprimere il voto favorevole del Gruppo alla mozione presentata dai Dem.

“Save The Children e Svimez - ha detto - descrivono un’Italia spaccata in due con una fuga dalla scuola nel Mezzogiorno. Territori dove la povertà minorile è più forte sono quelli dove la scuola è più povera, privata del tempo pieno, di spazi e servizi adeguati. Non è un caso che il tema della povertà educativa e dei divari territoriali sia uno degli obiettivi contenuti nella missione Istruzione del Pnrr, con 1 miliardo e 500 milioni di euro. Non è un caso che il Pnrr punti sugli asili nido e che intenda investire sulla formazione iniziale dei futuri docenti. Siamo molto preoccupati. Perché al momento, di fronte alle difficoltà attuative sul Pnrr - ha concluso - i fatti rischiano di essere questi: dimensionamento scolastico, progetti spacca Paese, perdita di risorse e investimenti, tagli”.

26/04/2023 - 13:46

Dopo aver presentato un’interpellanza urgente rinnoviamo con la mozione che presentiamo oggi il nostro impegno per chiedere al Governo di presentare il capitolo dedicato al RepowerEu all’interno del PNRR entro la scadenza del 30 aprile e condividere con il Parlamento tutti i progetti e gli interventi che intende sostenere per utilizzare al meglio i 2,76 miliardi di sovvenzioni per l’Italia che possiamo attivare per rilanciare infrastrutture rinnovabili, energia sostenibile e comunità energetiche, contrastare la povertà energetica e riqualificare la forza lavoro per acquisire competenze verdi. La scelta di saltare questo appuntamento e rimandare tutto all’ultimo treno del 31 agosto invece di seguire le indicazioni europee preoccupa fortemente perché rischia di aumentare le possibilità di perdere questa occasione fondamentale per sostenere le famiglie e le imprese e non lasciarle sole nel fronteggiare il caro energia di oggi e di domani.”

Così il deputato Pd Andrea Casu nel presentare in discussione generale la mozione Pd sul RepowerEu.

23/04/2023 - 13:18

La capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati a Skytg24 Agenda

 “Siamo molto preoccupati per il Pnrr e lo diremo a Fitto che finalmente sarà in Parlamento mercoledì. Assistiamo da parte della destra a una narrazione che cerca di costruire un alibi per l’incapacità di trovare soluzioni e rispondere ai problemi sollevati da più parti. La confusione sulla rinuncia ai fondi e la non chiarezza sulla revisione dei progetti rischia di paralizzare le risorse che servono per centrare gli obiettivi, primi tra tutti la riduzione delle diseguaglianze, la rivoluzione digitale ed ecologica, le iniziative per far ripartire il paese. Il Pnrr è il banco di prova del fallimento delle promesse politiche della destra: è un problema per la vita delle persone”.
 A proposito del cdm convocato per il 1 maggio sui temi del lavoro Chiara Braga ha replicato che “del lavoro bisognerebbe occuparsi ogni giorno. Invece a partire dalla legge di bilancio e poi dal Def questo governo non dà alcuna risposta: poco sul cuneo fiscale, sulla protezione del lavoro più povero e sulla precarietà, anzi c’è il rischio concreto di un allargamento delle maglie. Poco o nulla per favorire la natalità mentre si fanno condoni; nulla di fronte al grido di allarme lanciato da tutte le regioni sui tagli alla sanità. Dicevano di essere pronti e invece non lo sono nè su Pnrr né sulle altre riforme. Fanno finta di non vedere che la precarietà del lavoro si traduce in precarietà di vita”.

22/04/2023 - 18:18

Dichiarazione dì Rachele Scarpa, deputata Pd

Fitto ha appena annunciato che gli interventi del Bosco dello Sport di Venezia e dello stadio Franchi di Firenze non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr.

Sarà grave se Venezia perderà 93 milioni di euro del PNRR: dopo questa autentica “doccia gelata” la Giunta dismetta subito il suo atteggiamento di chiusura che ci ha portato a questa grave situazione e si apra immediatamente al confronto con tutte le forze politiche per il bene della città. Il Pd comunale ha formulato proposte molto serie per non far perdere alla città di Venezia una cifra enorme e che era stata allocata su un progetto che, anche a detta del Governo, è sbagliato. I soldi del PNRR sono stati investiti per combattere le ingiustizie sociali e per mettere tutto il Paese al pari dopo la pandemia: usiamoli quindi per la rigenerazione urbana, per le politiche di transizione ecologica e in favore dell’ambiente, per un piano di politiche abitative pubbliche, per i giovani e per dare loro opportunità future. Se Brugnaro persevererà su idee scorrette a rimetterne sarà la città, ci sia quindi l’umiltà di lavorare a scelte più assennate.

20/04/2023 - 15:02

“La destra rischia di far deragliare un treno che si presenta come l’occasione storica per il rilancio del Paese. Le risorse del Pnrr sono fondamentali tra l'altro anche per favorire investimenti, per dare linfa vitale alle imprese e per creare posti di lavoro. Soprattutto nel Mezzogiorno, a cui è destinato il 40% dei fondi grazie all’impegno del Partito democratico. Non possiamo permettere che ciò accada per l'immobilismo del Governo, che a oggi non ha chiarito come intenda muoversi. E che non sta dando certezze neppure per i 630 milioni di euro destinati alle Zone economiche speciali (Zes) da noi fortemente volute. Le Zes, infatti, con l’approvazione della norma di cui sono il primo firmatario, sugli incentivi fiscali – che si sono affiancati a processi di sburocratizzazione e di semplificazione amministrativa - hanno consentito fino a oggi l'apertura di nuove attività economiche e la creazione di occupazione e occasioni di sviluppo strutturale nel Meridione. Noi vigileremo per evitare di perdere risorse e opportunità decisive. Il Pnrr non è appannaggio di questo o di altri Governi, ma è dell’Italia e gli italiani ne hanno diritto”. Così Piero De Luca, capogruppo del Partito democratico in Commissione Politiche Europee di Montecitorio, intervenendo al meeting sui 60 anni della Ficei, Federazione italiana Consorzi economici industrializzati.

20/04/2023 - 15:01

“La capacità progettuale ed esecutiva delle aree di sviluppo industriale nel Paese vanno pienamente coinvolte nella realizzazione del Pnrr.” Lo afferma il deputato Pd della commissione Bilancio Silvio Lai, relatore al convegno organizzato per il 60° anniversario della FICEI, la federazione italiana dei consorzi industriali. “Ad oggi per il Pnrr il loro coinvolgimento é limitato e occasionale ed é avvenuto solo in alcune regioni ma sono enti pubblici economici, consorzi di enti locali nella maggior parte dei casi, che possono dare molto grazie alla loro esperienza di vere e proprie agenzie di sviluppo economico locale. Sono enti che possono dare molto nello sviluppo di nuove iniziative economiche, come enti di semplificazione e di promozione, come strutture di servizio per la conversione ecologica attraverso le energie rinnovabili o la gestione migliore delle risorse più preziose come l’acqua per l’utilizzo industriale. Lo dimostrano le performance delle ZES, nate per favorire l’insediamento industriale nelle aree portuali e preportuali del mezzogiorno dove le ASI sono protagoniste, pur nel limitato credito che questo governo pare dare a queste iniziative. Per questo - conclude il deputato dem - il governo ha il dovere di coinvolgerli come soggetti operativi del PNNR e motivare in caso contrario la loro esclusione.”

20/04/2023 - 14:48

"Il primo Documento di economia e finanze del Governo Meloni si caratterizza per una preoccupante assenza di ambizioni, strategie e risorse. Sull'utilizzazione dei fondi del Pnrr il Governo si caratterizza inadeguato ed incapace. Sul resto il Documento non dice nulla, limitandosi ad affermare che “il finanziamento degli interventi di politica di bilancio avverrà individuando le opportune coperture all’interno del bilancio pubblico”, a ulteriore conferma dell’assenza di qualunque strategia di politica economica.
A livello generale nella manovra di bilancio 2023 è mancata qualsiasi prospettiva di sviluppo per il Trasporto pubblico locale sia rispetto alla riconversione ecologica che alla digitalizzazione dei servizi, ponendo l’onere di un così importante servizio sulle spalle degli enti locali e determinando ricadute negative sulle famiglie, con l’aumento dei biglietti; inoltre una delle poche misure di sostegno alle famiglie quale il Bonus Trasporti, nella riproposizione per il 2023, ha visto dimezzati sia le risorse del fondo (da 190 a 100 milioni di euro) sia il limite di reddito per poter richiedere il bonus (da 35.000 a 20.000 euro).
Appaiono del tutto pretestuose le affermazioni di voler potenziare e rinnovare le misure come il Ferrobonus e il Marebonus quando le suddette misure sono ferme nonostante si tratti di provvedimenti già finanziati a cui manca solo un atto di attuazione da parte del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; restano ancora senza risposte la violenza stradale e l’assistenza alle vittime della strada e da ultimo il focus sul Ponte dello Stretto da cui si evince che mancano ancora del tutto i fondi per la sua realizzazione e delle opere strutturali annesse". Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Trasporti di Montecitorio, Anthony Barbagallo, firmatario insieme ai colleghi Pd Bakkali, Casu, Ghio e Morassut, del parere di minoranza contrario del Pd al Def 2023.

20/04/2023 - 14:16

Il Pnrr è l’opportunità più grande, irripetibile che abbiamo costruito in Europa. L’abbiamo ottenuto in uno dei momenti più difficili della storia recente, all’indomani della pandemia, lo abbiamo ottenuto per ricostruire un paese stremato. Per questo non possiamo permettere a nessuno di farci perdere quest’opportunità: costruire l’Italia dei prossimi decenni, e di farlo rimuovendo diseguaglianze e promovendo sostenibilità, buona occupazione e buona impresa. Alla luce delle evidenti difficoltà e incapacità del governo siamo pronti a dare un contributo, ma cambiando schema di gioco: coinvolgere comunità, enti locali, attori economici e sociali e farlo in trasparenza, farlo da subito. Sanità, servizi, pubblica amministrazione, le priorità su cui il Partito Democratico continuerà a concentrare il lavoro politico in Parlamento e nel paese.

Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

20/04/2023 - 12:11

Tweet di Peppe Provenzano della segreteria nazionale del Pd
La #destra non istituisce la Commissione Antimafia, che chiediamo da mesi. E oggi boccia alla Camera mio odg per un rafforzamento del contrasto alle #mafie e della vigilanza contro le infiltrazioni nell’attuazione del #PNRR. @GiorgiaMeloni condivide? Che dire? Vergogna. “ Lo scrive su Twitter Peppe Provenzano dopo la bocciatura di un suo odg al decreto Pnnr .

19/04/2023 - 17:50

“Piano è patrimonio del Paese, non di un singolo governo”

Il Pnrr non è solo uno strumento economico, è il simbolo politico di un nuovo modello di integrazione europea. È patrimonio dell’intero Paese, non è nella disponibilità di un singolo governo o di una forza politica. Voi avete il dovere anzitutto di attuarlo questo piano, non di bloccarlo. Per questo, noi eserciteremo ogni giorno un’azione seria di vigilanza e controllo. Finora abbiamo visto solo caos e approssimazione. E dovete smetterla di fare scaricabarile sui precedenti governi, tocca a voi assumervi le vostre responsabilità. Avete fatto fatica a chiudere gli ultimi 55 obiettivi del 2022. E i ritardi nell’erogazione della terza rata da 19 miliardi lo dimostrano. Non state dicendo nulla rispetto agli obiettivi dell’attuale semestre. E ancora più grave, ascoltiamo a giorni alterni annunci sulla volontà di rinunciare a parte delle risorse che abbiamo ottenuto con tanta fatica. 
Chiediamo al governo una grande operazione di verità e trasparenza e di tornare indietro rispetto ad alcune scelte sbagliate. Accentrare a Palazzo Chigi il coordinamento non solo politico, ma anche tecnico del Piano con la soppressione dell’Agenzia, è un errore gravissimo. Allo stesso modo, unire la spesa del Pnrr a quella dei fondi di coesione è un orrore politico: vuol dire rinunciare, da un lato, alle risorse del Piano, e perdere, dall’altro lato, i progetti da finanziare con i fondi di coesione rivolti soprattutto al Sud. E non vorremmo che uno dei vostri obiettivi fosse proprio togliere risorse destinate al Mezzogiorno per dirottarle in altre aree del Paese. Se ci sono aggiustamenti mirati da fare per le nuove contingenze economiche noi siamo pronti a verificarli e a discuterne con spirito costruttivo, ma dovete condividerli con il Parlamento. L’Italia non può permettersi di fallire questa occasione. Se avete intenzione di perdere fondi decisivi per il Paese, sappiate che non vi consentiremo di mandare in fumo miliardi di euro per l’ambiente, il digitale, gli investimenti nel sociale, nelle scuole, nel lavoro, nella sanità. Non vi consentiremo di bruciare il futuro dell’Italia e degli italiani.
Lo ha detto il capogruppo del Pd in commissione Politiche Ue, Piero De Luca, durante la dichiarazione di voto in Aula.

 

19/04/2023 - 17:00

Il deputato Pd Andrea Orlando ha presentato una interrogazione sul presunto conflitto d'interessi del Ceo di Avio e sulle strategie aziendali

Il deputato del Pd ed ex Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha presentato alla Camera dei Deputati una interrogazione al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso "per sapere se sia vero che almeno due dei tre fallimenti dei veicoli di lancio Vega siano il risultato diretto di scarso controllo di qualità e di riduzione dei costi, se non si ritenga che Giulio Ranzo, contemporaneamente Ceo di Avio e maggiore azionista di Orbit S.p.A., sia in evidente conflitto di interessi e che il suo compenso complessivo di oltre il milione di euro annuo non sia sproporzionato in relazione ai risultati operativi, e quale sia la strategia di ricerca e sviluppo dell’azienda a fronte degli importanti contributi dell’ Agenzia Spaziale Europea, dell’Agenzia Spaziale Italiana e del PNRR".

Nell'interrogazione presentata dall'esponente del Pd, firmata anche dai deputati democratici Peluffo, Gnassi e Di Biase, si ricorda che "il 20 marzo 2023 è stata pubblicata sul sito Europe in Space un’inchiesta dedicata ad Avio (Avio under the microscope) con una riflessione su come l’azienda sta utilizzando il supporto istituzionale, analizzando le possibili cause che hanno portato al fallimento di tre lanci del vettore Vega. La tesi sostenuta è che i fallimenti siano da imputare ad una politica di riduzione dei costi, successiva alla collocazione in borsa nel 2017, che ha causato una drastica riduzione dei controlli di qualità. Vengono analizzate le attività finanziarie della società evidenziando una serie di criticità quali il riacquisto di azioni per un valore che supera largamente l’utile aziendale, sfruttando come veicolo la costituita In Orbit S.p.A., fondata dallo stesso Ceo con altri 50 manager di Avio".

19/04/2023 - 12:32

“Chiediamo al Governo di promuovere una reale ed efficace stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione, già assunti a tempo determinato e impegnati per la realizzazione di progetti legati all'attuazione del Pnrr. Si tratta di personale preparato, qualificato e necessario per lo svolgimento di pratiche delicate in un momento decisivo per il futuro del Paese”.
A chiederlo è, in un ordine del giorno al decreto Pnrr, il deputato Pd Emiliano Fossi.

“Nel decreto Pnrr - dice Fossi - è espressa la volontà di stabilizzare questi lavoratori ma non si fa cenno a risorse adeguate. Il Pnrr è una materia molto delicata, che va maneggiata con cura: serve il massimo della professionalità e dipendenti all'altezza. Per impostare un buon lavoro e non aver problemi con i tanti finanziamenti in arrivo è necessario stabilizzare i dipendenti”.
“Se c'è una cosa che non possiamo fare in questa fase è sbagliare – conclude Fossi -. Tutti i finanziamenti legati al Pnrr devono andare in porto, se anche solo un finanziamento non andasse a buon fine vorrebbe dire aver perso una grande occasione. E non ce lo possiamo permettere”.

19/04/2023 - 10:10

Cambiare governance ora è come cambiare il motore di un’auto in corsa mentre va in salita

“Scegliere di spostare la governance del Pnrr dal ministero dell’Economia a Palazzo Chigi riempiendolo di funzioni improprie, perché operative e non di controllo e verifica è legittimo, tuttavia questo produce un ritardo certo nella operatività di 4-6 mesi ed è già per questo un’operazione rischiosa e poco responsabile. È come cambiare il motore di un’auto in corsa mentre va in salita, non è né facile e né sicuro. Il governo fa una vera 'operazione sfiducia' nei confronti della tecnostruttura del Mef, ritenuto da Draghi e da molti (anche in Europa) il più  preparato a svolgere funzioni operative, di controllo, verifica e rendicontazione. E l’operazione 'sfiducia' si estende anche nei confronti della tecnostruttura diffusa tra gli enti locali e le Regioni che ha 'conseguentemente' rallentato la propria attività operativa avendo sullo sfondo le dichiarazioni di molti esponenti di maggioranza, soprattutto leghisti, di revisione del piano, di abbandono di parte dei finanziamenti, di (falsi) dubbi sugli interessi sulle restituzioni delle rate dei mutui nei prossimi anni. Una tempesta di dubbi e veleni che non possono non aver fatto rallentare nei territori e, forse, nei ministeri, le attività di tutti, tecnici e politici. Il Pnrr è una sfida per l’Italia ma anche per il tipo di Europa che l’Italia vuole. Se noi vogliamo un Europa solidale e responsabile che mette in comune debito e difficoltà (come quelle legate all’accoglienza dei migranti) il successo del Pnrr italiano è fondamentale, mentre il suo fallimento sarà il carburante dei Paesi che pensano solo a un’Europa egoista, fatta di convenienze e di Paesi divisi tra loro. Ecco perché da europeisti convinti il lavoro dei democratici non può che essere rivolto al successo del Pnrr, per le opere e le azioni che rilanceranno e miglioreranno l’Italia ma anche per contribuire alla direzione giusta dell’Europa". Lo dichiara il deputato dem Silvio Lai, della commissione Bilancio della Camera.

18/04/2023 - 15:42

Al Governo da 6 mesi, la destra rischia di far naufragare il PNRR. Ritardi, confusione su governance, cantieri a singhiozzo e revisione progetti. Nessuna prospettiva chiara per mettere in sicurezza il più grande investimento per il futuro del Paese.

Così su Twitter Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera sulla replica del Ministro Fitto.

18/04/2023 - 14:54

Dichiarazione di Silvia Roggiani, deputata Pd

“Secondo la Corte dei Conti le città negli ultimi anni hanno realizzato quasi la metà degli investimenti pubblici italiani. I comuni dovrebbero progettare e realizzare interventi per 70 miliardi entro il 2026, con particolare focus sulle missioni mobilità sostenibile, rigenerazione urbana, qualità dell’abitare, cultura, trasporto pubblico di massa e tutela del territorio. Pochi giorni fa il presidente di ANCI ha scritto ai ministri Fitto e Giorgetti. Il governo ascolti gli  Enti Locali. Ascolti i sindaci, ascolti i territori. La maggioranza non ha accolto i nostri emendamenti, ora ascoltino almeno  le loro proposte. Mettano mano alla Piattaforma Regis, rispettino i tempi per i pagamenti ai soggetti attuatori, a partire dagli anticipi, e sostengano i comuni nell’aumento dei costi che devono affrontare”.

Così la deputata Pd Silvia Roggiani, intervenendo in Aula sul decreto per l’attuazione del Pnrr.

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