30/12/2024 - 15:54

“Ancora una volta il Governo usa il criterio dell’emergenza per intervenire nelle zone vulnerabili del Paese. Interventi spot senza alcuna programmazione e senza che il Sindaco e l’amministrazione comunale siano stati coinvolti; Dopo il decreto Caivano, il Consiglio dei Ministri ha approvato nei giorni scorsi un nuovo decreto che affida al commissario straordinario nominato per la città campana la redazione di un piano di interventi in sei quartieri a rischio: Rozzano, Roma Quartiere Alessandrino-Quarticciolo, Napoli Quartiere Scampia-Secondigliano, Orta Nova, Rosarno-San Ferdinando, Catania Quartiere San Cristoforo, Palermo Borgonuovo. Un altro decreto, come abbiamo appreso dalla stampa, che somma questioni diverse tra loro senza nessuna strategia chiara per favorire l’inclusione sociale, ridurre la criminalità, sostenere l’amministrazione comunale rispetto al tema dell’emergenza abitativa e contrastare il disagio, che colpisce molte delle periferie urbane”. Lo afferma la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase.

“Presenterò un’interrogazione per chiedere quali concreti strumenti il Governo intenda attivare per le sei aree, quali siano stati i criteri e i parametri oggettivi con i quali sono state individuate queste zone, caratterizzate da un aumento dei fenomeni criminosi al pari di molte altre in Italia, e che ora vengono indicati all’opinione pubblica nazionale come i luoghi della massima emergenza’ al pari di Caivano, con le inevitabili conseguenze in termini di immagine e ghettizzazione. E poi chiediamo – prosegue la deputata Pd - di essere messi a conoscenza degli interventi che si adotteranno per fronteggiare la situazione. Nel caso dei quartieri romani di Quarticciolo e Alessandrino c’era anche una giusta richiesta del Presidente di Municipio per istituire una cabina di regia che coinvolgesse tutti i livelli istituzionali, in primis ovviamente il Comune di Roma. Si è scelto invece di affidare tutto nelle mani di un commissario che viene da Caivano. Una scelta incomprensibile” conclude Michela Di Biase.

29/12/2024 - 11:21

“Leggiamo della proposta del Cnel sul carcere, già inviata alle Camere. Noi abbiamo le nostre idee, non condividiamo tutto, ma almeno iniziamo a discuterne seriamente e per dare risposte ad una situazione ormai insostenibile. Lavoro, misure alternative, sconto per buona condotta, case di reinserimento sono tutte proposte condivisibili e giuste che abbiamo presentato più volte con emendamenti puntuali. Sempre respinti. Vale la pena ricordare il comportamento della maggioranza, ed in particolare di Forza Italia, sulla proposta Giachetti di liberazione anticipata o quanto accaduto sull’inutile decreto carcere o quanto contenuto nell’inaccettabile Ddl Sicurezza. Basta quindi farsi belli con proposte che poi non si è disponibili a sostenere al momento opportuno. Sì passi ai fatti e non si sprechino solo parole al vento. Il partito democratico è pronto a discuterne”.

 Lo dichiarano Debora Serracchiani, deputata e responsabile giustizia del Pd, e i capigruppo in commissione di Senato e Camera, Alfredo Bazoli e Federico Gianassi, e il capogruppo in Antimafia, Walter Verini.

19/12/2024 - 12:03

"Il Governo ha cancellato, per la seconda volta, il fondo contro i disturbi alimentari. Già nella scorsa legge di bilancio, Giorgia Meloni lo aveva spazzato via, salvo poi fare marcia indietro dopo la battaglia dell'opposizione e le denunce di associazioni e cittadini. Adesso, la storia si è ripetuta: la maggioranza ha bocciato il mio emendamento per rifinanziare in legge di bilancio, con 20 milioni di euro, il fondo contro i DCA. Giorgia Meloni trova miliardi e miliardi di euro per un canile in Albania, per i rimborsi spese dei ministri, per il Ponte sullo Stretto, per costruire campi da golf, per marchette agli amici, ma non 20 milioni di euro per la salute di di 4 milioni di persone affette da anoressia, bulimia e da patologie legate alla psiche e al corpo. Un insulto ai 4000 morti, oltre 10 al giorno.
E morti non perché affetti da una malattia terminale, ma per mancanza di cure, di fondi e di leggi non applicate. Continueremo a batterci, a partire dal decreto Milleproroghe, per costringere il Governo a fare, ancora una volta, marcia indietro. Il diritto alla salute delle persone, presidente Meloni, viene prima dei costi della sua propaganda". Lo denuncia sui social Marco Furfaro, capogruppo in commissione Affari Sociali e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico.

19/12/2024 - 12:00

“Grandi trasformazioni stanno interessando l’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, da quando la guida è passata nelle mani di Fabio Vitale, che gode della fiducia incondizionata del ministro Lollobrigida?
Ma quanto incondizionata, verrebbe da dire? Tanto, visto che in Agea si stanno riorganizzando gli uffici dirigenziali di livello generale e non generale in assenza di approvazione del regolamento del personale da parte del ministero dell’Agricoltura di concerto con i ministeri dell’Economia e delle finanze e della Pubblica amministrazione per il quale occorrerebbe un decreto ad hoc che non risulta ancora adottato. Peraltro, secondo alcune anticipazioni di stampa, i vertici dell’Agea avrebbero riferito, in assenza di atti normativi, del cambio di denominazione in Agesa a fronte delle nuove funzioni e dei servizi che verrebbero erogate dall’Agenzia. Resta da chiedersi perché Fabio Vitale, che in un comunicato ufficiale di Agea annuncia urbi et orbi di avere attuato gli indirizzi del Ministro Lollobrigida, abbia ritenuto di fare le nomine e previsto la riorganizzazione non solo in assenza di riscontri statutari e normativi, ma affidando incarichi senza aver tenuto conto degli interpelli precedentemente pubblicati e mai annullati inerenti la funzione dirigenziale dell’ufficio interventi e dell’organismo dell’ufficiale pagatore. Vogliamo poter credere che tutto sia avvenuto nel pieno rispetto della trasparenza e della legalità, ma proprio per questo ho deciso di interrogare il ministro Lollobrigida su questa fluida vicenda, affinché venga a riferire alla Camera sulle scelte fatte in Agea dal suo fidato collaboratore Fabio Vitale rendendoci partecipi delle enunciate grandi trasformazioni e dei cosiddetti straripanti risultati conseguiti”.

Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura e Segretario di Presidenza della Camera.

18/12/2024 - 13:50

“Un altro suicidio in carcere a Viterbo ed uno sventato solo grazie all’intervento della polizia penitenziaria nel carcere di Modena. Il 2024 sarà ricordato come l’anno orribile per le carceri italiane: 87 suicidi tra i detenuti ed i numeri del sovraffollamento che superano il 133 per cento”. Lo afferma la deputata del partito Democratico Michela Di Biase, componente della commissione Giustizia.
“Come sottolineato anche dal Garante dei detenuti del Lazio, nelle carceri mancano operatori, personale sanitario e psicologi – prosegue la deputata Pd -. Davanti a questo quadro drammatico il Governo invece di approntare misure strutturali ha approvato un decreto vuoto, senza norme e senza risorse per ridurre il sovraffollamento, e si nasconde dietro slogan vuoti. Servono invece provvedimenti che incidano nell’immediato sui numeri generali della detenzione e sulla qualità della vita nelle carceri italiane, sia a garanzia della vita e dell’integrità psico-fisica delle persone recluse, che dello staff carcerario. Il numero dei suicidi è un bollettino di guerra – conclude Di Biase – il Governo non può continuare a nascondere questa drammatica emergenza”.

12/12/2024 - 13:47

Giuli spieghi modalità di utilizzo fondi raccolti attraverso aumento biglietti dei musei

Il gruppo parlamentare del Partito Democratico ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, per fare luce sulla modalità con cui sono stati utilizzati i fondi per i territori alluvionati dell’Emilia Romagna raccolti dal Mic aumentando di 1 euro il costo del biglietto dei musei statali. Da quanto si apprende – sottolineano i firmatari dell’interrogazione Andrea Gnassi, Irene Manzi e Ouidad Bakkali – l’intero ammontare dell’importo raccolto tra il 15 giugno e il 15 settembre del 2023, che è pari a circa 10 milioni di euro, è stato destinato a un unico intervento che riguarda la riqualificazione dell’ex Caserma Monti – Convento di Santa Maria della Ripa nel comune di Forlì, che è stato destinatario anche di altri 3 milioni di euro provenienti da un altro capitolo di bilancio per la tutela del patrimonio culturale. Stupisce che, davanti a tante realtà che hanno subito danni al patrimonio, il Ministero della Cultura abbia deciso di finanziarne solo una, che guarda caso, incide in uno dei pochi comuni guidati dal centrodestra nella regione Emilia Romagna. Se fosse confermata questa ricostruzione, saremmo veramente ad un uso disinvolto dei fondi del ministero usato come bancomat per foraggiare l’amichettismo istituzionale. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare che chiede al Ministro Giuli di rendere noto “quanti ingressi siano stati effettuati con la maggiorazione di 1 euro di cui al DL 62/2023, quale sia l’ammontare complessivo raccolto ai fini di cui al medesimo decreto e con quale modalità di calcolo siano state assegnate le risorse. E poi, di fornire indicazioni sui prossimi progetti che il Ministro intende finanziare sul patrimonio culturale dei territori colpiti dall’alluvione di maggio 2023, a partire da quelli della città di Faenza, dove gli istituti culturali hanno subito ingenti danni e per i quali non risulta alcun contributo per interventi di riqualificazione.

11/12/2024 - 19:33

“La tragedia di Calenzano impone di interrogarci sui meccanismi di funzionamento delle nostre grandi aziende partecipate. Adesso è toccato a Eni, ma non dobbiamo dimenticare Brandizzo, Suviana, Casteldaccia, che hanno coinvolto Rfi, Enel, Amap. Nelle società partecipate c’è un problema e non bastano i pannicelli caldi. La politica è in ritardo e deve smetterla di girarsi dall’altra parte. Siamo dinnanzi a un decreto che non affronta i nodi del Paese. Anche sugli ammortizzatori non ci siamo. Abbiamo ottenuto noi la proroga di quattro settimane nel settore della moda, perché l’emendamento si era perso nel Porto delle nebbie della dinamica tra Mef, ministero del Lavoro e Ragioneria dello Stato. Non possiamo più limitarci ad una questua fuori la porta del ministro Giorgetti per un po’ di soldi, quando siamo davanti alla crisi di un comparto che merita un intervento strutturale. Ciò che è insopportabile è questa destra non trova i soldi per gli ammortizzatori, ma non si fa problemi a condonare 100 milioni di multe ai No Vax. Queste sono le loro priorità. Servirebbe uno strumento universale che garantisca la transizione senza perdere un posto di lavoro. Un nuovo Fondo Sure in grado di aiutare i lavoratori ad attraversare un 2025 pericolosissimo. Siamo già a oltre il più 23 per cento di Cig rispetto allo scorso anno. Nell’automotive i numeri sono impressionanti. Eppure in Stellantis negli ultimi tre anni si sono divisi 23 miliardi di dividenti e hanno caricato sulla collettività 700 milioni di Cig
Non è accettabile”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, in merito alla discussione sul Dl Pnrr.

11/12/2024 - 15:30

“Dalla stampa si apprende che il Consiglio dei Ministri avrebbe approvato il 'Decreto milleproroghe' dove avrebbe previsto l’annullamento delle sanzioni che erano state inflitte contro coloro che non avevano rispettato l’obbligo vaccinale contro il Covid-19. Una decisione molto grave e scientificamente pericolosa perché significherebbe teorizzare che i vaccini non sono utili e sono addirittura dannosi. Il vaccino contro il Covid si è confermato essere il farmaco più sicuro esistente sulla Terra con effetti collaterali rarissimi e lievi”. Così si legge nell'interrogazione presentata dai deputati Pd al ministro della Salute Orazio Schillaci.
“È un’offesa a chi ha vissuto e sofferto in prima linea quei momenti, è un'offesa per i morti di Covid! È l’ennesima ricerca di consenso dei soliti furbi. È tempo di una reazione indignata verso chi confuta la scienza e favorisce la disonestà”. L'interrogazione è stata presentata dalla capogruppo Pd Chiara Braga, Gian Antonio Girelli, Marco Furfaro, Paolo Ciani, Ilenia Malavasi, Nico Stumpo, Antonella Forattini, Sara Ferrari e Valentina Ghio

11/12/2024 - 12:25

“La Cassa integrazione straordinaria per il settore della moda sarà estesa anche per il tutto il mese di gennaio 2025. Questo risultato è stato ottenuto grazie al lavoro delle opposizioni e del Partito Democratico. Il governo infatti, nonostante gli accordi presi in sede di discussione in commissione, voleva approvare il decreto senza alcuna proroga. Siamo perfettamente consapevoli che l’estensione a questo periodo è ancora insufficiente per un comparto in gravissima crisi. Il nostro obiettivo sarà adesso quello di ottenere un ulteriore rinnovo degli ammortizzatori sociali, almeno per tutto il nuovo anno con la Legge di Bilancio e il Decreto Milleproroghe”: è quanto riporta una nota congiunta dei parlamentari Pd eletti in Toscana Simona Bonafè, Arturo Scotto, Emiliano Fossi, Marco Simiani, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Laura Boldrini, Christian Di Sanzo, Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli, sull’emendamento al Decreto Pnrr approvato oggi, mercoledì 11 dicembre, dall’Aula di Montecitorio.

11/12/2024 - 09:30

“Chiediamo al Governo Meloni di invertire immediatamente la rotta sul trasporto non di linea: il Ministro Salvini con l’obiettivo di colpire una singola categoria di imprese invece di affrontare il grande tema della regolazione e dell’utilizzo delle nuove tecnologie per garantire servizi più efficienti per i cittadini senza precarizzare le condizioni di tutti i lavoratori sta riuscendo in un colpo solo a favorire la disoccupazione, incrementare il vero abusivismo, deprimere il gettito fiscale, ledere il turismo e danneggiare l'intero Paese creando solo ulteriore confusione e potenziale sfruttamento.”

Dichiarano in una nota congiunta il Senatore Antonio Misiani responsabile economia, finanze, imprese e infrastrutture della segreteria nazionale del Partito Democratico e Andrea Casu Deputato Pd e Vice Presidente della Commissione Trasporti

“Come denunciano tutti gli operatori del settore che scenderanno in piazza il prossimo 12 dicembre dal 2 gennaio con l’entrata in vigore del nuovo decreto una vera e propria clava si abbatterà addosso decine di migliaia di imprese e colpirà ulteriormente i cittadini e la già endemica carenza dei servizi di autotrasporto non di linea, che come chiarito la stessa Corte Costituzionale concorrono a dare «effettività» alla libertà di circolazione.”

“Tra gli aspetti più incomprensibili vi è la scelta di far venir meno le prestazioni a tempo che rappresentano la principale specificità del servizio che consente ad ogni utente di poter noleggiare un servizio di NCC proprio per soddisfare le più varie necessità, in questo modo non si colpisce minimamente chi esercita indebitamente la funzione dei Taxi ma proprio chi svolge un servizio diverso. Inoltre l'intermediazione per i contratti di durata viene vietata, è previsto un anacronistico tempo minimo di attesa di venti minuti tra la prenotazione e lo svolgimento del servizio, tanti e tali sono i dati che devono essere preventivamente forniti che chi si rivolgerà a questi servizi avrà la sensazione di essere dossierato e al tempo stesso se gli operatori dovessero commettere anche un semplice errore rischieranno di portare alla chiusura dell’attività per le pesantissime sanzioni e responsabilità anche penali previste.”

10/12/2024 - 19:22

"Quello che arriva oggi in quest’Aula è un provvedimento contenente davvero disposizioni eterogenee e poco organiche tra loro, mescolando tematiche in materia di lavoro, università, istruzione, senza una visione strutturale e di sistema.
In questo decreto per esempio a proposito dei progetti di internazionalizzazione degli Its Academy  si fa cassa utilizzando risorse che dovrebbero servire per altro e, in particolare, per una finalità fondamentale come quella della divulgazione della cultura della sicurezza e della salute sul lavoro. Per non parlare dell'ennesimo intervento correttivo d’urgenza per la realizzazione degli obiettivi relativi ai posti letti per gli studenti universitari entro giugno 2026. L’ennesima norma tampone che deve affrontare la grave carenza di posti letto pubblici e di alloggi a prezzi accessibili per studenti universitari. Non sono sufficienti interventi parziali o finanziamenti limitati una tantum, per risolvere la crisi abitativa servono interventi seri e strutturali che aiutino a creare un sistema universitario più equo, accessibile e inclusivo.
Questo purtroppo è l’ennesimo decreto del Governo Meloni temporaneo e senza prospettive". Lo ha detto in Aula Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura di Montecitorio, intervenendo in discussione generale sul dl Pnrr lavoro, università, ricerca e istruzione.

“Un decreto che investe davvero poche risorse in istruzione e ricerca, come del resto fa la stessa manovra di bilancio - ha aggiunto Manzi - con i tagli al personale scolastico o al Fondo di finanziamento ordinario delle università.
I prossimi giorni saranno molto importanti per avviare una discussione seria all’interno della Commissione bilancio su questi ed altri temi, ci auguriamo che la maggioranza sia disponibile a farla insieme a noi. Altrimenti non è all’opposizione che avrete fatto un torto, ma al Paese e al suo futuro”.

10/12/2024 - 19:19

“Questo provvedimento ha il sintetico titolo spot di ‘decreto ambiente’ ma non affronta le grandi questioni della transizione energetica ecologica, non ha l'organicità e la completezza che occorrerebbero per proteggere l'ambiente, raggiungere la neutralità climatica o semplicemente per raggiungere quegli obiettivi che il governo stesso si è dato nel gennaio dello scorso anno”. Lo ha detto in Aula alla Camera la deputata democratica Sara Ferrari, componente della commissione Ambiente e della presidenza del Gruppo Pd, annunciando il voto contrario dei dem al decreto ambiente.

“Questo decreto – ha aggiunto l’esponente Pd - si occupa di valutazione ambientali per accelerare i progetti strategici legati al Pnrr e del Piano nazionale integrato per l'energia il clima che sono già due grandi fallimenti del governo e della propria maggioranza. Vi chiediamo ancora una volta di fare pace con voi stessi e di essere chiari con gli italiani sulla direzione che volete far prendere al nostro Paese rispetto alla transizione energetica, che spesso bollate strumentalmente come ideologica, ma è perché non avete coraggio, idee e autonomia e distorcete il dibattito sulla transizione, ostacolando azioni concrete contro la crisi climatica”.

“Noi del Partito Democratico – ha concluso Ferrari - consideriamo il contrasto al cambiamento climatico come la sfida più importante per guardare al futuro, per guardare in faccia le giovani generazioni con una responsabilità morale seria di garantire loro la salvaguardia della diversità e della sostenibilità del pianeta, non possiamo dare parere positivo a questo provvedimento”.

10/12/2024 - 14:42

“Siamo arrivati a 75 questioni di fiducia in due anni: la democrazia è sospesa, il Parlamento è mortificato. Un provvedimento da votare con poche ore per essere letto, analizzato e con scadenze per emendamenti ridicole. Il decreto porta avanti l'idea misera che il governo ha dell'ambiente: si ostina con la logica dell’emergenza, dei commissariamenti, degli interventi sui sintomi dei problemi ma mai sulle cause profonde, sulla prevenzione, sulla pianificazione”. Così la deputata dem Eleonora Evi intervenendo in Aula per annunciare il voto contrario alla fiducia posta dal governo sul decreto Ambiente.
“Tenete il Paese ostaggio delle fonti fossili -  continua la parlamentare - continuate a confondere la sicurezza energetica con lo sfruttamento di quel poco gas presente nel sottosuolo nazionale, affrontate il dissesto idrogeologico, la siccità, l'adattamento ai cambiamenti climatici con la solita logica dell’urgenza emergenza”. “Un provvedimento scarno, a tratti ambiguo o pericoloso, senza visione e coraggio che non combatte la crisi climatica, le disuguaglianze, la crisi di biodiversità, non predispone piani industriali per una conversione ecologica della nostra economia. Un provvedimento che si allontana dalla scienza e dalle necessità dei cittadini” conclude Evi.

06/12/2024 - 13:49

“75 questioni di fiducia in due anni, un vero record di cui non è possibile vantarsi ma solo vergognarsi. La decisione ricorrere all'ennesima fiducia sul decreto Ambiente è uno schiaffo alle istituzioni e alla democrazia. Il governo non vuole confrontarsi con le opposizioni e si chiude a riccio rendendo il Parlamento un organo di ratifica di scelte prese dall'esecutivo. Scelte che poi si rivelano sbagliate e peggiorative della normativa precedente. È così che risolvono i problemi dell'Italia e si rappresenta le volontà e le aspettative dei cittadini?”. Così il deputato Andrea Casu, Segretario d'Aula a Montecitorio.

 

06/12/2024 - 10:54

“Siamo di fronte all'ennesimo provvedimento esaminato di fretta e molto probabilmente al nuovo voto sulla fiducia. L'urgenza, però, è un altra: contrastare la crisi climatica, proteggere le biodiversità e spingere sulle rinnovabili. L'urgenza di fare bene, non di fare in fretta e peggio di prima. È un decreto che tiene in vita il modello fossile da cui dovremmo affrancarci e non guarda alla transizione ecologica ed energetica e alla semplificazione delle procedure autorizzative.” Così la deputata dem Eleonora Evi intervenendo in Aula su decreto Ambiente.
“Il governo più volte sceglie, poi ritira e poi reintroduce nella Manovra una norma gravissima” continua la parlamentare. “Mi riferisco a quella che aprirebbe la presenza dei privati nelle società pubbliche per il servizio idrico integrato, da affidare in house. Non vi ricordate del referendum del 2011 in difesa dell'acqua pubblica? L'acqua è un bene comune essenziale, non un profitto. Fermatevi!”, conclude Evi.

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