19/06/2025 - 10:22

“L’Italia che emerge dai rapporti dell’Istat e della Caritas è un Paese in forte sofferenza sociale, ben lontano dalla narrazione trionfalistica del governo Meloni. I dati parlano chiaro: 2,2 milioni di persone vivono in povertà assoluta, 5,8 milioni hanno rinunciato a curarsi, e un lavoratore su quattro è povero nonostante abbia un impiego”. Lo dichiara Silvia Roggiani, deputata del Partito Democratico e componente della commissione Bilancio della Camera.

“Di fronte a numeri così drammatici – prosegue l’esponente dem – ci aspetteremmo un governo all’opera per dare risposte concrete. Invece assistiamo all’ennesimo teatrino propagandistico: il centrodestra preferisce raccontare un’Italia che cresce e dove l’occupazione aumenta, ma omette di dire che si tratta spesso di lavori precari, malpagati, insufficienti a garantire una vita dignitosa.

Nel frattempo la maggioranza è impegnata in dibattiti sterili sul terzo mandato e nel coltivare relazioni personali con leader stranieri come Donald Trump. Intanto, il 9 luglio è ormai alle porte e ancora non sappiamo quale sarà l’impatto dei dazi sull’export italiano. Le imprese aspettano risposte, il governo tace”.
“Il Partito Democratico – conclude Roggiani – ha presentato proposte chiare e concrete in Parlamento per affrontare l’emergenza sociale: dal sostegno ai redditi bassi al rafforzamento del sistema sanitario pubblico. Basta propaganda. È ora che chi governa metta al centro la vita reale delle persone, che si confronti con la realtà dei dati e non con la retorica di Palazzo Chigi”.

 

18/06/2025 - 18:14

Oggi, alla Camera dei Deputati, su impulso della segreteria nazionale nell'ambito del contrasto alle diseguaglianze,  Marco Furfaro, e sotto il coordinamento del Presidente per il Reddito Alimentare Leonardo Cecchi, il Partito Democratico ha avviato ufficialmente il tavolo parlamentare permanente sul sovraindebitamento e le fragilità sociali. Al tavolo siedono oltre 50 realtà tra sindacati, associazioni dei consumatori ed enti del Terzo Settore, chiamati a lavorare fianco a fianco con a deputati e senatori per costruire una nuova proposta di legge organica che affronti il tema del sovraindebitamento nel nostro Paese. Presenti al primo incontro la coordinatrice nazionale del partito Marta Bonafoni, la responsabile pubblica amministrazione Stefania Bonaldi, il capogruppo in bilancio Ubaldo Pagano, il capogruppo in ecomafie Stefano Vaccari per i deputati, il deputato della commissione Finanze Claudio Stefanazzi, la presidente dell'intergruppo Economia Sociale Silvia Roggiani, la senatrice Cristina Tajani, vice presidente Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo per i senatori.

"I numeri - spiega Marco Furfaro - parlano chiaro e richiedono risposte strutturali: in Italia oltre 1 milione di cittadini risultano sovraindebitati e milioni di famiglie convivono quotidianamente con situazioni di debito difficilmente sostenibili. Un fenomeno trasversale che produce precarietà lavorativa, esclusione sociale e povertà crescente. È un’emergenza sociale che il legislatore non può più ignorare. Il nuovo tavolo nasce proprio con l’obiettivo di mettere intorno allo stesso tavolo le competenze e le esperienze di chi ogni giorno affronta sul campo le conseguenze di un sistema del credito sempre più sbilanciato. Arriveremo a una nuova proposta di legge che affronti il tema di petto. È una priorità sociale, è una priorità di giustizia. E dobbiamo occuparcene".

 

18/06/2025 - 17:58

“Anziché abbassare le bollette dell’energia, il Governo Meloni continua ad aumentare i costi per famiglie e imprese. Con un emendamento approvato nottetempo nell’ultima legge di bilancio, il Governo ha cancellato le gare previste dalla legge Bersani del 1999 per le concessioni della distribuzione elettrica. Queste concessioni, ora automaticamente rinnovate, non sono più gratuite ma comportano un onere finanziario che le società devono versare allo Stato. Il problema? Questo costo viene riconosciuto dal Governo come investimento infrastrutturale e scaricato direttamente nelle bollette degli italiani. Il Partito Democratico si è fermamente opposto a questa norma, e oggi trova conferma nella relazione annuale dell’ARERA, l’autorità indipendente di regolazione del settore energetico. Nella relazione si legge chiaramente: “L'Autorità ritiene che questa previsione si ponga in contrasto con i principi generali di tariffazione basata su costi efficienti del servizio e che, a tutela degli interessi di utenti e consumatori, risulti dunque opportuno minimizzare, se non annullare, l'impatto dell'onere di rimodulazione in bolletta”. Il decreto del Governo è ora soggetto a parere parlamentare, e in quell’occasione faremo valere la voce dei consumatori, che si oppongono con forza a questo ennesimo aggravio nascosto nelle bollette, voluto dal Governo Meloni” così una nota del vicepresidente della Commissione Attività produttive della Camera, Vinicio Peluffo.
 

18/06/2025 - 13:55

“Finanziamenti certi per garantire un piano complessivo di interventi per la Via Francigena: un percorso visitato ogni anno da decine di migliaia di pellegrini, provenienti da oltre 50 paesi”. Questo l’obiettivo della proposta di legge depositata a Montecitorio da Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario Dem della Toscana, per recuperare l’antico itinerario che rappresenta non soltanto un volano di sviluppo turistico sostenibile e destagionalizzato ma una vetrina internazionale per le eccellenze enogastronomiche e artigianali del paese, capace inoltre di valorizzare un tessuto umano e sociale ricco di storia, cultura e tradizione.
“Da tempo si parla di inserire la Via Francigena tra i siti Unesco patrimonio dell’Umanità ma manca una normativa organica in materia, per promuovere un coordinamento a livello nazionale capace anche di attirare contributi pubblici e privati. Fino ad oggi si sono infatti susseguiti interventi efficaci (statali, regionali in particolare della Toscana e territoriali) senza però una regia unitaria in grado di mettere realmente in rete e sviluppare il patrimonio diffuso”.
“Recentemente sono arrivate risorse attraverso il fondo per i cammini religiosi, istituito dalla Legge di Bilancio 2022: riteniamo però che la Via Francigena, per storia, cultura e tradizione debba ottenere un riconoscimento peculiare specifico. Una normativa quindi finalizzata a elevare la fruibilità dell'intero itinerario attraverso la corretta manutenzione, la conservazione e il recupero del patrimonio esistente, la messa in sicurezza del tracciato, la valorizzazione di strutture ricettive e un'adeguata informazione promozionale”.
“L'articolo 1 definisce le finalità della legge, stabilendo le modalità di intervento per la salvaguardia e la valorizzazione della Via Francigena. L'articolo 2 sancisce l'istituzione del Fondo annuale mentre l'articolo 3 indica poi le modalità di finanziamento, specificando che saranno le regioni interessate, nel pieno rispetto dell'autonomia e del decentramento amministrativo, a individuare le proposte e le priorità degli interventi. L'articolo 4 promuove progetti di collaborazione fra soggetti pubblici e privati, mentre l'articolo 5 prevede, infine, la copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'attuazione delle disposizioni della legge pari a 20 milioni di euro l’anno”, conclude Emiliano Fossi.

17/06/2025 - 17:30

“Sembra quasi che lo faccia apposta: quando c’è da assumere una decisione importante, il Ministro Urso non riesce a resistere alla tentazione di optare per la più controversa delle soluzioni. Se, come pare emergere in queste ore, dovesse trovare conferma l’ipotesi della nomina di Gianmaria Sparma a consulente del Ministro, saremmo difronte all’ennesima scelta incomprensibile fatta da Urso, evidentemente molto più interessato a trovare un posto ai suoi amici che a risolvere la questione.”
Così Ubaldo Pagano e Stefano Vaccari, deputati del Partito Democratico, rispettivamente Capogruppo in Commissione Bilancio e Segretario di Presidenza della Camera.
“Non si comprende quali competenze o talenti particolari possa vantare Sparma per assumere un ruolo così decisivo in una fase così delicata, come quella che coinvolge ad esempio l’ex Ilva, visto che l’ex Assessore ed ex dirigente generale della Regione siciliana è noto alle cronache perlopiù per la condanna a 18 mesi per corruzione nell'inchiesta sull'ente di formazione "Ciapi". Incapace di sciogliere i tanti nodi dei dossier sul suo tavolo – concludono i dem – Urso sta trasformando il MIMIT in un centro di riabilitazione. Ma così facendo tradisce il suo mandato e condanna definitivamente tutte le comunità interessate a finire nel dimenticatoio. Una fine che non possiamo tollerare.”

17/06/2025 - 17:16

"Questo provvedimento si limita a porre rimedio a un errore originato all’interno di una più ampia e ingiusta controriforma fiscale portata avanti dal governo. Una riforma che disattende il principio costituzionale di progressività e alimenta le diseguaglianze, tra cittadini e territori". Lo ha detto in Aula alla Camera Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Bilancio, annunciando l’astensione sul decreto Irpef.

"Non corrisponde al vero – ha aggiunto l’esponente dem - che vi sia una riduzione del carico fiscale in Italia. I dati, anche quelli ufficiali del governo, mostrano un aumento della pressione fiscale di oltre il 13%, con 370 milioni di prelievo in più, colpendo in particolare lavoratori dipendenti e pensionati. L’inflazione, non compensata da una reale indicizzazione, produce un effetto di drenaggio fiscale che viene ignorato colpevolmente. Nel frattempo aumentano le ingiustizie: comuni e regioni, a causa dell’aumento delle imposte sostitutive volute dal governo, sono costrette ad alzare le addizionali IRPEF, mentre il caos normativo dell’attuale IRPEF produce ben sette aliquote marginali effettive. Si colpiscono i lavoratori medi, come dimostra l’assurdo caso di un’aliquota marginale del 56% per redditi da 35mila euro".

"Il Partito Democratico – conclude Merola – propone un sistema più equo, ispirato al modello tedesco, fondato su un’imposta progressiva continua. Serve una vera riforma, non propaganda. I cittadini meritano verità, equità e giustizia fiscale. Ma per voi l’importante non è rimediare a uno sbaglio. Per voi l’importante è riuscire a introdurre un sistema che vanifica la progressività fiscale e la giustizia fiscale nel nostro Paese”.

 

16/06/2025 - 19:00

“Proprio questa mattina Svimez ha lanciato l’ennesimo avvertimento al Governo Meloni, stimando che i 2/3 della crescita del Mezzogiorno dipendono dalla piena attuazione del PNRR.  Il Piano rappresenta un’opportunità enorme per i territori meridionali ma rischia anche di diventare un boomerang se le risorse non verranno spese interamente, visto che da quando la destra governa il Paese tanti investimenti e politiche pubbliche nazionali sono stati o amputati o addirittura abbandonati.”
Così Piero De Luca e Ubaldo Pagano, rispettivamente Capigruppo del Partito Democratico in Commissione Politiche dell’UE e in Commissione Bilancio a Montecitorio, a margine della Tavolo rotonda “34 & 40% al Sud”, tenutosi nel pomeriggio a Lamezia Terme.
“Per il Governo Meloni il PNRR è ad oggi un fallimento. Come se non bastasse, lo stesso Governo ha definanziato una serie di fondi ulteriori dedicati alle politiche di sviluppo del Mezzogiorno: a partire dal fondo perequativo infrastrutturale, fino ad arrivare al progetto della ZES Unica, passando per i miliardi di euro tolti al Fondo di Coesione e agli enti locali per finanziare il Ponte sullo Stretto. Oggi parlare di effettivo rispetto della clausola del 40% in favore del Sud è pura utopia, considerato che gli ultimi dati pubblici a riguardo sono fermi al 31 dicembre 2023. Un fatto che, purtroppo, non deve stupire, visto il totale disinteresse che questo Governo dimostra ogni giorno verso il futuro del Mezzogiorno e la completa assenza di trasparenza che contraddistingue il suo operato. Uno scenario che sarebbe stato addirittura peggiore se la Corte Costituzionale non avesse smantellato la follia secessionista dell’autonomia differenziata firmata da Calderoli.”

 

16/06/2025 - 15:08

“I dati pubblicati oggi dalla Caritas italiana sono un grido d’allarme che non può essere ignorato. In Italia ci sono oltre 5,6 milioni di poveri assoluti, 6 milioni di persone che rinunciano alle cure e un terzo degli assistiti Caritas in grave disagio abitativo. Eppure, di fronte a questa emergenza sociale, il Governo continua a guardare altrove, più preoccupato di alimentare polemiche ideologiche che di affrontare la realtà quotidiana di milioni di famiglie.”

Lo dichiara Silvio Lai, deputato del Partito Democratico e componente della Commissione Bilancio alla Camera, commentando il Rapporto Statistico 2025 della Caritas.

“Siamo il settimo Paese in Europa per incidenza di persone a rischio povertà ed esclusione sociale. Il lavoro non basta più a garantire una vita dignitosa: 1 lavoratore su 5 è povero, e tra gli operai la quota in povertà assoluta sale al 16,5%. Mentre i salari reali sono crollati dell’8,7% dal 2008, il peggiore dato del G20, il Governo taglia il reddito di inclusione, smantella il welfare e ignora l’urgenza di un salario minimo legale.”

“Inoltre, quasi il 10% degli italiani rinuncia alle cure sanitarie, soprattutto per costi troppo alti o per le lunghe liste d’attesa. E nelle periferie, nelle aree interne e nei piccoli comuni, dove lo Stato è spesso assente, è solo la rete della Caritas a intercettare i bisogni più urgenti. Questo è un segnale gravissimo di ritirata dello Stato sociale.”

“Di fronte a queste cifre, il silenzio del Governo Meloni è assordante. Si continuano a fare annunci sulla sicurezza e sulle riforme istituzionali, ma non si trova una parola o un euro per chi non ha una casa, una cura, un pasto. È tempo che la politica torni a parlare di giustizia sociale, non di propaganda.”

“Il Partito Democratico chiede al Governo di rispondere immediatamente a questi dati con azioni concrete: rilancio della sanità pubblica, politiche per la casa, lotta alla povertà lavorativa, riforma degli strumenti di sostegno al reddito e introdurre finalmente un salario minimo dignitoso.”

 

16/06/2025 - 12:49

“Dopo la denuncia dei Caf sull'aumento delle tasse sull'Irpef rispetto a quanto disposto dal provvedimento in esame, con questo decreto il governo interviene con l'ennesima toppa che non porta da nessuna parte, se non a penalizzare i lavoratori dipendenti e i pensionati. Ovviamente serviva una concertazione di tutte le parti sociali in causa per un provvedimento che manca completamente di interezza. Ma siamo davanti all'ennesima distrazione, che ormai non è un errore ma una scelta voluta. I calcoli introdotti da questa norma impattano sulle tabelle di bilancio e di prospettiva economica e finanziaria e non bastano le correzioni successive. Siamo chiari, questo governo è quello che ha aumentato la pressione fiscale di 1,2 dal 2023 al 2024”. Lo dice il deputato Toni Ricciardi, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula sul decreto acconti Irpef.
“Le tasse, il lavoro e gli stipendi – sottolinea l'esponente dem - sono gli argomenti chiave della disputa politica, perché toccano la carne viva delle persone. Potremmo avere ricette diverse, ma il questo caso il governo non ha alcuna visione: si vanta per la crescita dell'occupazione ma resta afono sui numeri da record degli inattivi e, se si confrontano i dati con i Paesi del G20, non dice nulla sul fatto che restiamo il fanalino di coda sui salari. Il principio cardine è quello della verità, ma resta del tutto disconosciuto dal governo Meloni”, conclude Ricciardi.

 

16/06/2025 - 11:33

“Il rapporto Caritas presentato oggi conferma che l’Italia reale non vive nella narrazione trionfalistica del governo, ma nella fatica quotidiana di chi lavora e resta povero, di chi non riesce a curarsi o a pagare l’affitto. Secondo il report, oltre 5,6 milioni di persone vivono in povertà assoluta. Un dato allarmante, aggravato dal fatto che il 30% di chi si rivolge alla Caritas ha un lavoro ma non riesce comunque a vivere dignitosamente.
Preoccupante è il dato relativo al Nord, dove crescono in modo esponenziale le richieste di aiuto e mentre il disagio aumenta, il governo Meloni e la Giunta Fontana continuano a ignorare la sofferenza di milioni di cittadini, smantellando la sanità pubblica e lasciando che le liste d’attesa si allunghino a dismisura, costringendo le persone a rinunciare alle cure”.

Così Silvia Roggiani, deputata PD della Commissione Bilancio.

 

13/06/2025 - 13:33

“Il Ministro Urso continua a manifestare tutti i sintomi di una pericolosissima allergia alla trasparenza, ribadendo che ciò che sta avvenendo sul rinnovo dell’Aia per l’ex Ilva è affar suo e di nessun altro. La richiesta della portavoce della Commissione Ue non è affatto inopportuna. Piuttosto è il modo di fare del Ministro a confermarsi incompatibile con la democrazia.”

Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del PD e Capogruppo in Commissione Bilancio a Montecitorio.
“Esattamente come avvenuto con la mia richiesta di accesso agli atti - aggiunge - il Governo fa muro ai cittadini, ai territori e ai rappresentanti istituzionali. Un atteggiamento gravissimo che non fa altro che rafforzare i sospetti su una gestione opaca dei procedimenti in corso. E allora, invece che scandalizzarsi per richieste assolutamente legittime, il Ministro condivida con tutti i soggetti interessati le informazioni sull’autorizzazione ambientale. Perché lì dentro, e non nelle rassicurazioni del Ministro Urso, ci sono le garanzie per la tutela dell’ambiente e della salute dei tarantini”.

 

12/06/2025 - 16:48

“L’Ufficio Parlamentare di Bilancio lo ha confermato: la riforma dell’IRPEF voluta dal centrodestra non alleggerisce il carico fiscale, ma lo aumenta per buona parte del ceto medio. È esattamente ciò che il Partito Democratico denuncia fin dall’inizio di questa legislatura: una riforma sbagliata, che penalizza i contribuenti e contribuisce all’aumento della pressione fiscale, in aperta contraddizione con le promesse elettorali del governo Meloni”. Così Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera.

“In un contesto economico internazionale già critico – aggiunge l’esponente dem – con la frenata del Pnrr, l’inasprimento dei dazi da parte degli Stati Uniti e la fragilità dell’economia italiana, il governo continua a raccontare un Paese che non esiste. Mentre gli altri Paesi programmano il futuro con serietà, l’esecutivo Meloni preferisce rifugiarsi nella propaganda, ignorando la realtà dei dati e delle difficoltà. Siamo alla quarta modifica del PNRR, dopo che il governo aveva promesso di rivoluzionarlo rispetto alla versione Draghi. Ma la verità è che il livello organizzativo e la capacità di attuazione non sono neanche lontanamente paragonabili. Molti obiettivi non sono stati raggiunti e i dati che il governo sbandiera sono gonfiati: si basano sull’assegnazione di gare e contratti, ma non c’è alcuna certezza che le opere verranno effettivamente completate entro il termine del 31 dicembre 2026. Il rischio concreto è che le imprese vadano pagate e l’Europa non rimborsi l’Italia.”

“Un grande Paese come l’Italia – conclude Pagano - dovrebbe affrontare questa fase convocando maggioranza e opposizione attorno a un tavolo. Il Pnrr è nato grazie a un lavoro condiviso, con l’ex governo Draghi, e oggi va salvaguardato. Se perdiamo quei fondi, insieme a quelli strutturali europei, ci condanniamo a una crescita nulla. E se non si crea ricchezza, si distribuisce solo povertà. Il Pd è disponibile al confronto, ma il governo preferisce ignorare i problemi e ostentare sicurezza. A loro diciamo: non è in gioco una carriera politica, è in gioco il destino di milioni di cittadine e cittadini”.

 

12/06/2025 - 16:26

Hanno invitato Rutte, segretario generale della Nato, ma poi ognuno gli ha detto una cosa diversa. Sulla richiesta dell’aumento degli investimenti per la difesa ogni forza di governo ha un’idea diversa. La più fantasiosa come sempre quella di Salvini che in quelle spese vorrebbe far rientrare anche il suo ponte sullo Stretto.
Per il resto mi pare che numeri e tempistica indicati da Rutte risultano chiaramente irrealistici.
Serve un salto di qualità nella difesa europea e non una corsa al riarmo dei singoli stati. Scelta controproducente come ci ha detto l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, che non ottimizza le soluzioni e non determina alcun risultato in termini di crescita per il paese.

Lo ha detto a Tagatà Chiara Braga, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati

 

12/06/2025 - 16:03

“Non esiste alcuna reale riduzione delle tasse, in particolare per i lavoratori dipendenti e il ceto medio. Il governo continua a raccontare una narrazione falsa, mentre la pressione fiscale aumenta e le disuguaglianze si aggravano”. Lo dichiara il deputato Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze, commentando l’allarme lanciato dall’Ufficio parlamentare di bilancio sul regime a tre aliquote IRPEF.

“Il problema principale – spiega l’esponente dem – è che non si interviene sull’effetto dell’inflazione e del cosiddetto fiscal drag: gli aumenti contrattuali ottenuti grazie all’azione sindacale vengono di fatto riassorbiti dalla crescita della tassazione. Un paradosso intollerabile, in cui chi lavora e produce si ritrova penalizzato, senza che il governo faccia nulla per correggere questa distorsione. Inoltre, le riduzioni di risorse a Comuni, Province e Regioni stanno determinando aumenti della fiscalità locale, aggravando ulteriormente il carico fiscale sui cittadini, soprattutto su chi già paga l’IRPEF. Siamo davanti a un sistema sempre più iniquo. Mentre la pressione fiscale cresce, il governo continua a proporre nuove rottamazioni. Salvini invoca una ‘pace fiscale’ che di fatto si traduce in una nuova ondata di condoni. Ma i risultati sono fallimentari: al concordato preventivo ha aderito solo il 13% dei contribuenti. Così si incentiva solo l’attesa del prossimo condono, disincentivando i pagamenti regolari”.

“Questa non è lotta all’evasione, né riduzione delle disuguaglianze – conclude Merola – è la resa dello Stato alle spinte corporative e agli interessi particolari, a scapito dell’interesse generale del Paese. La verità è che si riduce il peso delle imposte progressive a favore di quelle sostitutive: oggi solo il 40% delle entrate fiscali deriva da tasse realmente progressive. Si sta svuotando l’IRPEF e con essa l’autonomia finanziaria degli enti territoriali. Il risultato è un sistema fiscale sempre più insostenibile, che genera disparità crescenti tra territori, generazioni e cittadini”.

 

12/06/2025 - 14:57

“Profondo dolore per la scomparsa di un servitore dello Stato, Carlo Legrottaglie, caduto mentre era impegnato a garantire legalità e tutelare la sicurezza dei cittadini. A nome del Gruppo Pd, esprimiamo il nostro cordoglio e ci stringiamo con commozione e rispetto alla famiglia del militare caduto e alla comunità dei Carabinieri, a cui va tutta la solidarietà e gratitudine per l'impegno quotidiano. Occorre fare piena luce sulla dinamica di quanto accaduto per rispetto verso il sacrificio di Carlo Legrottaglie che merita giustizia”. Lo dice il deputato Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in Commissione Bilancio, esprimendo il cordoglio per Carlo Legrottaglie brigadiere capo dei carabinieri ucciso ad Francavilla Fontana questa mattina, durante il suo ultimo giorno di servizio.

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