Il progetto è stato depositato dal deputato del Partito democratico: “Rendere maggiormente stringenti le norme vigenti e disincentivare le delocalizzazioni improvvise e non concertate”
Roma, 23 marzo 2023 – “Un progetto di legge contro le delocalizzazioni delle aziende”. Lo ha depositato il deputato del Partito democratico Emiliano Fossi alla luce delle varie crisi aziendali che hanno interessato, ad esempio, la piana tra Firenze e Prato, basti ricordare i casi dell'ex Gkn e della Gegè Italpizza di Prato.
“Con questo progetto di legge si vogliono rendere maggiormente stringenti le norme vigenti (Legge di Bilancio 2021 e Decreto Aiuti Ter 2022) e, compatibilmente con le norme e gli indirizzi comunitari, disincentivare le delocalizzazioni improvvise e non concertate - sottolinea Fossi -. Si vogliono aumentare gli attuali finanziamenti disponibili a favore delle imprese in forma di società cooperativa, costituite da lavoratori provenienti da aziende in liquidazione, specificando che tali risorse vadano anche ai progetti presentati da cooperative di dipendenti di società che delocalizzano. Così facendo si potrà facilitare, anche con il sostegno pubblico, la riconversione di stabilimenti produttivi altrimenti destinati alla chiusura. Va ricordato come ci siano già state, in Italia, esperienze significative di questo tipo di progetti collettivi”.
“Un’altra finalità della proposta di legge - spiega Fossi - è quella di elaborare una relazione ufficiale annuale sia sulle reali conseguenze, sul territorio nazionale, delle delocalizzazioni in termini occupazionali ed economici, sia sull’efficacia delle norme vigenti per disincentivare la delocalizzazione delle imprese, salvaguardare i livelli occupazionali e la continuità degli stabilimenti la cui attività produttiva viene trasferita all’estero”.
Il deputato del Partito democratico e l’audizione delle Rsu della fabbrica di Campi Bisenzio in Commissione Lavoro della Camera: “Sfatare la leggenda della fabbrica occupata”
“Finché il patron di Qf Francesco Borgomeo non toglierà la procedura di liquidazione non si potrà portare avanti il piano di reindustrializzazione del sito produttivo”. A dirlo è il deputato del Pd Emiliano Fossi che, in commissione Lavoro della Camera, ha assistito all’audizione delle Rsu dello stabilimento di Campi Bisenzio.
“I lavoratori delle Rsu dell’ex Gkn hanno presentato una ricostruzione sintetica ma puntuale della situazione dello stabilimento di Campi Bisenzio dal luglio di due anni fa sino ad oggi - spiega Fossi - insistendo sull’importanza del ruolo delle istituzioni, in particolar modo del Ministero per lo Sviluppo Economico. I lavoratori hanno confermato che è stata concessa una cassa integrazione retroattiva fino ad ottobre”.
“Da parte mia - dice Fossi - ho ribadito come sia da sfatare la ‘leggenda’ che vorrebbe lo stabilimento occupato dai lavoratori. Ho spiegato che è in atto un’assemblea permanente, ma che il sito è accessibile perché ci sono 32 lavoratori che, a rotazione, svolgono funzioni di manutenzione e di controllo”.
I due deputati dei Democratici annunciano interrogazione al Ministro dell’Interno sui fatti avvenuti davanti alla scuola dell’infanzia “Florinda”
“Se c’è un luogo da cui la violenza verbale neofascista deve essere tenuta lontana, è quello dove stanno delle bambine e dei bambini. Invece a Migliarina, nel Comune di Viareggio, alcuni esponenti di Forza Nuova hanno organizzato un'azione intimidatoria proprio davanti a una scuola dell’infanzia, la ‘Florinda’. Hanno aggredito coi loro volantini e i loro slogan la preside colpevole di aver ascoltato il grido di dolore di famiglie senza padre e di aver cercato un modo per non far sentire esclusi i bambini orfani”. Così i deputati Pd Emiliano Fossi e Marco Furfaro denunciano l’aggressione verbale di Forza Nuova davanti alla scuola dell’infanzia Florinda di Viareggio.
“I neofascisti sono liberi di preferire quella che ritengono la famiglia tradizionale, ma non possono intimidire e impaurire bambini e docenti di un asilo con le loro azioni e i loro slogan - continuano Fossi e Furfaro - . Per questo chiediamo al ministro dell’Interno di fare chiarezza: quel presidio era autorizzato? Prefettura e Questura erano a conoscenza che esponenti politici di estrema destra avrebbero organizzato una manifestazione dai toni violenti davanti a un scuola? Il Ministro intende prendere provvedimenti per tutelare le bambine e i bambini che frequentano i nostri asili e le insegnanti?”.
“In attesa che il ministro intervenga - concludono Fossi e Furfaro - noi esprimiamo solidarietà umana e politica alla preside e invitiamo tutte le donne e gli uomini che hanno a cuore la libertà e il rispetto del diritto e della democrazia a mobilitarsi e far sentire la propria voce per fermare fin da subito ogni tentativo di intimidazione da parte dei neofascisti”.
"L’Africa è un continente che soffre per la nostra indifferenza. Ce lo ha ricordato in questi giorni il Presidente Mattarella. La lotta al cambiamento climatico deve diventare una priorità per l’Europa e per l’Italia perché il prezzo più alto lo pagano al di là del Mediterraneo. In Africa, negli ultimi 25 anni, sono aumentate catastrofi, siccità e inondazioni, che oltre ad alterare l’ecosistema, spingono milioni di persone a emigrare per sopravvivere. Occorre agire subito intanto seguendo le direttive europee per ridurre emissioni e limitare sprechi. Il governo si decida a destinare alla lotta ai cambiamenti climatici e alla cura del territorio le risorse necessarie, evitando di indirizzarle a investimenti inutili o peggio dannosi di cui anche in questi giorni si torna a parlare con inspiegabile enfasi".
Così la deputata dem Chiara Braga, segretaria di Presidenza della Camera dei Deputati.
Il deputato dei Democratici: “Situazione sempre più drammatica per gli oltre 200 lavoratori”
“Francesco Borgomeo ha sbagliato a non presentarsi in audizione oggi. La situazione per gli oltre 200 lavoratori della ex Gkn è sempre più drammatica: da 5 mesi non ricevono lo stipendio perché lui ha messo in liquidazione la società Qf. Non si può evitare il confronto”.
A dirlo è il deputato del Pd Emiliano Fossi, membro della Commissione Lavoro, dopo la mancata audizione di Francesco Borgomeo di oggi.
“Borgomeo - dice Fossi - dovrebbe iniziare a togliere dal tavolo la procedura di liquidazione. Il Ministero del Lavoro sembra abbia intenzione di riconoscere la cassa integrazione, ma al momento non si sa se per 12 mesi o meno. Quella della ex Gkn è ad oggi senza soluzione e ciò è inaccettabile. Ed è una “novella” quella per cui la fabbrica di Campi Bisenzio è occupata: è uno stabilimento dove c’è un’assemblea permanente ma è assolutamente accessibile, e ci sono oltre 30 lavoratori che ne garantiscono la manutenzione”.
“Al di là di tutto - conclude Fossi - resta senza risposta la domanda: come si vuole reindustrializzare il sito? Bisogna dare seguito alle manifestazioni di interesse dopo lo scouting effettuato dalla Regione”.
“Claudio Anastasio, nominato dal Governo Meloni presidente della società pubblica 3-I, è soltanto un poveraccio esaltato che probabilmente non si rende conto di quello che ha fatto e scritto. Si sta parlando del delitto di Stato più atroce della storia d’Italia. Dovrebbe essere duramente smentito dalla stessa Presidente del Consiglio. E rimosso”. Così il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, vicepresidente della Fondazione Matteotti.
"Le deputate e i deputati del Pd condannano le vili minacce giunte oggi al senatore Francesco Boccia e gli esprimono forte solidarietà. Nessuna minaccia o intimidazione farà arretrare la nostra comunità nelle sue battaglie ispirate ai valori costituzionali".
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera
“Ringrazio il Sottosegretario Barachini per la risposta in Aula alla mia interrogazione. Ho sollecitato, però, un maggiore impegno”. Lo dichiara la deputata del Pd, Antonella Forattini, che ha presentato una interrogazione al Governo sul caso della vertenza delle redazioni del Gruppo Gedi, discussa oggi in Parlamento, a cui ha risposto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alberto Barachini.
“Quelle date - commenta Forattini - non sono garanzie concrete ma generiche rassicurazioni. Nel mio intervento ho fatto presente come l’informazione locale sia un patrimonio collettivo insostituibile, ancor più prezioso nel caso di testate storiche come la Gazzetta di Mantova, primo giornale d’Italia, e dei quotidiani Gedi di Veneto e Friuli Venezia Giulia messi in vendita dall’attuale proprietà. Sappiamo già dalle precedenti operazioni di smembramento e vendita di pezzi del gruppo da parte della proprietà di Gedi, che il mantenimento della qualità dell’informazione e degli organici non sono negli interessi di chi vende. Le precedenti operazioni concluse dalla stessa proprietà hanno portato un forte impoverimento dei giornali interessati e nette riduzioni degli organici. Sappiamo, quindi, già cosa accadrà anche per i quotidiani messi in vendita ora se non ci sarà l’attenzione del Governo”.
“Il Sottosegretario – conclude Forattini – ha riferito degli incontri effettuati con i rappresentanti delle redazioni e della proprietà testimoniando così che il Governo è ben a conoscenza della situazione. Manca, però, un impegno operativo a tutela di queste realtà e dei loro lavoratori sulle quali Barachini si è limitato a riferire di aver ricevuto generiche rassicurazioni dalla proprietà. E’ necessario fare di più”.
PRESENTATO UN PREMIO IN MEMORIA DI SILVIO SPAVENTA
Sei borse di studio per studenti universitari e delle scuole superiori in memoria di Silvio Spaventa. E’ quanto promosso dall’Officina del deputato Luciano D’Alfonso e dalla Fondazione Europa Prossima, col patrocinio della Fondazione Silvio Spaventa, dei comuni di Chieti, Atessa e Bomba, del Dipartimento di Scienze Filosofiche dell’Università di Chieti – Pescara e di Scienze Politiche e Giurisprudenza dell’Università di Teramo.
“Siamo riusciti a mettere in campo 6 borse di studio su diritto, filosofia e scienze politiche - dichiara il deputato del Pd Luciano D’Alfonso - con le quali vogliamo rendere protagonista Silvio Spaventa. Servono progetto e memoria, abbiamo scelto lui perché è un gigante che ha segnato il cammino dell’unità nazionale in quanto padre della quarta sezione del Consiglio di Stato e della nazionalizzazione delle ferrovie”.
Per il deputato Alberto Bagnai “questa iniziativa punta alla valorizzazione di una figura determinante della storia d’Italia, con significativi aspetti di modernità; è il contributo che le aree interne hanno dato alla vita del nostro Paese”.
Il presidente della Fondazione “Silvio Spaventa” Raffaele Bonanni ha sottolineato che “questo premio rafforza le celebrazioni per i 200 anni dalla nascita di Spaventa, che ha visto la luce nel 1822 a Bomba”.
Il tema del premio è “Silvio Spaventa maestro di unità nazionale”. Potranno parteciparvi gli studenti universitari e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia, elaborando un videomessaggio della durata massima di cinque minuti che affronti il tema proposto in questa annualità.
Per gli studenti universitari sono previsti quattro premi: il primo dell’ammontare di 3.000 euro, il secondo di 2.500 euro, il terzo di 1.500 euro, il quarto di 1.000 euro. Per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado sono due i premi: il primo per un importo di 1.500 euro e il secondo di 1.000 euro. Il bando del premio sarà pubblicato nei prossimi giorni.
La commissione giudicatrice sarà composta da docenti universitari e da dirigenti scolastici; parteciperanno alle sedute senza diritto di voto i deputati Luciano D’Alfonso e Alberto Bagnai, insieme a Raffaele Bonanni.
I premi saranno conferiti nel corso di una cerimonia che si terrà a Chieti nel teatro Marrucino nella prima settimana di maggio; sono stati invitati il Ministro della Pubblica Amministrazione e il Ministro della Ricerca scientifica.
In provincia di Enna degli studenti che organizzano nella piena legittimità un incontro informativo, con associazioni riconosciute, sulla legalizzazione della cannabis vengono interrotti, identificati e intimiditi. A quanto pare anche informarsi, discutere, organizzare un dibattito critico tra le mura della scuola è un problema, se si tratta di un argomento tabù per l’attuale maggioranza. Le scuole sono palestre di democrazia: non c’era giustificazione alcuna per interrompere l’assemblea organizzata dai rappresentanti. Così funziona il proibizionismo: diventa un problema anche conoscere, informarsi e parlare. Qualcuno potrebbe accorgersi che la criminalizzazione della cannabis, in Italia, ha portato solo problemi, e che sarebbe #megliolegale. Solidarietà agli studenti del liceo Majorana-Cascino e a Meglio Legale.
“In occasione dell’assemblea di classe congiunta dell’I.I.S. “Majorana-Cascino” di Piazza Armerina, regolarmente autorizzata, sul tema della legalizzazione della cannabis, con ospite un dirigente dell’associazione ‘Meglio Legale’, che coinvolge parlamentari e medici, imprenditori e avvocati, giornalisti e semplici cittadini, nonché promotrice del referendum sulla legalizzazione della cannabis e di diversi incontri sul tema su tutto il territorio nazionale, alcuni agenti del locale commissariato sono intervenuti interrompendo lo svolgimento dell’assemblea, chiedendo le generalità dei rappresentanti d’istituto che avevano organizzato l’assemblea. Nonostante l’interruzione, l’assemblea si è comunque regolarmente tenuta. Esprimiamo il nostro stupore per l’intervento, sproporzionato, delle forze dell’ordine, in apparenza per verificare chi fossero i promotori di un libero confronto su un tema profondamente discusso e sentito dall’opinione pubblica nazionale, ma che ha avuto il pessimo retrogusto di una vera e propria intimidazione. Vorrei sapere dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, se siamo ancora in un Paese democratico dove i cittadini sono liberi di radunarsi senza subire l’arbitrarietà dei controlli da parte delle forze dell’ordine”. Lo ha detto in Aula la deputata democratica Maria Stefania Marino, nel corso degl’interventi di fine seduta.
“Oggi ho inviato una lettera all’Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran Mohammad Reza Saburi per chiedere delucidazioni in merito a notizie inquietanti, riportate da organi di stampa, che stanno suscitando anche in Italia forti preoccupazioni. Diversi articoli, infatti, denunciano che dall’inizio di dicembre 2022 sono state più di duecento le studentesse di circa dieci anni che hanno accusato sintomi da avvelenamento in dodici scuole nelle città di Qom e di Burujerd. Il 26 febbraio, secondo BBC Persia, il Viceministro iraniano della Salute, Youness Panahi, avrebbe ammesso che dietro quei casi c’è stata la mano di qualcuno che intende far chiudere le scuole femminili, come già sta avvenendo in Afghanistan. Nella lettera all’ambasciatore ho anche chiesto di sapere chi sono i soggetti che, come affermato dal Viceministro Panahi, hanno messo in atto questa azione allo scopo evidente di impedire l’istruzione delle bambine e delle ragazze iraniane”.
Ad affermarlo in una nota la deputata del Partito Democratico Laura Boldrini.
Il richiamo del presidente della Repubblica su alcuni aspetti del decreto milleproroghe, in particolare sulla questione della proroga su balneari, conferma una volta di più la confusione e l’inadeguatezza di governo e maggioranza. Non sono bastati, infatti, le nostre iniziative in Parlamento, gli avvisi arrivati dall’Ue, i timori degli esercenti interessati a far cambiare strada all’esecutivo. Hanno insistito ad andare avanti con una norma in palese contrasto con le raccomandazioni e, cosa forse ancora più grave, non hanno proceduto ad avviare politiche per mettere in sicurezza operatori ed enti locali dando seguito a quanto previsto dalla legge sulla concorrenza. Ora si scusino e tornino in Parlamento abbandonando la consueta arroganza e aprendo un vero confronto con l’opposizione. Il Pd non si è mai sottratto al lavoro per individuare una corretta soluzione.
È quanto si legge in una nota del Gruppo dei deputati PD.
“Sono solidale con i lavoratori e le lavoratrici del Gruppo Gedi, ora in stato di agitazione per il rischio della vendita delle testate venete e di smembramento del gruppo. Credo sia importante preservare la qualità del lavoro nel precario settore dell’informazione, e che l’indiscussa professionalità di giornalisti, tipografi, grafici, e di tutte le lavoratrici e i lavoratori del gruppo Gedi vada tutelata: anche a livello parlamentare stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti necessari per sostenere la lotta del Sindacato Giornalisti del Veneto, del Comitato di redazione e di tutti coloro che si battono per la dignità di chi lavora nella pubblica informazione”.
Così la deputata del Partito democratico, Rachele Scarpa.
“La liquidazione di Qf sarebbe una sconfitta per tutti: brucerebbe sia il lavoro degli operai e del collettivo di fabbrica che quello di scouting messo in campo dalla regione. Il punto irrinunciabile per me è non scaricare tutto sui lavoratori e le loro famiglie”.
Così Emiliano Fossi, deputato Pd e membro della commissione Lavoro della Camera, sull’ipotesi liquidazione di Qf-ex Gkn.