13/10/2024 - 14:52

"La sicurezza sul lavoro è priorità permanente della Repubblica, è una questione di dignità umana" sono le parole del Presidente Mattarella con cui Chiara Gribaudo Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia ha aperto il suo intervento a Palermo in occasione dell'iniziativa per la 74esima giornata Nazionale per le vittime sul lavoro e nel ricordo degli operai morti a Casteldaccia organizzata da ANMIL.

La Deputata, che ha anche incontrato i famigliari delle vittime dell’incidente di Casteldaccia, ha poi proseguito: “È importante che di sicurezza sul lavoro si parli sempre. Dev'essere un argomento ricorrente, un tema sul quale il Paese unito trovi le soluzioni per fermare la strage.”
“Se ognuno - ha ragionato Gribaudo - fa la sua parte la sfida si può vincere.”
E poi annuncia: “Noi proviamo a fare la nostra parte e come commissione d'inchiesta stiamo preparando gli Stati Generali su salute e sicurezza, dal 29 al 31 ottobre.”

“Per questo abbiamo organizzato gli stati generali - conclude Gribaudo - e quindi esprimo apprezzamento e ringrazio ANMIL per il Lavoro che fa di affiancamento alle vittime di infortuni e di incidenti anche questo spirito solidale va mantenuto. Chiediamo giustizia per chi rimane e per chi ha subito infortunio. Ringrazio poi il Presidente ANMIL Palermo Nicolo La Gattura per l’organizzazione della giornata.”

12/10/2024 - 19:13

Braga e Boccia presentano interrogazione, procedure torbide e assenza di trasparenza su appalti milionari.

“Qual è stato l'importo speso fino ad oggi per la realizzazione dei centri di Gjader e Shengijn in Albania? E chi ha operato? Il Governo renda pubblico l'elenco delle ditte impegnate, in appalto e in subappalto, nella realizzazione e nella successiva gestione dei due centri di Gjader e Shengijn e sulla base di quali criteri sono state selezionate allo scopo di avere la massima trasparenza in considerazione della delicatezza della questione”. Così i Gruppi Parlamentari del Partito Democratico di Camera e Senato Che hanno presentato due identiche interrogazioni parlamentari ai ministri Crosetto e Tajani per esprimere forte preoccupazione per la gestione degli appalti relativi ai centri di Gjader e Shengijn in Albania e per il rispetto dei diritti umani. “Come già emerso da inchieste giornalistiche e atti parlamentari - sottolineano i capigruppo dem Chiara Braga e Francesco Boccia - appalti per un valore di circa 60 milioni di euro sono stati assegnati dal Ministero della Difesa tramite Segredifesa in deroga alle norme vigenti sugli appalti, sollevando dubbi sulla trasparenza e sulla legalità dell’intero processo e aggravando il rischio di sprechi di risorse pubbliche”.

“A preoccupare - proseguono - è il rispetto dei diritti umani: la recente sentenza della Corte di giustizia europea in materia di “paesi sicuri” mette in discussione la legittimità di delegare la gestione dei migranti a paesi terzi come l’Albania, sollevando dubbi sulla conformità di queste politiche agli standard internazionali.
Chiediamo dunque al Governo massima trasparenza nella pubblicazione dei dati sugli appalti e sulle ditte coinvolte, affinché l’utilizzo delle risorse pubbliche e il rispetto delle leggi siano garantiti”.

12/10/2024 - 12:06

Commissione inchiesta a Palermo non per ritualità

L’incontro con le famiglie delle vittime della strage di Casteldaccia e la presenza alle iniziative di domenica promosse dall’Anmil a Palermo non fanno parte di un rituale fatto da tante belle parole e pochi fatti. Penso che la vicenda di Casteldaccia sia paradigmatica e, senza entrare nel merito delle competenze della magistratura, ritengo che ancora manchino troppe risposte su quanto accaduto lo scorso maggio nel comune alle porte di Palermo. Fare piena luce è qualcosa che dobbiamo alle vittime e ai familiari, ai quali ci uniamo nella loro richiesta di una giustizia rapida, e ai tanti che non possono uscire per andare a lavoro senza la certezza di rientrare nelle proprie case.

10/10/2024 - 18:42

"I centri di detenzione per richiedenti asilo in Albania rappresentano un enorme spreco di denaro che non ha niente a che fare con la gestione dei flussi migranti, ma solo con le necessità propagandistiche della presidente Meloni e del suo governo. Una propaganda tutta giocata minando i diritti fondamentali delle persone a partire da quello d'asilo e usando risorse che avrebbero potuto essere spese per cose urgenti come, ad esempio, per la sanità.
Si tratta di circa un miliardo, di cui 60 milioni già spesi con appalti affidati senza gare, in deroga al codice degli appalti e gestiti dal ministero della Difesa, come se si trattasse di opere destinate alla sicurezza nazionale in una base militare.
La recente sentenza della Corte europea di giustizia ne smonta poi l'impianto giuridico e chiarisce che i paesi, per essere sicuri, devono esserlo in tutto il loro territorio e per tutte le categorie di persone. Sarebbero quindi esclusi dalla lista dei cosiddetti "paesi sicuri" fornita dalla Farnesina buona parte dei paesi inclusi Tunisia, Egitto e Bangladesh. Apprendiamo che i primi migranti diretti nei centri albanesi sono, appunto, egiziani e bengalesi. I giudici italiani non potranno che conformarsi alla decisione della Corte europea di giustizia, checché ne pensino Piantedosi e Meloni.
Significa che queste persone non potranno essere trattenute  e non potendo restare in Albania, perché questo è l'accordo con Edi Rama, saranno riportati in Italia: a che serve tutto questo?  Solo alla propaganda governativa". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

10/10/2024 - 14:02

Gianassi: separazione carriere è battaglia rivolta al passato, legge Cartabia già limita i passaggi tra le funzioni

“Siamo fortemente contrari alla separazione delle carriere. La destra persevera nell'errore di strumentalizzare la giustizia con battaglie guidate da furore ideologico. In un mondo che va avanti, la maggioranza cerca di riportare indietro le lancette di vent'anni. Già oggi esiste infatti una separazione di fatto delle carriere realizzata dalla riforma Cartabia. Allora perché insistere in battaglie divisive senza occuparsi dei veri problemi della giustizia italiana che ha bisogno di risorse e mezzi?

Questo ulteriore intervento sta dentro un disegno portato avanti dal Governo che, dall’abrogazione dell’abuso di ufficio ai nuovi reati come quello di resistenza pacifica, ci preoccupa molto. In questo caso c’è il rischio di minare i l’autonomia di giudici e pubblici ministeri, di trasformare i pubblici ministeri in super-poliziotti. Non abbiamo davvero di tutto questo".

Così il capogruppo democratico in commissione giustizia alla Camera, Federico Gianassi commenta l’approvazione del testo base sulla separazione delle carriere in commissione affari costituzionali alla Camera.

09/10/2024 - 18:26

“Il vice presidente della commissione eu Schinas afferma che “la tassa sui super ricchi è una questione di equità” e che in Europa ci si impegnerà per “una politica di tassazione efficace e progressiva”. Ci auguriamo che Fitto riesca a spiegare in Europa che il suo governo sta andando in direzione ostinata e contraria, intaccando  il principio di progressività e tagliando diritti, tutele e servizi, come sanità pubblica e giustizia”. Così in una nota la deputata democratica e responsabile nazionale giustizia del Pd, Debora Serracchiani.

09/10/2024 - 12:44

“Oggi denunciamo un’ingiustizia che si sta consumando sempre a danno di noi donne. In Sicilia si studia come aumentare le discriminazioni sotto ogni profilo: politico, sociale ed economico. L’Assemblea regionale (Ars) sta per discutere il ddl  n,105 dove, all’art. 2, si riduce l’obbligo di alternanza di genere al 20 per cento nelle giunte dei comuni al di sopra dei tre mila abitanti. Già con l’Autonomia differenziata il Paese è stato abbondantemente scisso in due, ora questa ulteriore legge discriminatoria acuisce ancora di più le disuguaglianze e accentua la distanza dei comuni siciliani sul campo della rappresentanza di genere dal resto del Paese. Noi diciamo ‘no’ con un emendamento già presentato all'Ars”. Così la deputata siciliana del Pd, Stefania Marino, durante una conferenza stampa presso la Sala Berlinguer del gruppo dem alla Camera, insieme alla presidente del Gruppo Pd a Montecitorio Chiara Braga, i deputati siciliani Anthony Barbagallo e Giovanna Iacono, le senatrici Anna Maria Furlan, Vincenza Rando, il senatore Antonio Nicita e Roberta Mori, portavoce delle democratiche.

"Chiediamo a tutte e tutti – ha concluso Marino - uno scatto d’orgoglio e una legislazione nel rispetto dell’uguaglianza e della democrazia paritaria per gli enti locali e un’accelerazione anche per il processo di aggiornamento del sistema elettorale regionale con la previsione della doppia preferenza di genere. Dobbiamo fare sentire la nostra voce. Questa è una battaglia che riguarda tutte e tutti noi e il futuro delle prossime generazioni. Chiediamo che ci sia da parte di tutte le istituzioni, le organizzazioni e la società civile, anche a livello trasversale, un coinvolgimento per difendere la presenza di genere nelle giunte comunali siciliane. Ci vediamo il 15 ottobre davanti l’Ars per manifestare contro questa legge ingiusta e discriminatoria".

08/10/2024 - 19:08

“Il popolo Saharawi deve essere messo nelle condizioni per tornare a vivere sulla sua terra, occupata illegalmente dall’esercito del regime del Marocco dal 1976. Ora c’è questa possibilità.  La Corte di Giustizia Europea con una sentenza definitiva e non impugnabile si è pronunciata, nei giorni scorsi, a favore della popolazione del Sahara Occidentale e ha confermato che gli accordi di pesca e agricoltura firmati nel 2019 tra l'Unione europea e il Marocco avrebbero dovuto ‘ottenere il consenso della popolazione del Sahara occidentale’ poiché sui quei territori non ha alcuna sovranità.
Nel frattempo il popolo Saharawi è costretto all’esilio nel deserto algerino  ed e' ancora oggi oggetto di inaudite violenze nel Sahara Occidentale, come Amnesty ha piu' volte testimoniato nei suoi rapporti annuali. Di fronte a questa sentenza non sono più tollerabili tentennamenti da parte dell'Unione Europea ed anche il nostro Paese deve fare la sua parte nel sostenere l’autodeterminazione del popolo Saharawi come rimarcato anche dalle Nazioni unite. Per questo chiediamo alla Presidenza della Camera di calendarizzare in Aula o in Commissione, alla presenza del ministro Tajani, la mozione presentata dall’Intergruppo oltre 18 mesi fa. Ci auguriamo che possa essere discussa al più presto per definire una posizione unitaria del nostro Paese a sostegno dei diritti, oggi negati, del popolo Saharawi”.

Lo ha ribadito Stefano Vaccari, presidente dell’Intergruppo di Amicizia con il popolo Saharawi, intervenendo in Aula alla Camera.

08/10/2024 - 18:12

"Oggi la Camera dei Deputati ha approvato un ordine del giorno a mia prima firma che impegna il governo a sollecitare un confronto con la Fondazione Enasarco al fine di trovare una soluzione in merito ai lavoratori silenti. Un primo piccolo passo per sanare una vera e propria ingiustizia. Infatti, quella dei silenti Enasarco è una battaglia di civiltà partita grazie alla denuncia dal pistoiese Francesco Briganti, che nel 2018 fu tra i primi a segnalare il caso, iniziando uno sciopero della fame in protesta con l'ente. Un dramma che riguarda circa 700mila italiane e italiani, persone che per anni hanno versato contributi ad Enasarco ma che non avendo raggiunto i vent'anni di contribuzione richiesti dalla Fondazione non hanno diritto alla pensione, ritrovandosi così con contributi appunto "silenti".  Una grande ingiustizia che non poteva e non può rimanere inascoltata, anche perché quei contributi versati sono il frutto del sacrificio di anni di lavoro. Occorre dunque trovare rapidamente una soluzione tra le parti, Stato, Enasarco e silenti, che possa finalmente sanare il problema e rendere giustizia a tante e tanti. Questo di oggi è stato allora il primo passo, fondamentale, perché mette in chiaro la volontà collettiva di lavorare sul tema, ma ora inizia la vera battaglia. Francesco Briganti ha nuovamente intrapreso lo sciopero della fame e chiede risposte alla politica. Oggi abbiamo iniziato a scrivere quella risposta, lui ci aiuti in salute a finirla e la maggioranza dia seguito a questo impegno".

Lo scrive in una nota Marco Furfaro, deputato del Partito Democratico e componente della segreteria nazionale.

08/10/2024 - 13:35

“La maggioranza è nel caos. Ha tentato di forzare la mano sulla nomina dei giudici della Corte Costituzionale, ma è evidente che non vi sia accordo neppure al suo interno sulla composizione della Consulta. Il blitz di Meloni si è rivelato un grande flop. Ci auguriamo che, da questo momento in poi, il Parlamento possa procedere alla nomina dei giudici della Corte Costituzionale senza forzature e in un clima di condivisione, come previsto dalla nostra Costituzione. Le maggioranze qualificate richieste sono infatti essenziali per garantire l’elezione di personalità autorevoli e rigorose, capaci di salvaguardare la terzietà e l’indipendenza della Consulta. Oggi abbiamo impedito un grave strappo istituzinale”. Così in una nota la responsabile giustizia del Pd, la democratica Debora Serracchiani.

04/10/2024 - 14:33

“Gli accordi commerciali nel Sahara commerciale con il Marocco sono illegali. La Corte di Giustizia dell'Unione Europea lo stabilisce con una storica sentenza che, finalmente, riconosce la titolarità e il principio di autoderminazione del popolo Saharawi cacciato dalla proprie terre dall'esercito del regime marocchino nel 1976 e che, costretto all'esilio nel deserto algerino, è ancora oggi oggetto di inaudite violenze nel Sahara Occidentale, come Amnesty ha più volte testimoniato nei suoi rapporti annuali. Ora questa sentenza rimarca il confine chiaro tra legalità e soprusi. Per questo ci rivolgiamo al ministro Tajani perché attivi tutte le iniziative diplomatiche necessarie negli organismi internazionali affinché il popolo Saharawi sia messo nelle condizioni per tornare a vivere sulla sua terra, ora occupata illegalmente. Basta girarsi dall'altra parte, da parte nostra continueremo a sostenere le lotte del Fronte Polisario in ogni sede. Si discuta in Parlamento la mozione che è stata presentata oltre 18 mesi fa”.

Lo dichiara il deputato Stefano Vaccari, presidente dell'intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo Saharawi”.

03/10/2024 - 10:55

Il Partito Democratico critica apertamente la nomina di Riccardo Turrini Vita come Garante dei detenuti, evidenziando una “palese incompatibilità che la rende fuorilegge”. Secondo quanto dichiarato dalla responsabile nazionale giustizia del PD, Debora Serracchiani, insieme ai capigruppo delle commissioni Giustizia di Camera e Senato, Federico Gianassi e Alfredo Bazoli, e della commissione bicamerale Antimafia, Walter Verini, “la legge che istituisce la figura del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale è molto chiara. Essa prevede che i membri siano scelti tra persone che non sono dipendenti delle pubbliche amministrazioni e che garantiscano indipendenza e competenza nelle discipline relative ai diritti umani. Non entriamo nel merito del curriculum e delle competenze di Turrini Vita – sottolineano i dem – ma il suo status di dipendente pubblico costituisce una palese violazione, configurando la scelta del ministro Nordio come un'azione contra legem che compromette la terzietà e l’indipendenza richiesta per un incarico così importante e delicato. Per questo faremo una interrogazione. Su terzietà, imparzialità e inopportunità della nomina, ci siamo già espressi”.

02/10/2024 - 16:54

"Sulle carceri, ancora una volta, il Governo dimostra approssimazione e scarsa sensibilità. Oggi è stato nominato il nuovo Garante dei Detenuti, e ancora una volta lo ha fatto senza sentire il bisogno di coinvolgere il Parlamento - come avevamo chiesto - su criteri e direttrici alla base della nomina. Per questo chiediamo che al più presto il nuovo Garante venga in audizione alle Commissione Giustizia di Senato e Camera - passaggio obbligato prima del perfezionamento del DPR- per illustrare le idee e le linee guida che informeranno il suo mandato ed ascoltare i gruppi parlamentari.
Oltre a questo, pur non essendo in discussione la persona del Dott. Turrini Vita né il suo curriculum, desta perplessità il fatto che si tratti di un alto dirigente dello Stato e del Dicastero della Giustizia, mentre la caratteristica fondamentale di un Garante dei detenuti deve essere quella di una netta indipendenza dalla struttura di controllo, senza ambiguità e confusione  di ruoli. C'è chi ipotizza incompatibilità o addirittura qualche dubbio di legittimità della nomina  stessa. Ci auguriamo che Ministro e Governo abbiano fatto tutte le verifiche. La situazione delle carceri è talmente drammatica che non sono più tollerabili mancanza di interventi, provvedimenti vuoti, troppi errori di diverso segno"

Così i parlamentari PD Debora Serracchiani Responsabile Giustizia, Alfredo Bazoli e Federico Gianassi capigruppo Commissioni Giustizia di Senato e Camera e Walter Verini, capogruppo in Antimafia.

01/10/2024 - 18:24

“La pratica delle dimissioni in bianco fu una delle prime cambiali pagate nel 2008 dal governo Berlusconi a chi voleva sfruttare i lavoratori. Un’ingiustizia, che colpiva soprattutto le donne, a cui avevamo messo fine nel 2015 con una legge che ripristinava ambiti e limiti ai datori di lavoro e che voi oggi volete trasformare nella portata e nell’efficacia”

Lo ha detto intervenendo in Aula Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati, sull’emendamento al Decreto Lavoro che rivede le regole sulle dimissioni.

“Ridurre i tempi e i sistemi di controllo da parte degli ispettorati diventa il modo per avere lavoratori e lavoratrici più deboli. La maggioranza si appresta a ripristinare, pezzo dopo pezzo e in modo subdolo, una delle piaghe più sommerse e invisibili del mercato del lavoro in Italia, una “clausola nascosta” che prima del 2016 colpiva 2 milioni di dipendenti e che nell’80% dei casi restava un reato taciuto e, quindi, impunito” ha aggiunto la Braga.

“Un passo indietro e ingiustificato che limita le tutele dei lavoratori. Ci troverete sempre dall’altra parte a difendere un lavoro dignitoso, sicuro e degnamente retribuito. Perché per troppe persone oggi non garantisce più adeguate condizioni di vita, ed è sempre più povero, precario e insicuro” ha concluso Braga.

30/09/2024 - 19:23

 “Durante la sessione del Parlamento, ho espresso a nome del Pd il mio pieno sostegno alla ratifica del Trattato di cooperazione giudiziaria tra Italia e Senegal che rientra nel mio collegio. Questo accordo rappresenta un passo fondamentale per potenziare la nostra assistenza giudiziaria in materia penale e rafforzare la lotta contro la criminalità transnazionale. Il Senegal, con la sua posizione strategica in Africa occidentale, è un partner cruciale per affrontare le sfide della criminalità che non riconosce confini. L'accordo, composto da 26 articoli, stabilisce una solida cornice giuridica per la cooperazione, facilitando misure essenziali come la ricerca e l'identificazione di persone, la notificazione di atti giudiziari e la confisca di proventi illeciti. In particolare, ho evidenziato l'importanza dell'articolo 2, che introduce maggiore flessibilità nell'assistenza, mantenendo il rispetto per i diritti fondamentali. Inoltre, l'innovativo articolo 18 prevede la possibilità di costituire squadre investigative comuni, permettendo ai nostri Paesi di collaborare in tempo reale su indagini complesse. Il costo annuo stimato di 73.079 euro per la gestione dell'accordo rappresenta un investimento necessario per garantire la sua efficace attuazione, senza conflitti con le normative europee o con la Convenzione del Consiglio d'Europa. Ho invitato tutti i membri del Parlamento a votare favorevolmente per questo accordo, un segnale forte del nostro impegno per la cooperazione internazionale e la legalità.” Così Nicola Carè deputato eletto nella Circoscrizione Estero, Ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide e componente dell’assemblea parlamentare NATO.

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