“Se la relazione contenuta nel processo verbale è la fedele narrazione dei fatti realmente accaduti in Aula, quanto redatto a proposito dell'espulsione dell'onorevole Furgiuele non spiega le motivazioni di tale provvedimento. Tutti in Aula abbia visto Furgiuele inneggiare ed evocare i simboli fascisti della X Mas e questo deve essere riportato nel verbale”. Lo dichiara il deputato dem Anthony Barbagallo in Aula di Montecitorio contestando il processo verbale sull'aggressione avvenuta ieri durante la discussione sull'autonomia differenziata.
“Il verbale deve inoltre riportare i termini 'pugni' e 'calci' che l'onorevole Donno ha ricevuto solo per aver posto la bandiera tricolore al ministro Calderoli. Di tutto questo non c'è alcuna traccia”, ha concluso Barbagallo.
“Credo che non ci sia nessun dubbio che quanto accaduto ieri sia un'aggressione e non un disordine come è stato scritto nel verbale di seduta. Secondo il vocabolario italiano, ‘disordine’ è uno spiacevole modo di presentarsi o di condursi, mentre si definisce ‘aggressione’ un attacco violento. E siccome qui le parole sono importanti, perché ciò che affermiamo resta agli atti, è importante essere precisi. Ieri c’è stata una chiara aggressione politica”.
Lo ha detto la deputata Pd Silvia Roggiani intervenendo in Aula alla Camera sul processo verbale.
"Anche io penso che la parola 'disordini' all'interno del verbale sia assolutamente inadeguata e andrebbe sostituita con 'aggressione'. E' necessario un ufficio di presidenza per ripristinare le condizioni di lavoro minime per svolgere in serenità i lavori di quest'Aula. Su questo volevo invitare alla riflessione i colleghi. Se il governo e la maggioranza di governo, come è accaduto ieri, sistematicamente svuotano di senso e di lavoro quest'Aula, all'opposizione non rimane che opporsi con bandiere, facendo qualche gesto simbolico, cantando l'inno d'Italia e 'bella ciao'. Sul provvedimento dell'autonomia differenziata, ma non solo, sono mesi che vi chiediamo di discutere, di parlare, di votare un emendamento, di fare qualcosa lì in quel vuoto, creato dall'assenza di politica, dall'assenza di discussione". Lo ha detto in Aula alla Camera la deputata dem Rachele Scarpa, intervenendo su quanto accaduto con l'aggressione del deputato Donno.
“Quanto abbiamo visto ieri in quest’aula è inaudito, è disonorevole; mai in quest’aula si sono viste scene di violenza fisica di questo tipo, scene di una gravità assoluta; scene ancora e tanto più gravi in un momento in cui il nostro paese è all’attenzione dei grandi del mondo e questo lo dico in particolar modo ai colleghi di maggioranza che dovrebbero sentire la responsabilità di una gestione di quest’aula normale e non alzando le mani.
Noi non possiamo accettare una ricostruzione di quanto è successo ieri così come è stata riportata nel verbale perché il verbale non riporta correttamente quanto è successo qui. Qui non si sono visti disordini, non si sono viste risse, qui si è vista un’aggressione e le cose vanno chiamate con il loro nome. Noi chiediamo rispetto per quest’aula e chiediamo che non si faccia finta di nulla perché ieri gli italiani hanno visto quello che è successo”. Lo ha detto Simona Bonafè vicepresidente del gruppo del partito democratico alla camera intervenendo in aula sul processo verbale.
“La parola ‘disordine’ riportata nel processo verbale su quanto avvenuto ieri va sostituita con ‘aggressione squadrista’ e va inserito anche il motivo per il quale il termine ‘disordine’ non è consono e veritiero dei fatti accaduti e cioè che l’Aula è stata sospesa per l’aggressione da parte di esponenti delle destre a un deputato che esponeva il simbolo della nostra Repubblica, la nostra bandiera. Simbolo che io difendo oggi in Parlamento e in passato ho difeso 135 volte con la squadra nazionale di pallavolo del nostro Paese. Ho esposto in Aula il Tricolore dicendo che non l’avrei dato a Calderoli semplicemente perché non lo merita e per questo motivo l’ho deposto sullo scranno che fu di Giacomo Matteotti prima di essere assassinato dai fascisti. Dal quale, peraltro, è stato poi inspiegabilmente e ingiustamente rimosso”.
Così il deputato democratico e responsabile Sport del Partito democratico, Mauro Berruto.
“Vorrei ricordare che il valore di un verbale ufficiale ha lo scopo di attestare e ricordare. Ecco perché il Pd insiste affinché nel verbale ci sia scritto quanto veramente è accaduto in questa Aula: un'aggressione, non disordini. Sarebbe altrettanto grave attestare un verbale falso!” Lo dichiara in Aula di Montecitorio il deputato dem Gian Antonio Girelli per chiedere la modifica del processo verbale sulla seduta di ieri sull'autonomia differenziata.
“La storia ci insegna che scrivere e riportare le parole giuste aiuta ad impedire che si possa ripetere un atto gravissimo come quello accaduto ieri. Lo dobbiamo a chi ha perso la vita per donarci la libertà di quest'Aula e per gli italiani che si sono vergognati di noi a vedere tale aggressione”, ha concluso Girelli.
“Nella mia esperienza di parlamentare di disordini in Aula ne ho visti ma non mi è mai capitato di vedere ad un deputato portato in ospedale in terapia intensiva. E tutto questo a seguito di un aggressione non di un disordine. Un parlamentare che finisce a terra e viene preso a calci al culmine di una giornata dove ripetutamente sono stati evocati in Aula simboli del fascismo e messo in atto un atteggiamento squadrista”. Così il deputato dem Matteo Orfini intervenendo in Aula di Montecitorio a proposito del processo verbale sull'aggressione di ieri durante la discussione sull'autonomia differenziata.
“Di quanto accaduto non ci può essere solo un resoconto burocratico come il processo verbale che ci è stato presentato”, ha concluso Orfini.
“Io sono davvero particolarmente colpito dalla faziosità del verbale, dall’approccio minimalista che ha avuto rispetto ai fatti che si sono verificati ieri in quest’aula. Fortunatamente a differenza di 100 anni fa esistono questi apparecchi - afferma Marco Lacarra, deputato Pd mostrando il cellulare in aula -. Quello che viene riprodotto nei video che si possono facilmente leggere e vedere è totalmente diverso da quello che viene descritto nel verbale, e questo rappresenta una realtà inquietante di quello che sta accadendo in questo parlamento. Il paese deve sapere non solo attraverso i video ma anche attraverso un verbale fedele che ieri c’è stata un’aggressione da parte di due parlamentari; almeno due parlamentari hanno sferrato pugni e calci con una tecnica squadrista inequivocabile e questo fa seguito ad una serie di comportamenti violenti ed aggressivi dei quali il paese e il mondo intero deve essere edotto”. Lo ha detto il deputato del PD Marco Lacarra intervenendo in aula sul processo verbale.
“Voglio stigmatizzare la parola 'disordine' riportata nel verbale di quanto successo ieri in Aula: è un termine neutro che non individua responsabilità. Questa verbalizzazione creerebbe un precedente che non possiamo accettare perché è una narrazione mistificante. Ieri abbiamo visto dei pugni sferrati con il desiderio di far male! Sono stati colpiti un deputato e un commesso e questo non si può né tollerare né vedere in Aula di Montecitorio”. Lo ha dichiarato la deputata dem Maria Cecilia Guerra intervenendo in Aula su quanto avvenuto alla Camera con l'aggressione del deputato Donno.
“Il verbale non può essere reticente su questo gravissimo episodio. Le responsabilità vanno individuate e il termine giusto è aggressione”, ha concluso Guerra.
Aggressione squadrista richiama tempi tragici, dobbiamo difendere Parlamento
“Quanto accaduto ieri nell'aula parlamentare non può essere derubricato a semplici disordini o a una rissa, ma è stata una situazione straordinaria che bisogna chiamare con il proprio nome. Ieri è avvenuta un’aggressione squadrista con calci e pugni verso un deputato che stava semplicemente porgendo il tricolore a un Ministro.
In Aula abbiamo assistito alla ripetuta rievocazione della Decima Mas con segni espliciti, aggressioni violente e ripetute e al grido "presente" che rimandano a tempi tragici. Tutto questo è gravissimo e il Parlamento deve essere tutelato da questa grave e pericolosa lesione alla democrazia”. Lo ha detto Valentina Ghio vicepresidente del gruppo pd alla camera intervenendo in aula sul processo verbale.
Solidarietà del Gruppo Pd ad assistenti parlamentari
“Il 16 marzo del 1993 un deputato leghista espose in quest’Aula una corda da forca. Pensavamo per molto tempo che fosse l’apice di una regressione culturale politica e democratica, ieri è stata superata con i simboli fascisti della 10ª Mas e con l’aggressione fisica su cui hanno detto i miei colleghi. Non accettiamo quel verbale per le ragioni che sono state qui esposte e vorrei aggiungere e chiudo la solidarietà del nostro gruppo parlamentare agli assistenti parlamentari e soprattutto all’assistente parlamentare che è rimasto colpito durante quegli scontri e quell’aggressione a loro va la piena gratitudine e solidarietà del gruppo parlamentare del partito democratico”. Lo ha detto in aula Gianni Cuperlo deputato Pd a proposito del processo verbale.
“Ho un'inquietudine profonda perché a mia memoria non si era mai venuti alle mani al centro dell'emiciclo di Montecitorio. Ieri si è andato oltre la normale dialettica parlamentare. Nelle tante ricostruzioni ho sentito la parola rissa ma non l'ho letta nella ricostruzione verbale della presidenza dove si parla solo di disordini. Non sono disordini, siamo difronte a un'aggressione preordinata e premeditata”. Lo ha detto il deputato dem Arturo Scotto intervenendo il Aula di Montecitorio per contestare il quanto scritto nel verbale della seduta di ieri durante la discussione sull'autonomia differenziata.
“Ieri il deputato Donno è andato dal ministro Calderoli per porgergli la bandiera italiana. Ministro Calderoli perché ha paura del tricolore sul quale lei ha giurato?”, ha concluso Scotto.
Ripristinare correttezza nel dibattito democratico
“Noi non possiamo lasciare agli atti una ricostruzione falsa, non corretta, non trasparente e non veritiera di quanto è accaduto ieri in quest’aula. Lo dobbiamo a questo Parlamento, al valore sacro che deve avere il Parlamento e al lavoro che noi facciamo qui dentro. Noi stiamo con dignità ed onore difendendo con questa battaglia nel merito l’unità nazionale e la Costituzione italiana ed è difendere la Costituzione italiana pretendere che il dibattito possa svolgersi in modo regolare. Quello che è accaduto ieri non è un disordine; è un’aggressione squadrista preordinata che non può trovare fondamento e non può essere accettata all’interno di questo Parlamento. Noi stiamo facendo valere la forza delle parole e argomentazioni; voi fate valere la forza di pugni e calci è inaccettabile e noi mostriamo i simboli fondamentali del tricolore rispetto a quelli della 10ª Mas. Ripristiniamo l’ordine e ripristiniamo la correttezza nel dibattito democratico in questo Parlamento”. Lo ha detto Piero de Luca della presidenza del gruppo pd alla camera intervenendo in aula sul processo verbale.
“Ieri i fatti sono iniziati con una terribile simbologia del deputato Furgiuele che ha esposto i simboli della 10ª Mas e tutti sappiamo che cosa è stata la 10ª Mas in questo paese, un reparto che si è schierato con la Repubblica di Salò e che poi hai ispirato un golpe nel 1970 ad opera del colonnello Junio Valerio Borghese; e poi dopo questo ha acceso la miccia di una aggressione in cui il deputato Donno è stato colpito fisicamente e chi lo ha fatto, lo ha fatto ledendo il principio 54 della Costituzione che obbliga i parlamentari ad operare con onore e disciplina. Quindi noi chiediamo che quel processo verbale parli di aggressione e non di disordini”. Lo ha detto il deputato del Pd, Roberto Morassut, intervenendo in Aula sul processo verbale.
Il responsabile d’aula del partito democratico, il deputato Federico Fornaro, ha contestato in aula la ricostruzione di quanto accaduto ieri alla Camera così come riportato nel processo verbale letto all’inizio di seduta e nel resoconto della Camera. “Ieri - ha detto Fornaro - non ci sono stati ‘disordini in aula’ (così come riportato nel processo verbale) ma una chiara aggressione politica”.