10/09/2024 - 15:51

“Quello sulla sicurezza è un ddl tutto incentrato sull'ideologia securitaria e repressiva. Il pacchetto di norme rischia di smantellare la funzione rieducativa e di mettere in crisi alcuni baluardi della civiltà giuridica e del diritto internazionale. Siete garantisti con i più forti e repressivi con i più fragili. Dispensate paura e costringete il Parlamento ad una campagna elettorale perenne senza risolvere i problemi”. Lo dichiara la deputata dem Michela Di Biase intervenendo a Montecitorio sul ddl sicurezza in discussione generale.
“Con la norma sulle detenute madri - continua Di Biase - arrivate a superare la stato di diritto liberale: l'abolizione della sospensione della pena per le donne con figli minori di un anno è inaccettabile perché viola l'interesse superiore del bambino così come riconosciuto dalla Convenzione Onu”. “È una norma che nasce per punire un'etnia. Non è il carcere il luogo dove far nascere e crescere un bambino. I minori non hanno colpe e non possono rispondere delle colpe delle loro madri” conclude Di Biase.

10/09/2024 - 15:46

Meloni renda pubblici ordini di servizio

"La Presidente del Consiglio dimostra di non fidarsi della polizia italiana. Ne è prova l'allontanamento degli agenti di polizia dal piano in cui si trovano gli uffici della Presidente del Consiglio. Questo è un fatto di estrema gravità, considerando che quegli agenti hanno sempre avuto il compito di garantire l'incolumità di chi ricopre temporaneamente questa carica istituzionale. Tentare di sminuire quanto accaduto è inutile e infantile, soprattutto cercando di giustificare la decisione derubricandola all’accompagnamento negli ascensori. Noi abbiamo la certezza assoluta di quanto avvenuto ma, viste le dichiarazioni di Meloni e del suo staff, chiediamo alla Presidente del consiglio di rendere pubblici gli ordini di servizio relativi a questi ultimi giorni. Chiaramente quelli veri” così Matteo Mauri, Deputato e responsabile sicurezza del Partito Democratico, ex Viceministro dell’Interno con delega alla Polizia.
“Questa situazione - aggiunge Mauri -
è la cartina di tornasole che quando il governo parla di sicurezza lo fa solo propaganda come è evidente dal ddl
attualmente in discussione alla Camera. Piuttosto che garantire risorse per migliorare le condizioni di vita e di lavoro degli agenti delle forze dell'ordine, il governo si limita a inventare nuovi reati e ad aumentare le pene, senza investire un euro nel miglioramento reale della sicurezza".

10/09/2024 - 15:18

“Nel rispetto delle leggi, il dissenso è un diritto fondamentale in uno Paese democratico. Quello che con questo ddl il governo propone è la repressione del dissenso non violento, ponendosi fuori dalla cornice di una democrazia liberale con norme liberticide”. Lo dichiara il deputato dem Federico Formaro intervenendo a Montecitorio sul ddl sicurezza durante la discussione generale.

“È un provvedimento – continua il parlamentare - impregnato anche di scelte ideologiche e propagandistiche come sulle norme dei bambini da crescere in carcere e sulla filiera agroalimentare della canapa. Un ddl espressione di una cultura illiberale e di un panpenalismo emozionale che disconosce la storia perché è noto che l'aumento di pena non ha mai risolto nulla e, anzi, contribuisce a rendere sempre più ingestibile la situazione dei penitenziari”. “La sicurezza è un bene comune, fermatevi. Fermate finché siete in tempo questa deriva verso una democrazia illiberale” ha concluso Fornaro.

10/09/2024 - 13:55

"Un provvedimento pessimo. Comprime la libertà personale, restringe gli spazi di manifestazione, istituisce nuovi reati e aumenta ulteriormente le pene. Questo approccio, questo uso ideologico del diritto penale, questo panpenalismo emozionale è non solo sbagliato, perché non risolve i problemi e i dati lo certificano; ma è anche molto pericoloso. Mette in moto una spirale in base alla quale tutte le volte si aumentano le pene, o si prevedono nuovi reati. In questo modo si rischia di arrivare a prevedere il carcere per tutti e per tutto". Lo ha detto intervenendo in Aula Simona Bonafè, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali di Montecitorio.
"Non ci sono azioni di prevenzione in questo ddl sicurezza - ha aggiunto Bonafè -. Non è questione di buonismo del Pd, ma siamo realisti. Disagi sociali e psicologici e cultura vanno considerati quando si parla di sicurezza. Servono interventi di riqualificazione urbana per garantire la sicurezza urbana. Ma il vero limite di questo provvedimento è che non sono previste risorse, è un provvedimento a risorse zero. E' un provvedimento pericoloso e liberticida".

10/09/2024 - 12:50

“Parlate tanto e siete tanto preoccupati delle forze dell'ordine e poi apprendiamo dalla stampa che addirittura la Presidente del Consiglio Meloni le considera degli 'spioni' e allontana la Polizia a sicurezza del suo ufficio a Palazzo Chigi perché non si fida. Non è proprio il massimo sentire che Meloni pensi questo delle forze dell'ordine e forse le andrebbe spiegato meglio il ruolo che con orgoglio e responsabilità svolge la Polizia”. Lo ha detto la deputata dem Debora Serracchiani, responsabile Giustizia Pd, intervenendo a Montecitorio sul ddl sicurezza durante la discussione generale.

“In realtà con questo ddl c'è la scientifica volontà di eliminare ogni forma di dissenso e non si fa nulla per risolvere i problemi. Ad ascoltare la maggioranza sembra che viviamo in un Paese fuori controllo ma, se così fosse, si dimenticano che sono al governo da due anni e quindi qualche responsabilità è anche loro” conclude Serracchiani.

10/09/2024 - 12:11

A rischio filiere eccellenza Made in Italy e 10mila posti di lavoro

“Sulla cannabis light Salvini ordina e Lollobrigida obbedisce infischiandosene di una delle filiere di eccellenza del Made in Italy agroindustriale, sbattendo altresì la porta in faccia alle organizzazioni agricole e alle imprese di settore che in questi anni, con successo, hanno investito ingenti risorse per arrivare ad un fatturato annuo di 500 milioni per oltre 10mila posti di lavoro. Il furore ideologico della destra porterà oggi alla Camera con il Ddl Sicurezza, al divieto di coltivazione, lavorazione e vendita delle infiorescenze della canapa industriale e dei suoi derivati che ha consentito la nascita di tante piccole imprese a conduzione giovanile, e che ha permesso di utilizzare proficuamente il prodotto, principalmente, in cosmesi, erboristeria, bioedilizia, florovivaismo, tessile. Ora il governo e la destra intendono azzerare tutto e gli unici a non lamentarsi saranno mafie e criminalità organizzata pronte ad accaparrarsi lo spazio fino ad oggi gestito in piena trasparenza e legalità. Un vero e proprio capolavoro che si intesta la presidente Meloni, i suoi ministri e la destra italiana”.

Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.

 

06/08/2024 - 17:31

"È veramente incomprensibile il motivo per cui il Governo non faccia assolutamente nulla contro i ransonware.
Ogni giorno arrivano notizie di sottrazione di dati o di blocco dei servizi a danno di soggetti pubblici e privati.
Come il caso di cui si è venuti a conoscenza ieri di 70 aziende del mondo dell'informazione colpite in poche ore, e su cui sta già lavorando con la consueta professionalità la Polizia Postale.
Spesso i criminali che compiono questi o altri Cyber-attacchi lo fanno per farsi pagare un riscatto. E ogni giorno puntualmente quei riscatti vengono pagati".

Lo afferma l'On. Matteo Mauri, responsabile della sicurezza - anche cyber - per il Partito Democratico.

"In occasione di questi attacchi il Sottosegretario alla Presidenza Mantovano e il Direttore della Agenzia Cyber Frattasi non mancano mai di far sentire il loro commento preoccupato.

Quando invece viene il momento di agire e noi proponiamo di farlo con una norma ad hoc il Governo e la maggioranza si ritirano nella nebbia più fitta.

È esattamente quello che è successo oggi in commissione sul ddl Sicurezza. Dove è stato bocciato un emendamento PD che proponeva i criteri per dare una Delega al Governo per la definizione di una strategia nazionale per il contrasto agli attacchi informatici di tipo ransomware.

È particolarmente curioso che il testo sia stato bocciato nonostante fosse esattamente identico a quello che era stato approvato circa un mese fa come OdG al ddl Cyber al Senato, con il parere favorevole del Governo.
Contraddizioni difficili da spiegare, da cui però non ci siamo fatti condizionare.
Tanto che ci siamo comunque resi disponibili, fin da subito, in tutte le occasioni e a tutti i livelli, a trovare una soluzione condivisa. Anche modificando in profondità il nostro emendamento, nell'ottica di andare incontro a ogni osservazione di merito"

"Questa disponibilità - prosegue l'On. Mauri - l'abbiamo chiarita sia alla Presidenza del Consiglio che all'ACN.
Ma purtroppo a fronte di tutto questo siamo stati messi davanti al silenzio assoluto degli uni - con una scortesia istituzionale inspiegabile - e all'indisponibilità a definire un testo minimamente concreto degli altri.

Abbiamo provato, nonostante tutto, a dare una mano perché crediamo che fare una norma contro i ransonware sia una necessità per il nostro Paese. Per le istituzioni pubbliche, per le aziende private e per la tranquillità dei cittadini. Lo abbiamo fatto senza alcun interesse di parte. Lo dimostra il fatto che abbiamo proposto una legge Delega, cioè uno strumento normativo che il Governo avrebbe potuto plasmare a piacimento.

Ma purtroppo l'amara verità è che quando alla Presidente Meloni serviva una "legge-vetrina" in tempo esibirla allo scorso G7 il Governo ha sbattuto i tacchi e ha fatto approvare il ddl Cyber a tutta velocità. Una legge che però, tanto per cambiare, era tutta apparenza e completamente senza risorse.
Quando invece serve fare per bene qualcosa di utile nell'interesse generale il Governo si ritira nel suo letargo".

L'Onorevole Matteo Mauri, responsabile nazionale sicurezza del Pd, conclude auspicando che: "il Governo ci ripensi in occasione del voto in Aula. Noi ripresenteremo sicuramente un emendamento su questo argomento.
Da qui ad allora - cioè a Settembre - siamo disponibili a ragionarne con tutti. Perché pensiamo che non sia mai troppo tardi per fare la cosa giusta. Nella speranza che qualche giorno di pausa possa portare il consiglio che gli scorsi mesi hanno negato".

06/08/2024 - 15:13

"Oggi in Commissione alla Camera, nel corso dell’esame del ddl sicurezza, la maggioranza e il governo hanno bocciato l’emendamento presentato dal Partito Democratico che proponeva di destinare risorse economiche alle Forze dell'Ordine".

Lo dichiara l'Onorevole Matteo Mauri, responsabile nazionale sicurezza del Pd.

"La destra getta la maschera. E dimostra una volta per tutte che la sicurezza per loro è solo propaganda a favore di telecamere. Ma quando c'è da mettere mano al portafoglio si squaglia".

"Non abbiamo chiesto l'impossibile con il nostro emendamento" - continua l'ex Viceministro dell'Interno Mauri.

"Abbiamo semplicemente chiesto di fare le assunzioni necessarie per integrare gli organici sottodimensionati, di ampliare il numero delle scuole per gli agenti, di pagare gli straordinari arretrati alla Polizia, che ammontano ormai a quasi un anno e mezzo di ritardo, e rinnovare adeguatamente il contratto di lavoro del comparto Sicurezza e Difesa, per andare oltre al solo recupero dell'inflazione degli ultimi anni".

"Il Governo non ha voluto spendersi nemmeno su una sola delle nostre richieste. Richieste che non abbiamo avanzato per fare i nostri interessi ma per fare quelli degli operatori del settore e dei cittadini.
Si riempiono la bocca di ordine e sicurezza ma all’atto pratico non fanno nulla per permettere alle forze dell’ordine di operare in un ambiente sicuro, efficiente e rispettoso dei diritti dei lavoratori del comparto.
In questo disegno di legge - conclude l'On. Mauri - sono stati capaci di mettere solo nuovi reati e alzare le pene. Tutte cose che non costano niente e che possono far mettere nei titoli dei TG. Ma che non risolvono nemmeno un problema delle italiane e degli italiani.

06/08/2024 - 12:27

“La maggioranza e il governo rivedano la loro posizione sulla cannabis light. Questa scelta senza senso sta gettando nell’incertezza un settore che,
solo in Italia, conta oltre 10 mila addetti e più di 3 mila imprese. Se le decisioni saranno confermate, questo settore sarà letteralmente falcidiato da una visione ideologica che penalizza migliaia di italiani e italiane, e molti malati che usano questi prodotti per alleviare i dolori”. Così la deputata democratica, responsabile nazionale giustizia del Pd, è intervenuta  oggi alla Camera, in apertura dei lavori della Commissione Giustizia, che sta esaminando il ddl sicurezza.

02/08/2024 - 10:42

“Il ddl sicurezza che ‘abbiamo rimandato a settembre’ presenta molte norme sbagliate e ingiuste. Tra queste anche il giro di vite sulla canapa industriale che è un vero e proprio intervento a gamba tesa del Governo su una interessante filiera agricola e commerciale italiana. Un intervento che ammazza un mercato di oltre 10 mila addetti e circa 3 mila imprese. Il governo e la maggioranza hanno il tempo per ripensarci: siamo davanti a una scelta esclusivamente data dalla furia ideologica. Senza alcun senso e che va a penalizzare migliaia di italiani e delle italiane che vivono grazie al lavoro in questo settore merceologico in piena crescita ovunque e imprenditori che hanno investito soldi e lavoro fidandosi dello Stato".
"Abbiamo assistito a una scelta sciagurata del Governo e alla scomparsa del Ministro dell'Agricoltura. Che era troppo impegnato a mettersi sull'attenti di fronte al diktat di Palazzo Chigi per difendere il settore".
Lo dichiara Matteo Mauri deputato e responsabile Sicurezza del Pd.

01/08/2024 - 14:40

Dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata Pd

In una vergognosa seduta di commissione notturna, piena di forzature, nell’ambito della discussione del “ddl sicurezza”, è stato approvato ieri notte l’emendamento del Governo che equipara la cannabis light a quella con più alto contenuto di thc.

Uno schiaffo innanzitutto alla scienza, che attesta che la cannabis a basso contenuto di thc non ha alcun effetto psicotropo, ma anche e soprattutto uno schiaffo alle migliaia di persone che lavorano nel settore. La cannabis light ha un vastissimo potenziale produttivo, in ambiti anche molto diversi, e si stava caratterizzando come eccellenza italiana - anche e soprattutto veneta - e come settore fortemente caratterizzato dalla presenza giovanile. Quei lavoratori perderanno tutto.

Un danno immenso verrà fatto anche a chi si cura con la cannabis light, che vedrà il proprio diritto alla salute compromesso nell’accesso alle cure dal pregiudizio proibizionista della maggioranza.

L’idea per cui la “guerra alla droga” si fa decidendo arbitrariamente cosa sia, la droga, fa perdere di credibilità alla necessaria lotta al traffico illecito e all’abuso di sostanze stupefacenti, che nel dominio del proibizionismo continuano a mietere vittime e fanno incassare alla criminalità organizzata 7 miliardi ogni anno. La maggioranza, in commissione, non si è nemmeno degnata di spiegare nel nome di quale “sicurezza” ha deciso di distruggere un settore fiorente e di criminalizzare più di 6 milioni di consumatori nel nostro paese.

01/08/2024 - 14:39

“Il rinvio dell'approdo in Aula del ddl sicurezza a dopo la pausa estiva è merito dell'unità delle opposizioni, che con fermezza hanno lavorato in commissione alla camera per sottolineare, nel merito, le storture di un provvedimento liberticida e incostituzionale. Ma anche per difendere le prerogative del Parlamento: tutti i parlamentari, inclusi quelli di maggioranza, devono poter lavorare ed esaminare i provvedimenti correttamente. Impedirlo è un atto di violenza alle prerogative parlamentari su cui ci opporremo sempre con forza. Le opposizioni unite ottengono risultati, questo è il dato politico” così la deputata democratica, responsabile nazionale giustizia del Pd, Debora Serracchiani.

01/08/2024 - 12:38

“Il governo Meloni ha appena ucciso il settore della cannabis light nel nostro paese. Nella seduta fiume di questa notte in commissione alla Camera hanno approvato un emendamento vergognoso al ddl sicurezza che equipara la cannabis light alla cannabis con elevati livelli di thc. Questa destra, sempre più preda dei propri istinti securitari e della propria furia ideologica repressiva, cancella una filiera tutta italiana produttiva e in salute. Il governo dei patrioti attraverso questa norma inspiegabile farà chiudere 3.000 aziende agricole e licenziare 15 mila lavoratori solo per fare un po' di propaganda. Siamo in mano a  ignoranti che non sanno nemmeno di cosa stiamo parlando e continuano a fare danni alle aziende e ai lavoratori”. Lo dichiara Marco Furfaro capogruppo PD in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale.

01/08/2024 - 11:58

“Gestione caotica delle commissioni alla camera con i presidenti che convocano e sconvocano le sedute a proprio piacimento tenendo conto solo delle esigenze della maggioranza senza alcun rispetto dei diritti e delle prerogative delle opposizioni”. Così i capigruppo democratici nelle commissioni affari costituzionali e giustizia della camera, Simona Bonafè e Federico Gianassi commentano la comunicazione contrastante dei presidenti delle due commissioni che prima hanno convocato i gruppi per la ripresa dell’esame del ddl sicurezza per poi sconvocarli e riconvocarli nel pomeriggio annullando contestualmente le audizioni sul premierato che erano previste per oggi. “Siamo davanti a un provvedimento liberticida, repressivo e incostituzionale, ed è incomprensibile questa corsa per la quale sono state anche annullate le audizioni sul premierato convocate per oggi e poi rinviate”.

01/08/2024 - 11:15

“Una gestione arrogante da parte della maggioranza che, forzatura dopo forzatura, vuole portare in aula un ddl che non ha scadenza: un provvedimento repressivo, liberticida, l’ennesima bandiera, anticostituzionale in molte parti, nuovi reati e nessuna, ma proprio nessuna azione che migliori le condizioni di vita e di lavoro nelle carceri o che dia più sicurezza ai cittadini. Vergogna” così sui social la deputata democratica, responsabile nazionale giustizia del Pd, Debora Serracchiani.

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