"Sentenza storica della Corte UE. La riforma della giustizia polacca viola il diritto UE poiché pregiudica l'indipendenza e imparzialità dei giudici. Messaggio chiaro: lo Stato di diritto fa parte dell'identità stessa dell'Europa e va rispettato in pieno da tutti i Paesi membri". Così su Twitter il deputato democratico Piero De Luca, capogruppo in commissione Politche UE.
"La Giornata mondiale dell'Ambiente ci ricorda la necessità che i Paesi di tutto il mondo uniscano sforzi e scelte per preservare e proteggere l'ambiente ascoltando di più le rivendicazioni dei giovani che chiedono un impegno forte per contrastare i mutamenti climatici ed un nuovo modello di sviluppo le cui cifre siano quelle della qualità, della sostenibilità e della giustizia sociale. C'è condivisione a livello europeo ma sono ancora troppe le resistenze di restauratori e negazionisti mossi dai grandi interessi. Alluvioni, dissesto idrogeologico, siccità ci raccontano, di contro, una storia diversa. Quest'anno la giornata mondiale dell'Ambiente richiama l'attenzione sull'urgenza di contrastare l'inquinamento provocato dalla plastica. Nel mondo, ogni minuto vengono acquistate un milione di bottiglie di plastica e ogni anno si utilizzano fino a cinque trilioni di sacchetti di plastica, per metà destinata al monouso. Il vero antidoto è puntare sull'economia circolare con modelli di produzione e consumo che implicano condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione per ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti e per ridurre i rifiuti al minimo, grazie ai comportamenti virtuosi ed ecologici e attraverso la realizzazione di impianti per il trattamento, il riciclo e lo smaltimento delle parti residue".
Lo scrive sui social Stefano Vaccari, capogruppo Pd della commissione Agricoltura della Camera.
"Pur di affermare un istituto giuridico strumentale e dannoso, la destra arriva a negare i diritti dei bambini": è quanto dichiarano i deputati Federico Gianassi, capogruppo Pd in Commissione Giustizia e Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Partito Democratico, sulla proposta di legge, che riconosce la maternità surrogata reato universale, dopo la bocciatura degli emendamenti in Commissione a Montecitorio.
"La maternità surrogata è già vietata in Italia e riconoscere tale reato fuori dai nostri confini, dove è invece regolamentata, rappresenta un controsenso giuridico. I reati universali sono i genocidi o i crimini di guerra, reato gravissimi ed è proprio per la loro terribile natura che sono puniti in maniera esemplare. Perché allora per la maternità surrogata la destra prevede pene fino a due anni che nel nostro ordinamento penale sono tra le più basse? Queste contraddizioni tradiscono l'approccio puramente ideologico su tale tematica.
E' grave poi l'atteggiamento della maggioranza che nel dibattito parlamentare ha respinto le proposte emendative del Pd e di altri gruppi finalizzate a tutelare i bambini: si tratta di minori privi di protezione per la cui tutela anche i sindaci italiani avevano chiesto un intervento del parlamento, che la destra lascia cadere nel vuoto." concludono.
Oggi in commissione giustizia è stata approvata la proposta di legge Varchi, che punta a rendere universale il reato di gestazione per altri. Ci siamo opposti fermamente a questa proposta assurda, giuridicamente pasticciata e sproporzionata, che vorrebbe equiparare la gpa a crimini contro l’umanità come la tortura e il genocidio e che fa un uso propagandistico e pericoloso del diritto penale. Avremmo voluto tutt’altra discussione, su questo tema: la proposta presentata dal Partito Democratico a prima firma Zan mette in campo una visione più complessiva, di giustizia ed uguaglianza. Matrimonio egualitario, adozioni per tutti e semplificate, piena tutela dei diritti dei bambini attraverso il riconoscimento della genitorialità e la trascrizione dei figli coppie omogenitoriali o nati da gpa: queste sono le priorità, non questa lotta puramente simbolica e ideologica portata avanti dalla destra, che cerca l’ennesimo mulino a vento contro cui combattere e lo fa confidando di aggiungere un altro tassello a un più ampio disegno di criminalizzazione della comunità LGBTQIA+. Non stiamo a questo gioco fatto innanzitutto sulla pelle dei minori. Non accettiamo l’esasperazione e l’abuso del diritto penale come risposta a tutto. La nostra opposizione continuerà anche in aula, ancora più determinata.
"È inaccettabile che il governo, intollerante ai controlli, decida di limitare l'azione della magistratura contabile. Oltre ad essere un ennesimo tassello di una deriva autoritaria si tratta di azione che contrasta con le decisioni dell'Europa sul Pnrr".
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd
Pnrr, alluvione, inflazione vengono dopo, forse
“La priorità della destra è limitare i diritti. Pnrr, alluvione, asili, inflazione vengono dopo, forse. Ora la loro urgenza è attaccare le famiglie arcobaleno e i loro figli: la corsa forsennata in commissione giustizia per una legge folle lo dimostra. Continueremo a opporci”. Lo scrive su Twitter il deputato dem e responsabile diritti della segreteria nazionale del PD Alessandro Zan.
Stupiscono ed allarmano i comportamenti del governo sul Pnrr. Non solo lascia intendere che, invece di un’ineguagliabile opportunità per il Paese, come ci ricorda il presidente della Repubblica, considera il Piano di ripresa e resilienza un problema e ovviamente prova a scaricare le responsabilità della propria inadeguatezza su altri, a cominciare dai governi precedenti. Ma adesso riemerge anche l’intolleranza per i controlli e quindi il disegno di limitare le competenze della magistratura contabile. Faremo di tutto perché le loro divisioni e l’evidente incompetenza non facciano perdere all’Italia questa straordinaria occasione
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd
“Presenterò interrogazione al ministro Nordio”
È durata oltre cinque ore la visita di Laura Boldrini, deputata del Partito democratico, al carcere di Porto Azzurro dell’Isola d’Elba. Al suo arrivo, la parlamentare ha incontrato la direttrice del carcere, Maria Cristina Morrone, il comandante della polizia penitenziaria, Luigi Bove, i responsabili delle varie aree di competenza, la garante delle persone private della libertà personale della città di Porto Azzurro, Raimonda Lobina, e la presidente dell’associazione Dialogo, Licia Baldi, accompagnata dalla volontaria Concetta Cremoni.
Nel corso dell’incontro sono state evidenziate dalla direzione le criticità della struttura, dovute principalmente alla consistente carenza di organico, sia per quanto riguarda la polizia penitenziaria sia per il personale destinato alle aree educative, amministrative e sanitarie. A fronte di una presenza prevista di 205 agenti, la casa di reclusione dispone al momento di meno di 150 unità, così come risulta enormemente sottodimensionato il numero degli educatori, che si ferma a soli due a fronte di una previsione di ben dieci.
Anche gli stessi detenuti, con cui Boldrini ha colloquiato a lungo, hanno lamentato una carenza di educatori che incide pesantemente sul loro percorso di recupero, essenziale per l’accesso a benefici e permessi. Inoltre, le poche opportunità di lavoro - che in passato a Porto Azzurro veniva garantito all’80% dei detenuti e oggi coinvolge soltanto un terzo della popolazione carceraria - sono state rappresentate come un elemento di forte frustrazione che allontana la prospettiva di un futuro reinserimento sociale.
“Preoccupa molto che in questo carcere, un tempo considerato un vero modello per i percorsi lavorativi e di reinserimento dei detenuti, manchi il personale necessario a consentire la funzione di rieducazione prevista dall’art. 27 della nostra Costituzione – sottolinea l’ex presidente della Camera –. Tale deficit, che va a discapito dell’intero sistema carcerario, costituisce una seria inadempienza dello Stato. Presenterò un’interrogazione per chiedere al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, come intende intervenire per sanare questa situazione”, conclude Boldrini.
UN’INTERROGAZIONE DEL PD AI MINISTRI DELL’INTERNO E DELLA GIUSTIZIA
“Ho sottoscritto l’interrogazione della collega Rachele Scarpa perché il rispetto dei diritti fondamentali di ogni individuo, senza discriminazioni di genere, orientamento sessuale o origine etnica devono essere garantiti sempre, anche dalla polizia. Incidenti come quello di Milano sottolineano la necessità di formare le forze dell’ordine sul rispetto dei diritti umani e sull'approccio più appropriato nelle interazioni con le persone, specialmente quelle in situazioni di vulnerabilità”.
L’episodio di Milano, documentato da un video girato da alcuni studenti dell'università Bocconi, riguarda un intervento della polizia locale nei confronti di una donna transessuale brasiliana. Nel filmato si vede la donna, in una situazione di apparente vulnerabilità, bloccata a terra da quattro agenti che le spruzzano negli occhi spray al peperoncino, le danno calci, la colpiscono ripetutamente con il manganello senza che lei reagisca in alcun modo. Come riportato nell’interrogazione, si tratta di un intervento preoccupante, qualunque reato sia stato eventualmente compiuto. La violenza e la sopraffazione dei metodi che vengono ripresi sono assolutamente inaccettabili in uno stato di diritto e vanno contro i principi di giustizia, rispetto dei diritti umani e uguaglianza per tutti i cittadini".
"Le forze dell’ordine hanno il compito di garantire la sicurezza e proteggere i cittadini e quando si verifica un abuso di potere o un uso eccessivo della forza, le preoccupazioni sono più che legittime. In situazioni di questo genere, è necessario che vengano condotte verifiche approfondite e imparziali. La promozione di una cultura di responsabilità e l'addestramento adeguato possono contribuire a prevenire abusi e a garantire che tutte le persone siano trattate con dignità e rispetto” così Fabio Porta, deputato italiano residente in Brasile e cofirmatario dell’ interrogazione sui fatti di Milano.
Governo e maggioranza hanno il dovere di prestare grande attenzione alle parole del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo e di altri giuristi ascoltati in Commissione Giustizia sulle ipotesi di depotenziare o cancellare il reato di abuso d’ufficio. Secondo il procuratore Melillo infatti, il venir meno della possibilità di sanzionare le condotte abusive “rappresenterebbe un vulnus agli obblighi internazionali in materia di corruzione con la convenzione di Strasburgo”, tra l’altro proprio alla vigilia del varo di una direttiva anticorruzione dell’Unione, con il rischio di apparire “come fonte di indebolimento del sistema di incriminazione” proprio ora che ci si appresta ad utilizzare le “ingenti risorse” del Pnrr. Importante anche il riconoscimento che la riforma della norma fatta nel 2020 abbia agito con efficacia sui “rischi di espansione di una discrezionalità giudiziaria rispetto all’attività amministrativa”. Una maggioranza profondamente divisa al suo interno, anche su questo punto, non può fare finta di nulla. Auspichiamo che si possa ragionare anche sulle nostre proposte per rispondere alle legittime richieste dei sindaci e degli amministratori.
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd.
Tweet di Alessandro Zan, deputato Pd
In commissione giustizia la destra ha appena bocciato il nostro emendamento per tutelare tutti i figli di questo Paese, come chiedono Consulta, Corte di giustizia UE e centinaia di sindaci al Parlamento. Hanno confermato la loro volontà persecutoria contro le famiglie arcobaleno.
dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata Pd
Oggi ho avuto l'onore di ospitare una conferenza stampa con Egyptwide, Amnesty International e la Rete Pace e Disarmo in cui si presentava un rapporto sulla vendita di armi piccole e leggere da parte dell'Italia nei confronti dell'Egitto. L'Italia vende guerra ad un Paese che ha già dimostrato di non rispettare i diritti umani fondamentali, anche sulla pelle di un cittadino italiano come Giulio Regeni. Il governo egiziano reprime il dissenso, e come se non bastasse ha rifiutato più volte di collaborare con la giustizia italiana. Ringrazio Egyptwide per il lavoro: è fondamentale fare agency. Bisogna fermare subito il commercio d'armi verso un Paese che le impiega in violazioni dei diritti umani.
“Votiamo a favore della mozione perché si tratta di un impegno che viene da lontano, dal supporto che abbiamo dato anche nella scorsa legislatura all’iniziativa portata avanti dal presidente Draghi e dalla ministra Cartabia. Iniziativa che per la prima volta è riuscita a far cambiare dopo decenni, e non era scontato, la posizione della Francia rispetto alle richieste italiane. Il rifiuto dell’estradizione dei terroristi non è una decisione politica del governo francese, infatti, che anzi ha dimostrato chiarezza nelle proprie intenzioni, ma giudiziaria e che si fonda su più motivi. Certamente, in questa sede, dobbiamo ribadire che non si possono mettere in dubbio le tutele e i diritti processuali garantiti dalla giustizia italiana anche a coloro che volontariamente decidono di non far parte del processo. Riteniamo corretto impegnare il governo italiano a fornire tutta la necessaria assistenza legale ai parenti delle vittime nella loro annunciata intenzione di rivolgersi alla Corte di giustizia europea e a rafforzare la collaborazione con il governo francese anche in nome della cooperazione giudiziaria europea nella giustizia penale”.
Così la responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, intervenendo nell'aula della Camera per annunciare il voto favorevole del Gruppo alla mozione di maggioranza.
Oggi, 31 anni fa, l’assassinio per mano mafiosa di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti Vito Schifani. Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Onorare la memoria del loro sacrificio significa non solo non abbassare mai la guardia nella lotta alle mafie ma lavorare ogni giorno per accrescere la cultura della legalità. Il ricordo della loro indomabile dedizione alla difesa delle istituzioni e del Paese sia per tutti noi costante fonte di ispirazione.
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd
Dichiarazione di Federico Gianassi capogruppo Pd commissione Giustizia della Camera
“La maternità surrogata in Italia è già vietata. L’operazione della destra è strumentale e dannosa perché in sostanza vorrebbe intervenire con un intervento nazionale su leggi di altri Stati che hanno sul punto regole diverse da noi. Governo e maggioranza, invece di ingolfare i lavori parlamentari con proposte di legge irricevibili, si occupino piuttosto dei problemi e dei diritti dei bambini e dei minori per la tutela dei quali abbiamo presentato emendamenti specifici”.