26/10/2024 - 16:10

"Il messaggio che arriva dalle sette piazze che si sono mobilitate oggi in tutto il Paese per chiedere pace e disarmo è molto forte. Il governo italiano non può fare finta di nulla. Decine di migliaia di cittadini hanno sfilato pacificamente per chiedere che la diplomazia riprenda a parlare, che il cessate il fuoco sia una priorità. Nel giorno in cui l’Onu dichiara che l’intera popolazione a nord di Gaza rischia di morire per gli effetti drammatici della guerra a partire dall’emergenza sanitaria è ora che si dica a Netanyahu di fermarsi. Non è accettabile un tale livello di impunità e di disprezzo per regole basilari del diritto internazionale”. Lo ha detto il deputato dem Arturo Scotto, che oggi a preso parte alla manifestazione per la pace a Firenze intitolata "Fermiamo le guerre, il tempo della pace è ora".

16/03/2024 - 11:10

“Si rischia il deserto democratico se il governo perseguita poveri migranti ma non tutela gli amministratori locali. Esprimiamo la più ampia solidarietà al sindaco di Ottana, Franco Saba, e alla sua amministrazione per il gravissimo atto di intimidazione subito. Una bomba sulla porta del municipio che esplode nella notte è una sfida alla democrazia e va respinta in tutti i modi. Sono atti che mostrano quanto sia difficile essere un amministratore locale se non si è tutelati e se non si interviene per prevenirli. Ci sono zone nelle quali si rischia di avere un deserto democratico.
Farebbe bene il Governo a mantenere le tante promesse sul fronte della sicurezza che sono restate solo negli impegni elettorali. Siamo di fronte ad un Governo che non sembra in grado di tutelare l’ordine pubblico e gli amministratori locali mentre si occupa di perseguitare cortei studenteschi o poveri migranti che fuggono dalle guerre”. Lo dichiara il deputato del PD Silvio Lai.

07/03/2024 - 14:28

“Chissà cosa intende il ministro Lollobrigida quando sostiene che il diritto di manifestare debba avvenire nell'ambito della legalità. Vuole forse indicare il diritto di utilizzare la forza e i manganelli contro giovani studenti che esprimevano liberamente e pacificamente le loro idee anche se spontaneamente e senza autorizzazione? Caro ministro non siamo d'accordo, non siamo più al tempo di libro e moschetto. Per fortuna nostra ed anche sua caro ministro”.

 

Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.

29/02/2024 - 15:01

“Le Forze dell’Ordine vanno tutelate perché si tratta di donne e uomini che rischiano la vita ogni giorno per garantire la sicurezza dei cittadini. Questa è la posizione del Partito Democratico da sempre. Quello che non possiamo accettare è che la stessa Presidente del Consiglio ed il Ministro Piantedosi, come oggi a Montecitorio, mistifichino la realtà facendo passare per pericolosi delinquenti ragazzi minorenni che manifestavano per la pace. Il Governo Meloni non si azzardi a strumentalizzare questo episodio per giustificare il clima di repressione che, dalle scuole alle piazze, sta cercando di instaurare. A Pisa chi ha manganellato ha sbagliato ed è giusto che paghi”. Lo dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi.

29/02/2024 - 13:35

“Oggi il ministro Piantedosi doveva usare parole diverse, soprattutto dopo il deciso intervento del Presidente della Repubblica. E invece no, solo repressione, faccia feroce, contorsionismi verbali. Non una parola autentica di rammarico per i ragazzi picchiati inutilmente. E’ fuori discussione il mio rispetto per le forze dell’ordine, per i loro sacrifici e il loro delicatissimo lavoro quotidiano. E’ Piantedosi che non ha reso onore a questo lavoro, ne ha stravolto e tradito la missione democratica. Le stesse forze dell’ordine che hanno il contratto scaduto da 800 giorni, cui non vengono pagati gli straordinari e che sono sempre in carenza di organico. Queste donne e uomini che stanno sul campo non meritano di esser messi contro i cittadini. E oggi il ministro mi ha fatto venire in mente il film “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, con uno straordinario, lui sì, Gian Maria Volontè”. Lo scrive sui social la deputata dem Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Partito Democratico.

29/02/2024 - 13:03

“I fatti non si sono svolti come ha raccontato il ministro Piantedosi. A Pisa non era in atto la presa della Bastiglia. Lì c’erano un centinaio di ragazzi, esattamente uguali a quelli che fino a pochi minuti fa erano su queste tribune a seguire i lavori della Camera. C'erano i nostri figli, le nostre figlie, che dovremmo ringraziare perché dimostravano di avere una coscienza politica e civica. A Pisa sono successe cose gravi e il tema che si pone è quello del controllo democratico su come viene gestito l'ordine pubblico. Questo rappresenta un pezzo di democrazia, utile ai cittadini e alle stesse forze dell'ordine. Allora non accettiamo l’accusa che sta avanzando sui mezzi di informazione, tramite le dichiarazioni anche della presidente del Consiglio e oggi del ministro Piantedosi, di strumentalizzazione. Noi esprimiamo solidarietà agli agenti aggrediti ieri a Torino e se c'è qualcuno che sta provando a strumentalizzare quanto accaduto, siete esattamente voi e l'avete messo nero su bianco in queste ore attaccando la sinistra come se fosse quella che fomenta. La libertà d'espressione è uno dei diritti che non deve essere comprimibile in una democrazia liberale. Vi chiedo: vi sentite di operare all’interno di una democrazia liberale o No? Perché altrimenti c'è un problema”.

Così Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Pd ed ex vice ministro dell’Interno, dopo le comunicazioni del ministro Piantedosi sui fatti di Pisa.

“Ma lo sapete - ha aggiunto - che sono 800 giorni che le forze dell’ordine aspettano il rinnovo del contratto? Conoscete i problemi di organico che hanno? Sapete che sono venti mesi che non ricevono il pagamento degli straordinari? Alla Camera è incardinato un Ddl sulla Sicurezza a prima firma Piantedosi, nell’articolo 11 si prevede una reclusione a due anni in caso di blocco stradale. Vuol dire che se tre ragazzini si mettono a protestare davanti a scuola e fermano il traffico si beccano due anni di galera. E voi dite che in questo momento in Italia non c'è un clima che vuole limitare il dissenso? E’ questa l'idea di Paese che avete in testa? Noi - ha concluso - abbiamo in testa tutta un'altra idea d'Italia”.

27/02/2024 - 16:19

“Il sindaco di Grosseto ha perso una ulteriore occasione per rimanere in silenzio, utilizzando, peraltro sedi istituzionali per alimentare fake news sugli scontri di Pisa. Per il primo cittadino, la carica delle forze dell’ordine verso studenti disarmati, a volto scoperto e diretti verso luoghi non sensibili, si sarebbe trasformata in un'azione pericolosa di ‘professionisti del disordine’ strumentalizzata da politici e media. I fatti sono invece altri: poliziotti indagati e 13 giovani feriti (di cui 10 minorenni). Noi non siamo mai stati contro le forze dell’ordine, ma come ha detto il Presidente Mattarella, la proporzionalità della risposta usata dagli agenti verso gli studenti è venuta meno. Di fronte a queste dichiarazioni farneticanti del sindaco di Grosseto, emerge ancor più il coraggio e l’onestà intellettuale del sindaco di Pisa che ha subito preso posizione a favore dei manifestanti, contro il governo ed i partiti di destra che sostengono la sua coalizione”. Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati toscani del Pd Emiliano Fossi e Marco Simiani.

25/02/2024 - 15:45

"I fatti di Pisa hanno rappresentato uno spartiacque nelle politiche del Governo Meloni: l'atteggiamento comunque intollerante verso i giovani e gli studenti, portato avanti in questi mesi con le minacce verso chi occupava le scuole e sfilava in cortei spontanei, si è trasformato all'improvviso in una vera e propria azione punitiva incomprensibile con cariche e manganellate. Quello che colpisce oggi non è solo il silenzio-assenso della destra verso queste violenze gratuite ma le critiche e le intimidazioni della stessa maggioranza nei confronti di chi, come il sindaco di Pisa o lo stesso Ministro dell'Interno, si sono detti subito sconcertati da questo episodio. La repentina e successiva retromarcia di Piantedosi appare poi ancora più allarmante perché siamo in Italia e non in Russia: non è con la repressione che la Premier potrà mettere a tacere il dissenso". È quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario Dem della Toscana.

25/02/2024 - 12:53

Soluzione a tutela di chi manifesta e di chi deve garantire l’ordine pubblico

“Il Governo garantisca l’espressione democratica del dissenso. Intervenga quindi a tutela di chi manifesta e di chi deve garantire l’ordine pubblico con l’introduzione, anche in Italia, dei codici alfanumerici sui caschi degli agenti impegnati nei servizi di Ordine Pubblico e con l’estensione dell'uso delle body-cam”. Lo chiede il responsabile sicurezza del Pd, già vice Ministro dell’interno con delega alla Pubblica sicurezza, Matteo Mauri che sottolinea quanto questa proposta sia “a garanzia di tutti, compresi gli stessi agenti”. “Chiediamo inoltre - aggiunge Mauri - di cancellare immediatamente l'art. 11 del disegno di legge governativo sulla sicurezza (a prima firma Piantedosi) che vuole trasformare il blocco della circolazione stradale fatto solo con il proprio corpo da un semplice illecito amministrativo a un vero e proprio reato da codice penale. Una norma ‘anti dissenso’, dal chiaro intento intimidatorio, che potrebbe portare alla reclusione fino a due anni anche semplicemente per chi fa una presidio per strada”.
 

24/02/2024 - 16:56

"Grazie al Presidente Mattarella per le parole di giustizia ed equilibrio dopo i tragici atti violenti di ieri nei cortei di Pisa e Firenze. Le immagini parlano chiaro, la reazione delle forze di polizia è stata sproporzionata. Come ha detto il Presidente della Repubblica 'l'autorevolezza non si misura con i manganelli', le forze dell'ordine devono 'assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni'
Un corteo pacifico è stato trasformato in un teatro di violenza, alcuni minori sono ricoverati in ospedale. Fatti inaccettabili per il nostro Paese e per la nostra democrazia."
Lo afferma la deputata Pd Michela Di Biase, capogruppo in commissione Infanzia e Adolescenza.

23/02/2024 - 14:51

"Oggi a Firenze e a Pisa la polizia ha caricato gli studenti in corteo, reprimendo le manifestazioni con cariche che appaiono del tutto arbitrarie: cortei con minorenni, di cui alcuni sono stati presi e fatti stendere di faccia sulla strada bagnata dalla pioggia. Sono immagini sconcertanti, inaccettabili in una democrazia. Se si collega poi quanto accaduto oggi ad altre occasioni recenti molto diverse tra loro, in cui abbiamo assistito a discutibili interventi da parte delle forze dell’ordine, sembra quasi emergere una certa indicazione nazionale a gestire duramente le espressioni di dissenso. Il ministro Piantedosi deve immediatamente assumersi le proprie responsabilità e invertire radicalmente la rotta: il suo lavoro è assicurare che il principio di proporzionalità sia rispettato ed ergersi a difesa della libertà di manifestazione del pensiero, non l’opposto. Non bastano le rassicurazioni di circostanza degli ultimi giorni: Piantedosi venga in Parlamento a riferire su questo e sugli altri episodi simili a cui abbiamo recentemente assistito". Lo dichiara la deputata dem Rachele Scarpa, responsabile nazionale "Giovani e Salute" del Partito Democratico.

23/02/2024 - 14:49

“A Pisa e a Firenze i cortei pacifici delle associazioni studentesche si sono trasformati in un teatro di violenza. Si tratta dell'ennesimo episodio di carica dei poliziotti contro gli studenti, in questo caso gran parte minorenni. Il Ministro Piantedosi risponda sulla gravità di questi fatti. Sono episodi inaccettabili, il diritto a manifestare il proprio pensiero è sancito dalla Costituzione. Gravissime le dichiarazioni di esponenti della maggioranza che ringraziano i poliziotti che hanno manganellato gli studenti, bloccandoli a terra come fossero delinquenti".

Lo afferma in una nota la deputata Pd Michela Di Biase, capogruppo in commissione Infanzia e Adolescenza.

31/05/2023 - 16:22

"Nella giornata del 23 maggio 2023, a Palermo, per le celebrazioni dell'anniversario della strage di Capaci, dove lungo l'autostrada 31 anni fa Cosa nostra piazzò il tritolo che uccise i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, una manifestazione promossa da un cartello di associazioni e comitati studenteschi e dalla Cgil di Palermo, alla quale hanno aderito anche Agende Rosse, Anpi, comitati e associazioni antimafia, aveva in programma di partire dalla facoltà di Giurisprudenza per arrivare all'albero di Falcone per il minuto di silenzio alle 17.58, ora in cui esplose l'ordigno. Nelle intenzioni dei promotori si trattava di una manifestazione alternativa alle commemorazioni ufficiali, aperte la mattina dal Ministro dell'Interno. I manifestanti sono stati però bloccati in via Notarbartolo dalle forze dell'ordine, prima dell'incrocio con via Piersanti Mattarella, da mezzi blindati di polizia e carabinieri e da cordoni di agenti in tenuta antisommossa, in base, si apprende, ad un'ordinanza della questura di Palermo emessa, pare, poche ore prima, «per motivi di ordine pubblico». In seguito al blocco, dunque, di solo uno dei due cortei, la tensione è salita ed è sfociata in manganellate e percosse contro i manifestanti, come risulta anche dai video diffusi dai media, che testimoniano, tra l'altro, di studenti a terra, spintonati e tenuti giù a forza; soltanto poco prima del canonico minuto di silenzio preceduto da uno squillo di tromba, la polizia avrebbe sciolto il cordone e lasciato passare i manifestanti, anche se i blocchi sono proseguiti ancora lungo il percorso e la tensione è rimasta alta: per la prima volta le manifestazioni pacifiche che attraversano la città di Palermo il giorno della strage di Capaci, patrimonio collettivo e fortemente simbolico per la lotta alle Mafie, sono diventate terreno di scontro e di repressione della libertà di manifestare tutelata dalla nostra Costituzione. La manifestazione di Palermo rappresenta tradizionalmente il momento più significativo della commemorazione della strage di Capaci e della giornata della legalità, ma purtroppo i disordini causati dai blocchi e dai disordini e dal mancato ingresso in via Notarbartolo hanno pregiudicato il buon esito della manifestazione".

 

Lo scrive deputato Pd ed ex ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in una interrogazione presentata alla Camera insieme al collega Anthony Barbagallo e rivolta al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, per sapere "se non ritenga di dover fornire immediate spiegazioni in merito ai gravissimi fatti esposti, quali motivazioni possano averlo condotto ad assumere la decisione di chiudere l'accesso nelle zone adiacenti all'albero Falcone a migliaia di cittadini che manifestavano pacificamente contro le Mafie, e, soprattutto, se non ritenga di dover giustificare l'uso sproporzionato della forza nei confronti di studenti e manifestanti".