29/03/2023 - 18:09

Dichiarazione on. Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione bilancio

A confermare le perplessità che abbiamo espresso in Commissione Bilancio nelle ultime settimane sulla conversione dei crediti in titoli di stato arrivano i rilievi della Ragioneria Generale . Secondo la nuova norma partorita dalla maggioranza, come ribadisce appunto la RGS, i crediti fiscali convertiti si trasformeranno in minore capacità di spesa per il bilancio dello Stato. Con le modifiche apportate da questo Governo, però, non solo si continua a puntare su uno strumento inutilizzabile,  perché poco conveniente, ma si vuole addirittura ipotecare le scelte di politica economica della prossima legislatura, visto che furbamente il nuovo meccanismo ha decorrenza a partire dal 2028. Insomma, con una sola mossa si compiono tre errori: non si fa nulla per risolvere il problema dei crediti incagliati dei bonus edilizi, ci si incaponisce su una soluzione assolutamente inefficace e adesso ci si arroga anche il diritto di mettere la camicia di forza al prossimo Parlamento eletto e al Governo che ne risulterà. Che dire?   che ci troviamo davanti alla dimostrazione plastica della totale impreparazione della destra”

29/03/2023 - 17:27

“Annunci roboanti ma poi sul Superbonus il governo si limita ad una Supercazzola. Altro non è la previsione che banche, intermediari finanziari e assicurazioni che hanno esaurito la propria capienza fiscale potranno utilizzare i crediti per sottoscrivere emissioni di Btp poliennali. La buona intenzione si trasforma in farsa poiché la misura vale per gli interventi effettuati fino al 2022, ma il primo utilizzo potrà essere effettuato solo dal primo gennaio 2028. Se lo strumento fosse efficace, il governo starebbe impegnando le risorse del bilancio della prossima legislatura e questo sarebbe immorale. Ma che lo strumento sarà inefficace lo dirà certamente il mercato, perché nessuno strumento finanziario può essere credibile se congela risorse finanziarie per cinque anni”.

Lo dichiara Silvio Lai, deputato Pd della commissione Bilancio della Camera.

29/03/2023 - 13:59

Dichiarazione di Virginio Merola Capogruppo Pd commissione Finanze

Il decreto che doveva contenere misure urgenti in materia di cessione del credito non si occuperà dei crediti incagliati, i 19 miliardi che bloccano le aspettative di imprese e famiglie coinvolte. Le nostre proposte di utilizzo degli f24 sono state bocciate. Quindi il governo ha creato problemi alle aspettative legittime delle persone coinvolte e non risolverà la questione principale dei crediti incagliati. Avvisiamo a futura memoria che La cosiddetta soluzione privatistica , non normata dal provvedimento in aula, per la quale comunque ci vorranno mesi per dare vita a una ‘specie di piattaforma , come l’ha definita il ministro Giorgetti, non può diventare un debito fuori bilancio, un aggiramento della corretta amministrazione.

 

29/03/2023 - 11:47

“I dodici condoni della legge di Bilancio non sono bastati. Il decreto legge approvato ieri porta con sé altri regali a chi non paga le tasse, totalmente slegati da qualsiasi verifica della sussistenza di una difficoltà economica. Non solo si allunga il termine per accedere ai condoni già previsti, ma se ne estende anche il campo di applicazione, sia per gli atti di accertamento, sia per la conciliazione agevolata delle controversie pendenti. Poi arriva, dopo tanti annunci, la prima depenalizzazione di alcuni, rilevanti, reati tributari: omessi versamenti di ritenute e dell’Iva, di importo elevato e compensazioni fasulle di crediti non spettanti.  Sei stato scoperto? Ti accordi sull’importo da pagare, paghi e vai via senza essere punito. Ora il viceministro Leo deve veramente spiegarci cosa intende quando dice ‘Non faremo sconti agli evasori’”.

Lo dichiara la deputata del Gruppo Pd-Idp Maria Cecilia Guerra.

28/03/2023 - 18:37

“Lavoro e giovani non sono facce della stessa medaglia. È grave che un quarto dei nostri giovani non riesca a trovare una occupazione. I dati sono ancora più allarmanti quando il lavoro trovato risulta precario, intermittente ed instabile, con punte estreme nel Mezzogiorno. Il grido di allarme lanciato dai Vescovi italiani con il messaggio per la Festa dei lavoratori non può lasciare indifferenti ed impegna le istituzioni e la politica a profondere il massimo sforzo per dare quelle prospettive di certezza ma anche di dignità alle nuove generazioni. Per farlo serve una strategia che unisca sviluppo, giustizia sociale, lotta alle diseguaglianze, diritti. E’ dentro una crescita di qualità e sostenibile che si possono creare nuove opportunità di lavoro. L’era dei combustibili fossili e dell’esasperazione economicista fondata su sfruttamento e speculazioni deve chiudersi definitivamente. Senza nostalgie e con il coraggio di assumere decisioni conseguenti. Riguarda pure l’ambiente e i mutamenti climatici al centro dei richiami solenni di papa Francesco”.

Lo ha dichiarato il deputato del Pd in commissione Bilancio alla Camera, Silvio Lai.

“Il dovere di accompagnare gli ultimi e di non lasciare indietro nessuno - aggiunge - passa per il diritto alla formazione e al rapporto più stretto tra scuola e lavoro. Un nesso ora insufficiente. Non ci si può attardare rinviando scelte necessarie che possano segnare la transizione ecologica utilizzando al meglio le opportunità che ci arrivano dal piano nazionale di ripresa e resilienza e dalle altre misure collegate che consentono di accedere a ingenti risorse europee. Preoccupa la possibilità, emersa in questi giorni, che possa venir meno la condizionalità all’occupazione di giovani e donne per i progetti finanziati dal Pnrr. Un tema che richiede immediata chiarezza da parte del governo Meloni. Non tradire le aspettative e le aspirazioni dei giovani ad un lavoro pagato correttamente, dignitoso e adeguatamente vissuto è l’unica strada per dare una prospettiva al nostro Paese. Non farlo - conclude - significa tradirli e accettare che i giovani fuggano dal nostro Paese e non per scelta ma per obbligo, come dimostra la recente indagine del Sole24ore sugli stipendi dei giovani italiani emigrati”.

28/03/2023 - 10:45

“Seppure con mesi di ritardo, siamo contenti che alla fine il Governo abbia dato ascolto alla nostra proposta per sbloccare i crediti incagliati. Già in legge di bilancio avevamo prospettato un garante pubblico di ultima istanza per salvare famiglie e imprese, soprattutto quelle più in difficoltà, dall’incubo di non poter cedere i crediti. Ieri la maggioranza si è finalmente convinta della bontà dell’idea e con soli tre mesi di ritardo ha dato vita a un soggetto ad hoc per risolvere il problema. Ora l’unico auspicio è che questa “banca dei crediti” funzioni nell’interesse di chi è “parte lesa”, calmierando i costi della cessione e favorendo le situazioni di incapienza fiscale”. Lo dichiara Ubaldo Pagano, Capogruppo del Partito Democratico in Commissione Bilancio a Montecitorio.

 

23/03/2023 - 18:08

“La destra al governo ha prima creato una situazione di allarme bloccando i superbonus, poi ha parlato di buco di bilancio che non c’era, adesso con Giorgetti motiva con il debito pubblico il proprio operato. In realtà il governo ha imposto un blocco per guadagnare risorse da spendere per le proprie scelte. Invece che discutere di un nuovo sistema di incentivi per l’edilizia, come propone l’Europa. Adesso si tratta di rimediare alle difficoltà create a imprese, lavoratori e famiglie. Abbiamo approvato pochi emendamenti finora e all’unanimità, perché è troppo evidente il guasto compiuto con il decreto. Ma siamo in attesa di sapere su tante parti del decreto cosa propone la maggioranza, a cominciare dai crediti incagliati. Senza testi chiari, con soluzioni che come Pd abbiamo proposto in accordo con tutte le parti sociali coinvolte, a nulla varranno le parole accomodanti odierne di Giorgetti”.

Lo dichiarano i deputati democratici Ubaldo Pagano, capogruppo in commissione Bilancio,  Virginio Merola, capogruppo in commissione Finanze, e Marco Simiani, capogruppo in commissione Ambiente.

23/03/2023 - 14:08

Il progetto è stato depositato dal deputato del Partito democratico: “Rendere maggiormente stringenti le norme vigenti e disincentivare le delocalizzazioni improvvise e non concertate”

Roma, 23 marzo 2023 – “Un progetto di legge contro le delocalizzazioni delle aziende”. Lo ha depositato il deputato del Partito democratico Emiliano Fossi alla luce delle varie crisi aziendali che hanno interessato, ad esempio, la piana tra Firenze e Prato, basti ricordare i casi dell'ex Gkn e della Gegè Italpizza di Prato.
“Con questo progetto di legge si vogliono rendere maggiormente stringenti le norme vigenti (Legge di Bilancio 2021 e Decreto Aiuti Ter 2022) e, compatibilmente con le norme e gli indirizzi comunitari, disincentivare le delocalizzazioni improvvise e non concertate - sottolinea Fossi -. Si vogliono aumentare gli attuali finanziamenti disponibili a favore delle imprese in forma di società cooperativa, costituite da lavoratori provenienti da aziende in liquidazione, specificando che tali risorse vadano anche ai progetti presentati da cooperative di dipendenti di società che delocalizzano. Così facendo si potrà facilitare, anche con il sostegno pubblico, la riconversione di stabilimenti produttivi altrimenti destinati alla chiusura. Va ricordato come ci siano già state, in Italia, esperienze significative di questo tipo di progetti collettivi”.

“Un’altra finalità della proposta di legge - spiega Fossi - è quella di elaborare una relazione ufficiale annuale sia sulle reali conseguenze, sul territorio nazionale, delle delocalizzazioni in termini occupazionali ed economici, sia sull’efficacia delle norme vigenti per disincentivare la delocalizzazione delle imprese, salvaguardare i livelli occupazionali e la continuità degli stabilimenti la cui attività produttiva viene trasferita all’estero”.

22/03/2023 - 13:15

"Nominare un commissario ad acta che gestisca il pagamento degli espropri effettuati per costruire l'asse attrezzato e che scongiuri qualsiasi ipotesi di imposizione di pedaggi quando l'infrastruttura passerà sotto la gestione dell'Anas". Lo ha chiesto il deputato abruzzese del Pd Luciano D'Alfonso, intervenendo sull'annosa vicenda degli indennizzi destinati ai 40 proprietari dei terreni occupati per realizzare il collegamento stradale per Pescara, scongiurando anche l'ipotesi del pagamento del pedaggio annunciata per il passaggio sul 'raccordo' stradale. I proprietari "attendono di essere risarciti sin dagli anni Settanta", ha spiegato il parlamentare sottolineando che nella Legge di bilancio 2023, il governo ha stanziato 7 milioni per l'annualità corrente e 7 per la prossima e che la somma stanziata "si è già rivelata insufficiente: il totale da corrispondere ammonta a 14 milioni 588 mila euro più interessi maturati e futuri, inoltre si è da poco aggiunto un credito di 1 milione 640 mila euro vantato dall'istituto Don Orione, mentre altri contenziosi potrebbero far lievitare ulteriormente il debito". La funzione del commissario, secondo D'Alfonso, sarebbe quella di "rifare caso per caso tutti i conteggi e chiudere definitivamente la questione degli indennizzi, ammesso che il governo riesca a reperire tutte le risorse necessarie - ha continuato - È fondamentale scongiurare il pericolo che, quando il contenzioso sarà risolto e la proprietà dell'infrastruttura passerà interamente ad Anas, possano essere imposti pedaggi per transitarvi. Su questo punto vedo pericolose sottovalutazioni da parte di qualche testa distratta del centrodestra abruzzese che, qualora non convergesse sull'idea del commissario ad acta, mi costringerebbe a considerare soltanto 2 alternative: far dire messa affinché gli espropri vengano pagati, oppure aspettare chissà quanto per vedere infine emergere qualche norma da asino di Buridano - ha concluso - Cari onorevoli e cari regionalisti, come procede la scampagnata di articoli con i quali annunciavate il pagamento degli espropri? Fatemi sapere, sono curioso".

 

20/03/2023 - 17:20

L'accordo con le principali manifatture del tabacco da parte del ministero dell'Agricoltura è un fatto importante che abbiamo sollecitato in più occasioni a partire dalla legge di bilancio con specifici emendamenti e durante i lavori parlamentari. Il settore aveva bisogno di programmare l'attività ed ora potrà farlo a fronte di investimenti importanti che avranno durata pluriennale e che avranno quali cifre di riferimento l'innovazione, la qualità e la sostenibilità. Peraltro la produzione italiana è pari ad un terzo di quella europea ed occupa circa 40.000 addetti per centinaia di aziende. Garantire la progettualità consentirà alla filiera del tabacco di mantenere la leadership che attualmente occupa.

Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura della Camera.

17/03/2023 - 14:55

Sulla flavescenza dorata, malattia epidemica che distrugge i vigneti e che è in rapida espansione, occorrono strategie appropriate che prevedono interventi di monitoraggio, di gestione e di eventuali estirpazioni delle viti colpite. Come gruppo PD della commissione Agricoltura della Camera abbiamo sollevato più volte la questione fino a far approvare uno specifico emendamento alla legge di bilancio, che ha istituito un fondo a disposizione per le aziende agricole coinvolte. Risorse limitate che andrebbero ulteriormente incrementate. Dal ministero dell'Agricoltura però la questione non viene affrontata con la solerzia che l'urgenza richiederebbe. Per questo come gruppo PD abbiamo presentato una interrogazione a firma dei deputati Vaccari, Forattini, Marino, Rossi per incalzare il Ministero ad adottare iniziative concrete, per sollecitare la predisposizione dell'elenco delle aree colpite ed interessate ai trattamenti fitosanitari e per sapere se, d'intesa con le Regioni, è stato concordato il riparto delle risorse a disposizione.
Così i deputati Pd della Commissione Agricoltura della Camera.

16/03/2023 - 16:43

“Chissà se il governo Meloni, anche di fronte alle evidenze, continuerà a dare del Superbonus una valutazione che si discosta totalmente dalla realtà. Quanto è emerso stamani alla Camera con l’audizione dall'Ufficio parlamentare di bilancio attesta che le agevolazioni edilizie hanno rappresentato una importante occasione di sviluppo per il Paese, con particolare riferimento al Sud, oltre che l'occasione di rigenerazione degli immobili rendendoli finalmente sostenibili ed efficienti sul versante energetico. In particolare il Superbonus ha avuto positivo riscontro per tutti i cittadini e non solo per quelli più ricchi, quando sono state introdotte lo sconto in fattura e la cessione del credito, ha riattivato tutto il sistema delle piccole e medie imprese artigiane in edilizia, ha permesso di raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico previsti dal Pnrr. La maggiore spesa che lo Stato dovrà affrontare, che pure esiste, è stata già coperta dal governo Draghi e non ha prodotto alcun buco di bilancio. Il governo non può pensare che i cittadini abbocchino ai ‘raccontini del buco di bilancio da 120 miliardi’ chiudendo di colpo una misura che comunque raddoppia gli investimenti fatti. Con quali altre spese vuole sostituire il bonus edilizio il governo?”.

Così Silvio Lai, deputato dem della Commissione Bilancio.

“Quali sono - aggiunge - gli investimenti a cui l’esecutivo guarda con lo stesso moltiplicatore e con gli stessi risultati in termini di lavoro e di risparmio energetico? A quale altro sistema, oltre le squadre di calcio di serie A, deve fare qualche ‘favore’ il governo per chiudere la misura in questo modo, con il rischio di produrre contenziosi, fallimenti di imprese e crisi nei diversi settori produttivi delle costruzioni? Nel frattempo, per capire la direzione del vento di questo Governo, dal Senato arrivano notizie di maggioranza di una possibile proroga del Superbonus per le case unifamiliari e non certo per gli immobili popolari. Il ministro Giorgetti - conclude - venga in Aula a riferire delle favole raccontate e delle omissioni su questo tema’.

16/03/2023 - 12:52

“L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha oggi chiarito in maniera definitiva che il Superbonus, rispetto a tutti gli altri bonus, ha avuto gli effetti meno regressivi. Si è infatti indirizzato verso le categorie con redditi più bassi e verso le zone geografiche del Paese più in difficoltà, quali le aree interne e il Mezzogiorno. La sua novità maggiore è stata soprattutto nella cedibilità del credito e nell’entità della misura. Sempre secondo l’Upb non esiste alcun buco di bilancio, come aveva annunciato il ministro Giorgetti che, per aver detto il falso, deve subito venire a riferire in Parlamento. Nell’ultima Nadef si erano ipotizzati costi per 110 miliardi, male che vada si arriverà a spese per 120 miliardi, dunque in linea con una progressione che potrebbe essere recepita nel prossimo Def. La scelta del governo di non investire nel Superbonus è dunque una decisione politica. Nel peggiore degli scenari ipotizzati dall’Upb, ancora da verificare, a fronte di una spesa di 70 miliardi, il Superbonus avrebbe prodotto rientri per circa 30 miliardi. Poiché il governo con le misure previste il Legge di Bilancio calcolava di poter avere un rientro in crescita del Paese pari a 1/3 per ogni euro investito, è evidente che il Superbonus sia ampiamente l’intervento più conveniente che abbiamo oggi a disposizione. Quando le imprese dichiareranno fallimento e licenzieranno i lavoratori e lo Stato dovrà pagare le casse integrazione, quando gli artigiani non riusciranno ad andare avanti, questi costi chi li pagherà”.

Così i capigruppo alla Camera del Pd in commissione Bilancio, Ubaldo Pagano, in commissione Finanze, Virginio Merola, e in commissione Ambiente, Marco Simiani.

15/03/2023 - 18:46

L'Istat chiarisce che Superbonus e cessione del credito non hanno creato un buco aggiuntivo nei conti pubblici. L'Istituto di statistica ha infatti certificato quello che dicevamo da tempo. Se gli italiani non potranno beneficiare di incentivi per avere case sicure, antisismiche ed efficienti dal punto di vista energetico sarà a causa di precise scelte politiche del governo. La destra si prenda, almeno una volta, le proprie responsabilità senza addossare come sempre ad altri i propri fallimenti": è quanto dichiara una nota congiunta dei Deputati Pd Marco Simiani, capogruppo in Commissione Ambiente; Ubaldo Pagano, capogruppo in Commissione Bilancio e Virginio Merola, capogruppo in Commissione Finanze.

15/03/2023 - 17:20

<Dalla presidente del Consiglio ci si aspettano risposte serie, concrete, efficaci soprattutto quando il tema è così urgente e drammatico come la lotta alla precarietà ed il contrasto agli stipendi da fame. Invece l’on. Meloni, evidentemente incapace di dare queste risposte, sceglie di buttare la palla in tribuna, di fuggire alle proprie responsabilità, di chiamare in causa i governi precedenti. Ha ragione la segretaria del Pd, sul piano sociale l’azione di questa destra al governo si definisce con le parole incapacità, approssimazione e insensibilità che hanno ispirato le scelte compiute fino ad ora, a partire da una legge di bilancio pensata per colpire i poveri e i più fragili. Sull’introduzione del salario minimo andremo avanti perchè la dignità del lavoro non può essere calpestata>.

Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera

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