08/04/2025 - 17:20

Questo provvedimento viola la Carta costituzionale e si ascrive alla politica di attacco della destra e del governo nei confronti della magistratura, resa ancora più evidente dalle incredibili parole pronunciate dal sottosegretario Mantovano che ancora una volta ha preso di mira l’autonomia e l’indipendenza dei magistrati. Sono molti i motivi di merito che ci inducono ad esprimere la nostra totale contrarietà e ci preme evidenziare che ben 10 norme presentano profili di incostituzionalità. Il primo è costituito da una legge delega al governo che contiene principi e criteri troppo generici e che prevede la promiscuità tra sezioni giurisdizionali consultive e di controllo, due funzioni distinte che devono essere separate. Viene poi stabilito che l’interrogazione delle sezioni riunite della Corte si impone al pubblico ministero, che però è una parte autonoma e indipendente. Inoltre, si stabilisce un principio di subordinazione gerarchica dei pubblici ministeri rispetto al procuratore generale e viene sottratta la programmazione del controllo concomitante agli uffici competenti. Viene introdotto un regime di pubblicità incompatibile con l'articolo 100 della Costituzione e viene ridimensionato il principio della colpa grave, con una definizione difforme da quella prevista oggi nel Codice degli Appalti. Ancora, viene stabilito un quantum risarcitorio troppo modesto e si applica in modo esteso il silenzio-assenso che non dovrebbe essere consentito nell'esercizio di funzioni magistratuali. Infine, segnaliamo la violazione del regolamento europeo sulla tutela delle banche dati, laddove nella legge è consentito al procuratore generale accedere in tempo reale alle banche dati sulle indagini territoriali.

Così il capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera, Federico Gianassi, intervenendo in Aula.

 

03/04/2025 - 14:51

“La sentenza n. 171/2007 della Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di una disposizione contenuta in un decreto legge che modificava le cause di incandidabilità per la carica di sindaco.
La Corte evidenziò in quella occasione come la materia elettorale sia estranea rispetto alle finalità tipiche della decretazione d'urgenza; non può essere quindi sostenuta l'esistenza dei presupposti di necessità e urgenza stante il divieto posto dall'art. 15, comma 2, lettera b) della legge n. 400/1988 di adottare decreti legge nelle materie indicate nell'art. 72, quarto comma della Corte Costituzionale (tra cui la materia elettorale).
Non si possono quindi cambiare le regole del gioco in materia elettorale con un decreto necessario solo per fissare le scadenze delle prossime elezioni amministrative e dei referendum.
La maggioranza al Senato ritiri il suo emendamento che prevede l’eliminazione del ballottaggio per l’elezione dei comuni.
Non è soltanto un inaccettabile colpo di mano ma è palesemente contrario ai dettati costituzionali”.

Lo scrive in una nota l’on. Federico Fornaro, della Commissione Affari Costituzionali della Camera, in merito all’emendamento presentato dalla maggioranza al Senato sul Dl Elezioni.

 

02/04/2025 - 17:40

 “Oggi la Commissione bicamerale sulle Questioni regionali ha audito, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui LEP, il prof. Vincenzo Tondi Della Mura. “Ringraziamo  Fratelli d’Italia per aver chiesto al presidente Silvestro di audire il Prof. Tondi Della Mura, nonostante fosse terminato il ciclo di audizioni conoscitive sui LEP nell’ambito del progetto di legge Calderoli sull’autonomia. L’audizione del professore è stata fondamentale per la lucidità e la inequivocabilità degli argomenti portati a sostegno della tesi della assoluta mancanza di terzietà della Commissione tecnica per i fabbisogni standard e della parzialità dell’attività di determinazione quantitativa dei Lep fino a qui condotta. Il Prof. Tondi ha ricordato come la Corte Costituzionale, nella sentenza che ha smontato il disegno autonomista della maggioranza, abbia più volte richiamato i lavori e le conclusioni dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio che aveva espresso fondate e circostanziate critiche circa le modalità di determinazione dei Lep. Il modello di indipendenza dell’UPB, interamente composto da esperti riconosciuti e nominati dal Parlamento - ha sostenuto il Professore - costituisce il modello da seguire se si vuole assicurare una determinazione dei fabbisogni standard slegata dalla logica politica. La Commissione Tecnica, invece, è attualmente composta anche da soggetti le cui competenze in materia di spesa sociale e di finanza non sono chiare e con evidenti conflitti di interesse, come per esempio Elena d'Orlando, presidente della Commissione e consulente del Governatore Zaia proprio in materia di Autonomia. Significativo l’esempio portato dal professore circa i criteri per la determinazione dei fabbisogni standard in materia di spesa culturale: è evidente che se il criterio di calcolo sono il numero di libri letti o di musei aperti e operanti sul territorio, potrebbe sembrare logico che la Sicilia abbia diritto a condizioni di costo standard più bassi del Trentino, e così la Valle dei Templi di Agrigento avrebbe meno valore dei beni culturali trentini. Ci auguriamo che la relazione finale della Commissione Bicamerale dia la giusta evidenza alle critiche del Prof. Tondi. Ci auguriamo altresì che l’operazione verità voluta da Fratelli d’Italia faccia da prologo ad una rinnovata posizione del partito della presidente Meloni rispetto al folle progetto leghista.”
Così Claudio Stefanazzi, Daniele Manca, Andrea Martella, Piero De Luca, Emiliano Fossi, Andrea Gnassi, Nicola Irto, parlamentari del Partito Democratico e componenti della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

 

27/03/2025 - 13:01

Accordi con regioni non possono partire, si rassegni

“Il Ministro Calderoli in una intervista rilasciata al Messaggero Veneto, certifica il proprio isolamento politico dichiarando di voler andare avanti con l’autonomia anche in assenza dei pareri del suo Governo. Ma c’è di più. Afferma con una gravità senza precedenti di aver già pronti i decreti legislativi delegati sui Lep prima ancora che il Parlamento abbia votato una delega al Governo. Sappiamo che il Ministro ha qualche difficoltà con la nostra Costituzione, ma gli ricordiamo che la funzione legislativa è esercitata dal Parlamento che può delegarla al Governo solo previa determinazione dei principi e criteri direttivi, e solo per tempo limitato e oggetti definiti. Peccato che al momento nessuna delega sia stata sin qui votata, se non quella dichiarata incostituzionale dalla Corte con la sentenza del 2024.
Calderoli vorrebbe anche andare avanti sulle materie non-lep, e in particolare sulla protezione civile. Caro Ministro, anche in questo caso siamo costretti a ricordarle che sulle materie non-Lep la Corte è stata chiarissima: eventuali trasferimenti non potranno comunque riguardare funzioni che attengono a prestazioni concernenti i diritti civili e sociali. Si rassegni: gli accordi con le Regioni non possono partire e il suo disegno secessionistico non vedrà mai la luce” così una nota del deputato democratico, responsabile mezzogiorno del Pd, Marco Sarracino.

 

22/03/2025 - 10:08

"Calderoli ci riprova con le riforme senza risorse e a danno del sud. Incurante delle indicazioni della Corte Costituzionale ed anche di quanto già segnalato da Svimez e Ufficio parlamentare di bilancio fa circolare una nuova proposta sull'Autonomia differenziata dove le principali novità sono la delega al governo per realizzarla con decreti attuativi per aggirare la sentenza dell’alta corte.  E comunque non prevedendo oneri aggiuntivi per lo Stato, promette una riforma a costo zero incurante del fatto che servono risorse importanti per accorciare i divari tra Nord e Sud sulle materie delegate". Lo dichiara in una nota il deputato PD, Silvio Lai.
"Dividere l'Italia anche a costo di aumentare le diseguaglianze - continua il parlamentare dem - è ormai chiodo fisso della Lega e del Governo che durante questa legislatura hanno già dato prova della loro propensione. In realtà tentano con il ministro Calderoli l'ennesima iniziativa propagandistica in vista delle prossime elezioni regionali. Quelli che contano sono i voti anche a costo di inganni e promesse irrealizzabili non certo gli interessi degli italiani che stanno affrontando con fatica la crisi economica a cominciare dalle bollette energetiche e che ora dovranno fare i conti con i dazi di Trump che metteranno in ginocchio migliaia di imprese del nostro Paese con rischi grandi sul fronte occupazionale". "Ma si sa, per Caldoreli e Salvini, di Trump si può dire solo bene perché in sintonia con le derive nazionaliste e sovraniste, contro l'Europa, tanto care alla Lega", conclude Lai.

21/03/2025 - 18:45

"La sentenza della Corte costituzionale che apre alle adozioni di bambini stranieri anche da parte di single segna un passo storico sulla strada dei diritti nel nostro paese.
E' incostituzionale vietare a una persona non sposata di adottare una bambina o un bambino nato all'estero. La Corte mette nero su bianco un principio ormai assodato per chiunque abbia buon senso: non esiste un solo tipo di famiglia e non è necessario essere sposati per essere dei buoni genitori, per dare a un bambino o a una bambina affetto, cura, stabilità.
Una sentenza che smonta quella propaganda della destra di governo secondo cui solo la famiglia composta da un uomo e una donna può dirsi tale e ha diritto ad avere figli. Un mantra usato per colpire altri nuclei familiari, per ghettizzarli e per privare migliaia di bambini delle tutele che spettano loro.
Ancora una volta, i giudici fanno quello che la politica di destra non vuole fare: riconosce diritti alle cittadine e ai cittadini". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

21/03/2025 - 16:18

“La Corte Costituzionale con una sentenza storica ha dichiarato illegittima l'esclusione dalle adozioni internazionali delle persone single per i minori in stato di abbandono. Si tratta di un punto importante, che richiama il Parlamento a fare la propria parte per una riforma organica del sistema delle adozioni. Serve una legge che faccia compiere un passo in avanti al nostro Paese, perseguendo il principio del supremo interesse del minore e che estenda le adozioni ad ogni tipo di famiglia. Sono convinta che questo sia un lavoro di cui tutto il Parlamento dovrebbe farsi carico, partendo da modifiche, come quella intervenuta con la sentenza della Consulta, che non possono essere rinviate per mettere il nostro Paese al passo con il resto d’Europa”. Lo dichiara la deputata Michela Di Biase, capogruppo Pd in commissione Infanzia e Adolescenza

21/03/2025 - 15:43

“La Corte Costituzionale ha deciso che anche le persone single potranno adottare minori stranieri in stato di abbandono. Una svolta attesa da anni, che finalmente riconosce un principio ovvio: ciò che conta non è lo stato civile di chi adotta, ma la capacità di offrire amore, stabilità e un futuro. Un giorno storico per i diritti, un grande passo avanti. Ma anche l’ennesima sconfitta umiliante per il governo Meloni, che tramite l’Avvocatura dello Stato e una memoria integrativa della Presidenza del Consiglio aveva dato parere contrario, cercando di fermare questa sentenza. La destra di Meloni, infatti, continua a usare le famiglie come terreno di battaglia ideologica.

Ostacolando ogni passo avanti per i diritti civili. Negando riconoscimento non solo ai genitori single, ma anche ai genitori omogenitoriali e ai loro figli. Facendo guerra a chiunque esca dal loro modello di “famiglia tradizionale”. Oggi la Corte Costituzionale ha fatto quello che la maggioranza non ha avuto il coraggio di fare e che ha tentato fino all’ultimo di ostacolare.  Presidente Meloni, basta con questa folle crociata contro i diritti, contro i bambini, contro i genitori, contro le persone. Riconosca tutte le famiglie. Tutte. Anche quelle che non piacciono a Lega e Fratelli d’Italia” così il capogruppo democratico in commissione affari sociali della Camera, Marco Furfaro.

 

20/03/2025 - 16:47

“Il ministro Nordio ha tutti gli strumenti per intervenire e migliorare la condizione delle carceri italiane ma non ha la volontà politica: tutte le promesse sono andate perse così come la figura del commissario straordinario per l'edilizia e della commissione di affettività. Ora da fonti della stampa sappiamo che sta pensando di acquistare moduli-container nei penitenziari che andranno ad occupare gli unici spazi per i trattamenti, la rieducazione e il reinserimento sociale”. Lo ha dichiarato la deputata dem Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del PD, intervenendo in Aula durante la seduta straordinaria sulla situazione nelle carceri.
“Il PD – continua la parlamentare - non vuole cambiare l'articolo 41bis dell'ordinamento penitenziario italiano ma pensiamo che questo governo non possa ledere i diritti delle persone che perdono la libertà quando entrano in carcere. La Corte Costituzionale e la Corte europea dei diritti umani lo confermano: non possono  esserci trattamenti inumani e degradanti”.
Per Serracchiani “l'assenza dall'Aula del minsitro Nordio e di chi ha le deleghe all'amministrazione penitenziaria non è certo un segnale incoraggiante e conferma un'azione fatta ancora una volta in spregio del Parlamento. Anzi, forse, oggi  l'unica nota positiva è l’assenza del sottosegretario Delmastro, le cui dichiarazioni e i comportamenti, lo rendono sempre più inadeguato a ricoprire il ruolo affidatogli e che non vorremmo più vedere fra i banchi del Governo”. “Questa maggioranza  dice no a tutte le proposte e mozioni delle opposizioni ma non conosce affatto qual è la reale condizioni delle carceri, dove il sovraffollamento porta al collasso e dove le assunzioni di personale non coprono né le necessità né il turnover dei pensionamenti”, conclude Serracchiani.

 

19/03/2025 - 12:18

“Sul payback sanitario è il momento delle decisioni, ritardarle ulteriormente avrà quale conseguenza la tenuta economica di tante imprese del settore ma anche compromettere, in mancanza di risorse previste dalla legge, l’entità dei servizi ai cittadini di tante Regioni e la qualità delle forniture al servizio sanitario nazionale. Per questo il Pd, dopo aver già depositato interrogazioni e proposte di legge sul tema, ha ritenuto di presentare alla Camera una mozione parlamentare che ho firmato insieme ai colleghi Furfaro, Braga, Peluffo, Malavasi, De Maria, Girelli, Ciani, Stumpo, Ferrari, Forattini e Ghio, per impegnare il governo  ‘ad istituire immediatamente un tavolo nazionale con il coinvolgimento delle regioni, dei ministeri della Salute e delle Imprese e del made in Italy, delle rappresentanze delle imprese del settore per individuare soluzioni condivise, sia per il pregresso che per il futuro, che consentano di salvaguardare le imprese, i bilanci delle regioni e la qualità delle forniture al Servizio sanitario nazionale’.
Anche la conferenza delle regioni ha più volte sollecitato il governo ad affrontare il tema e alcune regioni, come ad esempio l’Emilia-Romagna, hanno istituito tavoli tecnici con le imprese. La questione payback ha determinato oltre 2000 ricorsi ai Tribunali amministrativi e la Corte Costituzionale con una sua sentenza ha evidenziato la criticità della norma. L’Italia è il secondo Paese dell’Ue per numero di occupati nel settore con 11.607 addetti e 4.641 aziende, di cui quasi il 94 per cento Pmi e il 6,5 per cento grandi imprese, a cui si aggiungono circa 300 tra startup e Pmi innovative”

Così il deputato democratico e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.
“Il payback sui dispositivi medici - aggiunge - nasce come strumento di governo della spesa introdotto nella normativa italiana nel 2015 pensato per far fronte all’emergenza finanziaria dell’epoca. Ora però è indispensabile superare per il futuro l’attuale meccanismo, individuando altri strumenti idonei a monitorare la spesa per tali investimenti e trovando soluzioni per il triennio 2015/2018. Per questo è il momento di trovare soluzioni condivise come a parole tutti i partiti vogliono fare ma la soluzione non si trova mai”.

 

16/03/2025 - 11:00

“Sarebbe uno scandalo se l’armonizzazione del salario accessorio venga negato a tutto il personale fuori dai ministeri. Nel decreto PA pubblicato appena ieri verrebbe esclusa la maggioranza dei dipendenti pubblici, a partire dagli enti locali, dall’incremento del salario accessorio. Si sana la ferita della mancata perequazione per gli ispettori  sul lavoro in applicazione di una sentenza della Corte Costituzionale. Ma anche loro sono esclusi dal fondo dei 190

milioni previsto nel decreto per il salario accessorio. Penalizzare, in un paese dove muoiono tre lavoratori al giorno, gli ispettori del lavoro risulta una cosa fuori dal mondo. Faremo una battaglia in Parlamento durissima per cambiare il decreto”. Lo dichiara Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro di Montecitorio.

 

06/03/2025 - 16:03

“La situazione relativa al polo petrolchimico Isab di Priolo e alle zone marine prospicienti desta molta preoccupazione, poiché sono al centro di gravi e complesse situazioni dal punto di vista dell’ambiente e della sicurezza nazionale. I rifiuti reflui sono trattati dal depuratore Ias, sotto inchiesta per disastro ambientale perché non sarebbe in grado di ottemperare ai requisiti di legge. Secondo l’ultima puntata di Report il governo gli avrebbe anche conferito lo status di impianto di interesse strategico concedendogli deroghe alle emissioni. Un decreto impugnato dallo stesso tribunale di Siracusa che ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale, la quale lo scorso giugno ha concesso al governo 36 mesi per valutare il miglioramento del depuratore. Tutto ciò mentre anche l’impianto per il trattamento delle acque di scarico (Tas), che tratta i reflui industriali di Isab, finiva al centro di un’indagine della procura di Siracusa sempre per inquinamento ambientale. Se a terra la situazione è grigia, diventa addirittura buia al largo della costa. Sulla base di un dettagliato dossier di Greenpeace, infatti, si può affermare che la zona antistante al Polo di Priolo sia diventata l’hub della ‘flotta ombra’ russa, e non solo, che effettua i suoi traffici oltre le 12 miglia, al di là delle acque territoriali italiane. In una delle aree più martoriate dal punto di vista ambientale, quindi, si svolgono pericolose attività di trasbordo da nave a nave, con petroliere obsolete e prive di assicurazione. Di fronte a tutto ciò il governo non può più nascondersi, sia sugli aspetti tecnici inerenti gli impianti di depurazione, che riguardo le operazioni della ‘flotta ombra’ russa, per non rendere il nostro Paese complice di operazioni che violano il regime sanzionatorio assunto in sede internazionale”.

Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, che insieme al collega Stefano Graziano, capogruppo in commissione Difesa, ha presentato un’interpellanza

 

20/02/2025 - 15:31

“La richiesta di intervento del governo, in particolare del ministro Calderoli, sulla scelta del consiglio regionale di sollevare il conflitto di attribuzioni presso la Corte costituzionale, è sbagliata quanto impropria. Sbagliata, perché interviene nella separazione dei poteri giudiziario ed esecutivo trattandosi di una vicenda sulla quale sono chiamati ad esprimersi la magistratura in un primo grado di giudizio e la Corte costituzionale per la possibile materia non definita dalla legge 515 del 1993 per le cariche monocratiche. Impropria, perché qualora il governo esprimesse un giudizio, questo apparirebbe un’indebita influenza nell’amministrazione della giustizia che deve avvenire con la massima autonomia e libertà. Anziché, quindi, apparire come chi tenta di ribaltare tramite il governo il risultato elettorale dei sardi che hanno scelto il centro sinistra, bene farebbe la destra a darsi una calmata, attendere con pazienza gli esiti delle decisioni della magistratura e lasciare nel frattempo che chi ha la responsabilità di guidare la Sardegna lo possa fare senza pressioni improprie, che peraltro sarebbero indiziarie di un’idea inadeguata della Autonomia Speciale della Sardegna. Chi vuole il bene dell’isola non dovrebbe lavorare per lesionarne l’autorevolezza e l’Autonomia”.

Così il deputato del Pd, Silvio Lai, rispondendo alla richiesta del centrodestra in Parlamento di un intervento del governo sulla vicenda della richiesta di decadenza della Presidente Todde.

 

 

17/02/2025 - 16:21

Tavolo governo-sindacati per stop ritardi

“La destra riapre di nuovo il dibattito sulla pace fiscale. Nel frattempo, c’è una pace che lo Stato deve fare immediatamente con i propri dipendenti: dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale 130/2023. Lo Stato non può restituire il Trattamento di fine servizio ai lavoratori del pubblico impiego 3,4,5 anni dopo e con una perdita secca del valore dei trattamenti fino a quasi 12000 euro in media. Sono soldi di chi ha lavorato e devono essere dati a chi va in pensione in tempi rapidi e con una piena rivalutazione economica. Per usare una espressione cara alla Presidente Meloni: uno stato che non mantiene i patti con i cittadini che hanno svolto un servizio pubblico è ‘tossicò’. Per queste ragioni siamo a fianco di Cgil, Uil, Cgs, Cse, Cosmed, Cida, Codirp che oggi a Roma hanno rilanciato la necessità di una soluzione normativa immediata. Chiediamo che si proceda rapidamente alla convocazione di un tavolo con le parti sociali per mettere fine a questa situazione scandalosa che si trascina da 15 anni e si approvino le proposte di legge che già sono depositate in Parlamento”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

16/02/2025 - 14:22

Nei giorni scorsi con grande sollievo il Parlamento italiano è riuscito a eleggere i quattro giudici della Corte costituzionale. Questo fatto è avvenuto grazie a un accordo tra la prima ministra Giorgia Meloni e Elly Schlein.
È questa prova di lavoro comune che mi ispira a rivolgere, dalla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, un caloroso e pressante invito a Giorgia Meloni e alla mia segretaria Elly Schlein.
Siamo in uno dei momenti più difficili della storia europea del secondo dopo guerra. Ora che gli Stati Uniti di Trump hanno deciso di procedere in un dialogo diretto con Putin sull’Ucraina che esclude l’Europa e indebolisce la NATO, c’è in gioco molto di più. C’è in gioco l’unità nazionale e la sicurezza europea e italiana. Cioè un terreno sacro che richiede la collaborazione tra maggioranza e opposizione.
A fronte delle provocazioni contro l’Europa pronunciate dal vice presidente Vance, a fronte della possibilità che si chiuda un accordo tra Stati Uniti e Russia sulla testa degli ucraini, bene ha fatto Ursula von der Leyen, a annunciare azioni concrete per integrare l’Europa sul terreno della difesa, proponendo di scorporare le spese in difesa dal patto della stabilità, di creare risorse comuni per gli investimenti europei sulla difesa e di accelerare l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea.
L’Italia deve essere al centro di questo sforzo comune per costruire con urgenza una solida Europa della difesa.
Mentre in Italia, come negli altri paesi europei, non mancano le correnti, a destra e a sinistra, arrendevoli rispetto alla propaganda del Cremlino, la presidente del Consiglio e la leader dell’opposizione sono state sono sempre state limpide e coerenti a sostegno dell’Ucraina che, come dice sempre Schlein, si difende con coraggio dalla criminale aggressione russa. Raccogliamo ora la sfida e ribadiamo con decisioni e atti la scelta di difendere l’Italia e fare l’Europa della difesa. Facciamolo subito, facciamolo insieme.

 

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