29/05/2024 - 14:55

Vogliono spaccare l’Italia e non conoscono nemmeno la geografia e la storia democratica del nostro Paese. Qualche minuto fa il deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Vinci, arrampicandosi sugli specchi, ha tentato di giustificare l’autonomia differenziata segnalando la disparità di riconoscimento istituzionale tra i cittadini sardi e siciliani con quelli delle regioni del Mezzogiorno. Con un atteggiamento sarcastico ed accusatorio Vinci ha solennemente chiesto agli altri parlamentari: “cos’hanno in più i cittadini sardi e siciliani di quelli campani o pugliesi per avere la specialità regionale?”

Provino a spiegarglielo i parlamentari sardi e siciliani di maggioranza a questo loro collega i motivi della specialità delle due isole regioni o di tre regioni di confine bilingue, magari insieme ai principi costituzionali di insularità. Se non ci riescono a parole provino con i disegnini così l’on. Vinci evita di parlare senza sapere e si risparmia una nuova figuraccia. Nel farlo probabilmente questi colleghi potrebbero anche accorgersi del drammatico errore che stanno compiendo per il Sud, tutto insieme, e anche per Sardegna e Sicilia, che non vengono minimamente protette da una disarticolazione della finanza pubblica, con l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata, sulla quale ha lanciato l’allarme anche la Conferenza Episcopale Italiana perché sbriciola il Paese, nega la parità dei diritti per tutti i cittadini e serve solo per rafforzare l’egoismo di alcune regioni del Nord.

Lo dichiara il deputato del Pd Silvio Lai.

29/05/2024 - 12:55

Mef non è in grado di quantificare impatti economici, immediato stop esame parlamentare

“Il ddl autonomia è incostituzionale perché viola l’articolo 81 della Costituzione che assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del bilancio dello Stato” così il parere negativo della commissione Bilancio della Camera presentato dal gruppo parlamentare del Pd alla vigilia della discussione in aula del provvedimento governativo promosso dal ministro Calderoli. “Il Mef ha chiaramente detto che non è in grado di quantificare gli impatti economici dell’autonomia differenziata – sottolineano i democratici – e questo sarebbe sufficiente a interrompere immediatamente l’esame del provvedimento. Ma i partiti di maggioranza non si fidano più di loro stessi e vanno avanti a colpi di strappi e forzature regolamentari che impediscono al parlamento di modificare un provvedimento che stravolge l’assetto delle istituzioni democratiche senza tener conto dell’incremento e delle duplicazioni dei costi che non vengono né quantificati né coperti”. Il parere firmato dai componenti democratici della V commissione di Montecitorio –  Ubaldo Pagano, Maria Cecilia Guerra, Silvio Lai, Claudio Mancini e Silvia Roggiani – stigmatizza in particolare: la confusione e l’incertezza sulla determinazione dei Lep e sulle modalità e tempistiche di trasferimento delle funzioni alle regioni; l’incapacità del governo di quantificare i profili finanziari e di coordinamento della finanza pubblica; il mancato coinvolgimento del parlamento nella valutazione dei decreti attuativi; l’aderenza del percorso di autonomia differenziata con gli obiettivi del Pnrr che considera, quali milestone da conseguire a partire dal 2026, l’attuazione del federalismo fiscale regionale e provinciale; la partecipazione delle regioni alla politica fiscale nazionale e alle riforme conseguenti al processo di modifica del quadro della governance economica avviato dalle istituzioni dell’Unione europea; il meccanismo di aggiornamento della compartecipazione al finanziamento delle funzioni devolute; le modalità di ripartizione e attribuzione di personale, strutture e risorse finanziarie, a partire dalla scuola, con il concreto rischio di determinare  diseconomie di scala e di scopo, e duplicazioni di costo. Per tutte queste ragioni, il Gruppo del partito democratico della Camera esprime parere negativo al provvedimento del governo e chiede la soppressione, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, degli articoli dal primo all’ultimo del testo.

28/05/2024 - 16:49

Governo si fermi, parlamento non è passacarte dell’esecutivo

“È molto grave che la commissione bilancio si appresti a votare un parere al ddl autonomina in cui viene riconosciuto apertamente che il provvedimento presenta gravi problematiche finanziarie, tanto che lo stesso Mef ha reso noto di non essere in grado di quantificarne gli impatti economici”. Così i deputati democratici della commissione Bilancio della Camera sottolineano l’anomalia del parere presentato dalla maggioranza che riconosce queste gravi mancanze senza, di fatto, intervenire ma rimandando eventuali correzioni ad una eventuale un ordine del giorno del governo. “Il parlamento legifera e non è il passacarte dell’esecutivo – stigmatizzano i democratici – il ddl autonomia non presenta alcun elemento di urgenza che impedisce modifiche parlamentari: gli ordini del giorno lasciano la risoluzione del problema al ‘sovrano’ di turno, un emendamento è vincolante. La verità – concludono - è che i partiti di maggioranza non si fidano più di loro stessi, vanno avanti a colpi di forzature regolamentari e non consentono il dibattito nelle sedi competenti”.

27/05/2024 - 16:27

Pagano, siamo al cortocircuito, non hanno contezza degli effetti sulle casse dello Stato

“Gli impatti finanziari dell’autonomia differenziata non sono prevedibili, lo dice chiaramente il Mef rispondendo alle osservazioni del Servizio bilancio dello Stato della Camera dei deputati”. Così il capogruppo democratico nella commissione bilancio di Montecitorio, Ubaldo Pagano, commenta il documento di 24 pagine in cui il Mef risponde ai quesii posti dal Dossier del Servizio bilancio della Camera e dal gruppo parlamentare del Pd. Ill ddl autonomia differenziata è domani all’ordine del giorno dell’aula della Camera. “Da via XX settembre abbiamo la conferma che il governo sta navigando a vista e sta imponendo al paese una riforma di cui non ha alcuna contezza degli effetti e degli impatti finanziari”. Nel testo delle risposte del Mef – prosegue Pagano - è espressamente riportato che: “solo successivamente alle richieste di attribuzioni delle regioni si potranno valutare gli impatti finanziari dell’autonomia” e che “qualora dalla determinazione dei Lep derivino maggiori oneri a carico della finanza pubblica, si può procedere al trasferimento delle funzioni solo dopo aver stanziato le risorse”. Nulla viene detto invece sulle materie che non rientrano nel perimetro dei Lep e questo potrebbe significare un ulteriore passaggio al buio senza valutazione degli effetti finanziari. Siamo al ‘paradosso del comma 22’: un corto circuito – conclude Pagano - che conferma che il governo non ha contezza degli effetti profondi che questo provvedimento avrà su importanti strumenti di politica economica”.
 

27/05/2024 - 14:08

 “Fin dall’ inizio della discussione sul nuovo codice della strada abbiamo evidenziato come il testo abbia evidenti contraddizioni perché non riesce a incidere sulla velocità elevata che rappresenta la causa principale degli incidenti. Abbiamo messo in risalto anche la contraddittorietà del testo poiché da un lato inasprisce indiscriminatamente le sanzioni, e dall'altro strizza l’occhio a coloro che scambiano le strade in piste da corsa, consentendo maglie più larghe sugli autovelox e limitando fortemente anche l’autonomia dei comuni. In queste ore arriva purtroppo la conferma di questa impostazione del Ministro Salvini: il decreto autovelox conferma questa impostazione". Lo dichiara il capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.  “Salvini pensa che l'autovelox sia un giocattolo da utilizzare per provare a conquistare qualche decimo in più nei sondaggi e non uno strumento fondamentale per tutelare l’incolumità dei cittadini e degli stessi automobilisti. Con il decreto ministeriale in fase di pubblicazione sulla Gazzetta, infatti, pone – peraltro con il nuovo codice della strada ancora non approvato e in fase di discussione al Senato - limiti stringenti e paletti per rendere ai comuni più complicato l’installazione di questi strumenti che servono da deterrente alle alte velocità soprattutto nei centri urbani, nelle strade affollate, vicino le scuole. Salvini è in campagna elettorale perenne, ora più che mai a pochi giorni dalle Europee, ma non può ignorare il bollettino di guerra da 600 feriti e 9 morti al giorno”.

26/05/2024 - 12:42

Il governo Meloni sta letteralmente distruggendo l’Italia. Nell’ultima legge di bilancio sono previsti tagli importanti a Comuni e Province per 250 milioni di euro peraltro con un criterio paradossale: se sei stato bravo a far partire i cantieri del PNRR ti tolgono soldi per la spesa corrente degli Enti Territoriali. Con l’autonomia differenziata si sta spaccando l’Italia creando enormi divisioni e cristallizzando i divari fra il Nord e il Sud. Di fatto vengono abbandonate il Mezzogiorno e le Aree interne d’Italia: la parte più fragile del paese. I ministri per tutta risposta invece di occuparsi dei problemi del Paese litigano fra di loro per questa o quella poltrona, per chi vincerà alle europee”. Così una nota dei deputati Pd della commissione Bilancio della Camera, Ubaldo Pagano, Cladio Mancini, Maria Cecilia Guerra, Silvio Lai, Silvia Roggiani.

26/05/2024 - 12:40

“Il Governo Meloni continua a mettere in atto politiche devastanti per le nostre comunità.
Nell'ultima legge di bilancio sono stati previsti pesanti tagli complessivi da 250 milioni a Comuni e Province. Risorse sottratte ad interventi per servizi ai cittadini, asili, politiche sociali, cura del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico. Con la proposta di autonomia differenziata spaccano l'Italia e con queste misure distruggono le autonomie locali. Un disastro. A tutto questo si aggiunge un ultimo colpo di genio, la scelta del Governo di penalizzare con questi tagli di più gli enti locali che stanno attuando maggiori progetti del PNRR. Una follia assoluta che contraddice il senso stesso e l'obiettivo del Piano aumentare la coesione sociale, e che rischia di mettere in discussione interventi fondamentali nelle scuole, negli asili, nelle scuole o nella rigenerazione urbana, che richiedono impegni di risorse locali per la gestione”. Così il capogruppo democratico nella commissione affari Europei della camera, Piero De Luca.

25/05/2024 - 17:40

“La riforma sull’autonomia differenziata spacca l’Italia e abbandona il Sud. Noi invece vogliamo un’Italia unita, con anche donne uomini e giovani del Sud. Oggi siamo qui a Napoli, a fianco delle associazioni contro l’autonomia differenziata del ministro Calderoli e del governo Meloni”. Lo dichiara Stefano deputato Pd presente alla manifestazione a Napoli.

22/05/2024 - 16:31

"È sempre più necessario un intervento di rifinanziamento e ristrutturazione del Servizio sanitario nazionale: è in gioco la garanzia del principio dell'universalità che ora rischia di scomparire. È impensabile che le lunghe liste d'attesa spingano i cittadini a pagare cifre esorbitanti ricorrendo alla sanità privata. È impensabile che chi non può permettersi tali cifre debba rinunciare alle cure". Lo ha dichiarato il deputato dem Gian Antonio Girelli in Commissione affari sociali nell’ambito delle proposte di legge per il sostegno finanziario del Servizio sanitario nazionale.

"Se infine la proposta di Autonomia differenziata andasse in porto, che cosa ne sarebbe del Ssn con 21 modelli differenti? Anche in questo caso, oltre al tema dell'universalità di accesso alla cura, non ci sarebbero garanzie di razionalità della spesa e mi riferisco ai farmaci, al personale, all'innovazione scientifica, alla ricerca e soprattutto alla risposta ai bisogni dei cittadini" ha concluso Girelli.

20/05/2024 - 20:10

"Con le scelte sul ponte sullo stretto Salvini sta danneggiando Roma e il Lazio. Se non combattiamo è un colpo anche per la nostra città.

Come denuncia l'assessore Patanè, mentre la destra perde tempo, in Europa c'è una discussione intensa sui Network di trasporto. Roma è un’autorità di nodo che programma lo sviluppo e propone investimenti in questo quadro europeo.  Ma poi il governo prende questi progetti e nel dialogo con l'Europa li butta. Mentre fanno finta di essere per l'autonomia mortificano i territori e le loro programmazioni.Il Governo mettendo come priorità i 15 miliardi per il ponte butta a mare tutte le nostre indicazioni per il trasporto pubblico di Roma.

Se non combattiamo queste priorità folli della destra non le sconfiggeremo. E non metteremo più le risorse europee al servizio delle persone, dei diritti, dell'attuazione della costituzione. Altro che interesse nazionale. Vogliono togliere la bandiera Europea dai palazzi e al contempo ci tolgono i soldi per il trasporto nei territori. Una vergogna. Contro i territori, contro il Lazio, contro Roma."

Così Nicola Zingaretti oggi nel corso del suo intervento nell' iniziativa organizzata dal coordinamento nazionale dei circoli della mobilità.

20/05/2024 - 11:37

“Il collega Zullo ha le idee parecchie annebbiate su ciò che il suo Ministro sta combinando sul Sud. Negli ultimi 18 mesi abbiamo visto smantellare completamente le politiche di coesione, mettere in piedi il carrozzone inutile della Zes Unica, ancora al “caro amico ti scrivo”, e avallare il progetto secessionista dell’Autonomia differenziata. Ma non solo, perché dall’ultima legge di bilancio ad oggi Fitto ha tolto al Mezzogiorno 3,5 miliardi di euro del fondo per la perequazione infrastrutturale, 1,2 miliardi per le risorse destinate alla costruzione di nuovi ospedali e persino una misura fondamentale come ‘decontribuzione Sud’, in vigore dal 2020 che faceva risparmia il 30% il costo del lavoro nel Mezzogiorno.”
Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico.
“Per come stanno le cose mi piacerebbe fare un confronto con Zullo, con esperti ed accademici come giudici, per mettere a nudo l’onda distruttiva di Fitto. E invece lo troviamo sempre in prima linea a condire di parole vuote le scelte di questo disastroso Governo, per giunta senza nessun riscontro nelle norme e negli atti. L’ultima proprio ieri, quando ha detto che ‘decontribuzione Sud’ sarebbe una misura dell’UE. Niente di più falso. Quella è una misura che nacque sotto il governo Conte II, grazie soprattutto al Ministro PD Provenzano. L’UE, al massimo, autorizza di volta in volta la sua proroga perché trattasi di una materia, quella degli aiuti di stato, strettamente legata alla competenza europea. Insomma, noi siamo pronti al confronto dove e come preferisce lui per smascherare questi giochini.”

19/05/2024 - 19:33

"Le parole del Ministro Valditara sono gravissime, confondono l'autorità con l'autorevolezza e mostrano il vero volto repressivo di questo Governo. La scuola è il luogo dell'inclusione e del dialogo, questo Governo vuole smantellare un modello unico in Europa, la scuola pubblica e la sua autonomia. Il Ministro in questi mesi si è distinto per prese di posizione fuori luogo: prima si è scagliato contro le proteste degli studenti, poi è arrivato ad inseguire Salvini sulla separazione in classi degli studenti stranieri. Adesso afferma di volere una scuola fondata sull'autorità, in piena continuità con la proposta di legge che scambia il merito con la condotta. Il primo compito del sistema di istruzione è la formazione degli studenti come cittadini responsabili. Ecco perché non si può rimanere in silenzio davanti alle parole del Ministro Valditara, che ogni giorno inventa un nuovo reato e replica un modello punitivo e repressivo per la scuola pubblica".

Lo afferma in una nota la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase, capogruppo Pd in bicamerale Infanzia e Adolescenza.

17/05/2024 - 20:39

Dichiarazione di Nico Stumpo, deputato Pd

Vorrei dire al Presidente Occhiuto, vicesegretario di Forza Italia, che i luoghi dove criticare l’autonomia differenziata esistono e sono le istituzioni democratiche,  come per il suo caso la conferenza delle regioni e il consiglio regionale della Calabria dove il presidente Occhiuto si è espresso a favore dello spacca Italia. Ora, nel pieno della campagna elettorale per le elezioni europee,  ci informa che questa riforma non serve né al sud né al nord. Grazie. Lo sappiamo già e lo avevamo già detto. Dividere l’Italia e aumentare le distanze tra nord e sud indebolisce l’Italia e la costruzione di una nuova Europa.

15/05/2024 - 17:06
“Il Ministro Fitto ci dà la notizia che dal 30 giugno la fiscalità di vantaggio per il lavoro al Sud non verrà rinnovata. Da un giorno all’altro, 500 mila imprese, 3 milioni di lavoratori pagheranno il prezzo della sua ignavia. Invece di impegnarsi a rinnovare la decontribuzione, scarica la responsabilità sull’Europa e sui governi precedenti. Fitto mente sapendo di mentire. Perché la scadenza del temporary framework era nota e lui aveva  il dovere di portare avanti un negoziato con la Commissione. Non lo ha fatto, perché il Governo vuole far cassa sul Mezzogiorno e questa misura – che vale 4 miliardi e che lui stesso aveva definito decisiva – non gli piace e non gli interessa. Perché è automatica, ne beneficiano tutte le imprese, i lavoratori e i territori del Sud senza la sua intermediazione. A questo Governo interessano soltanto le risorse che può gestire direttamente o elargire secondo logiche politiche. Una visione proprietaria, che ieri è stata bocciata dal Consiglio di Stato. Un’idea feudale e arcaica del Mezzogiorno, colpito ancora una volta dalle scelte compiute o mancate di questo governo”.

Così il deputato dem Peppe Provenzano replicando al ministro Fitto sul question time sulle iniziative volte a garantire una misura di agevolazione contributiva a carattere generale in favore delle imprese e dei lavoratori del Mezzogiorno.

Nel presentare l’interrogazione, il deputato Marco Sarracino, responsabile Coesione territoriale, Sud e aree interne nella Segreteria nazionale Pd, ha evidenziato come "le misure di sostegno e di incentivo dell'occupazione nel Mezzogiorno hanno già subìto il drastico taglio di 3,5 miliardi del fondo perequativo infrastrutturale e dopo lo stop alla decontribuzione sono a rischio tre milioni di contratti. Con l'accentramento della Zes (credito d’imposta Zona Economica Speciale), la sottrazione delle risorse del Fsc e, infine, l'autonomia differenziata, le imprese e i lavoratori del Sud rischiano di trovarsi sull'orlo del baratro.

 

 

15/05/2024 - 17:00

"I dati sanitari sono diventati un tema di grandissimo rilievo per i sistemi sanitari europei e mondiali. La raccolta e l'analisi dei dati possono contribuire a migliorare il livello e la qualità dell'assistenza sanitaria e facilitare la ricerca clinica. Siamo dunque soddisfatti che il governo abbia approvato le nostre richieste di dare il via a una campagna di comunicazione con la collaborazione delle associazioni pazienti sull'importanza della gestione dei dati sanitari e, in particolare, sul tema della privacy e dell'anonimizzazione dei dati". Lo ha dichiarato il deputato dem Gian Antonio Girelli, dopo il voto all'unanimità delle proposte Pd in Commissione Affari sociali in tema di trattamento dei dati sanitari.

"Soddisfatti anche che siano state accolte le nostre richieste di adottare iniziative per garantire l'adozione in tutte le regioni italiane del fascicolo sanitario elettronico con i questionari Pro (report della condizione fornito dal paziente) perché preziose fonti di informazioni sui risultati delle cure per gli operatori della salute. Però davanti ad situazioni così importanti a livello nazionale ed europeo e temi fondamentali perché riguardano la salute di tutti i cittadini, come Pd, restiamo indignati davanti alla scellerata proposta di Autonomia differenziata che, se approvata, spaccherebbe completamente il Sistema sanitario nazionale", ha concluso Girelli.

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