11/07/2024 - 15:01

 "Le parole del Ministro Giorgetti che auspica un rinvio delle scadenze e del cronoprogramma del Pnrr confermano quanto stiamo denunciando da mesi. Siamo in grave ritardo. Il Governo sta fallendo nella missione storica di attuare in modo puntuale e tempestivo il Piano. Tra rinvii e revisioni dei progetti di investimento, rischiamo un disastro nei prossimi 2 anni, in cui saremo chiamati a mettere a terra circa 60 miliardi di euro. Altro che entusiasmo della premier Meloni e del Ministro Fitto".

09/07/2024 - 21:13

“È molto grave che il governo e la maggioranza abbiano mentito agli italiani e al parlamento: prima delle elezioni scongiuravano i tagli, adesso invece confermano pienamente il taglio agli enti locali di 250 milioni di euro, senza l'intesa della Conferenza Stato-città, per cinque anni colpendo prevalentemente quelli che hanno ricevuto più fondi con il Pnrr. Tagli del tutto insensati, con cui vengono sottratte risorse ad interventi per servizi ai cittadini, asili, politiche sociali, cura del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico”. Così il capo gruppo democratico nella commissione Affari europei della Camera, Piero De Luca.

09/07/2024 - 20:39

Congelati solo per le elezioni, 33mln di tagli riguardano province di Pavia, Mantova, Cremona, Lodi

“Il governo conferma il taglio quinquennale a migliaia di Comuni, penalizzando quelli che hanno preso più fondi Pnrr. Avevano congelato tutto solo per evitare contraccolpi alle elezioni". Lo dichiara Lorenzo Guerini, deputato del Partito Democratico. "250 milioni di tagli, previsti in legge di Bilancio, ora tornano sul tavolo della Conferenza Stato-Città. Con gli stessi criteri che noi avevamo denunciato e che erano stati smentiti dal governo.” - aggiunge Guerini - “A titolo di esempio, per le 4 province del collegio sud della Lombardia nel quale sono stato eletto” - conclude il deputato PD - “significa complessivamente un taglio di oltre 33 milioni e mezzo di euro così suddiviso, ricomprendendo anche le amministrazioni provinciali: Pavia quasi 11.600.000 €, Mantova circa 8.750.000€, Cremona quasi 8.400.000 €, Lodi oltre 4.800.000 €. Un taglio consistente che, essendo in parte corrente, rischia di penalizzare i servizi per la popolazione. Penalizzando altresì i comuni più attivi nella spesa dei fondi PNNR: altro che autonomia differenziata”.

09/07/2024 - 16:51

"Ci risiamo. Per l'ennesima volta, il primo governo italiano guidato da una donna, Giorgia Meloni, boicotta le altre donne. Questa volta tocca al consiglio d'amministrazione di Cassa depositi e prestiti, società controllata dal Ministero dell'Economia che starebbe per modificare il suo regolamento per ridurre la quota di donne previste. Il motivo è semplice: Lega, Fdi e Forza Italia ragionano solo sui nomi di uomini.
Da quando, nel 2011, è stata approvata la legge che riequilibra la rappresentanza di genere nelle società a partecipazione pubblica, la Mosca-Golfo, l'Italia aveva fatto passi avanti arrivando a circa il 40 per cento di presenza di donne nei cda. Un traguardo che ora il governo calpesta.
Come se non bastasse il rapporto "#datipercontare - Statistiche e indicatori di genere per un PNRR equo" di Period Think Tank  rivela che solo il 33 per cento dei 229mila bandi del PNRR pubblicati fino ad ora rispettano il vincolo del 30 per cento di assunzioni di donne e giovani previsto dalla legge. Com'è stato possibile aggirare la legge? Semplice, con le deroghe che in alcuni settori hanno toccato punte del 70 per cento.
Altro che ridurre il gap occupazionale tra uomini e donne, altro che puntare alla parità, altro che lavorare per la piena occupazione delle donne.
Niente di tutto questo. In cambio si riempiono la bocca di natalità e famiglia: è chiaro che la loro unica politica per la natalità punta a tenere le donne a casa, riportando il Paese indietro di 70 anni". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

04/07/2024 - 09:20

“Le imprese italiane nell'economia circolare sono eccellenze mondiali, capaci di innovare e sviluppare modelli sostenibili. È prioritario garantire loro l'accesso a strumenti efficaci come il PNRR per supportare obiettivi ambiziosi, inclusa la transizione ecologica, che deve procedere parallelamente tra politiche ambientali e sviluppo economico”. Lo ha detto il deputato dem Augusto Curti, membro della Commissione Ambiente a Montecitorio durante la prima giornata di Ecoforum 2024 nella sessione ‘Le filiere strategiche, tra innovazione e sinergie’.
“È essenziale - ha continuato Curti - sostenere le aziende per mantenerle competitive a livello globale. E’ necessario inoltre sburocratizzare le procedure per evitare ritardi e migliorare la competitività e l'efficienza delle iniziative imprenditoriali”.

28/06/2024 - 16:56

“Giorgia Meloni isola l’Italia in Europa. Il nostro Paese è ininfluente nei tavoli che contano. Se poi dovesse riuscire a strappare solo il commissario al PNRR, sarebbe un incarico a scadenza. Come uno yogurt. Decisamente troppo poco per uno degli Stati fondatori”. Così il vicepresidente del gruppo del Pd della Camera, Toni Ricciardi.

27/06/2024 - 10:54

“Il Paese già oggi presenta profondi differenze e diseguaglianze tra Nord e Sud nei servizi essenziali alle persone. Questa situazione dipende in particolare dal criterio storico utilizzato negli anni per la distribuzione delle risorse sul territorio nazionale, che ha penalizzato il Mezzogiorno. I dati evidenziano la presenza di meno personale e minori infrastrutture nel welfare, nelle reti assistenziali, nella scuola, nel trasporto pubblico locale e soprattutto in sanità al Sud. Nella tutela della salute, la carenza di medici, infermieri e operatori, il minor numero di posti letto in ospedali e pronto soccorso, portano a disfunzioni nei servizi e soprattutto ad una emigrazione sanitaria drammatica per centinaia di migliaia di famiglie ogni anno. Bisogna invertire la rotta. Anzitutto investire più risorse in sanità come chiediamo con la proposta di legge a prima firma Schlein, per mettersi in linea con i parametri europei. Poi ricucire le diseguaglianze rafforzando gli investimenti nel Mezzogiorno, come avevamo stabilito nel Pnrr. L'autonomia differenziata fa l'esatto opposto, spaccando l'Italia. Per un patto di potere, la destra cristallizza e crea le condizioni per aumentare in futuro le fratture sociali e sanitarie del Paese, consentendo a Regioni più ricche di spendere di più nei loro territori tagliando fondi da destinare in modo solidaristico a Regioni meno ricche, che avranno sempre meno risorse. Senza considerare il rischio di un'emorragia di medici che con contratti regionali abbandoneranno il mezzogiorno. Al Sud sarà praticamente impossibile curarsi nei prossimi anni per colpa del Governo. Noi continueremo a batterci per evitare che questa riforma produca effetti disastrosi irreparabili, difendendo il tricolore e l'unità nazionale. Altro che i finti patrioti”, così il capogruppo democratico nella commissione affari europei di Montecitorio, Piero De Luca, intervenendo ad Agorà.

27/06/2024 - 10:54

“La lotta al Caporalato non è una priorità per questa destra a tutti i livelli di governo, dai comuni alla nazione. Proprio mentre l’Aula di Montecitorio rendeva omaggio al Satnam Singh è emerso infatti lo squallido rimpallo di responsabilità tra l’amministrazione comunale di Latina a guida Fratelli d’Italia (dove è avvenuta la tragedia) ed i Ministri di Giorgia Meloni sui finanziamenti del Pnrr mai arrivati alla cittadina laziale per contrastare la schiavitù sui luoghi di lavoro. Alla luce di queste notizie il siparietto della Premier alla Camera dei Deputati, che esortava i suoi colleghi ad alzarsi durante la commemorazione, ed il lutto cittadino proclamato a Latina dal sindaco appaiono sempre più soltanto atti formali di circostanza ed espedienti per salvare la faccia”: è quanto dichiara il deputato Pd in Commissione Lavoro e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi sui ritardi delle risorse stanziate per contrastare il Caporalato.

26/06/2024 - 15:54

Come in edilizia va introdotto il durc di congruità anche nel settore agricolo

“Gli atti parlamentari sono accessibili a tutti e la carta canta: l'unica cosa che gli italiani sanno è che 3 mesi fa in quel striminzito decreto sul Pnrr di cui parla il ministro Ciriani, il governo ha bocciato gli emendamenti del Pd che chiedevano l'incremento delle assunzioni di ispettori per la sicurezza sul lavoro. Questo è un dato certo! Voi siete sempre quelli del giorno dopo e solo grazie alla tragedia della morte di Satman Singh vi siete accorti del caporalato. Una morte che non può essere derubricata ad un fatto di cronaca nera perché è un pezzo del sistema malato della filiera agricola. E solo ora dopo due anni decidete di convocare un tavolo con le parti sociali”. Così il deputato dem, Arturo Scotto, Capogruppo Pd in Commissione Lavoro, intervenendo nella replica del question time al ministro Ciriani sulla sicurezza del lavoro dopo i gravissimi casi di caporalato degli ultimi giorni.

“Non avete ancora introdotto – ha continuato Scotto - gli indici di congruità nel settore agricolo così come è stato fatto nell'edilizia. A titolo di esempio vi ricordo che in due anni dall'introduzione del durc di congruità sono emersi nell'edilizia 70mila casi di lavoro nero. Occorre fare lo stesso nell'agricoltura e fare la scelta drastica di abolire la legge Bossi-Fini perché i  lavoratori migranti e 'a nero' saranno sempre ricattabili e, senza permesso di soggiorno, difficilmente potranno denunciare il caporale che ti sfrutta e ti manda a morire nei campi. Servono risposte incisive e non promesse a vuoto”.

Nel presentare l’interrogazione, la deputata dem Maria Cecilia Guerra, ha chiesto a Ciriani "quali urgenti iniziative ritenesse di dover adottare al fine di definire una nuova e credibile strategia di contrasto del lavoro irregolare e del caporalato”.

25/06/2024 - 12:11

“Sulla mobilità stradale pulita e sostenibile in Italia siamo praticamente all’anno Zero. Soprattutto per quanto riguarda le infrastrutture pubbliche per la ricarica elettrica dei veicoli. Anche su questo campo, fondamentale per raggiunger gli obiettivi UE in materia di decarbonizzazione, il governo Meloni è evidentemente inadempiente se si considera che, entro il 2030 il parco circolante sarò di circa 6 milioni di veicoli elettrici per i quali sono necessari 31.500 punti di ricarica rapida pubblici”. Lo sostiene il capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, in una interpellanza urgente rivolta alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica,  Gilberto Pichetto Fratin.
Per l’Installazione di infrastrutture di ricarica elettrica il PNRR prevede 741,32 milioni di euro  necessari per realizzare 31.500 punti di ricarica pubblica. Il governo continua ad accumulare ritardi in questo settore; peraltro, non ci sono notizie neanche degli ulteriori appalti per l'installazione di 7.500 punti pubblici di ricarica rapida in autostrada e almeno 9.055 in zone urbane (tutti i comuni).
“Al governo – si legge nell’atto ispettivo - quali siano state le motivazioni che hanno determinato lo slittamento di un anno e mezzo dell’entrata in funzione della rete di ricarica elettrica nelle zone urbane e sulle autostrade e quando saranno adottati i decreti ministeriali che consentiranno l’installazione delle infrastrutture di ricarica elettrica nelle autostrade”.
Ma il PD chiede inoltre di conoscere quale sia, ad oggi, lo stato di attuazione dell’investimento per le infrastrutture di ricarica elettriche e nello specifico in relazione all’aggiudicazione degli appalti per la realizzazione di 7.500 punti pubblici di ricarica rapida in autostrada e almeno 9.055 nei comuni, se siano iniziati i lavori dei 27 progetti per la realizzazione di 4.718 infrastrutture di ricarica nei Centri Urbani e qual è la loro puntuale distribuzione territoriale.

24/06/2024 - 14:09

“Dopo mesi passati a riformare la governance per accentrare il controllo a Palazzo Chigi, perdendo di vista l'attuazione dei progetti e degli investimenti, la quarta rata, scaduta il 30 giugno, è stata pagata circa 6 mesi dopo la scadenza. Sulla quinta rata, relativa a progetti da realizzare entro il 31 dicembre 2023, il Governo ha ridotto gli obiettivi da raggiungere da 69 a 52 perché in ritardo sul cronoprogramma. Questo ha comportato una drastica riduzione delle risorse che scendono dai 18 miliardi inizialmente previsti a 10,5 miliardi per la scadenza di fine anno. Quindi in sostanza abbiamo perso circa 7 miliardi e mezzo poiché il governo è in ritardo sul cronoprogramma”. Lo dichiara Piero De Luca, della presidenza del gruppo Pd alla Camera.
“Ma non dobbiamo tralasciare il vero tema che riguarda il pnrr - prosegue Piero De Luca - che non sono solo i fondi in senso stretto ma tutti i ritardi accumulati sui progetti e i progetti importanti stralciati via come quelli su asili nido, ospedali di comunità, riqualificazione delle infrastrutture nelle periferie dei comuni. Non dimentichiamo, peraltro, che la spesa dei fondi del Pnrr è molto in ritardo e finora è stato messo a terra solo il 50% dei fondi assegnati e ci sono parecchi ministeri come il Mit di Salvini che addirittura ha speso solo il 15% dei fondi assegnati. Direi che non c’è proprio nulla da festeggiare per Fitto e Meloni ma ci sarebbe solo da chiedere scusa agli italiani”, conclude il dem Piero De Luca.

24/06/2024 - 13:32

Fitto ha truccato la partita nella speranza di essere già altrove al fischio finale"

“Siamo al colmo: mentre l’Italia aspetta ancora una valutazione della Commissione UE sul raggiungimento degli obiettivi della quinta rata, il Governo festeggia la richiesta della rata successiva. E allora non possiamo che interpretare come pura propaganda questo finto annuncio della Presidente Meloni sulla sesta rata del PNRR, utile soltanto a inquinare le ultime ore del voto per i ballottaggi.”
Così Ubaldo Pagano, deputato del Partito Democratico e Capogruppo in Commissione Bilancio a Montecitorio.
“Non bisogna dimenticarsi, peraltro, che quella del Pnrr è una partita ormai truccata e che una vera valutazione dell’operato di questo Governo si potrà fare soltanto tra un paio d’anni, visto che pur di non ammettere ritardi e incapacità Fitto ha fatto spostare la maggior parte degli obiettivi da raggiungere. Insomma, il Ministro ha fatto accorciare il primo tempo di questa partita, sperando di essere già stato trasferito in Europa quando il nostro Paese dovrà giocare un secondo tempo in salita e molto più lungo. Il solito trucco di magia per far salva la pelle.”

21/06/2024 - 12:02

Ho manifestato tutte le nostre preoccupazioni sulle prospettive di Industria Italiana Autobus, presidio di grandissimo rilievo e attivo in un settore strategico per il Paese, con sedi a Bologna e Flumeri in Irpinia. In effetti da poco il governo ha autorizzato Invitalia a un accordo con il Gruppo SERI per la cessione di quote della società IIA, cessione che si è realizzata ”. Lo dichiara il deputato dem Andrea De Maria che ha presentato insieme al collega Ricciardi in Aula a Montecitorio un'interpellanza urgente a prima firma della Segretaria Pd, Elly Schlein, con cui si chiede al ministro Urso di dare informazioni sull'acquisto di quote di Industria Italiana Autobus e di fornirne le motivazioni.

“La prima nostra preoccupazione – continua De Maria - sta nel fatto che il Gruppo Seri non ha esperienza nel settore; la seconda riguarda la possibilità che IIA venga acquisita da un gruppo cinese che ha manifestato grande interesse, situazione paradossale perché in quel settore sono in campo notevoli risorse legate al Pnrr e sarebbe meglio che queste rimanessero a disposizione di aziende italiane. La terza e ultima, ma non meno importante, preoccupazione è legata alla contestazione che le Regioni Emilia-Romagna e Campania e le organizzazioni sindacali, hanno manifestato nettamente per la scelta fatta dal governo e per non essere state convocate ad tavolo per verificare anche l'altra offerta pervenuta da un diverso gruppo imprenditori, come vorrebbe la prassi. È mancata da parte di Leonardo, di Invitalia e del Governo la comunicazione dei due piani industriali e di fattibilità finanziaria alle regioni ed ai sindacati. Il Ministro ha ribadito la posizione del Governo e non possiamo che confermare tutte le nostre preoccupazioni e contrarietà".

21/06/2024 - 11:21

“Nonostante sia indubbio il suo attaccamento al Made in Italy, il ministro Urso trascura il fatto che tanti lavoratori di Industria Italiana Autobus a Flumeri, da oltre 11 anni, lottano per mantenere in vita lo stesso stabilimento e perché la produzione rimanga italiana. Ho apprezzato il fatto che il ministro abbia accolto la richiesta sindacale di prendere 3 settimane di tempo per verificare ulteriori ipotesi di cessione e di rilancio di Industria Italiana Autobus. Eppure quel barlume di speranza improvvisamente è sparito”. Lo dichiara il vicepresidente del gruppo dem Toni Ricciardi in Aula di Montecitorio in replica al ministro Urso sull'interpellanza urgente circa l'acquisto di quote di Industria Italiana Autobus.

“Come può – continua Ricciardi - il Gruppo Seri che fattura 300 milioni gestire un'operazione di tale portata e complessità? Noi non mettiamo in dubbio l'onorabilità e la qualità di Seri, ma qui manca trasparenza e chiarezza. Vogliamo conoscere i parametri, le cifre e il perché questa acquisizione ci sembra una storia già scritta. Guarda caso l'altra offerta per IIA, fatta da persone più contigue e prossime alla modalità industriale dell'azienda non è stata presa in considerazione senza motivazioni sulle eventuali manchevolezze. È incomprensibile che dopo l'immissione di 180mln da parte di Leonardo-Invitalia, la rinuncia ai crediti esigibili su IIA, il finanziamento di pullman con i fondi Pnrr, lo Stato esce da un'operazione win-win con la privatizzazione al Gruppo Seri”.

18/06/2024 - 16:08

“Il Governo Meloni tiene ancora ferme risorse che spettano alla Città Metropolitana di Firenze a compensazione della crescita dei costi degli appalti per le opere del Pnrr. Il governo stesso nel question time di oggi ha ammesso che almeno 1 milione e 600mila euro, contabilizzati nel 2022, oltre a quelli del 2023 non ancora pagati, sono fermi. Questo modo impedisce o blocca la realizzazione di molti cantieri e causa danni alle ditte che hanno eseguito i lavori. La destra, dopo il definanziamento dei 30 milioni di euro della Tramvia e i tagli ai trasferimenti comunali, continua a penalizzare Firenze, i suoi cittadini e le sue imprese”: è quanto dichiarano in  una nota i deputati Pd Federico Gianassi, Marco Simiani, Emiliano Fossi, Simona Bonafè, Laura Boldrini, Marco Furfaro, Arturo Scotto e Christian Di Sanzo.

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