12/10/2024 - 14:00

La capogruppo democratica in commissione cultura della Camera, Irene Manzi, esprime “forte preoccupazione per il clima di veleni e sfiducia che continua a caratterizzare il Ministero della Cultura, a seguito del ‘caso Sangiuliano’. Questa situazione sta paralizzando l'azione del Mic, con effetti evidenti su settori già in sofferenza.
Le scelte ideologiche e la gestione fortemente orientata a favorire gruppi di amici e cerchie ristrette stanno minando la credibilità delle istituzioni culturali e il loro potenziale di crescita. Questo approccio miope e autoreferenziale rischia di aggravare una situazione già critica, mettendo a repentaglio l'equilibrio e lo sviluppo di settori cruciali per l'identità e l'economia del Paese. L'Italia merita una politica culturale che sia all'altezza della sua storia e del suo patrimonio. Misureremo il neo ministro Giuli alla prova dei fatti quando potremo conoscere il testo della manovra di bilancio che, da quanto apprendiamo da Giorgetti, contiene anche una netta sforbiciata ai settori culturali con profondi tagli lineari”.

12/10/2024 - 13:17

“Le recenti dichiarazioni del ministro Salvini, che parla della necessità di "difendere il proprio budget", evidenziano una preoccupante dinamica interna al governo. È chiaro che all'interno del Mef vi sono forti pressioni per tagli lineari a tutti i ministeri che avranno effetti drammatici sui servizi essenziali per i cittadini e sulla pressione fiscale”. Così il capogruppo democratico nella commissione Bilancio della Camera, Ubaldo Pagano. “Salvini inizia con lo scaricabarile delle responsabilità attribuendo le scente al solo Giorgetti perché non vuole prendersi responsabilità della manovra “Lacrime e sangue”. Ma Salvini - sottolinea Pagano - non è un passante, è il vicepremier e capo del partito che esprime il ministro dell’economia.
Il Partito Democratico - conclude a Pagano - chiede al governo di cambiare rotta, di smettere di alimentare una guerra tra poveri e di concentrarsi, invece, su una manovra giusta e responsabile senza scaricare sulle spalle dei cittadini il costo della sua incompetenza”.

11/10/2024 - 15:07

“Giorgetti in audizione fa un bagno di realtà e la Meloni con il suo video prova a mentire per nascondere quello che faranno di qui a pochissimo. Lo hanno messo nero su bianco: non solo aumenteranno le accise sul gasolio, dopo che la Meloni qualche tempo fa faceva i video in cui prometteva di cancellarle completamente, insieme al suo sodale Matteo Salvini, ma addirittura hanno scritto che la spesa primaria netta, che è la spesa effettuata dalle Pubblica Amministrazione non potrà superare, per i prossimi cinque anni, l'uno e mezzo per cento. Solo per fare un parallelo, negli ultimi 25 anni, la spesa media è stata di 5 punti e mezzo. Quindi significa che ci sarà un livello di spesa che è quattro volte inferiore. Vuol dire che o aumenteranno le tasse per garantire ai servizi o taglieranno i servizi. Se non è una manovra lacrime e sangue questa, poco ci manca”. Lo ha detto il deputato dem Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio, intervistato sui social del Gruppo del Partito Democratico alla Camera.

“In merito a nuove tasse sulla casa, trovo profondamente ingiusto – ha concluso Pagano - che lo Stato, ancora una volta, provi a cambiare le regole del gioco, prendendosela in maniera finta con quelli che sono i fruitori del superbonus, che quando lo hanno realizzato non hanno fatto una cosa contro la legge. Anzi, hanno utilizzato un'opportunità che era prevista dal legislatore italiano. Andare a cambiare oggi le carte in tavola, senza che a monte si sapesse quali erano le regole di ingaggio, si corre il rischio di far perdere quella fiducia già flebile tra gli italiani, i cittadini e le istituzioni. Da questo punto di vista occorre poi distinguere tra colui il quale si è fatto ristrutturare la casa, ma magari è un operaio, un pensionato a reddito basso, che contando sulla cessione del credito ha potuto effettuare questa operazione straordinaria, e chi invece è un manager, un imprenditore, un professionista affermato, che evidentemente, dalla revisione catastale, non avrà un impatto importante sulla sua vita”.

11/10/2024 - 11:27

“Sulle tasse la premier non dice la verità ed è stata smentita dal Ministro Giorgetti e dal piano strutturale di bilancio da lui presentato in Parlamento. Nei prossimi sette anni sono previsti sacrifici, tasse e tagli alla spesa: questa è la drammatica realtà. Verranno introdotte nuove tasse che sono state ampiamente annunciate dal diesel alla casa, proseguendo nel solco di quanto fatto con le precedenti leggi di bilancio che hanno alzato l’iva sulle bollette fino a quella sui prodotti per la prima infanzia e le donne. Ci saranno tagli che si aggiungono a quelli già fatti alla spesa sanitaria o nella scuola, e che colpiranno ulteriormente gli enti locali i quali rischiano di non riuscire più a garantire i servizi primari ai cittadini. Il governo è costretto a smentire le tante promesse e la propaganda fatta negli anni passati. C’è una distanza siderale tra gli annunci e la realtà. Siamo estremamente preoccupati perché si preannunciano sacrifici enormi per le famiglie e le imprese”. Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politche UE, a RaiNews 24

10/10/2024 - 15:03

“La manovra del governo non affronta nessun tema reale che riguarda i cittadini come il lavoro, i trasporti e la sanità pubblica. Al contrario, andrà a colpire i soliti noti e renderà più poveri le italiane e gli italiani. Giorgia Meloni e la destra hanno detto che non avrebbero aumentato le tasse ed è falso perché i cittadini ne andranno a pagare di più: quella sulla casa, che il ministro dell’Economia Giorgetti ha confermato in audizione, e quella sulle accise dei carburanti, su cui Giorgia Meloni si era spesa in prima persona salvo poi smentire se stessa, visto che l’aumento delle accise è scritto nero su bianco nel ‘Piano strutturale di bilancio’ “.

Lo dichiara Silvia Roggiani, deputata Pd in Commissione bilancio.

10/10/2024 - 11:35

“Meloni e Salvini sono direttamente responsabili della paralisi del Tpl nelle città italiane: senza maggiori  risorse al fondo nazionale, richiesto non solo dal Pd e dalle opposizioni ma da Regioni, Comuni, sindacati e imprese, i servizi sono a rischio per i maggiori costi dei fattori della produzione, dal carburante alla manutenzione e per la carenza di autisti dovuta ai bassi salari, con conseguenze devastanti soprattutto nelle aree interne e nelle periferie già più penalizzate. Serve dare una risposta immediata al rinnovo del Contratto collettivo nazionale che riconosca il giusto salario per far fronte alla diminuzione del potere di acquisto delle retribuzioni”. Lo scrivono in una mozione i deputati Pd Casu, Barbagallo, Pagano, Bakkali, Ghio, Guerra, Lai, Mancini, Morassut e Roggiani.
“Lo scorso 27 settembre - continuano i parlamentari- rispondendo a una nostra specifica interpellanza in Aula il Governo ha ancora una volta scelto di non impegnarsi direttamente per garantire subito le risorse necessarie a salvare il trasporto pubblico locale. Ha però aperto perlomeno alla possibilità di una mediazione del Mit tra le parti interessate al rinnovo del contratto nazionale non più rinviabile. A distanza di oltre 10 giorni da quella risposta abbiamo deciso di convertire la nostra interpellanza in mozione per chiedere che questo tavolo ministeriale per la risoluzione della vertenza venga convocato al più presto”. “Anche nelle audizioni sul Piano Strutturale di Bilancio enti locali e regioni hanno evidenziato la mancanza di fondi adeguati per i trasporti ci aspettiamo dunque che nella scrittura della legge di Bilancio il Governo apra gli occhi e si renda conto che senza un immediato intervento si sta assumendo la responsabilità politica di bloccare il paese”, concludono i deputati Pd.

09/10/2024 - 13:41

Intervenire sui 40 miliardi di debiti insoluti

“Con la prossima legge di bilancio occorrerà aprire uno specifico focus sulle cartolarizzazioni sociali introducendo elementi di semplificazione che consentano di evitare le aste immobiliari che peraltro non hanno consentito di recuperare i crediti accumulati. Sono stati infatti svenduti, in questi ultimi anni, circa 450.000 immobili residenziali, il 75% con un valore inferiore a 115.000 euro, ricavando solo 20 miliardi a fronte di un valore complessivo di 60 miliardi. Risulta evidente il risultato negativo per le società di recupero debiti ai quali le banche avevano ceduto i crediti deteriorati e risultato altrettanto negativo per i cittadini sulle cui spalle sono rimasti 40 miliardi di debiti insoluti”.

Così il deputato dem, Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera.
“La strada maestra - aggiunge - potrebbe essere quella che consente alle REOCO sociali, previste dalla legge 130/99 costituite dalle stesse SPV detentrici del credito o da società terze di acquistare i crediti di immobili all’asta e dopo aver acquisito la casa, attraverso specifici accordi sostenibili, affittarla, con possibilità di riscatto od anche con un accordo di pagamento dilazionato, anch'esso regolamentato per legge ai precedenti proprietari. Una strada virtuosa per restituire dignità alle persone attanagliate dal debito, per evitare i pignoramenti e l'ingolfamento dei Tribunali. Mi auguro che la maggioranza - conclude - come si fece 28 anni fa per la benemerita legge sull'usura, voglia discutere con l’opposizione per trovare soluzioni adeguate ed unitarie. Ciò che non si può fare è rinviare ulteriormente la soluzione di una problematica davvero inquietante per migliaia e migliaia di cittadini”.

09/10/2024 - 10:51

“Questo Piano strutturale di bilancio doveva essere un documento molto importante, perché va a delineare le sorti della nostra finanza pubblica e con essa, ovviamente, le sorti dell'economia per i prossimi 7 anni.

Dicevo che avrebbe dovuto essere un'occasione molto importante, perché una prospettiva di questo genere avrebbe dovuto aprire una discussione, un confronto che coinvolgesse tutta la società italiana, a partire dalle sue rappresentanze sociali, imprenditori e sindacati, le opposizioni, il Terzo settore e così via. Non è avvenuto niente di tutto questo, ma quello che è drammatico è che non è avvenuta neppure una riflessione adeguata rispetto a che cosa significhino questi 7 anni futuri. Abbiamo il minimo sindacale richiesto dalla Commissione europea - cioè il profilo dell'indicatore nuovo scelto, la spesa pubblica netta -, ma non sappiamo praticamente niente, se non parole molto generiche, su quello che accompagnerà quel percorso”. Lo ha detto la deputata del Pd, membro della commissione Bilancio di Montecitorio, Maria Cecilia Guerra, intervenendo in Aula sul Piano Strutturale di Bilancio.

 

“In particolare, le linee guida della Commissione europea chiedevano specificamente ai Governi che chiedono un'estensione del Piano fino a 7 anni di indicare per le riforme e gli investimenti previsti non solo genericamente dei titoli - come avviene in questo documento fuffa - ma di indicare con precisione, così come è stato fatto per il PNRR, gli obiettivi, gli indicatori attraverso cui misurarli e i tempi della realizzazione. Niente di questo è presente in questo Piano, anche con un piccolo giallo, perché nella prima versione che abbiamo avuto erano indicate nell'indice le tabelle in cui queste cose dovevano essere declinate, che poi non erano nel testo e infatti il testo è stato ritirato ed è arrivato un indice senza questa indicazione”, ha aggiunto la dem.

09/10/2024 - 10:22

Dopo la Corte dei Conti europea anche l'Ufficio parlamentare di bilancio certifica quello che denunciamo ormai da molti mesi: il governo non è in grado di mettere a terra i progetti previsti dal PNRR e c'è un problema enorme di stato di avanzamento della spesa. Per tenere il passo del cronoprogramma 2024 l'Italia dovrebbe spendere 43,96 miliardi, ma finora le uscite si fermano a 8,93 mld, il 20,3% del budget. Un risultato a dir poco disastroso ed estremamente preoccupante. Mentre sta finendo il quarto dei sei anni previsti per l'implementazione del PNRR, la spesa complessiva è ferma sotto il 30%. Parliamo di interventi fondamentali per lo sviluppo in un Paese dove la crescita è inchiodata secondo le ultime stime allo 0,8%. Il Governo batta un colpo e spieghi al Paese cosa intende fare per accelerare la spesa del PNRR.  La situazione, peraltro, rischia addirittura di peggiorare: se Fitto dovesse diventare commissario chi si occuperà di questo Piano Strategico? Ad oggi non abbiamo chiarezza al riguardo e siamo sull'orlo di un fallimento clamoroso per colpa delle scelte sbagliate e dell'inefficienza di questo Governo". Lo scrive in una nota Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche UE alla Camera.

08/10/2024 - 19:49

“Dal ministro dell’economia nessuna risposta agli appelli delle parti sociali”

“Giorgetti ammette che la crescita del Pil dell’1% nel 2024 non ci sarà. Si sgonfia così tutta la propaganda della destra. Dopo mesi di slogan e promesse, il governo stesso ammette che l’obiettivo che si era dato è irraggiungibile. È molto grave che dal ministro dell’economia non sia arrivata nessuna risposta sulle sollecitazioni e sugli appelli di sindacati, Confindustria e  enti locali, che hanno denunciato il pericolo di austerità selettiva per i prossimi anni. Il governo non sta mettendo in campo le necessarie misure per stimolare la crescita e garantire una vera transizione ecologica, mentre decide di portare avanti politiche che colpiranno i soliti noti: lavoratori, pensionati e servizi pubblici, mentre chi evade continuerà a beneficiare dei soliti condoni”.

Così Silvia Roggiani, Deputata Pd in Commissione bilancio.

08/10/2024 - 19:20

“Eccesso di ottimismo, mancanza di trasparenza e nessuna chiarezza sul percorso per correggere i conti” è netto il giudizio del capogruppo democratico in commissione bilancio alla camera, Ubaldo Pagano che, nel corso dell’audizione alla camera del ministro Giorgetti ha stigmatizzato come “il Psb sconta gravissime carenze in termini di leggibilità e trasparenza che non consentono al parlamento di poter esaminare nel dettaglio la politica  economica. Dal Mef targato destra una gestione torbida come non mai. Il Governo ha infatti approfittato della modifica delle procedure di bilancio per nascondere informazioni fondamentali che erano prima presenti nel Def e nella Nadef. La prossima manovra sarà una sorpresa per il parlamento e questo è sicuramente un passo indietro che non consente di poter valutare cosa dovremo attenderci dal governo. Ed il tutto è aggravato da alcune sibilline definizioni che non vengono chiarite come “il cuneo cambia fisionomia”. Vuol dire che il Governo vuole applicare un decalage ma è evidente che in tale ipotesi ci sarebbero dei/lle lavoratori/trici che ci perdono e la misura costerebbe meno. Solo una cosa è certa: l’ambizioso piano di privatizzazione presentato lo scorso anno è fallito, e nulla si sa su quali asset il governo vuole adesso mettere in vendita”.

08/10/2024 - 17:11

Governo sia coerente, in manovra fondi per società sportive

“È stato approvato all’unanimità alla camera l’ordine del giorno del partito democratico che impegna il governo a dare piena attuazione alla riforma del lavoro sportivo. La conseguenza di questo importante impegno che ha preso davanti al parlamento deve essere che già dalla prossima manovra di bilancio il Governo definisca un sostegno economico da erogare direttamente alle società sportive, anche in considerazione del nuovo gettito fiscale che la riforma ha generato. È questo il passo necessario per portare a compimento questa importante riforma” così in una nota il responsabile nazionale Sport del Pd, il deputato democratico, Mauro Berruto.

08/10/2024 - 13:48

“Nella prossima legge di bilancio il PD proporrà emendamenti al governo per invertire la rotta e ricominciare a mettere più risorse in sanità ed investire in salute. Il rischio che la salute non sia più un diritto garantito è enorme soprattutto se non verrà fermata l'autonomia differenziata che favorisce la qualità della vita di pochi a scapito di molti”. Così il deputato dem Gian Antonio Girelli a seguito del settimo rapporto Gimbe presentato oggi al Senato.
“Come emerge dal report Gimbe – continua il parlamentare - il SNN rischia l'implosione in termini di capacità di garantire il diritto universale alla cura consegnando al mercato privato l’offerta sanitaria”. “È inaccettabile che 4,5 milioni di persone rinuncino alle cure così come è inaccettabile il calo dell'investimento in prevenzione”, conclude Girelli.

08/10/2024 - 13:43

“Un performer più che un ministro. Oggi Giuli alla Camera avrebbe dovuto indicare la linea del ministero che è chiamato a guidare protettore, ha invece interpretato una performance per dimostrare al parlamento, e probabilmente a se stesso, di essere preparato. Tante parole su illustri del passato, nessuna parola concreta sulle politiche del governo. Forse ha male interpretato le ragioni per cui era stato convocato, ci aspettiamo che corregga rapidamente non vorremmo che, come ha fatto Sangiuliano, Giuli consideri il suo ruolo per ambizioni e carriere personali. L’unica conferma che abbiamo avuto oggi è quella degli imminenti tagli che arriveranno con la manovra di bilancio”. Così i componenti democratici delle commissioni Cultura di Camera e Senato.

07/10/2024 - 18:29

“Il Piano strutturale di bilancio conferma le nostre preoccupazioni anche sui profili del finanziamento della sanità pubblica. Oggi questi timori sono stati condivisi da tutti gli auditi, a partire da Regioni ed enti locali, fino al Presidente del Cnel che ha dovuto ammettere la necessità di uno sforzo maggiore da parte del governo per colmare la grave carenza di organico nel comparto. Il SSN è ampiamente sottofinanziato rispetto agli altri Paesi Ue e Ocse e le previsioni contenute nel documento di Giorgetti preannunciano una ulteriore riduzione della spesa sanitaria. Al contrario, il governo dovrebbe smetterla di mistificare la realtà e cominciare a dare un contributo concreto alla sanità pubblica. Il rischio, altrimenti, è andare incontro a un collasso del sistema che si tradurrebbe immediatamente nell’incapacità di raggiungere chi non può permettersi l’assistenza sanitaria privata e, di conseguenza, nella rinuncia alle cure di milioni di cittadini”.

Così Ubaldo Pagano, Capogruppo del Partito Democratico in commissione Bilancio alla Camera, commenta le audizioni in corso nell’ambito del Piano strutturale di bilancio di medio termine.

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