07/04/2025 - 18:39

"Ho avuto oggi una lunga conversazione con Alessandra Ballerini, l'avvocata che si sta occupando del caso di Alberto Trentini, il cooperante italiano detenuto in Venezuela.
Dal 15 novembre Alberto è in una prigione venezuelana e da allora non si hanno più sue notizie. La famiglia è estremamente preoccupata e neanche il console italiano è riuscito a incontrarlo. Per altro, il nostro connazionale soffre di ipertensione e non sappiamo se stia ricevendo le cure necessarie.
Lo scorso 14 gennaio, insieme ai colleghi Peppe Provenzano, Fabio Porta, Gianni Cuperlo ed Enzo Amendola e con la collega Lia Quartapelle, abbiamo presentato un'interrogazione al ministro Tajani, ma non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta.
Mi unisco all'auspicio della famiglia Trentini chiedendo al governo italiano di fare tutto il necessario per riportare a casa Alberto, come ha fatto con Cecilia Sala.
Alberto Trentini è l'unico con la cittadinanza solo italiana, per quanto a nostra conoscenza, arrestato in Venezuela, ma ci sono anche altre sei persone con la doppia cittadinanza italo-venezuelana attualmente detenute nelle carceri del paese perché oppositori di Maduro. Il governo cerchi di aprire uno spiraglio anche sui loro casi". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

26/03/2025 - 19:31

"I dati Istat confermano una triste realtà: mentre cresce il numero degli occupati, aumenta anche il lavoro non di qualità, caratterizzato da bassi salari e orari ridotti. Una situazione che colpisce in particolare i giovani con contratti precari e le donne, spesso costrette a uscire dal mercato del lavoro a causa della difficoltà di conciliazione tra vita privata e professionale. Il problema è ancora più grave per i monogenitori, prevalentemente donne, che affrontano sfide enormi per garantire il sostentamento della propria famiglia. Invece di celebrare acriticamente un incremento dell’occupazione, il governo dovrebbe interrogarsi sulla qualità dei posti di lavoro creati e adottare politiche serie contro la precarizzazione". Così la deputata dem Cecilia Maria Guerra, responsabile nazionale Lavoro del Partito Democratico.

"Il rischio di povertà ed esclusione sociale – prosegue l’esponente dem - riguarda il 23,1 per cento della popolazione italiana, con una crescita preoccupante del numero di individui in famiglie a bassa intensità lavorativa: nel 2024 il 9,2 per cento degli italiani si trova in questa condizione, pari a quasi 3,9 milioni di persone. Dati che evidenziano una tendenza allarmante e che certificano il fallimento delle politiche di questo governo. Dal decreto Primo Maggio in poi, la maggioranza ha sistematicamente promosso misure che incentivano la precarietà e il lavoro povero. Questa non è la strada per costruire un Paese più equo e inclusivo".

"Lavoro povero – conclude Guerra - significa famiglie povere e un Paese povero. Il Partito Democratico continuerà a battersi per un mercato del lavoro che offra dignità e stabilità, con salari adeguati e condizioni giuste per tutti i lavoratori e le lavoratrici. Chiediamo al governo di invertire la rotta e mettere al centro delle sue politiche il diritto a un’occupazione dignitosa e sicura".

 

25/03/2025 - 14:56

Bisogna alzare gli stipendi ai lavoratori

“I dati diffusi dall’Oil, ci ripropongono la drammaticità della questione salariale nel nostro paese. Una questione rilevantissima sotto il profilo dell’equità, perché condanna alla povertà tante persone che pure lavorano, e segna differenze profonde e inaccettabili fra italiani e stranieri, fra donne e uomini, fra giovani e meno giovani. Ma altrettanto rilevante sotto il profilo dell’efficienza, perché ci rimanda l’immagine di un paese che cerca di essere competitivo non pagando i lavoratori, specializzandosi in settori a basso valore aggiunto, non valorizzando adeguatamente i titoli di studio, incapace quindi di reggere alla sfida della ricerca e della innovazione.  Giorgia Meloni, nell’agosto di due anni fa, ci aveva detto che lei è per la contrattazione non per il salario minimo, ma il suo governo propone sistematicamente norme che indeboliscono i sindacati più rappresentativi e favoriscono la fuga dai contratti più tutelati, magari attraverso procedure di appalto e subappalto. Si oppone poi all’introduzione di un salario minimo legale che, nei paesi in cui è presente, ha posto un argine alla caduta del potere d’acquisto dei salari più bassi a fronte dell’inflazione. Favorisce quindi, anche per queste vie, lo sfruttamento e la svalutazione del lavoro e il declino economico del paese”. Lo dichiara Maria Cecilia Guerra, deputata Pd e responsabile nazionale Lavoro.

 

05/03/2025 - 18:14

“E’ già stucchevole, in una discussione sulle politiche volte a favorire l’occupazione femminile, registrare in quest’Aula la subalternità di linguaggio utilizzata anche da persone di sesso femminile. Non si sognerebbero mai di chiamare ‘cameriere’ la cameriera oppure ‘maestro’ la maestra. Però se c’è una presidente del Consiglio donna la chiamano ‘il presidente del Consiglio’, se c’è una ministra donna la definiscono ‘il ministro’. Fatevi una domanda e datevi una risposta. Ma veniamo al mercato del lavoro e al gender pay gap, tema molto forte nel nostro Paese soprattutto legato a quello della maternità. Quando in Italia una donna dà alla luce un figlio il suo destino lavorativo è segnato. A quindici dal parto il suo salario lordo annuale è ridotto del 57 per cento rispetto a una lavoratrice non madre. La parte preponderante poi non è il basso salario orario, ma l’utilizzo del part time e del tempo determinato. E’ la precarietà del lavoro che nelle donne incide in un modo spropositato. Cosa ha fatto la destra per evitare la precarietà del lavoro per gli uomini e le donne, ma soprattutto per le donne? L’esatto contrario di ciò che serviva: ha reso più facile l’accesso ai contratti di somministrazione, a tempo determinato e stagionali”.

Così la deputata democratica, Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Pd, replicando nell’Aula della Camera all’informativa dei ministri Foti e Calderone sulle politiche volte a favorire l’occupazione femminile.

 

26/02/2025 - 12:43

"Bene l’approvazione degli emendamenti presentati dal Pd, M5S e AVS, che eliminano la norma che avrebbe aperto le porte ai ‘sindacati pirata’: l’Aula ha rimosso un elemento del tutto estraneo a questa legge, che avrebbe rappresentato una grave regressione in tema di rappresentanza dei lavoratori " ha dichiarato la responsabile nazionale Lavoro del Pd, la deputata democratica Maria Cecilia Guerra nel corso dell’esame della proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori nella governance d’impresa.
"La norma abrogata – sottolinea Guerra – avrebbe messo in discussione il concetto stesso di rappresentanza dei lavoratori attraverso le organizzazioni sindacali. Bene quindi che l’aula della Camera abbia bocciato un intervento estemporaneo che avrebbe favorito sindacati non rappresentativi che, molto spesso, agiscono come ‘sindacati pirata’, facendo concorrenza sleale ai sindacati realmente rappresentativi su salari e tutele. Siamo favorevoli a discutere criteri chiari per definire in modo compiuto, anche normativamente, la rappresentatività dei lavorati – ha aggiunto Guerra – e su questo tema abbiamo diverse proposte depositate alla Camera e al Senato. Chiediamo, tuttavia, che questo avvenga in modo organico e non improvvisato all’interno di provvedimenti che trattano di tutt’altro. Continueremo, quindi, ad opporci, come abbiamo fatto in accordo con i sindacati confederali e le grandi associazioni datoriali nel caso del decreto Primo Maggio, del PNRR e del Codice degli Appalti, a norme lesive della rappresentanza, partorite in modo improvvisato e improvvido da questa maggioranza", conclude Guerra.

05/02/2025 - 19:25

“Da 80 giorni un giovane cooperante italiano è detenuto nelle carceri venezuelane: si tratta di Alberto Trentini, arrestato il 15 novembre scorso e da allora senza contatti con la sua famiglia e i suoi legali. 
Con alcuni colleghi del mio gruppo parlamentare ho presentato qualche settimana fa un’interrogazione al governo esprimendo insieme alla nostra grande preoccupazione la richiesta di agire con tempestività e determinazione in tutte le sedi opportune per garantire al cooperante il pieno rispetto dei suoi diritti insieme all’immediata possibilità di rientro in Italia. 
Nel rispetto della riservatezza e della discrezione che devono riguardare questo tipo di situazioni, così come richiesto oggi dal Ministro degli Esteri in audizione qui alla Camera, abbiamo il dovere di fare sentire la nostra voce ed esprimere ai genitori di Antonio tutta la nostra solidarietà e vicinanza, così come abbiamo fatto per Cecilia Sala e per tutti i nostri connazionali detenuti all’estero, a maggior ragione quando a privarli della libertà è un governo autoritario che tiene in prigione per motivi politici decine di altri cittadini, tra i quali molti in possesso della doppia cittadinanza italiana e venezuelana”.

10/01/2025 - 11:15

“Conferenza stampa di inizio anno della premier. Giusta e legittima rivendicazione del successo raggiunto col ritorno a casa di Cecilia Sala. Di seguito 41 (quarantuno domande). Una decina sull’amico Elon Musk (forse ne bastava una). Poi, un buontempone le ha chiesto se calpesta le formiche. Alla fine, dopo quasi tre ore, non mezza parola sulla sanità pubblica allo sbando, scuole traballanti (in senso letterale) e salari inchiodati.  Sarà per l’anno prossimo. A meno che i tempi non si anticipino perché (citazione di Gino&Michele) anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano” così sui social il deputato democratico, Gianni Cuperlo.

08/01/2025 - 14:44

“La giornalista Cecilia Sala è libera e sta facendo ritorno in Italia. Una gran bella notizia. La notizia che aspettavamo. A lei e alla sua famiglia, vogliamo far arrivare tutta la nostra vicinanza. Grazie al Governo, alla diplomazia, ai servizi e a tutte le strutture del Paese che hanno lavorato per la sua liberazione in questi giorni di ansia e angoscia. Il risultato ottenuto oggi è un successo e una vittoria di tutta l'Italia” così ok capogruppo democratico nella commissione Affari Europei della Camera, Piero De Luca.

08/01/2025 - 14:00

“In questi minuti Cecilia Sala sta tornando a casa e questo è ciò che davvero conta. È un profondo sollievo, una grande soddisfazione e un forte sentimento di gratitudine perché c'è un tempo per la polemica politica e un tempo in cui bisogna unirsi tutti come Paese per essere più forti come è successo questa volta: dietro l'appello del Presidente Mattarella, tutti uniti per riportarla a casa”. Così il deputato dem Peppe Provenzano intervenendo in Aula sulla liberazione della giornalista Cecilia Sala.
“A nome del Pd – continua il responsabile Esteri del Pd - mi unisco ai ringraziamenti al governo, agli uomini e alle donne della diplomazia, dell'intelligence e a tutti coloro che hanno lavorato con determinazione e discrezione per il raggiungimento di questo risultato. Ringrazio anche coloro che sono rimasti in silenzio, le opposizioni, le associazioni femministe, che si sono astenuti solo per senso di responsabilità dal manifestare tutta la rabbia e l’indignazione nei confronti del regime iraniano per i giorni di ingiusta detenzione. Proteggere la libertà di stampa significa proteggere la democrazia. Il giornalismo non è mai un crimine. Chi ha calpestato la dignità di Cecilia Sala calpestava la dignità dell’Italia intera. La sua liberazione restituisce onore a tutto il Paese”, conclude Provenzano.

08/01/2025 - 12:48

“Felice che Cecilia Sala possa riabbracciare quel ‘soldato’ che è la sua mamma. Ringrazio il governo e Giorgia Meloni che hanno fatto presto e bene”. Lo scrive su X la deputata del Pd, Marianna Madia.

08/01/2025 - 12:46

“Con immensa gioia e sollievo accogliamo la notizia della liberazione di Cecilia Sala. Un pensiero profondo va a lei, alla sua famiglia e ai suoi cari, che in questi giorni hanno vissuto momenti di angoscia e speranza.
Un ringraziamento sentito al governo, alla nostra diplomazia e ai servizi segreti italiani, che hanno lavorato con discrezione, competenza e determinazione per riportarla a casa sana e salva. Questo risultato è la prova tangibile di quanto il nostro Paese sia in grado di affrontare situazioni complesse con serietà e dedizione. Cecilia rappresenta il coraggio e la passione di chi sceglie di raccontare il mondo anche nei suoi angoli più bui. Il suo ritorno è una vittoria per tutti noi. Ben tornata, Cecilia!” Così il capogruppo democratico nella commissione difesa della Camera, Stefano Graziano.

08/01/2025 - 12:46

Una bellissima notizia. Cecilia Sala è libera e sta tornando in Italia. Grazie a quanti hanno lavorato a questo risultato, grazie all’impegno del governo e a tutte le sue strutture impegnate in giorni difficili di mediazione e diplomazia

Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati

08/01/2025 - 11:59

"Cecilia Sala è libera e in volo per l’Italia.

È la bella notizia che aspettavamo da giorni.

Grazie a tutte e tutti coloro che si sono adoperati per questo importante risultato.

Donna, Vita, Libertà".

Lo afferma l'on. Laura Boldrini, deputata PD e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

02/01/2025 - 16:41

Le condizioni di Cecilia Sala destano preoccupazione ogni giorno che passa. Per questo chiediamo al governo di mettere in campo tutte le iniziative necessarie per la sua liberazione. Confermiamo la disponibilità del Partito democratico per un coinvolgimento che possa favorire il confronto diplomatico in atto. Il Parlamento tutto dovrebbe essere informato e chiamato in causa di fronte all’arresto di una cittadina italiana impegnata nel suo lavoro di giornalista. Diritti umani e diritti civili vanno difesi a ogni latitudine.

Così in una nota Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo Pd alla Camera e al Senato.

19/12/2024 - 12:57

“Questa mattina, insieme al Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, abbiamo depositato altre 120 mila firme, oltre alle 500 mila già raccolte lo scorso anno per la petizione, a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione del salario minimo di 9 euro l’ora. Il segnale è chiaro: il popolo italiano vuole una misura di giustizia perché nessuno deve lavorare sotto i 9 euro lordi l'ora. Chiederemo l'immediata calendarizzazione in commissione Lavoro e questa volta la destra non potrà più fare finta di nulla e nascondere la testa sotto la sabbia”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, a margine dell’iniziativa per il deposito delle firme presso gli Uffici di Montecitorio.

“Un'altra tappa nella nostra battaglia che non conosce tregua sul ‘salario minimo subito’” ha aggiunto la deputata dem Maria Cecilia Guerra, responsabile nazionale Lavoro del Partito Democratico perché, ha aggiunto “la questione salariale nel nostro Paese è la più serie che ci sia, i salari reali continuano a diminuire e il governo ignora questo problema, anzi lo alimenta favorendo la contrattazione pirata”. Per l’esponente Pd è necessario soprattutto tutelare “i giovani e le donne che entrano nel mercato del lavoro con stipendi da fame e percorsi continuamente interrotti. La logistica e l'agricoltura sono tutti settori in cui noi assumiamo degli schiavi non delle persone per le quali la dignità del lavoro deve essere garantita”. “’Salario minimo subito’ – ha concluso Guerra - significa dignità del lavoro e rispetto della nostra Costituzione, secondo cui il lavoratore deve essere pagato in proporzione alla qualità e quantità del lavoro che svolge”.

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