Domani, alle ore 11.30, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, in via della Missione 4, su iniziativa dell'Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità, coordinato da Laura Boldrini, sarà presentato il libro "Educare alla parità" scritto a cura di a cura di Marina Della Giusta, Barbara Poggio, Mauro Spicci.
Interverrà Barbara Poggio, prorettrice per le politiche di equità e diversità dell’Università di Trento. Saranno presenti le deputate e i deputati dell'Intergruppo.
Il libro affronta il tema della necessaria educazione delle nuove generazioni alla parità, responsabilità che spetta, oltre che alle famiglie, anche alla scuola, con l'obiettivo di riequilibrare le evidenti asimmetrie tra uomini e donne in molti ambiti della sfera sociale, economica e lavorativa.
Il volume è scritto da esperti di varia formazione e propone attività e suggerimenti didattici per accompagnare docenti di ogni ordine e grado in questa importante sfida.
A seguire, è previsto un flash mob delle deputate e dei deputati dell'Intergruppo davanti all'ingresso di Montecitorio durante il quale saranno esposti dei cartelli con frasi e messaggi ispirati al libro in vista della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
"Una scena vergognosa, oltretutto ripresa davanti ad un professore che annuisce osservando quegli osceni saluti romani. Un video inquietante sul quale starebbe indagando anche la Digos e che sembrerebbe essere stato girato durante lo scorso anno scolastico. Una cosa gravissima che non accettiamo minimamente venga ridimensionata a bravata o a gesto folkloristico perché è un gesto di chiara matrice fascista, intenzionale, fatto da alcuni ragazzi dentro una scuola pubblica alla presenza di un docente. La scuola è il luogo della democrazia dove le giovani generazioni, studiando e formandosi, imparano ad apprezzare i valori costituzionali di libertà e uguaglianza su cui si fonda il nostro paese. E nella scuola pubblica non c’è spazio per la simbologia inneggiante al fascismo e a una delle pagine più brutte della nostra storia. Quel docente dovrebbe saperlo e vergognarsi per aver permesso tutto questo. Ho presentato un’interrogazione urgente perché vorremmo sapere il governo se intende prendere provvedimenti ma soprattutto perché non siamo disposti minimamente ad accettare che nella scuola italiana avvengano cose del genere. La scuola italiana è un presidio laico e antifascista e tale rimarrà".
Così Marco Furfaro, deputato Pd e componente della segreteria nazionale, annuncia la presentazione di un'interrogazione sul caso della scuola Federico Caffè di Monteverde a Roma.
"Un ragazzo di 13 anni che decide di togliersi la vita è una tragedia. Lo è innanzitutto per la sua famiglia, che deve affrontare un dolore che nessun genitore dovrebbe conoscere e a cui va il mio abbraccio sincero. Lo è per i suoi amici e le sue amiche, per la sua scuola, per gli insegnanti. Ma è anche una sconfitta per tutte e tutti noi, che non siamo stati in grado di intervenire in tempo né di prevenire un gesto così disperato. Perché non è un fatto sporadico né unico, purtroppo.
Dopo la pandemia, il tasso di suicidi tra gli adolescenti è cresciuto del 30 per cento: un dato che richiede un intervento immediato.
Ma i suicidi degli adolescenti legati al bullismo omofobico e transfobico, in cui questo ultimo caso sembra rientrare, è un fenomeno noto da tempo.
Ci siamo battuti con tutti i mezzi a disposizione per fare approvare una legge che affrontasse questo tema proprio nelle scuole, dove le adolescenti e gli adolescenti passano la maggior parte della loro giornata e dove, spesso, subiscono vessazioni per il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere. Ma una politica becera e retrograda ha perfino festeggiato per la bocciatura del ddl Zan, applaudendo in aula. E impedisce quotidianamente di approvare misure strutturali contro le discriminazioni per genere, orientamento sessuale e identità di genere nelle scuole e per un'educazione sessuale e all'affettività dei giovani bollandole addirittura come "porcherie".
Guardino in faccia la realtà e la smettano di arroccarsi su posizioni che vanno contro il benessere dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"La Scuola di Robotica dell'Ospedale Misericordia di Grosseto festeggia i suoi 20 anni: un progetto visionario che oggi si è concretizzato come un'eccellenza locale. Ringraziamo professionisti come il professor Giulianotti, il dottor Coratti, i direttori generali Salvi e D'Urso, insieme a tutti gli operatori dell'ospedale, per i risultati straordinari raggiunti. In questo contesto sanitario è ora cruciale attivare nuovi finanziamenti per sostenere progetti specifici come questo, riconoscendo la scuola a livello nazionale ed internazionale. È fondamentale che lo Stato e il Ministero della Salute garantiscano risorse adeguate e valorizzino la scuola come polo formativo. Inoltre, promuovere collaborazioni con università, inclusa l'Università di Chicago, contribuirà a consolidare questa importante esperienza. Celebriamo oggi la Scuola di Robotica con la promessa di assicurare continuità e crescita, riconoscendo e valorizzando tutta la sua storia straordinaria e tutti i suoi protagonisti": è quanto dichiara Marco Simiani deputato Pd.
"Domani saremo in piazza a Roma contro una manovra che taglia il futuro del Paese. Zero soldi per la sanità e per la scuola, nessun intervento sul lavoro precario e per il contrasto del disagio sociale. Le decisioni del governo Meloni si abbattono sulle persone che già stanno subendo la crisi economica. Abbiamo bisogno di ricostruire una speranza, con la piazza di domani il Partito Democratico inizia un percorso per far voltare pagina al Paese".
Lo afferma in una nota la deputata Michela Di Biase, capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.
Dichiarazione di Marco Lacarra, deputato Pd
“Questo provvedimento non arriva lì dove dovrebbe arrivare: a colpire la povertà sociale, educativa, culturale ed economica, che è poi la vera radice del disagio giovanile. Non riesce a combattere il sentimento di solitudine e disperazione in cui tanti, tantissimi ragazzi, si sentono persi nelle nostre periferie. Ribadisce il rifiuto delle istituzioni ad essere presenti in certi territori, tra certe comunità. Caivano ha aperto una ferita che questo governo e questa maggioranza si sono ben guardati dal rimarginare. E allora quella ferita tornerà presto, e purtroppo, a sanguinare.” Così il deputato Pd Marco Lacarra, motivando il no alla fiducia al decreto Caivano a nome del suo gruppo.
“La delinquenza e la microcriminalità, l’abbandono scolastico, l’uso e l’abuso di alcool e sostanze stupefacenti, i fenomeni di autolesionismo, i suicidi - ha proseguito Lacarra- sono tutti sintomi sempre più evidenti di un male molto più profondo. Ecco, davanti a queste domande, davanti a tutti questi temi, questo ennesimo decreto-legge non dà alcuna risposta.” Per l’esponente Pd “ancora una volta lo Stato sarà, per i cittadini di Caivano e di tutte le altre Caivano d’Italia, uno Stato-Autorità, polizia, giudice e carceriere.
Perché ancora una volta lo Stato ha rinunciato ad essere scuola, assistenza sociale, aiuto familiare. Ha rinunciato ad essere lavoro, ad essere cultura, ad essere sport. Lo Stato ha rinunciato ad essere sostegno. Ad essere cioè presente come opportunità e non solo come tutore dell’ordine e della legge, come pure - ovviamente - deve essere. Ha rinunciato ad essere una alternativa vera alla Camorra, alla Ndrangheta, alla Mafia. Ad essere la strada dritta tra le tante storte che esistono. E sono queste le ragioni per le quali il Partito Democratico voterà contro la fiducia e contro questo decreto”.
"È con profonda tristezza che esprimo il più sentito cordoglio per la perdita di Luigi Berlinguer. Ci mancherà la sua competenza e la sua passione oltre a il suo instancabile impegno per la tutela e la promozione della nostra cultura politica.
Il contributo di Berlinguer, in particolare con la sua riforma sulla scuola, rimarrà un faro guida per le generazioni future, evidenziando la sua dedizione al miglioramento dell'istruzione e alla valorizzazione del sapere. Al figlio Aldo e ai suoi cari giungano le mie più sentite condoglianze in questo momento di lutto e dolore. Il vuoto lasciato dalla perdita di una figura così illustre e significativa sarà colmato soltanto dall'eredità di ideali e impegno che Luigi Berlinguer ha donato al nostro patrimonio culturale e politico. La sua memoria continuerà a ispirare le generazioni future nel perseguire valori di impegno e dedizione al bene comune". Lo dichiara Marco Simiani, deputato Pd.
“Con il Dl Caivano il governo di centrodestra pensa di risolvere, alla sua maniera, una questione complessa che meriterebbe ben altro approccio. E invece in particolare per contrastare il degrado, il disagio giovanile e la criminalità che vede coinvolti anche minori, l’unica soluzione proposta è la repressione. Bisogna intervenire, invece, con il rafforzamento degli strumenti per la cura dei profili educativi dei giovani, ampliando e potenziando le politiche sociali. Intensificando e rendendo più efficace la lotta alla dispersione scolastica. Non bastano le retate e le dimostrazioni di forza a beneficio delle telecamere, un solo giorno”. Lo ha detto Anthony Barbagallo, capogruppo PD in commissione Trasporti, intervenendo durante i lavori della commissione di oggi in cui si e' discusso il Dl Caivano.
“Ben venga l’inasprimento delle pene contro la pirateria informatica e le limitazioni ai siti porno per i minori ma - aggiunge – siamo sempre lì: se a tutto ciò non si affiancano politiche di sostegno alle famiglie disagiate, se non si incrementano gli organici del corpo insegnante, se non si garantisce il tempo pieno facendo in modo che la scuola possa effettivamente essere un luogo aggregante e possa svolgere appieno il proprio ruolo, è chiaro che stiamo discutendo di un progetto vuoto che parla alla pancia della gente, ma che non affronta la questione con l’intento di risolverla”.
“Togliendo 350 milioni di euro alla disabilità, per coprire il buco da 15 miliardi del Superbonus, il governo dimostra, ancora una volta, di colpire sempre le fasce più fragili e bisognose della popolazione. Quei fondi, che dovevano andare per l’attuazione della legge delega sulla disabilità, anziché essere usati per altro, con il gioco delle tre carte, potevano essere trasferiti su un capitolo di spesa a sostegno di servizi essenziali per le persone disabili, come il diritto alla mobilità, al lavoro, alla scuola, per costruire progetti di vita autonomi e indipendenti. Ma il governo, invece di programmare e pianificare, decide di agire in emergenza e lascia indietro il welfare: anche perché quei soldi non verranno riportati nel capitolo di spesa a cui sono stati tolti fino al 2025, quando sarà pronta la legge delega sulla disabilità. Questo vorrà dire meno risorse per servizi essenziali, gravando su molte famiglie che fanno i salti mortali ogni giorno, e già da tempo segnalano le difficoltà ad avere risorse e servizi. In Liguria ad esempio, la scuola inclusiva per i bambini con disabilità è iniziata molto in ritardo e a macchia di leopardo per mancanza di personale, come più volte segnalato dalle associazioni, e il problema delle liste d’attesa per le attività ambulatoriali di riabilitazione per centinaia di bambine e i bambini disabili, non è ancora stato risolto. In questo modo il governo non garantisce la tutela dei diritti essenziali ai cittadini, soprattutto a chi ha più bisogno di sostegno e rischia di far diventare un miraggio le politiche per progetti di vita indipendente”, così la deputata e vicepresidente PD alla Camera Valentina Ghio rispetto alla decisione del governo di tagliare 350milioni di euro alla disabilità.
"È gravissimo che per il secondo anno consecutivo il Governo scelga la scuola come obiettivo per i tagli in manovra fiscale. Sommato ai tagli alla sanità e al trasporto pubblico si rischia di produrre un danno alle famiglie, in modo particolare a quelle più fragili". Lo afferma in una nota la deputata Michela Di Biase, capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.
"Il quadro che si delinea da questa legge di bilancio presentata dal Governo - aggiunge Di Biase - è la rinuncia a colmare le diseguaglianze economiche e territoriali. Si fa debito senza un'idea di Paese, per rincorrere gli slogan politici come con il Ponte sullo Stretto. Il risultato - conclude la deputata Pd - è che con questa manovra economica l'Italia rischia di essere più fragile".
Interrogazione al Ministro della salute su gravi disfunzioni e carenze del sistema sanitario ligure
"La manovra di bilancio è insufficiente e inadeguata: senza misure strutturali per affrontare il caro vita e per sostenere scuola, trasporto pubblico e sanità. In particolare nella manovra di bilancio non sono previste misure puntuali e capitoli di spesa adeguati per sostenere la sanità pubblica. L'incremento di soli tre miliardi della spesa sanitaria, previsto in manovra di bilancio, è totalmente insufficiente e inadeguato a garantire nuove assunzioni e ridurre le liste d’attesa. Il rapporto tra spesa sanitaria e Pil ci colloca in coda rispetto agli altri Paesi europei e, dallo scorso anno, è un rapporto in progressiva riduzione. Ieri la trasmissione Report ha reso tangibile quello che in Liguria il Partito Democratico evidenzia da tempo e in modo puntuale nelle sedi istituzionali e sui territori. Liste di attesa di oltre un anno per la prenotazione di esami medici e visite specialistiche; privatizzazione di strutture ospedaliere pubbliche per oltre il 20 per cento; chiusura di servizi di pronto soccorso; ospedali sottoutilizzati; sottovalutazione dei costi delle case di comunità previste dal Pnrr e in alcuni casi, la loro sovrapposizione con strutture già esistenti. Soprattutto è emersa l'assenza di una pianificazione organizzativa e previsione pluriennale di incremento di personale per consentire il funzionamento delle nuove strutture e per sopperire alla carenza di personale medico sanitario che determina disfunzioni e attese non più sopportabili dai cittadini liguri. Ho impostato una interrogazione parlamentare al Ministro della Salute per chiedere se è a conoscenza di queste gravi disfunzioni e carenze nel sistema sanitario ligure e come intende intervenire per garantire ai cittadini e alle cittadine liguri, oltre il 5 per cento dei quali ha rinunciato a curarsi, il diritto costituzionale di una sanità universale che garantisca a tutti la cura”, così la deputata e vicepresidente PD alla Camera Valentina Ghio commentando la manovra di bilancio e dopo la trasmissione di Report sulla sanità ligure.
Scuola sia per imparare e non gareggiare
“Con questa mozione il gruppo del Pd intende portare alla luce la complessità del fenomeno degli hikikomori e impegnare il governo su una strategia complessiva di riconoscimento del disturbo e di contrasto. Con questa parola giapponese, che letteralmente significa ‘stare in disparte’, indichiamo quel disturbo psicologico per il quale ragazze e ragazzi si ritirano dalla socialità, rifiutando contatti con il mondo esterno per chiudersi in se stessi. Parliamo di una sfida che coinvolge le istituzioni, la scuola, la famiglia. Gli studi ci dicono con chiarezza che i primi sintomi del disturbo emergono in età scolastica, probabilmente connessi alla forte competitività tra i banchi di scuola e da veri e propri fenomeni di bullismo e cyber bullismo. Su questo è bene sottolineare un aspetto che coinvolge direttamente questo governo. Aver voluto descrivere la scuola italiana come ‘scuola del merito’ ha prodotto non a caso le proteste degli studenti. Il loro slogan, con il quale chiedevano di ‘imparare e non gareggiare’ lascia una riflessione forte, profonda, sul modello di scuola che vogliamo costruire. Vogliamo davvero trasmettere ai più giovani l’idea che si è forti, si è vincenti, solo se si è tra i primi? I ragazzi hanno assorbito totalmente questo tipo di cultura, ne hanno interiorizzato i criteri e i valori, e sono molto sensibili a riguardo: gli hikikomori sono coloro che, dopo aver strenuamente combattuto per la loro accettazione, non ce la fanno più a reggere un confronto ai loro occhi sempre perdente, si arrendono e si ritirano. Ecco perché al primo punto degli impegni che chiediamo al governo la promozione nelle scuole di progetti di intervento volti a favorire il benessere sociale, per aiutarli nello sviluppo rendendoli protagonisti delle proprie scelte e della propria crescita, facendo emergere le loro potenzialità e dando spazio alle loro voci. Ma accanto alla questione del benessere c’è il tema del riconoscimento del disturbo. Su questo chiediamo al governo di sostenere l’iter legislativo per la figura dello psicologo delle cure primarie. Oggi l’urgenza è un sostegno psicologico strutturale nella società, capace di lavorare accanto al livello sanitario ed essere così efficace nella presa in carico dei pazienti. Chiediamo che siano avviate campagna informative in tutte le scuole sul fenomeno degli hikikomori per far conoscere il problema ai ragazzi e l’ideazione di giornate dedicate a questa specifica problematica nelle scuole di ogni ordine e grado possa aiutare questo percorso di riconoscimento”.
Così la deputata democratica, Michela Di Biase, intervenendo nell’Aula della Camera per illustrare la mozione del Pd sul fenomeno dei cosiddetti “hikikomori”.
Non ci sono le risorse che servirebbero per sanità, scuola, redditi, casa. Via opzione donna e pensioni ferme. Nessuna scelta coraggiosa per rilanciare la crescita. Solo bandierine ideologiche e pericolose. Una manovra sbagliata, che non dà risposte e indebolisce il Paese.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“E’ nella Costituzione non attuata che troviamo i motivi di tanto malessere e solitudini delle persone. Tutto spesso si trasforma in rabbia che la destra cavalca e rappresenta. E’ questa sfiducia verso la dimensione pubblica che spinge molti a non votare. Aveva ragione Calamandrei nel dire “la Costituzione e’ soprattutto un programma da attuare”. Non si e’ attuato fino in fondo anche perché questo obiettivo in alcuni momenti della storia lo abbiamo rimosso anche noi. Ora io credo abbiamo ripreso la strada giusta: chiarezza nei contenuti e vocazione unitaria per tornare a rendere concreti quei diritti. Sarà lunga ma ripeto credo che quella di una Ri-costituzione italiana sia la strada giusta”. Lo ha detto Nicola Zingaretti a San Benedetto del Tronto alla scuola di formazione del centrosinistra.
Una donna, una ragazza di poco più di 20 anni combatte per la vita dopo che il fidanzato l’ha ferita ripetutamente con un coltello durante una lite. Un racconto raccapricciante che questa volta viene dalla mia città, Como. Ancora una donna vittima di una cultura maschilista basata sul possesso e sulla sopraffazione. Colpisce l’età dell’uomo, 25 anni, segno che anche tra i giovani l’educazione al rispetto e alla differenza ancora è lontana e non capita. Chiediamo sicurezza, aiuti e sostegni per chi fugge dalla violenza maschile ma non dimentichiamo di far crescere le nuove generazioni nel rispetto e nella parità combattendo fin dalla scuola i comportamenti sessisti e intolleranti contro le donne.