“Lo dicono tutte le ricerche: il grande problema della diffusione dello sport di base è l’accesso economico alla pratica sportiva. Questo è il motivo per cui siamo leader nelle classifiche europee di sedentarietà, e inattività, con costi enormi per il SSN. Questo è il vero impedimento dell’attuazione delle art. 33 della Costituzione e questo è il motivo che mi ha spinto a presentare un emendamento alla legge di bilancio, per creare un fondo di sostegno per le famiglie con Isee inferiore a 20.000 euro per la pratica sportiva dei propri figli. Il Governo ha riformulato il testo: ora dice che il contributo non andrà alle famiglie, ma alle società sportive che dovrebbero farsi carico di documentare e verificare che gli aventi diritti facciano parte di famiglie il cui Isee è inferiore non a 20.000, ma a 15.000 euro (che vergogna) e che il bonus sarebbe alternativo agli sgravi fiscali per le famiglie stesse, che dunque non potrebbero più usufruire neppure degli attuali 210 euro detraibili. Insomma, non solo una norma praticamente inattuabile e risibile, ma anche controproducente per le famiglie che più ne hanno necessità. Non ho accettato questa riformulazione e non metterò il mio nome su un provvedimento che è solo una bandierina ideologica, senza alcun impatto reale. Lascio indossare al Governo questa medaglia di cartone” così il responsabile nazionale sport del Pd, il deputato, Mauro Berruto.
Opposizioni hanno lasciato commissione in protesta contro gestione dei lavori
“Non c’è stata alcuna unanimità oggi durante il voto sulla relazione della prima indagine conoscitiva, dal momento che il Partito Democratico e le altre opposizioni sono stati costretti a non partecipare al voto sul documento presentato dalla presidente Brambilla al termine dell'indagine sul degrado materiale, morale e culturale che colpisce i minori in Italia, con particolare attenzione alla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza.
Infatti, nonostante la normale richiesta di svolgere i lavori come la prassi vuole e quindi di poter avere un tempo congruo per poter presentare eventuali osservazioni al documento, la presidente ha scelto di andare comunque avanti lasciando alle opposizioni solo il tempo della discussione odierna. Tuttavia, anche questa discussione non ha prodotto un nuovo documento su cui fosse possibile votare. Affermare che il documento sia stato approvato all’unanimità è molto grave”.
Così in una nota congiunta, i parlamentari democratici della Commissione bicamerale per l'infanzia: Michela Di Biase, Mauro Berruto, Cecilia D’Elia, Graziano Delrio Giovanna Iacono, Marianna Madia e Simona Malpezzi.
“Le audizioni hanno fatto emergere aspetti importanti che il Parlamento dovrà approfondire in vista di interventi legislativi. Per questo motivo ritenevamo fondamentale arrivare a un documento condiviso, che rappresentasse non solo in modo completo quanto emerso dall'indagine ma che offrisse proposte condivise. Purtroppo, il metodo frettoloso e poco rispettoso delle opposizioni adottato nella redazione del documento conclusivo non ha favorisce un confronto costruttivo e rischia di compromettere il lavoro svolto. Per il Partito Democratico, l'obiettivo resta quello di elaborare una serie di interventi normativi di iniziativa parlamentare, frutto di un ampio confronto e basati sui dati emersi dall'indagine conoscitiva. La nostra non partecipazione al voto non è un atto fine a se stesso, ma un modo per sollecitare una maggiore riflessione e un approfondimento che permettano di trasformare il lavoro della Commissione in interventi lontani da logiche di parte.”
Vertice farsa chiude a correzioni, cultura usata per finanziare interventi a pioggia
“Ancora una volta, il governo sceglie di utilizzare la cultura come strumento per fare cassa e finanziare la miriade di interventi a pioggia. I tagli feroci alla tutela del patrimonio culturale, alla filiera dell’editoria, all’industria audiovisiva e allo spettacolo dal vivo, presenti nella manovra di bilancio, confermano l’assenza di una politica culturale e una visione miope, incapace di riconoscere come ogni euro investito in cultura sia un moltiplicatore di valore, non solo economico ma anche sociale. Le rassicurazioni del ministro Giuli su presunti nuovi interventi correttivi in manovra si rivelano purtroppo inconsistenti e sono smentite nei fatti da Meloni e Giorgetti. Il vertice farsa di ieri ha sancito chiaramente che non ci saranno modifiche significative alla manovra. I fondi promessi alle categorie, in questi giorni, serviranno a malapena per sbloccare risorse già stanziate ma ancora ferme nelle casse del Ministero della Cultura a causa di una gestione inefficiente e caotica, che ha danneggiato l’immagine internazionale del nostro Paese nel settore culturale. Si confermano, inoltre, i tagli drastici a tutti i comparti culturali introdotti nelle passate manovre di bilancio dal ministro Sangiuliano. La cultura continua a essere sfruttata per fare cassa e finanziare la miriade di interventi a pioggia previsti dalla legge di bilancio. Manca una visione, manca una strategia di lungo periodo. La cultura, ancora una volta, viene trascurata e lasciata senza progettualità, relegata al ruolo di sacrificabile, in totale disprezzo del suo valore cruciale per la crescita e il rilancio dell’Italia, come confermano i recenti dati Eurostat che vedono il nostro paese quartultimo in Europa per le spese culturali in rapporto al Pil, davanti solo a Irlanda, Cipro e Grecia”. Così in una nota i deputati democratici della commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, Mauro Berruto, Giovanna Iacono, Matteo Orfini.
“Prendo atto che il Ministro Abodi, in occasione dell’Assemblea nazionale Anci, ha comunicato che i lavori per la realizzazione della pista da bob a Cortina hanno qualche giorno di anticipo sui tempi previsti. Leggo di “concentrazione, unità, coesione” in vista dell’obiettivo. Queste parole arrivano da Torino, 85 km di distanza da Cesana, dove una pista da bob esiste ed è chiusa e inutilizzata dal 2010. Mi auguro che la stessa concentrazione, unità e coesione si manifesti fra governo e Regione Piemonte per smantellare la pista di Cesana, oggi triste monumento all’insostenibilità, e riforestare l’area. C’era una enorme possibilità per farlo, ripristinandola per i Giochi Olimpici 2026 per poi smantellarla e riforestare l’area al termine delle competizioni. Tutta l’operazione sarebbe costata un terzo dell’investimento al momento previsto per la costruzione della nuova pista, senza un cm di impatto sul suolo e risparmiando due montagne: quella di Cortina e quella di denaro pubblico che, lo dicono i precedenti e anche il CIO, potrebbero essere destinati a un’opera dal destino simile a quella di Cesana” così il responsabile nazionale sport del Pd, il deputato democratico Mauro Berruto.
“Bene l’espressione dell’assemblea della FIGC che approva a larga maggioranza le modifiche allo statuto, senza sottomettersi a diktat di nessuna componente e rivendicando il principio dell’autonomia dello sport. Ora mi auguro che piuttosto che pensare a ricorsi e tribunali, si alzi il livello della discussione sulle riforme necessarie, senza limitarsi a discutere di percentuali derivanti dalle scommesse sportive o di sponsorizzazioni dal betting. Il calcio merita una discussione di qualità sul tema degli stadi, dei settori giovanili, di un probabile ridimensionamento del valore dei diritti televisivi, di un progetto tecnico e strategico il cui contributo mi auguro arrivi in modo costruttivo e non più conflittuale da tutte le parti in causa” così il responsabile nazionale sport del Pd, il deputato democratico Mauro Berruto.
“Leggo con un certo disagio la dichiarazione dell’On. Mulè che suona come una (neanche tanto) velata minaccia nei confronti della Figc. Non posso non sottolineare che l’on. Mulè, primo firmatario dell’emendamento votato dalla maggioranza che si fonda sul principio ‘chi ha i soldi comanda’ sia collega dello stesso partito, Forza Italia, del senatore, Claudio Lotito, presidente di un club di serie A e animatore di molte battaglie della Lega Calcio di serie A. Mettendo le mani avanti l’on. Mulè chiede di evitare ‘inopportuni richiami all’autonomia dello sport’. Ci sarebbe da sorridere, se non ci fosse da piangere. Siamo di fronte al più organizzato attacco per mettere le mani sul mondo del calcio da quando il segretario dell’allora partito unico nominò direttamente il Presidente della Figc e, per capirci, era il 1933. Il livello dello scontro è oltre il livello di guardia. Ribadisco la richiesta al ministro Abodi di lavorare per trovare una mediazione rispettosa delle volontà di tutte le componenti del mondo del calcio che domani si esprimeranno e che non possono sottostare a diktat o prepotenze della politica. E ricordo che, piaccia o meno all’on. Mulè e a qualche suo compagno di partito mosso da interessi che lascio giudicare, che l’autonomia dello sport è un principio tutelato dalle organizzazioni internazionali sportive come il Cio, la Fifa e l’Uefa”.
Così il deputato e responsabile Sport del Pd, Mauro Berruto.
“È incredibile ciò che sta succedendo nel mondo del calcio e della serie A. Mostruose spinte, sostenute da uomini delle istituzioni che triangolano con presidenti-senatori, rifiutano ogni proposta di Figc e di tutte le altre componenti, chiedendo totale autonomia e percentuali di voto mai viste in nessuna federazione europea. Coloro che hanno devastato il calcio di serie A tecnicamente, economicamente, moralmente, vogliono ulteriore autonomia nonostante definire poco virtuoso quanto successo fino a oggi sia fin troppo poco. Invitiamo il ministro Abodi a mediare per una soluzione, senza aspettare rese di conti. E poi decida l’assemblea di lunedì, espressione democratica, senza sottostare a minacce più o meno velate di chi si sente forte, perché seduto in Parlamento. Questa Lega è quella che dopo l’alluvione di Bologna ha trovato modo, con agghiacciante sarcasmo, di dire potremmo recuperare Bologna-Milan il 25 dicembre… ‘, mentre poche ore dopo il disastro di Valencia la partita contro il Real Madrid è stata annullata e il Real ha donato 1 milione di euro per le zone alluvionate. È sempre il modo in cui si sa stare al mondo che fa la differenza”.
Così il deputato e responsabile Sport del Partito Democratico, Mauro Berruto.
“Ci uniamo, sgomenti, al dolore per la scomparsa della giovane sciatrice diciannovenne Matilde Lorenzi. Il mio personale abbraccio va alla sua famiglia e a tutta la comunità di Villarbasse. È una tragedia che lascia un vuoto incolmabile, quando una ragazza così giovane e un’atleta così promettente viene fermata mentre insegue il suo sogno, le parole non servono più”. Lo dichiara il deputato del Pd Mauro Berruto, responsabile nazionale Sport del Pd.
GRIBAUDO: “Il calcio femminile un microcosmo di diseguaglianze. Per fortuna sta cambiando ma occorre impegnarsi di più”
Il libro “Volevo solo fare la calciatrice” di Alice Pignagnoli è stato presentato questo pomeriggio, mercoledì 9 ottobre, alla Camera dei Deputati nel corso di un dibattito organizzato dall’Onorevole Chiara Gribaudo.
Il libro racconta i sogni di una bambina che voleva diventare calciatrice e di quella calciatrice, che una volta diventata donna dovrà combattere non solo i pregiudizi dello sport e della società ma anche le ingiustizie del mondo del lavoro.
“Sono davvero felice di presentare la storia di Alice Pignagnoli in questo Luogo e con questa platea, perché il suo libro non è solo il racconto di una donna che ha inseguito con tenacia il sogno di diventare calciatrice, ma è anche uno spaccato autentico della realtà che molte ragazze hanno dovuto affrontare e continuano ad affrontare nel mondo dello sport” ha esordito l’Onorevole Chiara Gribaudo.
Ha spiegato poi Gribaudo: “Il libro ci prende per mano [...] e ci trasmette tutta la paura e la rabbia che ha provato come donna, come professionista, come lavoratrice, quando le viene comunicato che essendo incinta è fuori rosa, anzi è fuori rosa e senza più compenso. La sua storia ci ricorda quanto sia grande la disparità di trattamento e di opportunità tra uomini e donne, un gravissimo problema che attraversa trasversalmente la nostra società, dallo sport al lavoro, dalla politica alla cultura. È un'equazione ancora lontana dall'essere risolta.”
“Il calcio femminile - continua Gribaudo - è stato a lungo un microcosmo di queste disuguaglianze. Per anni è stato visto come qualcosa di strano, di marginale, di non conforme. Le donne calciatrici hanno dovuto lottare per conquistare spazi, visibilità e riconoscimento. Fortunatamente negli ultimi anni abbiamo assistito a una lenta ma inesorabile evoluzione. Sempre più ragazze si avvicinano al calcio. In tal senso un grande contributo è arrivato dai mondiali in Francia del 2019 dove quasi 7 milioni di italiani in TV seguirono le Azzure.”
La Vicepresidente Nazionale del PD ha poi toccato gli aspetti più politici: “Da lì in avanti grazie alle battaglie di AIC e di alcuni parlamentari del Pd è stato istituito il Fondo per il professionismo nello sport femminile, che ha messo a disposizione 11 milioni di euro per tre annualità per le federazioni che decidevano il passaggio al professionismo, che ha dato la spinta decisiva a tutto il movimento, inoltre grazie all’entrata dei club professionistici nel 2017 in questo mondo si è determinato un vero e proprio salto di qualità sia in termini di tesserate, oggi quasi 40 mila che di pubblico.
Infine uno sguardo sul presente e soprattutto sul futuro: “Ad oggi solo la serie A di calcio femminile è da considerarsi professionista, mentre le altre serie B e C femminili, sono da considerarsi dilettanti anche se con l’avvento della riforma del lavoro sportivo lo status di dilettanti esiste solo per la normativa sportiva, perché tutte sono da considerarsi lavoratrici sportive che stipulano contratti di collaborazione con le società con una, seppur modesta, contribuzione previdenziale. Questo non può e non deve bastarci, serve infatti continuare su questa strada partendo dal saldare ai club la terza annualità da 3.9 milioni del Fondo per il professionismo ed allo stesso tempo prolungarlo, applicare sgravi fiscali per i contratti delle giovani calciatrici , applicare una tax credit per realizzare strutture dedicate solo al femminile ancora carente di impianti dedicati solo al femminile e rafforzare le campagna di sensibilizzazione a partire dalle scuole.
“Alice voleva solo fare la calciatrice ma è diventato ben altro. Suo malgrado e per fortuna il suo coraggio ha permesso di trasformarla in un esempio per tutte le giovani atlete che sognano di fare carriera nel calcio” sono le parole con cui Chiara Gribaudo ha chiuso il suo intervento.
All’iniziativa organizzata in Sala Refettorio di Palazzo San Macuto hanno partecipato oltre all'autrice del libro personalità politiche come la Vicepresidente della Camera Onorevole Chiara Ascani e il deputato Mauro Berruto, già allenatore della Nazionale Italiana di Volley, le calciatrici della Nazionale di calcio femminile Laura Giuliani e Martina Piemonte e Astrid De Berardinis vicepresidente di Women in film, television and media Italia.
Il dibattito è stato moderato da Saverio Montingelli, inviato speciale Raisport.
Governo sia coerente, in manovra fondi per società sportive
“È stato approvato all’unanimità alla camera l’ordine del giorno del partito democratico che impegna il governo a dare piena attuazione alla riforma del lavoro sportivo. La conseguenza di questo importante impegno che ha preso davanti al parlamento deve essere che già dalla prossima manovra di bilancio il Governo definisca un sostegno economico da erogare direttamente alle società sportive, anche in considerazione del nuovo gettito fiscale che la riforma ha generato. È questo il passo necessario per portare a compimento questa importante riforma” così in una nota il responsabile nazionale Sport del Pd, il deputato democratico, Mauro Berruto.
Chiediamo un’informativa ai ministri Piantedosi e Abodi sul tema delle infiltrazioni mafiose che stanno riemergendo in questi giorni rispetto al mondo delle tifoserie organizzate nel calcio e degli ultras. Il tema non è solo sportivo, ma di ordine pubblico, di sicurezza, di controllo di attività criminali. In Senato siedono un presidente e un amministratore delegato di società di serie A. Si parta da loro per affrontare seriamente il tema in parlamento, anche a tutela di tutto il mondo dello sport e del calcio, quello sociale e inclusivo che lavora per la legalità. Non è più rinviabile una discussione e ci auguriamo che i ministri Piantedosi e Abodi vengano a riferire in Aula quanto prima".
Così il deputato e responsabile Sport del Pd, Mauro Berruto, intervenendo in Aula.
Berruto ricorda in aula ciclisti uccisi
“Oggi Michele Scarponi, il grande campione, ciclista, vincitore del Giro d’Italia del 2011, avrebbe compiuto 45 anni. Avrebbe. Perché il 22 aprile del 2017 Michele Scarponi è stato ammazzato sulla strada, investito mentre si stava allenando. Oggi, giorno del compleanno del povero Michele, Vittorio Feltri, consigliere della Regione Lombardia per Fratelli d’Italia (e direttore editoriale de Il Giornale) ha detto questo parole: “I ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti”. Verrebbe da provare nei confronti di Vittorio Feltri, pietà. Pietà per un uomo allo sbando che qualcuno ha deciso potesse svolgere un ruolo istituzionale.
Verrebbe da provare quella pietà che Vittorio Feltri NEGA a Michele Scarponi o a Tommy Cavorso, ammazzato sulla strada quattordicenne, o a Davide, Marco, Sara e altri quasi 200 ciclisti ammazzati, ogni anno, sulle strade italiane.
Verrebbe da provare quella pietà che Vittorio Feltri nega alle mamme, ai papà, agli amici alle persone che volevano bene a quei quasi 200 ciclisti ammazzati, ogni anno, sulle strade italiane.
Invece no, non proviamo pietà per le parole di Vittorie Feltri e non accettiamo vengano derubricate come una “battuta” maldestra. Le ”battute” dovrebbero far ridere, queste parole invece sono sale sulle ferite e sul dolore di chi ha perso, in quel modo, una persona cara.
Perfino 2500 anni fa si raccontava di Achille capace di restituire il corpo martoriato di Ettore a suo padre, piangendo -lui, l’assassino- per il dolore di quel vecchio.
Ci immaginiamo invece Vittorio Feltri, grazie all’immagine che di sé lui stesso ha voluto dare, godere davanti al cadavere di un ciclista o di una ciclista.
Le parole di Vittorio Feltri ci riportano a un abisso di disumanità che sembra non toccare il fondo, capace di scherzare sul sangue di bambine, bambini, lavoratori, sportivi, nonne o nonni investiti e ammazzati sulle strade italiane.
Non proviamo pietà, ma solo DISGUSTO per queste parole e per l’uomo che le ha pronunciate.
Proviamo DISGUSTO per questo esplicita istigazione all’odio da parte di un rappresentate delle istituzioni; e chiediamo che al nostro disgusto si accompagni una presa di posizione del Consiglio Regionale della Lombardia, al quale chiediamo che Vittorio Feltri venga rimosso dal suo ruoloistituzionale… per manifesta disumanità”.
Così in aula alla camera il deputato democratico, responsabile nazionale sporto, Mauro Berruto.
“Cercherò di essere sintetico proprio come quel giudizio che questa maggioranza vuole introdurre nella scuola. La dialettica fra giudizio descrittivo e sintetico è un tentativo di semplificare. Non di valutare affinché si possa, con un patto educativo, migliorare, dare una mano a chi è più indietro, ma piuttosto dividere, marginalizzare e separare. Tracciare un confine, siete esperti anche in questo: è coerente con la vostra visione di mondo. E tutto ciò non sulla base di un approccio pedagogico, tanto meno scientifico, non chiedendo a chi sa, ma agendo per soddisfare una sorta di propria visione ideologica del mondo, che è legata all'intenzione di punire, cosa che riteniamo doppiamente pericolosa quando entra nel mondo della scuola”. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Mauro Berruto, componente della commissione Cultura, durante l’esame del ddl voto in condotta.
Il neo ministro della cultura, Alessandro Giuli, risponderà domani alla Camera al question time presentato dal gruppo del partito democratico sul calo delle produzioni cinematografiche in Italia e sulle scelte messe in campo dal suo predecessore Sangiuliano in materia di tax credit. “Sono diversi mesi – si legge nel testo - che il settore cinematografico esprime la propria preoccupazione verso le riforme avviate dall’esecutivo attraverso incontri e denunce. In occasione dell’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia le principali associazioni italiane di professionisti del settore, attraverso una lettera indirizzata ai rappresentati di governo, avrebbero espresso il forte dissenso verso le riforme proposte dall’esecutivo evidenziando «la preoccupante situazione di stallo che affligge l’intero comparto produttivo» e ribadire «con rinnovata forza», la richiesta «non più procrastinabile di compiere analisi puntuali per mettere in campo tutti gli strumenti necessari atti a scongiurare il crollo dell’occupazione in particolare nel settore della produzione cinematografica». Il question time - firmato dai dem Manzi, Orfini, Iacono, Berruto, Ghio, Ferrari, Casu e Fornaro - chiede in che tempi e con quali modalità il governo intenda attivarsi per accogliere le ripetute sollecitazioni del settore cinematografico i cui professionisti denunciano il drastico calo della produzione domestica e la mancanza di un welfare adeguato dovuta anche al rinvio del Codice dello Spettacolo, fattori che si aggiungono anche ad una forte diminuzione di produzioni straniere in Italia”.
Un duro intervento in aula alla camera del responsabile nazionale sport del partito democratico, il deputato Mauro Berruto, dopo che il governo ha espresso parere negativo a un ordine del giorno al ddl scuola che, chiedeva di valorizzare l’attività sportiva all’interno dei cicli scolastici riconoscendone le funzioni di inclusione sociale e di superamento di ogni forma di violenza. “Abodi contraddice le sue stesse parole, quei valori li ha ricordati in mille dichiarazioni e interviste – ha detto Berruto - e ha tradito l’impegno preso in parlamento che ha modificato la Costituzione circa il riconoscimento del valore educativo e sociale dello sport, a maggior ragione all’interno della scuola.
Dove è finito il “modello islandese per combattere le devianze” evocato dalla presidente del consiglio in campagna elettorale?
Questa decisione del governo è molto grave, chiediamo al ministro per lo sport di mettere da parte le sue attenzioni costanti per la lotta di potere nel mondo del calcio e lavorare per far succedere almeno una di tutte quelle cose che continua a dichiarare, in particolare di non far umiliare la dignità dello sport nella scuola”.