28/09/2023 - 19:12

"Il governo ha dato parere contrario ad un ordine del giorno, che quindi la maggioranza ha bocciato, presentato dalla collega Antonella Forattini che chiedeva l'impiego di risorse nella formazione contro la violenza sulle donne con particolare riferimento al personale chiamato a farsi carico delle donne e dei minori che denunciano situazioni di violenza. Parliamo quindi di assistenti sociali, forze dell'ordine, magistrate e magistrati e di qualsiasi altra figura professionale coinvolta in questo percorso. Il governo vuole "valutare l'opportunità di investire nella formazione" ha detto il vice ministro alla Giustizia Sisto. Valutare l'opportunità? Cosa c'è da valutare? Come potrebbe essere inopportuno investire in formazione su un tema così pressante, con una donna uccisa ogni 3 giorni? E come pensano di farlo senza un euro? Questo governo non ha alcuna intenzione di lavorare sulla prevenzione: pensa di risolvere problemi culturali e  strutturali solo con la repressione. Una ricetta fallimentare e pericolosa". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani a margine del voto in aula di questo pomeriggio.

28/09/2023 - 13:24

“C'è un ricorso ossessivo al voto di fiducia e alla decretazione d'urgenza. E’ una mortificazione per il Parlamento, per il lavoro parlamentare, anche per i contributi che i gruppi parlamentari possono dare alla qualità della norma finale. E’ veramente un paradosso che a farsi protagonista di questo uso così eccessivo della decretazione d'urgenza e della fiducia sia questo governo, visto che Giorgia Meloni, fin quando è stata all'opposizione, ha sempre censurato l'uso da parte dei governi che erano in carica. Evidentemente, dismessi i panni dell’opposizione e indossati gli abiti del capo del governo, si è dimenticata delle vecchie battaglie e usa questo strumento anche in modo improprio perché non vengono mai rispettati i limiti che Corte Costituzionale chiede al governo di rispettare. I decreti non possono essere decreti che mettono insieme tante materie diverse, oggi abbiamo parlato di intercettazioni, di tribunale minorile, di Covid, di otto per mille e del ministero della cultura. Un decreto raffazzonato che mette insieme di tutto e di più e così non va bene”. Così il deputato dem Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia, sulle pagine del sito web dei deputati Pd con un video intervistato a margine della sua dichiarazione di voto sulla fiducia al decreto Giustizia.

“Sulle intercettazioni – ha concluso l’esponente Pd - le differenze nella maggioranza sono state palesate in commissione perché Forza Italia ha presentato molti emendamenti per cambiare radicalmente il testo.  Alla fine hanno fatto un pastrocchio. Con questa norma, scavalcano un'opinione diffusa della Cassazione, che già consentiva di usare le intercettazioni per questi reati e, avendo fatto una norma nuova, creano un problema per tutti i processi in corso, perché chiaramente non è possibile applicarla retroattivamente. Succederà che nei processi in corso le intercettazioni già disposte non saranno utilizzabili, quindi non si potenzia l'azione di contrasto, ma si indebolisce quell'azione, un vero disastro”.

28/09/2023 - 13:11

“Il lavoro domestico è un tema che riguarda tutte le famiglie e deve trovare la giusta attenzione della Camera e del Senato, affinché possano giungere le risposte che le cittadine e i cittadini italiani si attendono. Ecco perché è importante il ruolo che può svolgere l’Intergruppo parlamentare. Ci attendono alcune scadenze cruciali, come la legge di bilancio e la riforma fiscale, in cui potremmo lavorare insieme per mettere a punto quegli strumenti che possano servire alle famiglie per affrontare le difficoltà quotidiane. Penso ad esempio alla deducibilità delle spese, ad aiuti economici immediati e ad incentivi ad hoc per favorire l’emersione del lavoro nero. Interventi sui quali è possibile trovare un’ampia convergenza in Parlamento tra tutte le forze politiche”.

 

Lo ha dichiarato la deputata e responsabile Giustizia del Partito Democratico, Debora Serracchiani, che oggi ha partecipato alla conferenza stampa di istituzione dell’Intergruppo parlamentare sul lavoro domestico insieme al deputato Andrea Giaccone e alla senatrice Elena Murelli, oltre ai presidenti di Assindatcolf e Federanziani.

27/09/2023 - 15:15

“Nel messaggio che l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, Carla Garlatti, ha consegnato oggi in occasione dell'illustrazione della Relazione al Parlamento sulle attività svolte nel 2022, si sottolinea come i diritti di bambini e ragazzi vadano messi al centro delle politiche pubbliche in maniera strutturale, coinvolgendoli nelle scelte, puntando su prevenzione e recupero, rifiutando la rincorsa delle emergenze e il nascondersi dietro la propaganda. Ma da questo punto di vista, possiamo solo constatare come il governo Meloni e la sua maggioranza di destra stiano invece andando nella direzione opposta operando contro l’infanzia e i minori. Lo dimostra l’atteggiamento dell’esecutivo sulla vicenda delle detenute madri, che continuano ad essere recluse insieme ai loro bambini e non in strutture idonee alla loro particolare condizione, ed anche l’assenza di una politica per quanto concerne i migranti minori non accompagnati, come emerso nell’ultimo decreto. Governo, quindi, decisamente bocciato”.

Lo dichiara la responsabile Giustizia del Partito Democratico e deputata della commissione Giustizia, Debora Serracchiani.

27/09/2023 - 11:56

"La campagna vaccinale contro il Covid è ancora in alto mare; ad oggi non sono ancora arrivati i nuovi vaccini né diramate indicazioni chiare ai soggetti vaccinatori. Le uniche certezze sono quelle contenute nella circolare dello scorso 14 agosto dove si afferma che in fase di avvio della campagna la vaccinazione sarà somministrata alle persone di età pari o superiore ad 80 anni, fragili e operatori sanitari. Tutto questo è molto grave a poche ore dall’inizio previsto per ottobre". Lo ha detto intervenendo in Aula il deputato del Pd, Andrea Casu, in discussione generale sul dl Giustizia.
"Per quanto riguarda la parte sulla Cultura si sta applicando uno spoil system generalizzato per cambiare tutti i dirigenti del Ministero della Cultura, sia di prima che di seconda fascia, una decisione che porterà grande confusione. Una norma mal scritta che articolerà il Ministero della Cultura in dipartimenti che vanno ad allungare la catena di comando rendendo l'azione amministrativa meno rapida ed efficace", ha aggiunto Casu.
"Manca infine l'attenzione al personale; la carenza di personale è una voragine nella Pa come denunciano i sindacati e toccano con mano ogni giorno i cittadini. E intanto decine di migliaia di persone idonee che hanno già superato i concorsi sono ferme in attesa degli scorrimenti. A questi ragazzi e ragazze cosa proponiamo? Una campagna di comunicazione sul posto figo. Quindi oltre al danno anche la beffa! Altro che Fantozzi, i giovani italiani combattono ogni giorno con una realtà che ricorda Hunger Games. Servirebbe Jennifer Lawrence, non Orietta Berti. Fermiamo questa campagna ridicola e apriamo le porte a questi ragazzi", ha concluso il dem.

25/09/2023 - 16:58

Non esiste un condono tanto piccolo da diventare accettabile. Perché ogni condono è un’ingiustizia: il paese non può essere diviso tra chi rispetta le leggi e paga le tasse e chi aspetta sempre il perdono. Il danno lo paghiamo tutti, dai tagli alla spesa sociale a un territorio sfruttato e mai tutelato che prima o poi ci presenta il conto.

Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

23/09/2023 - 15:27

“Egidio Giuliani, ex terrorista Nar, in carcere a Prato per omicidio, viene invitato agli Uffizi per tenere una lezione su Caravaggio, poi sospesa. Il direttore Eike Schmidt, che sembra ambire alla candidatura per la destra a Firenze e che non perde da settimane occasione per rilasciare interviste contro la città e l'amministrazione in carica, da ieri tace ed è irreperibile quando invece dovrebbe dare delle spiegazioni. Si è davvero superato il limite: tra gru dimenticate a rovinare la veduta di una delle aree più belle d’Italia, a ex terroristi invitati a darci lezioni d'arte, quello che sta succedendo in uno dei Musei più importanti del mondo da sempre simbolo di Firenze è davvero inaccettabile".

Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera, Federico Gianassi.

21/09/2023 - 16:31

“Dal Governo nessuna risposta sulla formazione del personale per la prevenzione e la gestione della violenza sulle donne. Oggi in Commissione Affari costituzionali il PD ha presentato un question time al Ministro della Pubblica Amministrazione per chiedere risorse finanziarie e misure organizzative per una necessaria e a urgente formazione e specializzazione di tutto il personale che interviene per donne e minori vittime di violenza. Un intervento ormai indifferibile rispetto alla sconvolgente gravità del fenomeno. Ma Il Ministro ha invece parlato d’altro: non ha risposto nel merito e si è riferito genericamente, alle iniziative del suo Ministero sulla parità di genere. Cosa importante, sì, ma non una risposta né pertinente né accettabile di fronte all’ondata di femminicidi e di violenza”. Lo dichiara la deputata democratica Michela Di Biase intervenuta oggi in commissione per illustrare l’interrogazione.

“Nel contrasto alla violenza sulle donne - continua l’esponente dem - è emerso chiaramente negli anni, non ultimo dai lavori della Commissione femminicidio della scorsa legislatura, l’esigenza di una necessaria formazione e specializzazione di tutto il personale che interviene con donne e minori vittime di violenza per far sì che le vittime di violenza contro le donne e di violenza domestica ricevano un'assistenza adeguata. Quindi polizia e carabinieri, magistrati, personale della giustizia, personale socio-sanitario, insegnanti, polizia municipale devono essere coinvolti in un'apposita azione di formazione, di aggiornamento e di qualificazione, con natura continua e permanente.

La Convenzione di Istanbul, ratificata da questo Parlamento nel giugno 2013 – conclude Di Biase - prevede peraltro proprio un’adeguata Formazione delle figure professionali che si occupano delle vittime o degli autori di tutti gli atti di violenza. Stesso impegno era contenuto nella mozione unitaria, frutto di uno sforzo che ha visto coinvolte tutte le forze politiche, approvata lo scorso 23 novembre”.

21/09/2023 - 15:55

“Abbiamo sempre sostenuto in queste settimane che l'intervento del governo in materia di intercettazioni per reati di criminalità organizzata, voluto dalla Premier Giorgia Meloni, rischia di essere un clamoroso boomerang. Approvando una norma nuova il governo ha di fatto stabilito che tutte le intercettazioni disposte nei procedimenti in corso prima dell'entrata in vigore del decreto non sono utilizzabili. E non basta aver previsto che la nuova legge si applichi anche ai procedimenti in corso, perché se con ciò si intendesse che si applica anche alle intercettazioni già disposte prima dell’entrata in vigore vi sarebbe un conflitto di costituzionalità.

Per questo, a fronte dei molti e ripetuti dubbi sollevati dalle opposizioni e del ribadito convincimento del governo e della maggioranza che non vi sono rischi di costituzionalità, evidentemente il governo ritiene che la nuova norma si applichi sì ai procedimenti in corso, ma solo nel caso in cui le intercettazioni non siano state ancora disposte e dunque la nuova norma rende di fatto inutilizzabili tutte le intercettazioni già disposte con ricadute enormi sui processi in essere.

Abbiamo quindi chiesto al relatore del provvedimento Pietro Pittalis e al viceministro alla giustizia Paolo Sisto se davvero la nuova norma si applichi solamente ai procedimenti in corso per le intercettazioni non ancora disposte e dunque determini l'inutilizzabilità di tutte le intercettazioni ad oggi già disposte con evidenti e gravi ricadute sui procedimenti in corso. Né il relatore Pittalis, né il viceministro Sisto hanno voluto rispondere, confermando evidentemente i nostri dubbi. La mossa della Premier Meloni produce quindi un risultato disastroso”: dichiarano Federico Gianassi, Capogruppo Pd in Commissione Giustizia di Montecitorio, e Debora Serracchiani, deputata del Partito Democratico, sulla discussione in corso oggi in merito al cosiddetto Decreto “Giustizia Omnibus”.

20/09/2023 - 18:04

Con la maggioranza di governo non ci divide lo sconcerto, il dolore e la rabbia per quello che accade sui luoghi di lavoro di un Paese che ha 3 morti al giorno secondo i dati Inail. Ci divide l’idea di un modello di sviluppo fondato su una competizione al ribasso su tutele, saliari e investimenti. Ci divide l’idea di un Paese che non scommette sulla qualità del lavoro, e pertanto non incrocia la modernità e non può parlare di giustizia sociale.

Siamo uniti contro gli infortuni sul lavoro, ma siamo divisi sulle ricette e sui tempi delle scelte che vanno operate. Voi avete dimostrato di avere altre urgenze molto discutibili. All’indomani della strage di Brandizzo non avete avuto la sensibilità di convocare un consiglio dei ministri e varare un decreto per assumere subito mille ispettori in più sul lavoro e aumentare i controlli. Voi siete quelli che hanno appena tolto mezzo miliardo sulla sicurezza delle tecnologie nelle ferrovie, che hanno cambiato il codice degli appalti e inserito subappalti a cascata e non avete detto una sola parola sul massimo ribasso anche nella pubblica amministrazione.

Se vogliamo cambiare insieme, cambiamo subito il codice degli appalti ed eliminiamo soprattutto nei settori più sensibili il ricorso ai subappalti a cascata. Questo è l’impegno che dovete prendere subito sulla sicurezza sul lavoro.

Così Arturo Scotto, capogruppo Pd della commissione Lavoro, intervenendo in Aula durante la dichiarazione di voto

20/09/2023 - 13:18

"Oggi la Corte costituzionale deciderà se si può procedere contro gli imputati per le torture e l'uccisione di Giulio Regeni, anche se i quattro funzionari della sicurezza egiziana non sono stati formalmente raggiungibili. L'autocrate Al-Sisi vuole approfittare di uno strumento di garanzia del nostro sistema penale per impedire che si trovi la verità sulla morte di Giulio". Lo scrive sui social Laura BOLDRINI, deputata del Partito democratico e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. "Sono accanto alla famiglia Regeni come migliaia di persone in tutta Italia che oggi presidiano le panchine gialle e mandano messaggi di solidarietà e invocano giustizia", conclude BOLDRINI.

18/09/2023 - 12:03

“Oggi discutiamo un provvedimento che riprende il contenuto di un disegno di legge che già nella scorsa legislatura era arrivato praticamente a conclusione. Purtroppo lo scioglimento anticipato delle Camere, ci ha portato a discuterne in questa legislatura. I tanti fatti di cronaca ci dimostrano come sia molto importante inserire nel nostro ordinamento penale la fattispecie dell’omicidio nautico e considerarlo una priorità da parte dell’azione legislativa, come lo è stato per l’omicidio stradale.”. Così il deputato dem Andrea Casu, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera, durante la discussione generale del ddl sull’introduzione del reato di omicidio nautico già approvato dal Senato.

“Possiamo trasformare questo ritardo in un’opportunità – ha aggiunto Casu - aggiornando la norma che continua a contenere un’inaccettabile lacuna. Abbiamo presentato un emendamento, molto chiaro, bocciato inspiegabilmente dalla maggioranza in commissione Giustizia che ora ripresentiamo in Aula e abbiamo depositato anche come proposta di legge: come esistono condotte ritenute delle aggravanti sia per l'omicidio stradale che per l'omicidio nautico per l'uso di sostanze stupefacenti o dopo aver abusato di sostanze alcoliche, noi riteniamo che non si possa continuare a tenere gli occhi chiusi del Codice Penale sul fenomeno dilagante dell’utilizzo dello smartphone alla guida per girare un video o fare una diretta social o rispondere a un messaggio mettendo a rischio la vita degli altri e la propria. Di fronte a un fenomeno così grave, non basta annunciare di inasprire le sanzioni amministrative serve un intervento chiaro del legislatore anche sul piano penale che non può continuare a essere rinviato”.

14/09/2023 - 10:14

“Signor ministro Salvini, lei oggi si è limitato a descrivere informazioni sui tragici fatti di Brandizzo di cui questo Parlamento era perfettamente a conoscenza. Se si fosse recato di persona in quel cantiere, come hanno fatto nell'ordine il presidente Mattarella e tante altre figure istituzionali, avrebbe sicuramente avvertito sulla pelle l'indignazione per la cronaca di una morte annunciata. Quelle famiglie di quegli operai morti di cui lei giustamente ha evocato i nomi chiedono verità e giustizia, ma chiedono soprattutto che non accada mai più. Lei ieri ha parlato a proposito di Lampedusa di ‘atto di guerra’. Ma cosa è questa silenziosa continua strage sul lavoro se non una guerra a bassa intensità? La risposta che lei offre è ordinaria e mi consenta, senza polemica, reticente”. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, durante l’informativa urgente del ministro Salvini sulla strage di Brandizzo.

“La sicurezza – ha concluso Scotto - non è accessoria, la sicurezza è la base principale per stabilire se un lavoro è dignitoso o se non lo è. Più il lavoro è precario, intermittente, povero, più il rischio di infortuni sale. E voi lo sapete bene, visto che nel vostro decreto lavoro avete liberalizzato i contratti a termine, aumentato i voucher, aumentato il lavoro somministrato. Quello che è accaduto a Brandizzo non è la patologia del sistema, ma la fisiologia di un modello con cui si sono costruiti in questi anni i lavori pubblici nel nostro Paese. Dunque non bastano le condanne, ci vogliono le scelte. Lei è il ministro che ha liberalizzato i subappalti a cascata nei cantieri pubblici. Secondo lei, quella imprese medie e piccole talvolta piccolissime su cosa risparmiano ministro? Glielo dico, io sui materiali sul costo del lavoro sulla sicurezza di chi lavora. Quando esce da qui firmi un atto, un decreto, un'ordinanza, un dpcm, decida, lei che dica una cosa semplice: sui cantieri di mia competenza, non si liberalizzano più i subappalti. Poi bussi alla porta del ministro Fitto e pretenda che quel mezzo miliardo di euro sottratto allo sviluppo tecnologico della sicurezza sul settore ferroviario, venga subito ripristinato. Su una cosa non si può risparmiare: non si può risparmiare sulla vita dei lavoratori, sulla loro sicurezza, sulle loro tutele, sui loro salari”.

12/09/2023 - 17:21

La Procura di Roma, coordinati dal pubblico ministero Gianfederica Dito, ha chiuso le indagini, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio, su Carlos Malatto, l’ex tenente colonnello dell'esercito argentino, accusato nel nostro paese dell'omicidio di otto persone, vittime del cosiddetto 'Piano Condor'.

Malatto, nato a Buenos Aires nel 1949, in possesso della doppia cittadinanza italiana e argentina, risiede attualmente in Sicilia dove è scappato per evitare i processi nel suo paese di origine.  Dal ritorno alla democrazia, infatti, l’Argentina ha avviato un percorso di verità e giustizia per le vittime della dittatura e oggi sono oltre mille gli imputati condannati per i crimini compiuti durante il regime.

“Il governo argentino, nei confronti di Malatto, ha già richiesto l’estradizione per procedere in ordine ad una serie di reati commessi nel corso degli anni 1976 e 1977 – ha sottolineato l’on. Fabio Porta commentando la notizia di oggi.  “Io stesso, insieme ad altri deputati del Pd, ho presentato un’interrogazione per chiedere al governo italiano di ottemperare alle richieste di detenzione più volte formulate dall'Autorità giudiziaria argentina.”

“Il nostro Paese – ha ricordato il deputato democratico – ha saputo cogliere di fatto il senso politico e storico di queste difficili operazioni di giustizia che riguardano vicende che hanno sconvolto popoli amici come quelli del Sudamerica. Le vittime di quel periodo di orrore furono migliaia, anche tra i figli e i nipoti degli italiani in Argentina e in altri paesi dell’America Latina; una generazione massacrata dalla violazione sistematica di ogni diritto e dalla totale impunità”.

“Non posso che esprimere soddisfazione per la conclusione delle indagini della Procura di Roma con la speranza che, anche nel caso di Malatto, possa essere accertata la verità in sede processuale. All’indomani dei 50 anni del sacrificio di Allende, la notizia di oggi rafforza la nostra convinzione che i processi sono il doveroso riconoscimento alle vittime e alle loro famiglie ma anche il monito più incisivo alle derive che tuttora offendono l’umanità”.

12/09/2023 - 12:36

A giugno maggioranza ha votato contro nostri emendamenti

“Guardare il telefono per sette secondi viaggiando in auto a 50 km/h equivale a guidare al buio per cento metri senza vedere nulla di ciò che accade davanti a noi. Ecco perché è sempre più necessaria una forte presa di coscienza sul rischio che si corre per se stessi e gli altri a causa dell’uso scriteriato del telefonino durante la guida a velocità sempre più elevate. Quanto avvenuto domenica ad Alatri, nel Frusinate, è solo l’ultimo esempio di una condotta gravissima, che deve essere contrastata con interventi normativi adeguati ai tempi che stiamo vivendo. Per questa ragione  in commissione giustizia avevamo già chiesto da tempo, attraverso una serie di emendamenti, di considerare la guida mentre si utilizza uno smartphone per girare un video o mandare un messaggio alla stregua della guida in stato di ebbrezza o sotto uso di sostanze stupefacenti già previste dall’ordinamento per l’omicidio stradale. Un segnale chiaro e netto che alla luce dei sempre più frequenti tragici eventi doveva essere dato immediatamente ma che inspiegabilmente il Governo ritarda, nonostante i continui proclami. Infatti i nostri emendamenti in tal senso sono stati già bocciati dalla maggioranza nella seduta della commissione Giustizia dello scorso 28 giugno. Per questa ragione oggi presentiamo nuovamente il testo anche come Proposta di legge per chiedere a tutte le Istituzioni di aprire finalmente gli occhi sulla gravità di un fenomeno che non può continuare a essere sottovalutato o ignorato”.

Lo dichiarano in una nota Andrea Casu, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, e Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia, primi firmatari della proposta sottoscritta anche da Anna Ascani, Piero De Luca, Michela Di Biase, Valentina Ghio, Gianni Girelli, Marco Lacarra, Ilenia Malavasi, Maria Stefania Marino, Virginio Merola, Andrea Orlando, Rachele Scarpa, Debora Serracchiani, Marco Simiani e Alessandro Zan.

Pagine