12/07/2024 - 11:38

“Il Vice ministro Cirielli ci conferma che il Piano Mattei è una scatola vuota e che il Parlamento deve solo attendere quando l'esecutivo sarà più comodo a sottoporre i suoi provvedimenti. È un piano senza contenuti e senza risorse, senza un crono programma e senza obiettivi. Manca perfino la relazione che, per legge, il governo avrebbe dovuto presentare alle Camere entro fine giugno. Manca la verità perché la vostra idea di rapporto di collaborazione con gli stati africani punta solo a fermare i flussi migratori e fare dell'Italia l'hub del gas del Mediterraneo, cioè dei combustibili fossili quando è sulle rinnovabili che bisogna investire”. Lo dichiara la deputata dem Laura Boldrini presentando in aula l'interpellanza urgente sul Piano Mattei e replicando al Vice ministro Cirielli.

“Manca l'Africa, almeno nella vostra narrazione dato che non esiste niente di scritto su questo 'Piano Mattei' – continua Boldrini -. E lo conferma il presidente della Commissione dell'Unione africana Moussa Faki quando sottolinea che il governo italiano non ha coinvolto gli stati africani nella fase di progettazione del presunto piano paritario. Avete un'idea dell'Africa antiquata e forse nostalgica e non riconoscete il fatto che anche lì c'è una società civile organizzata che andrebbe coinvolta e ascoltata. Manca infine l'Europa perché sarebbe molto più utile e logico che l'Italia contribuisca seriamente al piano europeo 'Global Gateway' che stanzia 350 miliardi di investimenti. Anche l'Unione africana è già molto più avanti di voi: con il progetto 'L'Africa che vogliamo' lega il proprio sviluppo alle energie rinnovabili mentre il governo italiano in Africa cerca solo gas e combustibili fossili ignorando che una delle principali cause delle migrazioni è il cambiamento climatico. Per destinare appena 5,5 miliardi in quattro anni al Piano Mattei, ne avete sottratti 3,5 dal Fondo italiano per il Clima e oltre 2 al Fondo per la Cooperazione allo sviluppo. E' una partita di giro: non c'è neanche un euro stanziato in più sul Piano Mattei. Avete fatto il gioco delle tre carte. Non è questo un modo serio per gestire i rapporti coi partner internazionali. Una presa in giro verso l'opinione pubblica italiana, il Parlamento e i paesi africani".

26/06/2024 - 16:20

“FdI e la presidente del Consiglio Meloni provano a fare propaganda sulla diminuzione di sbarchi rispetto allo scorso anno. È successo in queste settimane e anche oggi in Aula. Vorrei ricordare però alla presidente Meloni che lo scorso anno, quando si è registrata un'impennata degli sbarchi, governavano sempre loro. E se invece confrontiamo i dati degli sbarchi del 2024 con quelli equivalenti del 2022 scopriamo che sono sostanzialmente identici. Nel 2022 c'era il Governo Draghi, con Luciana Lamorgese al Ministero dell'Interno, che l'allora capo dell'opposizione Meloni attaccava aspramente ogni giorno. Se vuole essere coerente perciò adesso dovrebbe attaccare se stessa!

Alla Presidente del Consiglio, che si è soffermata anche sugli arrivi irregolari e che ha messo in luce alcuni problemi legati ai decreti flussi, vogliamo ricordare che il problema principale che ha l'Italia è che a oggi non c’è una legge che permetta gli arrivi regolari, organizzati, coordinati e che incrocino domanda e offerta. È venuto il momento di rottamare la Bossi-Fini, come tra l'altro lo stesso Fini ha detto più volte.
Questa destra usa il tema dell’immigrazione solo ed esclusivamente a fini elettorali, senza alcuna intenzione di intervenire con politiche migratorie adeguate”. Lo dichiara Matteo Mauri deputato e responsabile Sicurezza del Pd.

21/06/2024 - 16:05

“Il ministro Lollobrigida conferma quanto diciamo da tempo. Un gesto criminale non può infangare la correttezza e la trasparenza della stragrande maggioranza degli imprenditori agricoli. Resta un fatto però sul quale, come al solito, il ministro sorvola. Nelle campagne italiane, come ci ricorda l'Osservatorio Placido Rizzotto della Flai CGIL, ci sono 230mila lavoratori senza contratto e senza diritti. Di questi,  55mila sono donne e il 30% non sono migranti extra-comunitari, ma cittadini italiani o della Ue. Un bracciante su quattro lavora in nero e la paga media di una giornata di oltre 10 ore è di 20 euro. Come intende intervenire il governo su queste palesi violazioni della legalità? Come intende concretamente applicare la legge sul caporalato? Basta ipocrisia. Il caporalato esiste perché è il braccio armato di padroni senza scrupolo alla ricerca esasperata del profitto. E le misere paghe a nero servono per tenere bassi i prezzi dei prodotti. Serve cambiare il sistema. Via la Bossi-Fini e si faccia una legge che consideri l’immigrazione una risorsa programmando flussi e rapporti bilaterali. Lavoratori formati e con paghe dignitose, sicurezza e tutele sanitarie, contrasto al lavoro irregolare, intolleranza verso l'evasione fiscale,  giusto prezzo per il cibo pulito e di qualità. Questa la strada maestra dalla quale il governo rimane costantemente lontano. Intanto però si continua a morire in campagna. Non bastano più le grida di dolore”.

Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.

13/06/2024 - 17:24

"Sonia Dahmani è un'avvocata e opinionista tunisina che lo scorso 12 maggio è stata arrestata durante un blitz di uomini incappucciati all'interno della camera penale di Tunisi. Il tutto trasmesso in diretta sulla rete Tv France 24. La sua unica colpa è avere espresso in modo sarcastico opinioni critiche sul regime del presidente Kais Saied. Lo stesso Saied con cui il governo di Giorgia Meloni sigla patti e stringe accordi, costi quel che costi, con l'unico obiettivo di fermare le partenze dei migranti dalle coste tunisine.
Alla luce di questi gravissimi fatti, che in Tunisia sono all'ordine del giorno, insieme al collega Peppe Provenzano abbiamo chiesto in Commissione esteri al governo se non intenda rivedere gli accordi con il paese guidato dall'autocrate Saied e condannare l'arresto arbitrario dell’avvocata Dahmani e di decine di altri avvocati, magistrati, politici, giornalisti e attivisti per i diritti umani.
Per tutta risposta, il viceministro Cirielli ci ha spiegato che Saied è stato invitato al G7 in corso in Puglia, come si fa con gli ospiti d'onore, che gli accordi con la Tunisia non sono in discussione perché è un paese strategico per limitare i flussi migratori. Tutto questo a scapito del rispetto dei diritti umani più basilari non solo dei migranti che arrivano in Tunisia, che vengono deportati nel deserto e lì finiscono abbandonati a morire, ma anche contro cittadine e cittadini tunisini dissidenti, oppositori e attivisti colpevoli solo di esprimere le loro posizioni critiche verso Saied.
Il governo Meloni si conferma del tutto indifferente al rispetto dei diritti umani e delle libertà civili e democratiche nei paesi con cui sigla accordi. Sono disposti a tutto pur di contare qualche centinaia di migranti in meno sulle coste italiane.
In queste ore stiamo raccogliendo le firme di deputati e deputate in calce ad un appello allo stesso Kais Saied perché liberi immediatamente e incondizionatamente Sonia Dahmani e i detenuti  e le detenute politiche e di coscienza". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

05/06/2024 - 15:38

"Sperava che i centri in Albania fossero operativi in tempo per il voto delle europee, invece Giorgia Meloni deve fare i conti con la realtà: non c'è nulla di pronto, nulla di operativo.
E allora come fare a sfruttare la questione migranti per la sua becera campagna elettorale sulla pelle dei più deboli? Ieri si è inventata l'esposto alla Procura nazionale antimafia - che non ha il compito di fare indagini, quindi dovrà inoltrare l'esposto ad una procura o alla polizia o ai Carabinieri - sui presunti interessi della criminalità organizzata nei decreti flussi, poi ha annunciato una stretta alla Bossi-Fini, l'orrenda legge che regola l'immigrazione nel nostro Paese, e oggi è andata in gita fuori porta in Albania, al porto di Shengjin, dove altro non c'è che qualche container mentre del principale centro per migranti, quello di Gjadër, non c'è ancora neanche l'ombra.
L'accordo con l'Albania, come abbiamo più volte detto, non avrà alcun impatto per la gestione dell’immigrazione e viola il diritto internazionale, oltre ad arrivare a costare circa un miliardo di euro dei soldi delle italiane e degli italiani. Soldi che sarebbero potuti andare alla sanità, invece di partorire un decreto, elettorale anche quello, che promette l'abbattimento delle liste d'attesa, ma senza stanziare un solo euro. E per cosa? Forse, ed è tutta da vedere, per tremila persone al mese che poi, comunque, saranno rispedite in Italia.
Quanto alla Bossi-Fini, la cui paternità è chiara già solo dal nome, non c'è niente da riformare: bisogna cancellarla e sostituirla con una legge completamente nuova che reintroduca la figura dello sponsor per ricerca di lavoro e regoli i flussi legali, necessari all'imprenditoria italiana, e che garantisca davvero il diritto d'asilo. Serve una missione europea di salvataggio in mare e servono accordi bilaterali con i paesi d'origine per i rimpatri. Il meccanismo dei decreti flussi, lo denunciano le associazioni da sempre, è insufficiente e apre ad abusi e storture di cui Meloni si accorge solo oggi". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

29/05/2024 - 15:02

“La metropolitana di superficie fra Prato e l’aeroporto di Firenze è una opportunità straordinaria: promuove il diritto alla mobilità, snellisce e decongestione i flussi di traffico e riduce le emissioni nocive di un territorio vasto con un’alta densità abitativa. L’obiettivo per i prossimi mesi sarà quello di incalzare il governo per reperire, di concerto con la Regione Toscana ed i comuni interessati, le risorse pubbliche necessarie per realizzare una infrastruttura che potrebbe dare un impulso decisivo alla crescita del sistema produttivo ed occupazionale locale ed alla qualità della vita dei cittadini”:

Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati Pd Emiliano Fossi, segretario Dem della Toscana, Marco Furfaro, capogruppo In Commissione Affari sociali, Marco Simiani, capogruppo in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici e Federico Gianassi capogruppo in Commissione Giustizia.

15/05/2024 - 16:49

“Il ministero dell’Ambiente ha finalmente ammesso le numerose criticità che riguardano la raccolta ed il riciclo dei pneumatici fuori uso (Pfu): chiediamo ora che si attivi concretamente ed in fretta per risolvere queste problematiche, segnalate da tempo dalla filiera e che stanno penalizzando un settore fondamentale dell’economia circolare: un comparto virtuoso capace di creare economia, occupazione e soprattutto ridurre emissioni nocive e lo spreco di materie prime”.

Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani, riguardo l’interrogazione discussa oggi.
“L'impiego dei Pfu come risorsa energetica, la ricerca di nuove applicazioni nell'ambito degli asfalti e l'esplorazione delle possibilità offerte dal riciclo chimico - aggiunge - sono innovazioni che vanno sostenute e sviluppate. La nuova governance dei rifiuti non può prescindere da questi punti cardine: stabilire un nuovo ‘extra target’ quale utile strumento di supporto per alleviare le difficoltà operative degli autoriparatori-gommisti ed evitare sanzioni; intensificare il controllo dei flussi degli pneumatici a monte della filiera; regolarizzare l’acquisto degli pneumatici per contrastare abusivismo e concorrenza sleale garantendo prodotti sicuri; promuovere un’informazione puntuale sui dati di raccolta; rivedere il sistema di assegnazione dei quantitativi di Pfu secondo criteri che rispondano alle effettive esigenze e specificità territoriali”.

08/05/2024 - 17:57

“Giorgia Meloni, pur di raccontare agli italiani di aver fatto diminuire i flussi migratori, non solo è disposta a elargire fondi dei contribuenti a regimi autocratici e violenti come quelli egiziano e tunisino, ma anche inserire questi Stati nell'elenco dei cosiddetti ‘Paesi sicuri’”.

Lo dichiarano il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, e la deputata Laura Boldrini, presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

“Se - aggiungono - come si legge nel decreto del ministero degli Esteri, un Paese è considerato sicuro ‘sulla base dell’applicazione della legge all’interno di un sistema democratico’ chiederemo al ministro Tajani di spiegare secondo quali criteri l’Egitto possa rientrare in questa definizione, un Paese che tiene in carcere almeno 60mila dissidenti, attivisti, sindacalisti e oppositori. Questo fa il paio con le nuove disposizioni di Enac (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile), di diretta competenza del ministro Salvini, secondo cui gli aerei delle Ong non potranno più alzarsi in volo sul Mediterraneo per individuare eventuali imbarcazioni in difficoltà, dare l'allarme e salvare le vite di chi è a bordo. Una decisione cinica che mette a rischio la sopravvivenza di migliaia di uomini, donne e bambini, come accade già a causa del decreto Piantedosi che impedisce alle navi umanitarie di intervenire per più di un soccorso alla volta. L'ennesimo tentativo di smantellare un sistema di monitoraggio e salvataggio che la società civile ha messo in atto per compensare le mancanze dello Stato. Per Meloni e Salvini - sottolineano Boldrini e Provenzano - la priorità non è evitare i naufragi, ma ostacolare i salvataggi delle Ong.  Per questo, presenteremo un'interrogazione al governo”.

29/04/2024 - 16:13

"Rimaniamo esterrefatti dalle parole della sottosegretaria di Fdi, Wanda Ferro, sull'operazione contro il caporalato da parte delle forze dell'ordine in provincia di Livorno. Chi dovrebbe governare i flussi migratori per assicurare manodopera alle imprese italiane finanzia i lager in Albania con i soldi dei contribuenti; chi dovrebbe verificare la legalità e l'umanità nei Cpr e nei Cas si volta dall'altra parte; chi dovrebbe garantire il lavoro dignitoso affossa in ogni modo il salario minimo. Nonostante tutto chi rappresenta questo governo ha anche il coraggio di fare sciacallaggio sulla pelle degli immigrati sfruttati. Siamo di fronte a una vergogna senza limiti e consigliamo alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di occuparsi dei problemi reali invece di continuare a fare e soltanto campagna elettorale”.

Lo dichiara il deputato Pd, Marco Simiani, annunciando che si recherà nei prossimi giorni nel Cas di Piombino per verificare la situazione.

18/04/2024 - 16:54

Secondo il primo rapporto sui lavoratori immigrati nell’agroalimentare italiano presentato nei giorni scorsi al Cnel, il lavoro migrante rappresenta il 50% della manodopera attiva del made in Italy agroalimentare. Eppure i flussi regolari restano gravemente sottodimensionati, con 151.000 quote nel 2024 su 690.000 istanze. E mentre le aziende faticano a reclutare manodopera attraverso i canali ufficiali, vi sono 519mila stranieri presenti irregolarmente in Italia, spesso in balia di mediatori e datori di lavoro che speculano sulla loro invisibilità forzata. Un fenomeno che va fermato con una regolamentazione dei flussi aderente alle esigenze del comparto e con il potenziamento delle attività ispettive. Purtroppo, anche su un tema così importante c’è stato il totale disimpegno della maggioranza, che ha approvato l’ordine del giorno ma senza l’impegno a reperire le risorse per attuarlo”.

Così Antonella Forattini, deputata Pd in commissione Agricoltura, intervenuta in Aula per illustrare l’ordine del giorno che, nell’ambito del Pnrr, impegna il governo a contrastare il fenomeno del caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori migranti in agricoltura.

27/03/2024 - 11:40

“Risolvere le persistenti e notevoli criticità sulla raccolta e riciclo dei pneumatici fuori uso (Pfu), rafforzando i controlli, garantendo trasparenza, promuovendo le imprese autorizzate, contrastando l’illegalità e assicurando la sicurezza dei prodotti”. Lo dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani depositando sul tema una interrogazione al Ministro Pichetto Fratin, che raccoglie le istanze delle associazioni di categoria.

“L’annoso problema della giacenza si concentra in modo particolare durante i periodi del cambio gomme stagionale e sfocia nel blocco del ritiro degli pneumatici, generando una situazione di emergenza in tutta Italia non più sostenibile dagli autoriparatori-gommisti che ne subiscono le conseguenze dirette. Occorre un cambio di passo nella governance di un settore chiave dell’economia circolare: va istituito un nuovo ‘extra target’ quale utile strumento di supporto per alleviare le difficoltà operative degli autoriparatori-gommisti ed evitare sanzioni; va intensificato il controllo dei flussi degli pneumatici a monte della filiera; va regolarizzato l’acquisto degli pneumatici per contrastare abusivismo e concorrenza sleale garantendo prodotti sicuri; occorre una informazione puntuale sui dati di raccolta; va rivisto il sistema di assegnazione dei quantitativi di Pfu secondo criteri che rispondano alle effettive esigenze e specificità territoriali”, conclude Marco Simiani.

18/03/2024 - 12:52

 “C’è sicuramente grande attenzione sulla vicenda dei beni confiscati alla mafia, una grande conquista ottenuta con la legge Rognoni-La Torre. Ma occorre innalzare ulteriormente il livello di controlli e riscontri per assicurarsi che questi beni vengano restituiti alla società civile. Per questo deve destare allarme ciò che è successo a Gela, dove una villa confiscata alla criminalità organizzata ed in procinto di essere affidata ad una Onlus è stata incendiata dopo che l’esponente a cui era stata sottratta ne era tornato in possesso violando i sigilli”. Lo dichiara il segretario della commissione nazionale antimafia, Anthony Barbagallo, incontrando gli studenti del liceo scientifico Vittorini a Gela, dove si è recato a Gela proprio per rafforzare l’impegno delle istituzioni dopo che questa notta una villa confiscata alla “stidda” gelese e in procinto di affidata con bando pubblico ad una onlus è stata data alle fiamme.

“Agli studenti e alle studentesse ho tenuto a ricordare che la mafia non è sconfitta e che un grande lavoro rispetto al contrasto alla criminalità mafiosa è stato fatto grazie anche all’immenso lavoro di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Pio La Torre, solo per citarne alcuni. Grazie al lavoro e al loro sacrificio sappiamo che seguendo i flussi di denaro e sottraendo i proventi illeciti si toglie ossigeno alla criminalità organizzata. Non bisogna recedere. E, anzi, è necessario – conclude - contribuire ad aumentare il concetto di un modello di società diverso, lontano dalla logica della pervasività della mafia”.

28/02/2024 - 19:30

Governo intervenga davanti a ondata di arresti, violenze e campagna xenofoba

“Tajani dica quali sono le azioni prese dal governo, sia in sede bilaterale che nei consessi internazionali, per fare pressione sul Presidente Saied affinché cessi immediatamente la repressione in Tunisia e sia garantito il ripristino del pluralismo della rappresentanza, nonché il rilascio di tutti i prigionieri politici”. Lo chiedono il responsabile esteri del Pd, Provenzano e i deputati Quartapelle, Porta, Boldrini e Ciani che hanno firmato l’interrogazione parlamentare. “Dal febbraio 2023 – sottolineano - è in corso una ondata di arresti che sta colpendo diversi esponenti politici dell’opposizione, giornalisti, avvocati, sindacalisti, attivisti ed esponenti vari della società civile; arresti accompagnati da una campagna gravemente xenofoba e senza precedenti contro i migranti subsahariani, accusati di programmare una “sostituzione etnica”.

Ecco il testo integrale dell’interrogazione parlamentare

Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Per sapere - premesso che:
in data 20 aprile 2023, è stato arrestato il leader storico, 82enne, del partito islamico tunisino Ennahdha, Rached Ghannouchi con l’accusa di "cospirazione contro la sicurezza dello Stato";
l’arresto si inserisce in un crescendo di atti di violenta repressione attuati dal presidente, Kaïs Saïed che, in meno di due anni, ha concentrato sempre più potere nelle proprie mani fino ad arrivare alla promulgazione della nuova Costituzione, adottata a seguito di un referendum segnato da un altissimo tasso di astensionismo, che sostituisce la Costituzione del 2014, indubbiamente una delle Carte costituzionali più democratiche nel mondo arabo, con un nuovo testo dai tratti fortemente autoritari;
dal febbraio 2023, difatti, è in corso una ondata di arresti che sta colpendo diversi esponenti politici dell’opposizione, giornalisti, avvocati, sindacalisti, attivisti ed esponenti vari della società civile; arresti accompagnati da una campagna gravemente xenofoba e senza precedenti contro i migranti subsahariani, accusati di programmare una “sostituzione etnica”;
lo scorso 19 febbraio Rachid Ghannouchi, ha manifestato la sua solidarietà con uno sciopero della fame in sostegno ad altri sei politici in carcere che la settimana prima avevano adottato questa forma di protesta per denunciare i metodi autoritari del presidente Kais Saied; 
negli ultimi mesi in Tunisia si è assistito a un ulteriore deterioramento della situazione interna, sia sul fronte economico, politico e sociale; 
il paese vive anche una profonda crisi economica, per cui scarseggiano da mesi beni di prima necessità, il tasso di inflazione è oltre il 10%, il tasso di disoccupazione superiore al 15 %, il debito pubblico sfiora il 100% del Pil e, dunque, la tensione sociale è molto alta. In tale contesto, si è registrato il rifiuto da parte del presidente della Repubblica Kaïs Saïed di sottoscrivere l’accordo negoziato dal suo governo con il Fmi per un prestito di 1,9 miliardi di dollari -prestito che serviva a favorire la stabilità-, mentre la Banca mondiale ha sospeso i dialoghi con la Tunisia, preoccupata per le condizioni della comunità subsahariana;
stante la situazione di volatilità economica, molti analisti sono preoccupati che il paese possa proclamare un default sul debito estero. Questo scenario avrebbe gravi ripercussioni anche per l’UE e l’Italia, sia in termini economici che di ulteriori flussi migratori;
al riguardo si rileva come nella prima metà del 2023 la Tunisia abbia superato la Libia come numero di partenze per l’Italia;
inoltre, il Presidente Saïed ha intrapreso una campagna anti-migranti senza precedenti nella storia del Paese utilizzando affermazioni gravemente xenofobe che sono state seguite da crescenti violenze e maltrattamenti da parte delle autorità tunisine nei confronti dei migranti subsahariani;
il 16 luglio 2023 è stato firmato il memorandum d’intesa per una partnership strategica e globale fra Unione europea e la Tunisia al fine di ridurre il numero degli arrivi dal paese, un accordo però privo delle necessarie condizionalità sullo stato di diritto e la tutela dei diritti umani in Tunisia;
in merito al memorandum, Giorgia Meloni ha affermato che “questo partenariato deve diventare un modello per le relazioni dell’Unione europea con gli altri Paesi del Nordafrica”;
in realtà sono state espresse parecchie critiche al MOU, in particolare, la commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatovic, ha dichiarato che: “Gli Stati membri del Consiglio d'Europa dovrebbero insistere sulla chiara salvaguardia dei diritti umani in qualsiasi ulteriore cooperazione in tema di migrazione con la Tunisia. Le tutele di ogni tipo di diritti umani devono essere una parte integrante di ogni attività di cooperazione sulla migrazione tra gli stati membri del Consiglio d'Europa e i paesi terzi, Tunisia inclusa. (...) Le gravi violazioni dei diritti umani recentemente riportate contro rifugiati e migranti in Tunisia rendono solo più stringente che tali tutele siano contemplate":-
quali iniziative intenda intraprendere il governo, sia in sede bilaterale che nei consessi internazionali, per fare pressione sul Presidente Saied affinché cessi immediatamente la repressione in Tunisia e sia garantito il ripristino del pluralismo della rappresentanza, nonché il rilascio di tutti i prigionieri politici.
FIRMATARI
PROVENZANO, QUARTAPELLE, PORTA, BOLDRINI, CIANI

29/01/2024 - 16:37

*Quartapelle, paesi africani criticano Meloni per assenza concertazione e politiche securitarie*

“Il presidente dell’Unione africana ha esortato il governo alla concretezza rispetto al cosiddetto Piano Mattei tanto strombazzato dal Governo. “È necessario passare dalle parole ai fatti, non ci accontentiamo di semplici promesse che poi non sono mantenute” ha detto a riguardo Moussa Faki Mahamat, presidente della Commissione dell'Unione Africana, nel suo intervento al Senato. “Il presidente Faki – aggiunge la vicepresidente della commisisone esteri della Camera - ha anche criticato il governo italiano per non aver consultato i paesi africani e auspicato un nuovo approccio non securitario nella gestione dei flussi migratori. Rilanciare le relazioni tra Italia e Africa è un compito enorme, se Meloni vuole fare sul serio non se la caverà con qualche slogan - conclude Quartapelle”.

24/01/2024 - 13:15

"Con l'accordo Italia-Albania, la politica sull'immigrazione del governo Meloni segna un'altra inconcludente e discriminatoria tappa. È un progetto pieno di lacune e approssimativo, buono solo per la propaganda delle prossime elezioni europee quando la maggioranza tenterà di far credere che nessun migrante arriverà più in Italia. Ma è solo una bugia, un'altra bufala: i flussi migratori si possono e si devono gestire, ma non si possono bloccare. Questo è un accordo costosissimo. Mentre nel nostro Paese si nega il reddito alle persone in difficoltà e in tanti non possono più curarsi, si spendono almeno 670 milioni di euro, per la gestione di non più di 3 mila migranti al mese sul territorio albanese. Una goccia se consideriamo le oltre 150mila persone sbarcate in Italia nell'ultimo anno e uno spreco incredibile di risorse, tenuto conto che gli stessi centri si potevano fare in Italia con una spesa enormemente inferiore. E, in più, le persone che saranno portate nei centri in Albania, nella quasi totalità dei casi torneranno in Italia, sia che ottengano la protezione internazionale, sia che non la ottengano. Ma questo non va di pari passo con una prospettiva che aumenti il numero dei rimpatri.

Inoltre alcuni diritti vengono compressi, come il diritto alla difesa, con buona pace del garantismo di cui si vantano le destre e che, evidentemente, vale solo per alcuni e non per altri. Sull'immigrazione Giorgia Meloni le ha provate tutte, e tutte sbagliate. Fino ad arrivare nei giorni scorsi alla corte del presidente turco Erdoğan per chiedergli di bloccare le partenze dalla Libia, cioè da un altro paese. A questo è ridotta la politica estera del governo: a elemosinare favori perfino da autocrati discutibili come il tunisino Saied ed Erdoğan nell’illusione che fermino le partenze verso l'Italia. Ma noi non possiamo accettare né che i migranti vengano sottoposti a pesanti e inutili trattamenti discriminatori, né che venga sperperato così tanto denaro pubblico in questo modo scellerato solo perché la maggioranza e il governo devono fare propaganda e sono pronti a tutto pur di nascondere i loro insuccessi".

Così Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, dichiarando in Aula il voto contrario del Pd alla legge di ratifica del Protocollo Italia-Albania.

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