22/08/2024 - 18:53

Domani, venerdì 23 agosto alle 19.30 presso la Tenda Enrico Berlinguer della Festa nazionale dell’Unità che si svolgerà all’Iren Green Park (ex Campovolo) dal 23 agosto all’8 settembre ci sarà l’inaugurazione dello stand del Gruppo del Pd della Camera dei Deputati alla presenza delle deputate e dei deputati Andrea De Maria, Ouidad Bakkali, Ilenia Malavasi e Andrea Rossi. Questa sarà la Festa ‘per costruire l'alternativa’, con particolare attenzione alla lotta all'autonomia differenziata e alle battaglie per il salario minimo, la sanità e la scuola pubblica, i diritti dei lavoratori e delle donne. Il Gruppo del Partito Democratico della Camera ha lavorato senza sosta per contrastare questa destra dannosa e divisiva e la presenza dello stand sarà occasione di dialogo aperto a tutte e tutti per scambiare idee e approfondire il lavoro svolto a livello parlamentare.

21/08/2024 - 11:51

Brunetta venga in commissione a riferire

“Leggiamo su un grande quotidiano nazionale di ipotetiche proposte di riforma delle pensioni avanzate dal CNEL al Governo in vista della prossima legge di bilancio. Che se venissero messe in atto allungherebbero ulteriormente i tempi di accesso alla pensione. Siamo praticamente al bis del Salario Minimo. Quando Meloni pur di non decidere sulla proposta avanzata dalle opposizioni e sostenuta dalla maggioranza degli italiani appalto’ ogni orientamento politico al CNEL. Si torna insomma sul luogo del delitto. Ancora una volta non è chiaro quale sia il ruolo della Calderone, per l’ennesima volta scavalcata da decisioni prese altrove. Chiederemo a questo punto al Presidente Brunetta di poter conoscere il merito di queste proposte chiedendone un’audizione in Commissione Lavoro. Se hanno deciso di commissariare la Ministra sono fatti loro. Non accetteremo invece commissariamenti del Parlamento”. Lo dichiara Arturo scotto capogruppo PD in commissione Lavoro di Montecitorio.

12/08/2024 - 16:17

Italia unico paese dove salari non crescono

Consiglierei alla presidente Meloni meno trionfalismi sui dati OCSE. L’incremento del primo trimestre 2024 del reddito reale delle famiglie non risolve il tema sollevato dalla stessa OCSE appena due settimana fa: l’Italia è l’unico paese dell’area Ocse che non ha visto crescere i salari reali rispetto all’inflazione dal prepandemia. Sette punti ancora sotto. A differenza di Germania, Francia e Spagna. Vuol dire che servono misure più nette e incisive per garantire una ripresa reale del potere d’acquisto dei lavoratori. A partire dal rinnovo di tutti i contratti - pubblico impiego compreso - garantendo il recupero di quello che l’inflazione si è mangiato nel corso degli anni, da un cuneo contributivo strutturale e non una tantum e dal salario minimo che la destra ha colpevolmente affossato. Con meno di questo, dubito che l’Italia tornerà a crescere. Una rondine - senza misure strutturali - non fa primavera. Altrimenti è solo propaganda.

Così Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera.

06/08/2024 - 18:54

“La Presidente del Consiglio Meloni pochi giorni fa ha affermato di aver voluto portare sua figlia in viaggio istituzionale in Cina per dire che «non ci sono più scuse per quelli che usano la maternità come pretesto per non far avanzare le donne sul posto di lavoro». Probabilmente però la Presidente del Consiglio non ha letto i dati del rapporto annuale sull’equilibrio lavoro - vita da cui risulta che l’Italia è quartultima in Europa”. Così Chiara Gribaudo vice presidente della commissione lavoro commentando la ricerca della piattaforma Remote che tratta tematiche e servizi attinenti al capitale umano su scala globale.

“Perché la Ministra Roccella non ha dedicato un po’ di tempo di questi ultimi giorni a leggere i dati del rapporto piuttosto che a commentare le Olimpiadi?” si domanda la deputata del Partito Democratico.

“Per questo motivo” prosegue Gribaudo “oltre al salario minimo vogliamo occuparci anche di congedo parentale obbligatorio retribuito. Questo provvedimento mira a garantire che entrambi i genitori possano prendersi cura dei propri figli senza rinunciare alla propria carriera, contribuendo a una distribuzione più equa delle responsabilità familiari e lavorative. E anche i temi del welfare e dei salari non possono essere relegati a materia di Legge di bilancio”

“È tempo di agire. È tempo di mettere al centro le persone e il loro lavoro. L’obiettivo comune è che ogni persona possa avere un lavoro con una paga dignitosa, che possa trovare il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata, senza dover sacrificare la propria esistenza” conclude Chiara Gribaudo.

05/08/2024 - 16:31

“5 dicembre 2023 la Camera boccia il salario minimo, trasformandolo in delega al Governo. Scadenza: sei mesi. Oggi è 5 agosto. Trascorsi esattamente 8 mesi e la delega persa nel porto delle nebbie. Mai incardinata al Senato. Obiettivo chiaro: non parlarne più. Non ci riusciranno”.

Così sui social il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

02/08/2024 - 14:22

Parte stagione dei diritti del Pd di Schlein

“La proposta sulla settimana corta, così come quella sulla disconnessione, sono parte della missione del Partito Democratico di Elly Schlein, che in questo anno è riuscita a parlare a una generazione che più di tutti ha subito gli effetti sulla qualità del lavoro sul livello di sfruttamento della pandemia. Il prossimo anno dovrà essere caratterizzato da questa straordinaria mobilitazione per i diritti. Settimana corta, diritto alla disconnessione, lotta ai contratti precari e intermittenti, salari dignitosi come il salario minimo, congedi paritari: è arrivato il tempo della qualità del lavoro. È la sfida dei prossimi anni del nostro Paese. Sulla settimana corta, in particolare, entro metà settembre si aprirà il termine gli emendamenti in commissione Lavoro e verrà finalmente adottato un testo base. Noi puntiamo perché vada a ottobre in Aula, trovando una sintesi con i tre testi depositati dalle opposizioni. Stringere i tempi è stato importante per evitare che il ddl entrasse nel porto delle nebbie delle indecisioni e dei ritardi della maggioranza. Il centrodestra è in piena confusione rispetto a temi molto rilevanti quando si parla di lavoro”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, in un’intervista a Fanpage.

01/08/2024 - 17:04

“Dopo sette mesi dall’affossamento del salario minimo alla Camera dei Deputati da parte della destra non è stato fatto nulla per intervenire sul potere d’acquisto. Solo chiacchiere propagandistiche. La delega che il governo si è presa con un emendamento che cancellava la nostra legge non è stata mai calendarizzata in Senato. Eppure ne andavano fieri e ci spiegavano che avrebbero corso come un treno. Vorrei sommessamente chiedere al Presidente Rizzetto, firmatario dell’emendamento, che fine ha fatto quella delega che ha umiliato l’autonomia del Parlamento e azzerato una misura che parlava a quattro milioni di lavoratori poveri? Qualcuno può darci una risposta politica o dobbiamo andare a chi l’ha visto?”.

Così il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

25/07/2024 - 12:08

“Con un colpo di maggioranza, inusuale per le decisioni che attengono all’Ufficio di Presidenza della Camera, l’Aula della Camera ha deciso di dare vita ad una società in house a cui affidare alcuni dei servizi che fino ad ora erano stati esternalizzati attraverso gare di appalto. Con un percorso accelerato, senza i necessari approfondimenti e senza una valutazione puntuale dei costi e dei benefici, anche per dare le giuste certezze ai lavoratori dal punto di vista economico e professionale, la destra, con grossolane bugie, smascherate nel dibattito parlamentare, ha tentato di far credere che i nemici del popolo fossero quelle forze politiche che chiedevano, senza alcuna pregiudiziale,  più tempo per riflettere, anche per studiare i dati di effettiva praticabilità dell’operazione tenendo conto, in primis delle legittime aspirazioni dei lavoratori. A prendere questa decisione è stata invece la stessa destra che respinge, in queste stesse aule, quelle migliorie per i lavoratori a cominciare dall’approvazione del salario minimo”.

Lo dichiara il deputato democratico, Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera.

“Per avvalorare la loro tesi - aggiunge - la destra ha lasciato intendere che lo sfruttamento dei lavoratori, anche dal punto di vista salariale, e le loro condizioni di dignità lavorativa siano avvenute sistematicamente in questi anni con l’evidente avvallo dell’amministrazione della Camera. Accuse pesanti che meriteranno di essere ulteriormente valutate, come ha proposto la vice presidente Ascani, con una indagine interna, urgente e puntuale. Le ragioni del nostro dissenso erano e sono legate al fatto che chiedevamo una adeguata istruttoria sulla sostenibilità finanziaria, sulla capacità della Società di garantire in via autonoma l’equilibrio economico finanziario, sulla funzionalità della soluzione rispetto alle esigenze e agli obiettivi dell’amministrazione e soprattutto sulla necessità di non mettere i lavoratori di fronte a scenari incerti che potrebbe scaturire successivamente. Nel frattempo segnalo che per accendere solo i motori della Società in house è stato previsto di distaccare personale interno della Camera per un costo non contabilizzato complessivo di circa un milione di euro. Se avessimo utilizzato queste prime risorse sul personale che attualmente è inquadrato nelle cooperative, quelle brutte e cattive, questi stessi lavoratori avrebbero avuto un aumento di stipendio di circa tremila euro all’anno. Con i nuovi contratti sarà garantito tutto questo o cambiando il regime contrattuale vedranno indebolita la loro busta paga? Per questo in un ordine del giorno accolto abbiamo chiesto che il collegio dei questori relazioni con regolarità in questa aula per monitorare la gestione della vita della Società in house e per capire se ai lavorati, a cui noi teniamo e sui quali non esercitiamo l’arma spuntata della propaganda, vengano garantiti tutti i diritti che fino ad ora hanno potuto avere, compresa quella occupazionale, in virtù delle garanzie di continuità lavorativa messe in atto tra un appalto e l’altro. Sulle tutele dei lavoratori - conclude - continueremo a vigilare e non arretreremo di un centimetro. Anche di fronte alla più bieca propaganda”.

 

21/07/2024 - 12:09

“La giunta Manfredi ha approvato una delibera con cui si prevede che tutte le aziende che hanno rapporti di lavoro, forniture e servizi con il Comune di Napoli, non potranno pagare i propri dipendenti meno di 9 euro l’ora. Mentre la destra del Governo Meloni continua a ostacolare il salario minimo e comprimere i diritti dei lavoratori, da Napoli arriva un segnale fortissimo per contrastare il lavoro povero e avere un paese più giusto” così in una nota il deputato democratico, responsabile  Mezzogiorno del Pd, Marco Sarracino.

21/07/2024 - 11:47

“La delibera sul salario minimo in tutti gli appalti comunali approvata dalla giunta Manfredi è un messaggio importantissimo. Il Comune di Napoli sceglie la strada della lotta al lavoro povero che rappresenta soprattutto nel Sud uno dei principali fattori di diseguaglianza. Un segnale chiaro a Giorgia Meloni che ha scelto di affossarlo nonostante le indicazioni che venivano anche dall’Europa. Questa scelta che anche in altre città governate dal Pd e dal campo progressista - con delibere e ordini del giorno - si sta affermando e’ una spinta forte anche per la legge di iniziativa popolare sul salario minimo che abbiamo promosso. Non ci fermiamo” così in una nota il capogruppo democratico nella commissione lavoro della camera, Arturo Scotto.

09/07/2024 - 14:11

“L'occupazione nei Paesi Ocse è ai massimi storici ma l'Italia è terzultima per i salari reali, con un -6,9% rispetto al 2019. Al Governo diciamo: stop propaganda, è urgente introdurre il salario minimo per garantire dignità ai lavoratori italiani”.
Così la deputata Pd Silvia Roggiani.

08/07/2024 - 15:32

"Altro che "alleanza del disonore" come dice Bardella. Quella che ha sconfitto lui e Le Pen è stata l'alleanza dell'onore, che non ha permesso all'ultradestra di arrivare al governo preservando la storia della Francia. Una grande mobilitazione, con oltre il 67 per cento di affluenza alle urne, ha dimostrato che le francesi e i francesi sono maturi abbastanza da votare anche chi, per anni, è stato considerato un avversario, in nome di un valore più alto.
E in nome di quel valore più alto bisogna cercare il massimo dell'unità possibile, anche in Italia, costruendo alleanze solide sui temi che segnano le vite delle persone: il lavoro sicuro, il salario minimo, la sanità pubblica, i diritti. Ed è su questo che stiamo lavorando". Lo scrive sui suoi canali social Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

05/07/2024 - 17:54

“Oggi una direzione molto ricca del Partito Democratico: oltre al salario minimo e l’autonomia differenziata bene mettere al centro la ripartenza dalle aree interne, per garantire servizi a tutti cittadini come ci ricorda la Costituzione, perché anche da qui riparte un’attenzione alla democrazia e un'organizzazione del nostro partito. Questo punto per me è molto importante, perché considero fondamentale, per contrapporci a chi parla di premierato e autonomia differenziata, costruire una partecipazione democratica che consenta alle persone di essere più consapevoli: ecco perché serve una riforma dell’articolo 49 della Costituzione sul finanziamento pubblico ai partiti e una riorganizzazione di questi. Deve essere chiaro che il congresso c’è stato e il voto europeo ci conferma che questo anno di lavoro deve essere tradotto in tutti i territori, anche nelle aree interne del nostro Paese” dichiara Chiara Gribaudo, vice presidente del Partito Democratico dopo la direzione nazionale di questa mattina.

“I dati dell’astensionismo ci consegnano la necessità di tornare con forza, come ha detto la Segretaria Schlein, dalle persone per ascoltarle, coinvolgerle, per essere nei luoghi dei conflitto e del disagio che cresce ovunque nel Paese, nonostante le narrazioni di Telemeloni. L’alternativa si sta costruendo e il PD si conferma il perno di questa costruzione testardamente unitaria ma senza veti da parte di nessuno. Andiamo avanti con lo spirito di questa campagna elettorale e di questa direzione nazionale” conclude la vice presidente Chiara Gribaudo.

05/07/2024 - 17:53

“Oggi una direzione molto ricca del Partito Democratico: oltre al salario minimo e l’autonomia differenziata bene mettere al centro la ripartenza dalle aree interne, per garantire servizi a tutti cittadini come ci ricorda la Costituzione, perché anche da qui riparte un’attenzione alla democrazia e un'organizzazione del nostro partito. Questo punto per me è molto importante, perché considero fondamentale, per contrapporci a chi parla di premierato e autonomia differenziata, costruire una partecipazione democratica che consenta alle persone di essere più consapevoli: ecco perché serve una riforma dell’articolo 49 della Costituzione sul finanziamento pubblico ai partiti e una riorganizzazione di questi. Deve essere chiaro che il congresso c’è stato e il voto europeo ci conferma che questo anno di lavoro deve essere tradotto in tutti i territori, anche nelle aree interne del nostro Paese” dichiara Chiara Gribaudo, vice presidente del Partito Democratico dopo la direzione nazionale di questa mattina.

“I dati dell’astensionismo ci consegnano la necessità di tornare con forza, come ha detto la Segretaria Schlein, dalle persone per ascoltarle, coinvolgerle, per essere nei luoghi dei conflitto e del disagio che cresce ovunque nel Paese, nonostante le narrazioni di Telemeloni. L’alternativa si sta costruendo e il PD si conferma il perno di questa costruzione testardamente unitaria ma senza veti da parte di nessuno. Andiamo avanti con lo spirito di questa campagna elettorale e di questa direzione nazionale” conclude la vice presidente Chiara Gribaudo.

03/07/2024 - 10:41

Mercoledì conferenza stampa con Guerra (Pd), Barzotti (M5s), Mari (Avs) e Bozzanca (InOltre)

Oggi mercoledì 3 luglio - ore 14.30, presso la sala stampa della Camera dei Deputati - si terrà una conferenza stampa promossa da Pd, M5s e Avs per rilanciare la raccolta firme a favore della proposta di legge di iniziativa popolare per istituire in Italia il salario minimo. La proposta di legge è stata depositata da Pd, M5s e Avs presso la Corte di Cassazione e annunciata in Gazzetta Ufficiale il 2 maggio e può essere sottoscritta presso i banchetti diffusi su tutto il territorio nazionale e online sulla piattaforma dedicata (https://firme.salariominimosubito.it/).

Alla conferenza stampa, promossa da Maria Cecilia Guerra (Pd), Valentina Barzotti (M5s), Franco Mari (Avs), parteciperà anche Giordano Bozzanca che annuncerà l’adesione alla raccolta firme delle associazioni: InOltre, UDU, Link Coordinamento Universitario, Acta in Rete, Primavera degli Studenti, Nuovi Orizzonti GD, ALS specializzandi, Federazione degli Studenti, Repubblica degli Stagisti, Coordinamento giovani giuristi italiani CoGita, Praticanti Avvocati, Unione degli Studenti, Rete della Conoscenza, Questa è Roma, Italiani Senza Cittadinanza, Rete degli Studenti Medi, Friday For Future Italia, Movimento giovanile della Sinistra.

Perché serve un salario minimo?
In Italia i dati sono allarmanti. Chi sta pagando davvero la grande inflazione degli ultimi anni sono i lavoratori: l’Istat ci dice che tra gennaio 2021 e dicembre 2023 i prezzi al consumo sono aumentati del 17,3% mentre le retribuzioni contrattuali sono cresciute solo del 4,7%. Nel 2023, le famiglie dei lavoratori dipendenti in povertà assoluta sono cresciute al 9,15% dall’8,3% del 2022.
3 milioni e mezzo di persone lavorano con un minimo contrattuale inferiore a 9 euro lordi all’ora. In tutti i paesi dove esiste il salario minimo legale ha avuto un ruolo cruciale nel difendere i salari dall’inflazione. Ha avuto anche l’effetto di ridurre il gap di genere, per colpa del quale le donne ricevono salari più bassi rispetto agli uomini.
L’assenza di un salario minimo non solo espone i lavoratori a salari ingiustamente bassi ma contribuisce anche a un fenomeno di “contrattazione malata”, dove le condizioni di lavoro e i salari vengono negoziati in modo inefficace e spesso a svantaggio dei lavoratori stessi. Di conseguenza, la disparità salariale persiste e si aggrava, rendendo urgente un intervento legislativo.

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