13/02/2025 - 12:30

“Trovo strampalato sostenere che il salario minimo impoverisce i lavoratori. Anche in Germania c’è una grande tradizione sindacale: il salario minimo esiste e ha tenuto alti i salari di tutti. Molto più che in Italia. Dove la destra continua a dire No a questa misura di civiltà”.

 

Così sui social il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

12/02/2025 - 13:49

Convocare subito una riunione dei capigruppo perché non è accettabile l’ennesimo boicottaggio di una legge delle opposizioni e lo stravolgimento dell’ordine dei lavori. Oggi è il caso della legge per la “settimana corta” calendarizzata in quota opposizioni per un tema fondamentale” lo ha chiesto Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati intervenendo in Aula.

“La decisione giunge dopo che per mesi il governo ha assicurato che avrebbe presentato una propria proposta. La tecnica invece è sempre la stessa, quella usata anche per la legge sul salario minimo: mettere su un binario morto la legge e dunque scappare dal Parlamento su temi che riguardano milioni di lavoratrici e lavoratori” ha aggiunto Braga.

“Proprio oggi che viene confermato l’ennesimo calo della produzione industriale e continua a crescere il numero di giovani costretti a cercare lavoro all’estero. Non è accettabile mandare in soffitta una proposta così importante costringendo i cittadini a pagare l’insipienza del governo e della maggioranza” ha concluso.

 

 

12/02/2025 - 13:10

“Questo governo e questa maggioranza saranno ricordati come i "signori del rinvio". Di fronte a ogni passaggio cruciale, la strategia è sempre la stessa: fuggire. Oggi hanno deciso di rimandare alle calende greche una proposta attesa e popolare: la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Lo stesso schema già adottato per il salario minimo viene ora riproposto, dimostrando ancora una volta l’incapacità di affrontare le vere sfide del mondo del lavoro“ così in aula alla camera, Arturo Scotto è intervenuto per contestare la proposta del presidente della commissione lavoro della camera di interrompere l’esame della proposta delle opposizioni. “La nostra proposta – ha aggiunto Scotto - è il frutto di un'analisi approfondita e di un confronto serio con il mondo dell’impresa e le forze sindacali. È un modello che si sta già affermando in tutta Europa, mentre in Italia il governo continua a difendere un sistema di lavoro caratterizzato da orari massacranti e salari bassi. I dati parlano chiaro: in Italia si lavora in media 400 ore in più rispetto alla Germania e oltre 200 ore in più rispetto alla Francia. Questi non sono numeri del Partito Democratico, ma dati ufficiali dell’OCSE. Non c’è mai stata una rivoluzione industriale – ha aggiunto Scotto - senza una corrispondente riduzione dell’orario di lavoro. Questa proposta non è solo una misura di equità sociale, ma rappresenta una visione moderna per il futuro del lavoro in Italia. Ma il governo ha scelto da che parte stare: non con i lavoratori e le imprese che guardano avanti ma con chi vuole mantenere il paese bloccato nel passato”

11/02/2025 - 15:56

“Intervenendo all’assemblea della Cisl, Giorgia Meloni ha parlato dei rischi dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulla tenuta di milioni di posti di lavoro. Un allarme che condividiamo e dunque la prendiamo in parola. Un intervento semplice che può fare già domani è approvare la nostra proposta di legge sulla settimana corta. La riunione del comitato dei nove, che si sarebbe dovuta svolgere oggi pomeriggio in commissione Lavoro per fare il punto sulla Pdl per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario presentata unitariamente dalle opposizioni, è stata però rinviata a domani mattina. Dopo tre mesi dalla discussione generale in Aula, la maggioranza continua ancora a prendere e perdere tempo. Reputiamo inaccettabile questo atteggiamento. Molti Paesi nel mondo, in ultimo la Spagna, hanno già adottato tale misura che vede d’accordo la stragrande maggioranza degli italiani. Una cosa deve essere chiara a FdI, Lega e Fi: non accetteremo un ennesimo rinvio. Siamo pagati per votare le leggi, non per metterle su un binario morto com’è stato con il salario minimo e come, evidentemente, la maggioranza vuole fare anche questa volta”.

Lo dichiarano con una nota i capigruppo della commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto (Pd), Valentina Barzotti (M5s) e Franco Mari (Avs).

 

05/02/2025 - 18:00

“Che fine ha fatto la delega che nel dicembre 2023 il governo Meloni si è preso sul salario minimo? Dobbiamo cercarla a 'Chi lo ha visto?' per sapere la verità? Cinquecentomila giovani hanno lasciato il nostro Paese negli ultimi anni nella vostra indifferenza a causa dei bassi salari e le poche opportunità. Una generazione precaria che va via perché è costretta a farlo, non per volontà. La vostra risposta è stata il silenzio. Quindi davanti a questi dati, dovete dirci perché siete contrari all'introduzione del salario minimo e cosa vi hanno fatto 4 milioni di lavoratori che nonostante siano occupati si ritrovano in condizione di povertà? Se per voi è tutto normale, per il Pd non lo è. È un'ingiustizia e la combatteremo”. Così il deputato dem Marco Sarracino durante il question time alla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone sul salario minimo.

05/02/2025 - 16:37

“Dopo un anno e due mesi in cui si è presa la delega dal Parlamento cancellando la proposta delle opposizioni sul salario minimo e il Senato ancora oggi ha scelto di non convertire tale delega in legge, abbiamo chiesto alla ministra Calderone se riteneva superato tale fase e ritenesse giusto ripensarci. Ci risponde di no ignorando che dopo 14 mesi, tecnicamente, l'ha sfiduciata”. Così il deputato dem Arturo Scotto intervenendo in replica alla ministra Calderone nel question time a Montecitorio.
“Non si può rispondere – continua il capogruppo Pd in Commissione Lavoro - sempre con la stessa frase, 'siamo per la libera contrattazione'. Noi siamo per la piena applicazione dell'articolo 39 della costituzione per una legge sulla rappresentanza che introduca contratti erga omnes ed eviti contratti pirata. Il salario minimo è presente in tutti i principali paesi d'Europa e in Italia non lo volete perché pensate che la competizione si faccia su salari bassi, su tutele scarse e senza nessuna innovazione. Una scelta che ci porta indietro e le conseguenze sono note: la produzione industriale è ferma da 22 mesi! Ci sono quasi 7 milioni di lavoratori che aspettano ancora il rinnovo contrattuale e laddove è stato rinnovato nel pubblico impiego non è stato riconosciuto integralmente il tasso di inflazione”. “State spingendo le giovani generazioni nel limbo della precarietà. A questo ci opponiamo e porteremo il salario minimo di nuovo in Aula grazie alle centinaia di migliaia di firme degli italiani che hanno sottoscritto la legge di iniziativa popolare”, conclude Scotto.

01/02/2025 - 16:34

Dichiarazione di Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro

La settimana prossima torna alla Camera  la proposta unitaria delle opposizioni sulla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Nel frattempo il Governo socialista spagnolo, che aumenta il salario minimo di 50 euro all’anno, ha varato in accordo con i sindacati una legge sulla settimana corta e il diritto alla disconnessione. Quattro mesi fa il Governo chiese di rinviare il voto sulla nostra legge perché avrebbe presentato una proposta. Al momento non pervenuta. Solo silenzio e tentativi ulteriori di rinvio. Siamo pronti ad aprire un confronto ma vogliamo che questa volta dalla Ministra Calderone arrivi qualche parola chiara.

28/01/2025 - 14:14

"I dati Istat sul reddito disponibile degli italiani evidenziano quanto si sia ulteriormente allargato il divario tra Settentrione e Meridione. 900 euro di media in meno in un anno per ogni cittadino che vive al Sud, che già di suo ha un reddito disponibile che è quasi la metà di quello di un cittadino che vive al Nord. Un dato drammatico che si traduce in bassi consumi e difficoltà di accesso ai servizi. Su questo il governo non solo è assente ma è anche complice di una situazione economica e sociale drammatica: si è infatti opposto al salario minimo, ha cancellato il reddito di cittadinanza, non tutela adeguatamente il potere d'acquisto, in particolare su bollette e carburante che al Sud pesano ancora di più. Questi dati non possono passare sotto traccia, così come altrettanto drammatico è il dato che vede migliaia di giovani laureati, soprattutto meridionali, andare via dal nostro Paese. Per noi è inaccettabile disperdere questo patrimonio di competenze che rendono più povera e meno competitiva l'Italia. Dal governo pretendiamo risposte concrete e non slogan banali che non hanno alcuna aderenza con la realtà". Così il deputato Marco Sarracino, responsabile nazionale Mezzogiorno per il Partito Democratico.

24/01/2025 - 11:54

“Il passaggio dal cuneo contributivo a quello fiscale potrebbe rivelarsi una
fregatura per gli italiani con redditi sotto i 35000 euro. Quasi tutti ci perdono. Quelli più poveri tra gli 8500 e i 9000 euro annuo ci perdono addirittura mille euro. L’elaborazione dei dati fatta dalla Cgil sul meccanismo di ricalcolo del cuneo nel 2025 destano allarme e preoccupazione. Non si capisce se sia insipienza o una decisione politica per dare una ulteriore mazzata al lavoro povero. Si spiegherebbe in maniera chiara perché la destra ha detto no al salario minimo. Stanno programmando l’impoverimento ulteriore del potere d’acquisto dei lavoratori. Chiederemo conto di questi numeri in Parlamento”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

09/01/2025 - 12:35

“Torna all’ordine del giorno del Parlamento la proposta di legge sulla riduzione dell’orario a parità di salario, frutto di una sintesi, difficile e coraggiosa, tra Pd, M5s e Avs. Il Governo, come fu già per il salario minimo, ha osteggiato la proposta fino alla presentazione di un emendamento integralmente soppressivo. Abbiamo ottenuto un rinvio per un confronto col governo dopo una dura lotta parlamentare, ma è evidente la loro ostilità ideologica”.

Così Arturo Scotto, capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera, oggi dalle colonne del Manifesto.

“La destra italiana va in direzione esattamente opposta di quanto accade nella Spagna socialista, che a fine dicembre ha siglato un’intesa tra ministero del Lavoro e sindacati denominato ‘Accordo sociale per la riduzione della giornata lavorativa. Lavorare meno, vivere meglio’”, spiega il deputato del Pd illustrando il progetto spagnolo della ministra Yolanda Diaz che condurrà alla settimana corta di 37,5 ore entro il 2015 e l’introduzione del diritto alla disconnessione.

“Nel progetto per l’Italia avanzato da Elly Schlein - aggiunge - si sostiene che il Paese non reggerà sulla scena internazionale competendo sui costi, alimentando un modello di capitalismo che scommette su lavoro povero e compressione dei diritti. La sfida sull’orario di lavoro rappresenta inoltre liberazione di spazi per la vita quotidiana, formazione come diritto soggettivo permanente, partecipazione consapevole alla costruzione di una società più giusta e inclusiva. La transizione - conclude - se guidata dalla politica può avere un doppio dividendo: sociale e ambientale. Se riesce a farlo la Spagna, può riuscirci benissimo anche l’Italia”.

 

07/01/2025 - 18:32

“Consiglio a chi festeggia il dato della disoccupazione "mai così bassa" di leggere nella nota ISTAT anche il dato sulla crescita degli inattivi (+115 mila nel trimestre)” lo dichiara la vicepresidente del Partito Democratico Chiara Gribaudo.
“In Italia - continua Gribaudo - sempre più persone si ritirano dalla platea degli attivi, e questo riduce, ovviamente, il tasso di disoccupazione. A questo dato va aggiunto inoltre il dato della cassa integrazione, in crescita secondo gli ultimi dati INPS.”
Prosegue ancora la Deputata dem: “Direi che grazie agli investimenti del PNRR il Paese e l’occupazione tengono, ma l'assenza di ulteriori investimenti pubblici nelle ultime due leggi di Bilancio non disegna prospettive positive e l’importante numero di crisi industriali da Nord a Sud non fa altro che aggiungere preoccupazione.”

“Infine, ancora una volta, non viene affrontato il tema dei salari e del lavoro povero. In Italia molte persone vivono in condizioni di povertà nonostante abbiano una occupazione. Il Governo si preoccupi della qualità del lavoro che si crea, si preoccupi del tema dei salari a partire dal salario minimo che ha appena bocciato, anziché festeggiare dati che sono in chiaroscuro” conclude l’onorevole Gribaudo.

03/01/2025 - 17:30

“Per Meloni non si vedono dati economici così positivi dalla Spedizione dei mille e dall’avvento IPhone. Dimentica di citare il primo uomo sulla Luna e la scoperta del codice di Hammurabi. Forse aspetta di risolvere prima il dramma dei lavoratori poveri a cui nega il salario minimo”.

Così sui social il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

21/12/2024 - 17:25

"Da Meloni solo chiacchiere e distintivo. Nel pubblico impiego programmano la riduzione degli stipendi attraverso il nuovo contratto, aumentano di 7 euro lo stipendio degli infermieri e per i pensionati al minimo poco più di un caffè. Nel frattempo negano il salario minimo e tentano alla chetichella di raddoppiare indennità ai ministri non parlamentari. E’ a tutti gli effetti una manovra pensata e costruita contro il lavoro”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.

21/12/2024 - 13:16

“Torna l'austerità per tutti, le mancette elettorali, il ponte sullo Stretto, i tagli al Mezzogiorno e alla sanità, mentre la crescita si avvia verso lo zero virgola”. Così, sui social, il Gruppo parlamentare del Partito Democratico evidenzia le principali criticità della manovra approvata ieri sera dalla Camera, che la capogruppo a Montecitorio, Chiara Braga, ha definito “ingiusta, inefficace e iniqua”. I democratici stigmatizzano i tagli indiscriminati a regioni ed enti locali (-12 miliardi di euro) e la sforbiciata lineare a tutti i ministeri, il cui conto – sottolineano – come sempre, sarà pagato dai più poveri: lavoratori dipendenti e pensionati, a cui non solo verranno aumentate le tasse, ma saranno ridotti i servizi pubblici essenziali, come sanità, welfare, scuola e trasporto pubblico locale. I democratici evidenziano anche il diritto alla sanità negato, mentre oltre 4 milioni di italiani rinunciano a curarsi. Il governo fa crollare gli investimenti nella sanità al minimo storico, bocciando l’emendamento presentato dal PD, che chiedeva 5,5 miliardi in più all'anno per il Servizio Sanitario Nazionale.

Colpite anche le pensioni minime e gli italiani all’estero. Le pensioni minime, che dovevano arrivare a 1.000 euro al mese, crescono solo di 3 euro lordi al mese. Previsti tagli anche per le pensioni degli italiani all’estero. Ignorate le infrastrutture del Mezzogiorno e le aree interne abbandonate.
Le infrastrutture del Sud restano ferme, mentre il governo destina 15 miliardi per il ponte sullo Stretto, sottraendo risorse cruciali a tutto il Mezzogiorno, alle infrastrutture e alle strade locali già programmate dalle amministrazioni. Nuove tasse per i cittadini: aumenta il carico fiscale. Dal 1° gennaio, 17 milioni di italiani che possiedono un’auto diesel scopriranno che il carburante costerà di più, a causa dell’aumento delle accise, così come il canone Rai. Il governo aumenta il carico fiscale senza prevedere un reale intervento a favore delle famiglie, riducendo nel contempo le detrazioni fiscali. Tagli alla scuola, all’università e alla cultura.
Il diritto all’istruzione è messo in crisi con centinaia di milioni di euro di tagli a un sistema educativo che avrebbe bisogno di risorse e misure per rafforzare l’insegnamento di sostegno, potenziare il tempo pieno e le mense scolastiche e garantire la gratuità di libri e trasporti scolastici per tutti. Colpite anche l’università e la ricerca: nessun intervento strutturale e ulteriori tagli a tutti i settori culturali.

No al salario minimo. È stata bocciata la proposta del PD di introdurre il salario minimo, ribadendo che sotto i 9 euro l’ora non è lavoro, ma sfruttamento. “Continueremo la nostra battaglia”, affermano i democratici, che hanno appena depositato oltre 120mila firme per mettere la legge d’iniziativa popolare in cima all’agenda politica.
Assenza di politiche industriali per la transizione ecologica. Mancano completamente all’appello politiche industriali adeguate, come conferma il drastico taglio al fondo per l’automotive e l’assenza di misure per supportare la transizione ecologica e affrontare l’emergenza climatica. Privatizzazione delle infrastrutture pubbliche. Restano forti dubbi e incertezze sulla privatizzazione di Anas e Ferrovie, un altro passo verso la cessione di asset strategici dello Stato. Colpito il terzo settore. Il governo estende la spending review colpendo le donazioni alle realtà del terzo settore, che quotidianamente offrono supporto alle comunità locali. Ritorno della legge "mancia". Torna la legge mancia, con 113 milioni di euro distribuiti in micro-interventi settoriali che appaiono più come “micro-mance” clientelari che come misure utili al Paese.

20/12/2024 - 15:07

“Respinto l’ordine del giorno che ho presentato insieme ai colleghi Sarracino, Fossi e Guerra, che destinava il fondo istituito per il trattamento economico integrativo dei ministri e sottosegretari non parlamentari alle associazioni di volontariato e alla ricerca scientifica per le malattie rare. Per giorni i destinatari della misura hanno dichiarato che quelle risorse non le avrebbero utilizzate, ma evidentemente hanno cambiato idea, mentre negavano il salario minimo e mettevano soldi largamente insufficienti per il rinnovo del contratto del pubblico impiego non riconoscendo il recupero del potere d’acquisto perduto per tre milioni di lavoratori”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

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