10/07/2024 - 10:41

Oggi, conferenza stampa con Braga, Guerra, Scotto, Simiani e Vaccari

Mercoledì 10 luglio alle ore 12 presso la Sala Berlinguer della Camera dei Deputati si terrà una conferenza stampa del Gruppo parlamentare del Pd in cui sarà presentato il pacchetto di modifiche dem al decreto agricoltura all’esame di Montecitorio. Parteciperanno la presidente delle deputate e dei deputati democratici, Chiara Braga, i capogruppo in commissione Agricoltura, Ambiente e Lavoro, Stefano Vaccari, Marco Simiani e Arturo Scotto, e la responsabile economia del Pd, Maria Cecilia Guerra. “Il governo sta trascurando un settore strategico con interventi ‘alla giornata’: chiediamo strategie di medio e lungo periodo lontane da mancette senza senso che durano lo spazio di una notte. Il nostro pacchetto di emendamenti serve a migliorare il decreto e a dare risposte concrete a partire dal tema del caporalato che continua ad essere una vera emergenza nazionale a cui il governo non sta dando risposte”. “E poi le gravi criticità del settore - sottolinea Vaccari – dalla crisi idrica, alla peste suina, al giusto prezzo del cibo e alle emergenze conseguenza dei mutamenti climatici”.

Per l’ingresso della stampa da Via Uffici del Vicario 21 è necessario inviare un accredito all’indirizzo pd.ufficiostampa@camera.it

09/07/2024 - 13:14

Domani conferenza stampa con Braga, Guerra, Scotto, Simiani e Vaccari

Mercoledì 10 luglio alle ore 12 presso la Sala Berlinguer della Camera dei Deputati si terrà una conferenza stampa del Gruppo parlamentare del Pd in cui sarà presentato il pacchetto di modifiche dem al decreto agricoltura all’esame di Montecitorio. Parteciperanno la presidente delle deputate e dei deputati democratici, Chiara Braga, i capogruppo in commissione Agricoltura, Ambiente e Lavoro, Stefano Vaccari, Marco Simiani e Arturo Scotto, e la responsabile economia del Pd, Maria Cecilia Guerra. “Il governo sta trascurando un settore strategico con interventi ‘alla giornata’: chiediamo strategie di medio e lungo periodo lontane da mancette senza senso che durano lo spazio di una notte. Il nostro pacchetto di emendamenti serve a migliorare il decreto e a dare risposte concrete a partire dal tema del caporalato che continua ad essere una vera emergenza nazionale a cui il governo non sta dando risposte”. “E poi le gravi criticità del settore - sottolinea Vaccari – dalla crisi idrica, alla peste suina, al giusto prezzo del cibo e alle emergenze conseguenza dei mutamenti climatici”.
Per l’ingresso della stampa da Via Uffici del Vicario 21 è necessario inviare un accredito all’indirizzo pd.ufficiostampa@camera.it entro le ore 19 di oggi.

03/07/2024 - 10:41

Mercoledì conferenza stampa con Guerra (Pd), Barzotti (M5s), Mari (Avs) e Bozzanca (InOltre)

Oggi mercoledì 3 luglio - ore 14.30, presso la sala stampa della Camera dei Deputati - si terrà una conferenza stampa promossa da Pd, M5s e Avs per rilanciare la raccolta firme a favore della proposta di legge di iniziativa popolare per istituire in Italia il salario minimo. La proposta di legge è stata depositata da Pd, M5s e Avs presso la Corte di Cassazione e annunciata in Gazzetta Ufficiale il 2 maggio e può essere sottoscritta presso i banchetti diffusi su tutto il territorio nazionale e online sulla piattaforma dedicata (https://firme.salariominimosubito.it/).

Alla conferenza stampa, promossa da Maria Cecilia Guerra (Pd), Valentina Barzotti (M5s), Franco Mari (Avs), parteciperà anche Giordano Bozzanca che annuncerà l’adesione alla raccolta firme delle associazioni: InOltre, UDU, Link Coordinamento Universitario, Acta in Rete, Primavera degli Studenti, Nuovi Orizzonti GD, ALS specializzandi, Federazione degli Studenti, Repubblica degli Stagisti, Coordinamento giovani giuristi italiani CoGita, Praticanti Avvocati, Unione degli Studenti, Rete della Conoscenza, Questa è Roma, Italiani Senza Cittadinanza, Rete degli Studenti Medi, Friday For Future Italia, Movimento giovanile della Sinistra.

Perché serve un salario minimo?
In Italia i dati sono allarmanti. Chi sta pagando davvero la grande inflazione degli ultimi anni sono i lavoratori: l’Istat ci dice che tra gennaio 2021 e dicembre 2023 i prezzi al consumo sono aumentati del 17,3% mentre le retribuzioni contrattuali sono cresciute solo del 4,7%. Nel 2023, le famiglie dei lavoratori dipendenti in povertà assoluta sono cresciute al 9,15% dall’8,3% del 2022.
3 milioni e mezzo di persone lavorano con un minimo contrattuale inferiore a 9 euro lordi all’ora. In tutti i paesi dove esiste il salario minimo legale ha avuto un ruolo cruciale nel difendere i salari dall’inflazione. Ha avuto anche l’effetto di ridurre il gap di genere, per colpa del quale le donne ricevono salari più bassi rispetto agli uomini.
L’assenza di un salario minimo non solo espone i lavoratori a salari ingiustamente bassi ma contribuisce anche a un fenomeno di “contrattazione malata”, dove le condizioni di lavoro e i salari vengono negoziati in modo inefficace e spesso a svantaggio dei lavoratori stessi. Di conseguenza, la disparità salariale persiste e si aggrava, rendendo urgente un intervento legislativo.

02/07/2024 - 13:04

Mercoledì conferenza stampa con Guerra (Pd), Barzotti (M5s), Mari (Avs) e Bozzanca (InOltre)

Mercoledì 3 luglio - ore 14.30, presso la sala stampa della Camera dei Deputati - si terrà una conferenza stampa promossa da Pd, M5s e Avs per rilanciare la raccolta firme a favore della proposta di legge di iniziativa popolare per istituire in Italia il salario minimo. La proposta di legge è stata depositata da Pd, M5s e Avs presso la Corte di Cassazione e annunciata in Gazzetta Ufficiale il 2 maggio e può essere sottoscritta presso i banchetti diffusi su tutto il territorio nazionale e online sulla piattaforma dedicata (https://firme.salariominimosubito.it/).

Alla conferenza stampa, promossa da Maria Cecilia Guerra (Pd), Valentina Barzotti (M5s), Franco Mari (Avs), parteciperà anche Giordano Bozzanca che annuncerà l’adesione alla raccolta firme delle associazioni: InOltre, UDU, Link Coordinamento Universitario, Acta in Rete, Primavera degli Studenti, Nuovi Orizzonti GD, ALS specializzandi, Federazione degli Studenti, Repubblica degli Stagisti, Coordinamento giovani giuristi italiani CoGita, Praticanti Avvocati, Unione degli Studenti, Rete della Conoscenza, Questa è Roma, Italiani Senza Cittadinanza, Rete degli Studenti Medi, Friday For Future Italia, Movimento giovanile della Sinistra.

Perché serve un salario minimo?
In Italia i dati sono allarmanti. Chi sta pagando davvero la grande inflazione degli ultimi anni sono i lavoratori: l’Istat ci dice che tra gennaio 2021 e dicembre 2023 i prezzi al consumo sono aumentati del 17,3% mentre le retribuzioni contrattuali sono cresciute solo del 4,7%. Nel 2023, le famiglie dei lavoratori dipendenti in povertà assoluta sono cresciute al 9,15% dall’8,3% del 2022.
3 milioni e mezzo di persone lavorano con un minimo contrattuale inferiore a 9 euro lordi all’ora. In tutti i paesi dove esiste il salario minimo legale ha avuto un ruolo cruciale nel difendere i salari dall’inflazione. Ha avuto anche l’effetto di ridurre il gap di genere, per colpa del quale le donne ricevono salari più bassi rispetto agli uomini.
L’assenza di un salario minimo non solo espone i lavoratori a salari ingiustamente bassi ma contribuisce anche a un fenomeno di “contrattazione malata”, dove le condizioni di lavoro e i salari vengono negoziati in modo inefficace e spesso a svantaggio dei lavoratori stessi. Di conseguenza, la disparità salariale persiste e si aggrava, rendendo urgente un intervento legislativo.

01/07/2024 - 18:37

Mercoledì conferenza stampa con Guerra (Pd), Barzotti (M5s), Mari (Avs) e Bozzanca (InOltre)

Mercoledì 3 luglio - ore 14.30, presso la sala stampa della Camera dei Deputati - si terrà una conferenza stampa promossa da Pd, M5s e Avs per rilanciare la raccolta firme a favore della proposta di legge di iniziativa popolare per istituire in Italia il salario minimo. La proposta di legge è stata depositata da Pd, M5s e Avs presso la Corte di Cassazione e annunciata in Gazzetta Ufficiale il 2 maggio e può essere sottoscritta presso i banchetti diffusi su tutto il territorio nazionale e online sulla piattaforma dedicata (https://firme.salariominimosubito.it/).
Alla conferenza stampa, promossa da Maria Cecilia Guerra (Pd), Valentina Barzotti (M5s), Franco Mari (Avs), parteciperà anche Giordano Bozzanca che annuncerà l’adesione alla raccolta firme delle associazioni: InOltre, UDU, Link Coordinamento Universitario, Acta in Rete, Primavera degli Studenti, Nuovi Orizzonti GD, ALS specializzandi, Federazione degli Studenti, Repubblica degli Stagisti, Coordinamento giovani giuristi italiani CoGita, Praticanti Avvocati, Unione degli Studenti, Rete della Conoscenza, Questa è Roma, Italiani Senza Cittadinanza, Rete degli Studenti Medi, Friday For Future Italia, Movimento giovanile della Sinistra.

Perché serve un salario minimo?
In Italia i dati sono allarmanti. Chi sta pagando davvero la grande inflazione degli ultimi anni sono i lavoratori: l’Istat ci dice che tra gennaio 2021 e dicembre 2023 i prezzi al consumo sono aumentati del 17,3% mentre le retribuzioni contrattuali sono cresciute solo del 4,7%. Nel 2023, le famiglie dei lavoratori dipendenti in povertà assoluta sono cresciute al 9,15% dall’8,3% del 2022.
3 milioni e mezzo di persone lavorano con un minimo contrattuale inferiore a 9 euro lordi all’ora. In tutti i paesi dove esiste il salario minimo legale ha avuto un ruolo cruciale nel difendere i salari dall’inflazione. Ha avuto anche l’effetto di ridurre il gap di genere, per colpa del quale le donne ricevono salari più bassi rispetto agli uomini.
L’assenza di un salario minimo non solo espone i lavoratori a salari ingiustamente bassi ma contribuisce anche a un fenomeno di “contrattazione malata”, dove le condizioni di lavoro e i salari vengono negoziati in modo inefficace e spesso a svantaggio dei lavoratori stessi. Di conseguenza, la disparità salariale persiste e si aggrava, rendendo urgente un intervento legislativo.

16/04/2024 - 15:24

Finanziati progetti ingiusti e onerosi come Italia Albania e via libera ad associazioni anti-abortiste nei consultori norma oscena

 

"L'attuazione del Pnrr è indispensabile nel nostro Paese, come risulta persino da quel simulacro di Def che ci avete presentato, ma noi a questo provvedimento sconclusionato e pasticciato voteremo no.

 

Questo Pnrr è una rimodulazione dei finanziamenti, operata con un gioco complesso di finanziamenti e definanziamenti che a volte è un gioco delle tre carte in cui gli stessi fondi emigrano da una voce all'altra, ma spesso la somma non fa il totale. Assistiamo ad un taglio complessivo delle risorse che riguardano gli investimenti pubblici, con uno spostamento verso quelli privati e un forte appoggiarsi per i finanziamenti al fondo di sviluppo e coesione. Sono 5 miliardi sottratti al fsc - si legge 'presi in prestito' - e andranno a finanziare dei progetti che erano stati precedentemente definanziati. Ma la nostra richiesta di trasparenza e chiarezza sulla destinazione di questi fondi è stata bocciata. Siamo fermi alla relazione del giugno 2022. Totale mancanza di trasparenza di questo Governo. C'è un taglio molto forte alla sanità, di 1 miliardo e 200 milioni, tolti dai fondi per ospedali sicuri. E infatti tutte le regioni anche quelle di centrodestra hanno protestato e minacciato di rivolgersi alla corte costituzionale.

Il capitolo sicurezza sul lavoro è stato infilato dentro questo decreto Pnrr, nonostante avessimo chiesto un provvedimento ad hoc. Avete cercato di sopprimere la nostra proposta sul salario minimo, perché avevate paura ad affrontarlo ora sotto le elezioni, ma poi avete dovuto approvare il nostro emendamento che obbliga alla applicazione dei contratti più rappresentativi nella catena degli appalti.

Avete realizzato la patente a punti in un modo così pasticciato, in una notte, che ci avete poi chiesto una delega in bianco, per riscriverla con un decreto del ministero che deciderà cose essenziali come il recupero dei punti persi della patente.

Ci sono poi alcune  chicche come l'accordo Italia-Albania, molto oneroso, che portate a 65 milioni dai 39 che erano per portare qualche migliaia di immigrati da un'altra parte per dire che siete i più bravi di tutti. E l'introduzione nei consultori familiari delle associazioni anti-abortiste, una norma irricevibile e oscena. E viene riproposta con la solita sfacciata arroganza maschile secondo cui le donne non sono capaci di decidere, di scegliere, di autodeterminazione nemmeno su una scelta così dolorosa come l'aborto. Ma questa norma potrebbe portare ad una eterogenesi dei fini perché c'è scritto che queste associazioni potranno essere coinvolte  ma senza oneri per la finanza pubblica, voglio vedere come faranno le regioni come per esempio il Piemonte a contribuire come fanno adesso a far andare queste associazioni nei consultori e negli ospedali". Lo ha detto in Aula la deputata del Pd, Maria Cecilia Guerra, dichiarando il voto contrario del Pd al decreto Pnrr.

09/04/2024 - 16:58

“Finalmente il governo si è detto pronto a ricredersi rispetto alla scelta fatta di sostituire, nel decreto Pnrr, il criterio consolidato del riferimento ai contratti comparativamente più rappresentativi con quello ai contratti più diffusamente applicati. Una differenza fondamentale perché in prospettiva possono essere più diffusamente applicati contratti pirata firmati da sigle compiacenti, svincolate da ogni criterio di rappresentanza e rappresentatività, finalizzati a comprimere tutele e salari. Abbiamo denunciato da subito l’imbroglio e il pericolo. E assieme a noi lo hanno denunciato tutte le opposizioni, le parti sociali, sindacali e datoriali, i consulenti del lavoro e i giuristi che hanno messo in evidenza che il criterio avrebbe generato, nella sua indeterminatezza, forti contenziosi. Il governo dovrà ora tornare indietro anche sulle altre norme in cui questo concetto era stato introdotto, a partire dalla delega che cancella il salario minimo che si è fatta approvare dalla sua maggioranza alla Camera”.

Lo dichiara la deputata democratica, Maria Cecilia Guerra, responsabile lavoro del Pd, e Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.

08/04/2024 - 16:15

“Una mozione unitaria, in vista del primo maggio, per riaffermare la necessità di contrastare la precarietà del lavoro, lo sfruttamento e la povertà, anche di chi lavora. Una mozione per elencare le azioni che riteniamo necessarie, fra cui: introdurre un salario minimo legale, che ridurrebbe anche il gap di genere nelle retribuzioni e difenderebbe i salari minimi dall’inflazione. Rafforzare la contrattazione attraverso una normativa su rappresentanza e rappresentatività che superi la proliferazione di contratti pirata.  Opporsi all’uso distorto degli appalti, dei contratti di somministrazione, dei contratti a termine, utilizzati, non per cercare competenze specifiche o fare fronte a esigenze temporanee, ma per comprimere ancora di più salari e tutele. Cosa che un paese con salari reali fermi al valore di trent’anni fa, tre morti sul lavoro ogni giorno, ed enormi difficoltà per i giovani ad entrare sul mercato del lavoro, non si può certo permettere. Le nostre proposte sono agli antipodi rispetto alle iniziative del governo che allarga a dismisura il ricorso ai contratti precari, liberalizza la catena dei subappalti, disconosce la rappresentanza e mette su un binario morto, la stessa delega sul salario minimo che ha fatto approvare alla Camera”. Così la deputata democratica, responsabile nazionale lavoro del Pd, Cecilia Guerra è intervenuta in aula alla Camera per presentare la mozione che porta le firme di Scotto, Barzotti, Mari, Braga, Silvestri, Zanella, Aiello, Carotenuto, Fossi, Gribaudo, Laus, Sarracino, Tucci, Guerra, Auriemma, Barbagallo, Casu, Colucci, Grimaldi, Piccolotti, Orlando.

06/03/2024 - 17:26

“Dalla ministra Calderone, intervenuta oggi in audizione alle camere, ci aspettiamo ancora risposte chiare alle nostre osservazioni e proposte sul tema della sicurezza sul lavoro. Cominciamo con due domande, facili facili. La prima: intende o non intende rimuovere la norma con cui, nel collegato lavoro in approvazione alla Camera, ha soppresso l’obbligo del badge e le relative sanzioni nei cantieri, lasciandolo solo per appalti e subappalti? La seconda, perché, pur di fronte all’evidenza che la maggioranza degli incidenti sul lavoro nei cantieri avviene nella catena degli appalti e subappalti e pur di fronte alla consapevolezza che questo succede perché in questa catena non si cercano competenze che il committente non ha, ma vie per comprimere i salari e aggirare le norme, comprese quelle su sicurezza e salute, non accetta la proposta che le abbiamo fatto, assieme alle forze sociali, di estendere al settore privato ciò che è già previsto per gli appalti pubblici: l’obbligo per l’appaltatore di applicare il contratto, per la parte sia economica sia normativa, siglato, per il settore e territorio in cui opera, dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative? Perché ha stravolto questa nostra proposta prevedendo per l’appaltatore il ben diverso obbligo di applicare il solo trattamento economico dei contratti più diffusi e quindi, in prospettiva, di contratti siglati da associazioni datoriali e da sindacati senza alcuna rappresentatività (altrimenti detti “pirata”) e che aggirano gli obblighi di formazione per la sicurezza sul lavoro?” così la deputata democratica, responsabile nazionale lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra.

28/02/2024 - 09:23

Ore 13, sala stampa Camera

Oggi, mercoledì 28 febbraio, ore 13, alla Camera dei Deputati si terrà la conferenza stampa del Gruppo parlamentare del Partito democratico sulla sicurezza del lavoro. “A dieci giorni dal tragico incidente di Firenze – si legge nella convocazione - ancora confusione e incertezze: il governo fa tanti annunci ma non ascolta le parti sociali,

scrive norme insufficienti quando non regressive, e si presenta in parlamento con proposte bandiera”.

Interverranno: la capogruppo democratica, Chiara Braga; la vicepresidente del Pd e presidente della commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro, Chiara Gribaudo; la responsabile lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra; il capogruppo dem in commissione lavoro, Arturo Scotto; la capogruppo Pd in commissione Cultura, Irene Manzi.

27/02/2024 - 18:45

Ore 13, sala stampa Camera

Domani, mercoledì 28 febbraio, ore 13, alla Camera dei Deputati si terrà la conferenza stampa del Gruppo parlamentare del Partito democratico sulla sicurezza del lavoro. “A dieci giorni dal tragico incidente di Firenze – si legge nella convocazione - ancora confusione e incertezze: il governo fa tanti annunci ma non ascolta le parti sociali,
scrive norme insufficienti quando non regressive, e si presenta in parlamento con proposte bandiera”.
Interverranno: la capogruppo democratica, Chiara Braga; la vicepresidente del Pd e presidente della commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro, Chiara Gribaudo; la responsabile lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra; il capogruppo dem in commissione lavoro, Arturo Scotto; la capogruppo Pd in commissione Cultura, Irene Manzi.

05/12/2023 - 19:19

“Come ti maltratto la Costituzione. Si è consumato oggi alla Camera l’ennesimo atto di prevaricazione antidemocratica che rende la commissione Bilancio, che dovrebbe essere strumento di garanzia nei lavori parlamentari, un pupazzo nelle mani della maggioranza e del governo. Maggioranza e governo hanno sostituito la proposta di legge delle minoranze sul salario minimo con una delega al governo infarcita, come al solito, da promesse di incentivi, palesemente non coperti, in contrasto con l’articolo 81 della Costituzione. Ma la commissione Bilancio e il governo dicono che va bene così, basta ricorrere ad alcuni artifici. Ve ne racconto uno: all’art. 1, c.2, lettera d) dell’emendamento della maggioranza la previsione di “strumenti di incentivazione atti a favorire il progressivo sviluppo…ecc.” è priva di copertura, ma se la scriviamo come previsione di “strumenti volti a favorire il progressivo sviluppo …ecc.” diventa miracolosamente coperta. Spudoratamente umiliante”. Lo dichiara la deputata democratica Maria Cecilia Guerra, responsabile lavoro Pd.

18/10/2023 - 08:54

Oggi, mercoledì 18 ottobre 2023 – ore 9.30

Sala ex-Agricoltura - IV piano Montecitorio

Oggi, mercoledì 18 ottobre alle ore 9.30, presso la Sala ex-Agricoltura - IV piano Montecitorio, i rappresentanti dell’opposizione che hanno dato vita alla raccolta di firme per la Petizione a sostegno della proposta di legge per l’introduzione del salario minimo, faranno il punto sulla campagna lanciata la scorsa estate. Sarà anche l’occasione per ribadire la contrarietà a qualsiasi rinvio dell’esame della pdl.

Partecipano Maria Cecilia Guerra (Pd), Nunzia Catalfo (M5S), Antonio D’Alessio (Azione), Riccardo Magi (+Europa), Franco Mari (Avs) e i capigruppo della commissione Lavoro.

17/10/2023 - 16:10

"La commissione Bilancio della Camera ha confermato che il salario minimo proposto dalle opposizioni, contrariamente a quanto a più riprese dichiarato da autorevoli esponenti della maggioranza, è senza oneri per le finanze pubbliche. Maggioranza e governo hanno però stralciato l’articolo 7 che, in coerenza con la direttiva europea sul salario minimo, chiedeva che la legge di bilancio 2024 introducesse una misura, temporanea e parziale, di accompagnamento alle imprese più in difficoltà ad adeguarsi alle giuste retribuzioni. Una indicazione di buon senso, in linea con quanto già si era fatto in agricoltura con i contratti di riallineamento, quando si è introdotto la  legge sul caporalato". Lo dichiara la deputata dem Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Partito democratico.

14/09/2023 - 10:32

“Il ministro Salvini oggi alla Camera legge la strage di Brandizzo nell'ottica dell'errore umano, a suo dire, inevitabile. Chiude gli occhi sulla realtà che emerge con drammaticità: gli appalti e i subappalti campano sulla compressione di salari, diritti e sicurezza dei lavoratori. Si rifiuta di capire che la piena liberalizzazione della catena dei subappalti, voluta dal governo, aumenterà esponenzialmente gli incidenti sul lavoro. Ignora che l'errore umano può e deve essere evitato, se si investe nelle tecnologie adeguate, a partire da quei fondi che il Pnrr destinava proprio alle tratte secondarie delle nostre ferrovie e che questo governo ha tagliato. Se si evita di sottoporre i lavoratori a turni di lavoro massacranti, come chiedono i lavoratori che lui ha precettato. Anche oggi due nuove tragiche morti sul lavoro. A Bologna e ad Arzano. Non è fatalità. Non possiamo e non vogliamo rassegnarci”.

 

Lo dichiara la deputata e responsabile Lavoro del Partito Democratico, Maria Cecilia Guerra.

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