Prima il governo e la maggioranza di destra hanno deciso di azzerare le presidenze di Inps e Inail in anticipo rispetto alla loro stessa naturale scadenza. Ora non sono capaci di nominare i nuovi vertici rispettando i venti giorni di tempo che loro stessi si erano dati in decretazione d’urgenza, lasciando due istituti fondamentali con presidenti ormai delegittimati nel loro ruolo e diminuiti nella loro capacità operativa e di intervento. Avevamo denunciato come questo commissariamento fosse avvenuto piegando le regole delle istituzioni, attraverso la modifica di imperio della loro governance e con un'occupazione delle istituzioni pubbliche fatta a colpi di decreto. Oggi, dopo il danno anche la beffa: Inps e Inail restano ancora senza comando e capacità progettuale. Il governo e la maggioranza di destra devono assumersi le loro responsabilità e non provocare ulteriori danni al Paese. Si stralci questo emendamento e venga subito il ministro della Pubblica amministrazione a riferire in commissione ”.
Lo dichiarano la vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera e capogruppo in commissione Affari costituzionali, Simona Bonafè, e il capogruppo Pd in commissione Bilancio, Ubaldo Pagano, nel corso dei lavori delle due commissioni riunite in sede referente per l'esame del Ddl Enti pubblici.
“Il governo, dopo aver rimosso i presidenti di Inps e Inail, si era dato venti giorni di tempo per nominare i commissari straordinari dei due istituti. Invece siamo al paradosso di un governo che approva strumentalmente un decreto per necessità e urgenza e poi non rispetta i tempi rapidi che lui stesso si è posto. Chiediamo che il ministro della Pubblica amministrazione riferisca subito in commissione”.
Lo dichiara Federico Fornaro, della Presidenza del Gruppo Pd-Idp della Camera, intervenendo in apertura dei lavori delle commissioni congiunte Affari costituzionali e Bilancio, riunite in sede referente per l'esame del Ddl Enti pubblici.
Serve subito nomina Bonaccini a commissario
“Il Parlamento grazie a voi non è più il luogo del confronto e della sintesi più alta, ma quello dove si ricevono diktat dal governo e si vota come soldatini ubbidienti. In questo decreto tutto appare condizionato dalla figura quasi mitologica del Commissario e da una visione verticistica e dirigista. Ci sono evidenti sovrapposizioni di competenze e incroci inutili tra ordinario e straordinario, per di più sapendo che la stragrande maggioranza degli interventi sarà svolta comunque dall’Autorità di bacino. A quella del Po, la più colpita dai fenomeni metereologici, nella Legge di Bilancio avete pure tolto i fondi necessari per applicare la Direttiva Alluvioni, prevista dalla legislazione Ue. Non c’è nemmeno traccia della governance del sistema che governa l’uso della risorsa idrica. Invece di semplificare, attraverso l’istituzione dei Commissari si aumenta l’entropia del sistema, creando sovrastrutture che andranno in conflitto. Avete confezionato una scatola vuota senza pianificazione e programmazione in termini di governo della risorsa acqua, negando il coinvolgimento degli utilizzatori stessi della risorsa a partire dalle imprese agricole”.Così il capogruppo in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, intervenendo in Aula per annunciare il voto contrario del Gruppo Pd sul Dl Siccità.
“Il governo - ha aggiunto - ha garantito i ristori a famiglie e imprese al 100% in Emilia Romagna, e servirebbero risposte rapide, che tengano insieme emergenza e ricostruzione. Occorre, innanzitutto, la nomina di un commissario straordinario in grado di legare a doppio filo la filiera istituzionale dallo Stato alle Regioni, fino ai comuni e ai portatori di interessi economici sociali e del lavoro. Come lo fu undici anni fa per rispondere ai danni causati da un devastante terremoto. Una nomina - ha concluso - che per noi e per diversi esponenti della vostra maggioranza, non può non essere quella del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ma sulla quale si continua a perdere tempo perché la maggioranza sembra più impegnata a litigare, prigioniera com’è di irresponsabili calcoli politici ed elettorali”.
“Prezzi alle stelle per chi deve raggiungere la Sardegna nei mesi estivi. Dopo i rincari incontrollati da parte delle compagnie navali che hanno stabilito all’unisono costi esorbitanti sui biglietti facendo sostanzialmente cartello, in barba alle leggi sulla concorrenza, ora la mazzata arriva anche sui voli verso l’isola. Scompaiono quelli low cost e sono sempre meno le tratte coperte durante la giornata. Una situazione assurda che colpisce residenti e turisti in un periodo importante come quello estivo”. Lo dichiara il deputato dem Silvio Lai, componente della commissione Bilancio della Camera.
“Solo qualche mese fa - evidenzia l'esponente Pd - il Parlamento ha introdotto in Costituzione la norma che riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall'insularità. Sono questi i risultati? Consentire solo a chi ha il portafogli a soffietto di poter raggiungere l’isola? La continuità territoriale è di fatto negata a chi non può permettersi di spendere ingenti cifre e a chi vorrebbe passare qualche giorno di ferie in famiglia, costretta a lasciare per trovare occasioni di lavoro o di studio nel continente".
"E - conclude Lai - tutto questo avviene nel silenzio assordante della Regione e del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, governate sotto lo stesso segno politico. Verrebbe da domandarsi perché, ma sarebbe fin troppo banale la risposta. Stare dalla parte dei grandi interessi è una scelta di campo. Chi non ha i soldi per acquistare un biglietto di un aereo o di una nave faccia il ricongiungimento familiare via skype. Attraverso uno schermo e a distanza, possono vedersi e parlare. Alla faccia della continuità territoriale e del diritto di mobilità che dovrebbe essere garantito a tutti, senza alcuna distinzione di censo”.
"Nell'ultimo anno e mezzo nel nostro Paese si sono verificati 107 suicidi in carcere, quasi uno ogni 5 giorni. In questo quadro drammatico il governo Meloni, invece di investire risorse per assumere nuovo personale e realizzare nuove infrastrutture, nella manovra di bilancio ha tagliato 35 milioni di euro di finanziamenti al Dap. La condanna del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa sulla condizione degli istituti di pena in Italia e il ripetuto richiamo per migliorare una situazione drammatica è l'ennesima conferma che sulle carceri servirebbe una svolta con investimenti, uso delle misure alternative e attuazione della riforma Cartabia. Ma per la destra il rispetto dei diritti umani nelle carceri non è una priorità". Così in una nota congiunta Federico Gianassi, capogruppo Pd in Commissione Giustizia della Camera e Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Partito Democratico.
"L'Ocse scrive che l'Italia dovrebbe registrare una "crescita modesta" nel 2023 e 2024, con il Pil che rallenterà dal 3,8% del 2022 all'1,2% nel 2023 e all'1% nel 2024 e avverte che ritardi nell'attuazione Pnrr potrebbero ridurne ulteriormente la crescita. Occorre avvisare di questo la presidente Meloni che nei giorni scorsi aveva annunciato crescite trionfalistiche con l'Italia in testa alle graduatorie europee. Almeno 13 Paesi, secondo la Commissione, di contro, registreranno una crescita del Pil più alta di quella italiana: tra questi la Spagna, la Grecia, il Portogallo, i Paesi Bassi e la Polonia. Meloni poi omette di dire che, secondo la Commissione Ue, nel 2024 il Pil italiano crescerà dell’1,1 per cento rispetto al 2023. È l’aumento più basso di tutti e 27 i Paesi Ue, a pari merito con quello della Svezia. Servirebbe un bagno di umiltà alla presidente Meloni e soprattutto servirebbe sano realismo con l'attuazione del Pnrr sul quale prevalgono di contro silenzi e misteri". Lo dichiara Silvio Lai, deputato Pd, membro della commissione Bilancio di Montecitorio.
"La produzione cerasicola è in grande difficoltà. Il maltempo persistente nelle aree di produzione, con particolare riferimento al Consorzio della ciliegia IGP di Vignola (MO) e molti comuni della Puglia con la ciliegia Ferrovia, ha intaccato la maturazione del prodotto con forti perdite di ciliegie fino all’80% per le specie precoci, privando nei fatti i mercati italiani ed esteri di questa eccellenza della frutticoltura italiana. Per di più il maltempo ha procurato danni alle piante con possibili ripercussioni sulle produzioni del prossimo anno. La ciliegia è uno dei prodotti di eccellenza del nostro Paese e gli strumenti ordinari di sostegno e ristoro risultano insufficienti. Per questo chiediamo al governo di adottare strumenti e fondi straordinari per sostenere le imprese agricole nel prossimo biennio. E di sostenere queste realtà produttive che assieme al consorzio IGP di Marostica e al consorzio Melinda del Trentino si sono candidate con un progetto importante nel triennio 2023-26 per sostenere investimenti, promozione, formazione per le imprese, ora in fase finale di approvazione. Occorre adottare decisioni con assoluta celerità anche per far fronte alle richieste già formalmente avanzate dai consorzi e dalle organizzazioni professionali agricole". Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati dem Stefano Vaccari e Ubaldo Pagano, rispettivamente capigruppo Pd in commissione Agricoltura e Bilancio della Camera, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e il presidente della provincia di Modena Fabio Braglia.
Dichiarazione di Arturo Scotto, deputato Pd-Idp
“Questo decreto è un’operazione striminzita che non risponde alla domanda fondamentale: come strappare alla precarietà una generazione di lavoratori pubblici, come dare un contratto decente - che aspettano da tempo - per 3,2 milioni di addetti che hanno perso potere d’acquisto, come costruire un piano straordinario per l’occupazione che consenta a una generazione, soprattutto nel Sud, di ricostruire lo Stato e salvare il welfare. Governo e maggioranza lavorano solo per stabilizzare qualche staff ministeriale e cambiare qualche capo dipartimento. Troppo poco per l’emergenza di un paese che a breve non sarà nemmeno in condizione di stampare le carte d’identità”. E’ il “severo il giudizio” del gruppo del Pd-Idp al decreto sulla Pubblica Amministrazione, nella dichiarazione di voto del deputato Arturo Scotto. Per l’esponente del Pd-Idp, “c’è nel decreto la tendenza a sovvertire regole e procedure democratiche per conculcare le minoranze e difendere le proprie posizioni di potere. Quattro decreti al mese, 2 fiducie solo in questa settimana. Decreti che diventano Ombibus nonostante i richiami del Capo dello Stato - prosegue Scotto - secondo il quale “lo sfregio a questo parlamento è rappresentato dall’emendamento sul controllo concomitante della Corte dei Conti, inserito dentro un provvedimento che doveva occuparsi di Pa.” “Qui non c’è solo il merito che delinea un’indifferenza verso le regole – ha concluso Scotto- ma un vero e proprio disegno di demolizione di qualsiasi organismo che si limita a fare e dire quello che la Costituzione gli assegna. Dall’Ufficio di Bilancio, alla Procura nazionale Antimafia per finire alla Corte dei Conti passando dalla dichiarazione, gravissima e senza precedenti, sulle tasse come “pizzo di Stato”: un appello a evadere il fisco e a smantellare quel poco di principio di solidarietà che consente ancora la tenuta unitaria del paese. Quando accadono queste cose, interrogarsi sullo stato di salute della democrazia è un dovere morale, non un esercizio accademico.”
Mercoledì 7 giugno, ore 14.00, Sala Berlinguer – Via Uffici del Vicario 21.
Presso la Sala Berlinguer del Gruppo dei deputati Pd-Idp, verranno presentate le proposte in merito agli interventi straordinari necessari per fronteggiare i danni causati dal maltempo alle produzioni di ciliegie.
All’incontro parteciperanno, oltre a Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio e Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, anche i produttori e le organizzazioni professionali agricole.
Per partecipare in presenza è necessario confermare entro le ore 11.00 di mercoledì 7 giugno inviando una email a segreteria.vaccari@camera.it con i propri dati anagrafici.
Sardi sequestrati per due mesi
"Ingiustificabile e discriminatorio l'esoso rincaro dei costi dei traghetti per la Sardegna nel periodo estivo". È quanto dichiara Silvio Lai, deputato Pd della Commissione Bilancio a fronte dei tariffari praticati dalle compagnie navali che garantiscono le tratte dal Continente verso l'isola. Il costo del biglietto di ponte raddoppia addirittura quello praticato per un viaggio aereo in regime di continuità territoriale. E per di più non ci sono evidenti differenziazioni tra le diverse compagnie navali quasi a far palesare un accordo tra i diversi interessi in palese violazione delle norme sulla concorrenza e sul diritto alla libera circolazione di tutti i cittadini.
Per questo, raccogliendo le denunce degli organi di informazione e delle organizzazioni di rappresentanza dei consumatori, ho chiesto formalmente l'intervento dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Quei piani tariffari devono essere rivisti con assoluta urgenza anche perché se rimarranno tali verrebbe impedito a decine di migliaia di cittadini, a cominciare da quelli sardi, che non hanno disponibilità sufficienti per sopportare i gravosi costi, di potersi ricongiungere con le proprie famiglie o anche di godersi qualche giorno di ferie dopo una stagione di lavoro.
Ciò che è altrettanto insopportabile è il silenzio della Regione che come sempre subisce e in molti casi è accondiscendente ai voleri dei grandi interessi. La Regione non può chiedere incontri al ministero dei trasporti solo per inseguire strategie fallimentari per ottenere posti in CDA. il Presidente della Regione chieda al Ministro Salvini di convocare le compagnie di navigazione e chieda conto di queste speculazioni, che ledono irrimediabilmente la competitività turistica ed economica della Regione e rendono i sardi prigionieri nella propria isola, se non si possono permettere di usare uno stipendio intero per andare a trovare i proprio parenti nel territorio italiano".
“Gigantesca anomalia è il taglio della discussione parlamentare sul decreto Pa e l'ennesimo voto di fiducia nonostante i numeri di cui dispone la maggioranza. Non certo il taglio dei controlli della Corte dei Conti sulle spese del Pnrr senza peraltro rafforzare i controlli interni per evitare che le risorse si possano disperdere nei glanghi degli abusi e della corruzione.
Meloni e la destra hanno una strana idea della democrazia e della trasparenza: il contrario di quello che dicevano quando erano all’opposizione”. Lo dichiara Silvio Lai, deputato Pd della Commissione Bilancio di Montecitorio.
“La destra si accanisce sui comuni che hanno avuto ritardi burocratici nel trasmettere il rendiconto di bilancio. Governo e maggioranza hanno infatti respinto un emendamento Pd che riproponeva una proroga all’attuale tempistica che era stata concessa lo scorso anno dall’esecutivo Draghi. Senza questo rinvio le amministrazioni comunali non potranno assumere nuovo personale e potenziare le dotazioni strumentali degli uffici”: è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente della Camera, sulla sua proposta emendativa respinta, dalle commissioni Affari Costituzionali e Lavoro di Montecitorio.
“Si tratta - aggiunge il deputato dem - di una decisione francamente incomprensibile, non solo perché una proroga simile era stata approvata lo scorso anno, ma soprattutto perché rischia di compromettere la gestione amministrativa dei comuni, in particolar modo di piccole dimensioni, che hanno già una grave carenza di personale. Queste criticità si ripercuoteranno inevitabilmente sui cittadini e le imprese dei territori”.
Documentazione di Maria Cecilia Guerra, deputata Pd-IDP
"Finalmente, dopo avere subito bocciature reiterate in provvedimenti precedenti, fin dal Milleproroghe, l'emendamento a mia prima firma, che cerca di dare una prima importante risposta alla carenza di segretari per i piccoli comuni, è stato approvato in Commissione alla Camera nel decreto sulla Pubblica Amministrazione".
Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Maria Cecilia Guerra. L'emendamento prevede la possibilità di prorogare da 24 a 36 mesi la durata dell’incarico temporaneo come vicesegretari, affidato a funzionari con determinati requisiti.
"Mi auguro che l'approvazione di questo emendamento possa aiutare i piccoli comuni, in grave difficoltà a chiudere il loro bilancio" conclude Guerra.
“La maggioranza continua a colpire sindaci e amministratori locali. Con la bocciatura dell’emendamento che consentiva ai comuni capoluogo di Regione di avere meno vincoli nell’utilizzo delle risorse provenienti dalla tassa di soggiorno – che in maggioranza pagano i turisti - e la possibilità di aumentarla dove fosse necessario, la destra conferma la volontà di voltare le spalle agli enti locali. Si tratta di una norma che avrebbe aiutato concretamente le nostre città, in particolare quelle più votate al turismo, in un momento complicato in cui l’inflazione e il post-pandemia, sommati alla cancellazione da parte del governo di molti sostegni – dal fondo per gli affitti al Reddito di Cittadinanza - mettono a dura prova i bilanci di tanti amministratori. Il governo deve scegliere in modo chiaro da che parte stare: consenta agli enti locali maggior flessibilità oppure aumenti le risorse per gli enti locali. Perché continuare con l’immobilismo non è più sostenibile”.
Così Silvia Roggiani, deputata Pd in Commissione bilancio, dopo la bocciatura dell’emendamento al Dl 51/2023 in materia di enti locali che chiedeva maggiore flessibilità per i sindaci dei comuni capoluogo di Regione nell’utilizzo delle risorse provenienti dalla tassa di soggiorno.
"Continua ad allungarsi la lista dei "nemici" della destra sul Pnrr. Hanno iniziato prendendosela con l'ufficio di Bilancio del Senato sul versante dell'autonomia differenziata. Ora, invece, se la prendono con la Corte dei Conti, "rea" di aver solo detto la verità con i numeri. Questa arroganza non risolverà alcun problema, anzi.
È il mantra culturale di questa destra. Il PNRR, da grande occasione di coesione sociale e territoriale per aiutare a rilanciare il Paese dopo la pandemia al fine di contrastare le diseguaglianze, rischia di trasformarsi un paradossale dramma solo ed esclusivamente per la loro incapacità, diventata ideologia". Così il deputato e membro della Segreteria nazionale Pd Marco Sarracino.