15/06/2023 - 13:25

“Il governo, dopo aver rimosso i presidenti di Inps e Inail, si era dato venti giorni di tempo per nominare i commissari straordinari dei due istituti. Invece siamo al paradosso di un governo che approva strumentalmente un decreto per necessità e urgenza e poi non rispetta i tempi rapidi che lui stesso si è posto. Chiediamo che il ministro della Pubblica amministrazione riferisca subito in commissione”.

Lo dichiara Federico Fornaro, della Presidenza del Gruppo Pd-Idp della Camera, intervenendo in apertura dei lavori delle commissioni congiunte Affari costituzionali e Bilancio, riunite in sede referente per l'esame del Ddl Enti pubblici.

23/05/2023 - 14:22

Il Dl enti pubblici non ha nulla di urgente se non la volontà della destra di azzerare i vertici di Inps, Inail e San Carlo. Commissariare Inps e Inail è una decisione gravissima, immotivata e senza precedenti, che rischia di minare, oltre che l’autonomia e l’indipendenza degli Istituti coinvolti, anche la qualità dei servizi erogati. L’altra scelta vergognosa è quella che abbassa il limite di anzianità a settanta anni per i direttori stranieri degli enti lirico-sinfonici: una vera e propria norma ‘ad personam’ finalizzata a liberare la carica di sovrintendente al Teatro lirico San Carlo di Napoli. Un’altra scelta ideologica, che dimostra la volontà della destra di mettere le mani ovunque e di fare dello spoil system selvaggio la normalità ovunque, anche dove mai era arrivato”.

Così la deputata Silvia Roggiani, intervenendo in Aula sulla pregiudiziale presentata dal Partito Democratico al DL enti pubblici.

09/05/2023 - 15:40

Nessun ravvedimento. Il governo delle tante retromarce non cambia idea su una norma che è andata incontro alle difficoltà di migliaia di donne. Nessun impegno a ripristinare Opzione Donna, di fatto cancellata mostrando un accanimento inaccettabile. Questa è la linea del governo ribadita oggi in aula alla Camera. Fare riferimento generico a non meglio precisati ulteriori sistemi nel settore pensionistico significa lasciare le cose come stanno, cioè come stabilito dalla prima legge di bilancio della destra al governo, rifiutano di cambiare. Non ci fermeremo e continueremo a insistere perché venga ripristinata una misura che, come mostrano i dati Inps, ha rappresentato una strada per le donne con maggiori problemi economici e familiari.
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd.

08/05/2023 - 14:13

Strumento utile per le donne più fragili

“Quelle che hanno fatto più ricorso ad Opzione donna sono le donne più fragili, quelle che faticano a maturare settimane di lavoro necessarie a conquistarsi una pensione, le lavoratrici autonome con difficoltà economiche. Opzione donna non era un regalo, chi vi accedeva sopportava un taglio fino al 30% della propria pensione, eppure, come ci dicono i dati Inps,  rappresentava appunto una opzione  per le donne in difficoltà per motivi economici e per motivi familiari. Il governo l’ha di fatto cancellata, condizionandola a requisiti eccessivamente stringenti, oltre che discutibili. Noi del Partito democratico, con la mozione a prima firma Orlando, ne chiediamo il ripristino immediato. Lo ha dichiarato nel suo intervento in Aula la deputata del gruppo Pd-Idp, Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro della segreteria dem.

05/05/2023 - 16:30

“Mentre le cittadine e i cittadini italiani sono impegnati a cercare di arrivare alla fine del mese, alle prese con inflazione, caro bollette, e precarietà nel lavoro, il governo Meloni si distingue per il suo impegno nel fare incetta di poltrone per accontentare i suoi di maggioranza ed occupare a colpi di decreto istituzioni pubbliche. Accanto all’assalto ai posti di comando dell’Inps e dell’Inail, attraverso la modifica della governance per procedere al commissariamento dei due enti, la destra ha approvato anche una norma ad personam per licenziare il sovrintendente del teatro San Carlo di Napoli e piazzare semmai al suo posto Carlo Fuortes, l’attuale amministratore delegato della Rai, permettendo così di completare l’album delle figurine ai danni anche del servizio pubblico radiotelevisivo. Un comportamento del Govero a dir poco indecoroso. È davvero grave piegare le regole delle istituzioni per pure esigenze di partito”.
Lo dichiara il deputato del Partito Democratico e capogruppo della commissione Politiche europee, Piero De Luca.

05/05/2023 - 15:40

La decisione del Governo Meloni di defenestrare i vertici di #Inps e #Inail e commissariare i due enti con un decreto legge approvato in modo frettoloso è un segnale preoccupante.

Una forzatura in nome dell’utilizzo spregiudicato del potere.

Lo scrive su Twitter Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico.

05/05/2023 - 10:13

Approvano decreti a raffica, nominano commissari, litigano per gli incarichi. Non per rendere il Paese più efficiente ma per spartirsi posti. A danno di strutture pubbliche fondamentali: Rai, Inps, Inail. Questo è il senso dello Stato della peggiore destra di governo.

Lo ha scritto su Twitter Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

05/05/2023 - 09:20

"È insaziabile l'appetito di poltrone del governo. Le manovre sulla Rai e il commissariamento di Inps e Inail mostrano l'arroganza del governo che ricorre a ingiustificate forzature per spartirsi i vertici".

Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd

29/03/2023 - 12:20

L’Inps comunica che sono crollate le domande per il reddito di cittadinanza, la Destra è riuscita nell’intento di spaventare gli italiani. Adesso, però, il Governo deve dirci come affronterà il tema dell’impoverimento del Paese”.

A dirlo è Emiliano Fossi, deputato del Partito Democratico e membro della commissione Lavoro della Camera, alla luce dei dati forniti dall’Istituto nazionale di previdenza sociale, secondo cui le famiglie che hanno ricevuto l’assegno a febbraio sono diminuite ad un milione toccando il livello minimo da ottobre 2020. La spesa nel mese di febbraio è stata di 576,3 milioni, in calo dai 657,8 di gennaio.

“Secondo quanto emerge dalle tabelle dell’Osservatorio Inps - dice Fossi - le domande arrivate nei primi due mesi hanno registrato un drastico calo del 65,23%. Il sussidio viene erogato prevalentemente nel Mezzogiorno dove risiede il 67% delle famiglie beneficiarie della misura. La stretta del governo spaventa le persone ma il tema povertà rimane, anzi si acuisce. Già lo scorso dicembre Bankitalia aveva avvertito che lo stop al reddito avrebbe creato 1 milione di poveri in più”.

“Malgrado alcune criticità - dice Fossi - il reddito di cittadinanza si è rivelato estremamente utile per conseguire il miglioramento del welfare, per limitare gli effetti negativi della pandemia permettendo alle famiglie più fragili di sopportare il calo di reddito. Ma l’utilità si è estesa anche a causa del recente shock inflazionistico che ha colpito il Paese permettendo di reggere il potere d’acquisto dei cittadini in un momento così critico. Limitare l’accesso al reddito di cittadinanza può essere utile soltanto se la misura viene migliorata e resa più efficace, ma serve comunque creare lavoro altrimenti ci saranno soltanto molti più poveri. E l’aumento della povertà ha un effetto a catena sull’intera economia”.

24/12/2022 - 14:55

“Durante la lunga maratona di questa notte per approvare la manovra, è stato fatto un passo avanti nella direzione di riconoscere l’importanza di un sostegno ai redditi degli autonomi nei momenti di calo del fatturato”. Ha dichiarato Chiara Gribaudo, Vicepresidente della Commissione Lavoro.

“Infatti, in vista di una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali, già annunciata in audizione dalla Ministra Calderone, è positivo che sia stato accolto un mio ordine del giorno alla legge di bilancio che chiede una riduzione dell’aliquota contributiva ISCRO per l’annualità 2023 nella misura dello 0.26%. Grazie al monitoraggio dell’INPS, del Ministero del lavoro e del MEF sappiamo che, data la capienza delle risorse disponibili, questo cambiamento non comporterebbe ulteriori oneri in capo alla finanza pubblica ed è quindi giusto non gravare maggiormente sui lavoratori autonomi”. Conclude la deputata DEM.

25/11/2022 - 13:09

“Per il Partito Democratico è fondamentale che il governo approvi rapidamente i decreti attuativi della legge delega in materia di spettacolo approvata alla fine della scorsa legislatura. Nei giorni scorsi in Aula alla Camera abbiamo presentato un question time al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, proprio per conoscere l’orientamento dell’esecutivo. Purtroppo, in materia di cultura, stanno dando segnali molto preoccupanti, tenuto anche conto, viste le indiscrezioni, della totale assenza di investimenti in legge di bilancio".  Lo ha dichiarato la deputata dem Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura, a Milano Music Week nel panel organizzato da Assomusica su Codice dello spettacolo, priorità, emergenze ed esigenze del settore del live music.

"Per noi - ha proseguito l'esponente Pd - si sarebbero dovute implementare le risorse destinate all'attuazione delle disposizioni contenute nella legge delega in fase di approvazione della manovra. Per questo, presenteremo un emendamento in sede di esame della legge di bilancio. E riteniamo che per l’attuazione delle deleghe sia indispensabile un coinvolgimento preliminare, urgente e massimo dei lavoratori. Si tratta di una tra le riforme di settore attesa da anni dai lavoratori dello spettacolo, che consente l'avvio di un nuovo welfare, centrale per la vita economica e culturale del Paese. Sono lavoratori che lo Stato non può dimenticare in alcun modo". 

"Per noi la cultura - ha concluso Manzi - è condizione fondamentale per una democrazia e chi lavora in questo campo è benemerito e ha bisogno del sostegno delle Istituzioni. Chi sceglie di lavorare nella cultura, nella musica, nel teatro, va incoraggiato e aiutato economicamente nei momenti di vuoto lavorativo, che sono ordinari e tipici di questo mestiere. Nella legge ci sono le risorse per iniziare un lavoro. L'Inps è attrezzata per farlo. Il governo metta le risorse necessarie. Serve lavorare anche a norme di semplificazione delle procedure di realizzazione degli eventi.Inoltre, è indispensabile intervenire sulla questione dei consumi culturali. Proprio per questo ho presentato una proposta di legge per la Carta cultura dei lavoratori, per incoraggiare, oltre alle liste già legate a 18App, un più diffuso consumo culturale da parte di tutti”.

23/11/2022 - 16:12

“Il Reddito di Cittadinanza è una misura di politica attiva e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale. Gli attacchi a questa misura da parte del governo di centrodestra sono sempre più aggressivi e insistenti ed a farne le spese per primi sono migliaia di giovani tra cui i cosiddetti “care leavers” ovvero i ragazzi e le ragazze che, divenuti maggiorenni, escono dalle strutture che li hanno presi in carico e provano un faticoso percorso di autonomia.

In un messaggio dell'Inps, del 14 ottobre 2022, si legge che “in esito alle verifiche centralizzate svolte dalla Direzione Centrale Antifrode d’intesa con la Direzione scrivente, è emerso uno specifico rischio di frode in relazione alle dichiarazioni contenute in DSU da parte di soggetti maggiorenni, di età inferiore ai 26 anni, ai fini del riconoscimento del Rdc come nuclei monocomponenti”. In più in base alla legge 26/2019, “il figlio maggiorenne non convivente con i genitori fa parte del nucleo familiare dei genitori quando è di età inferiore a 26 anni, è nella condizione di essere a loro carico a fini IRPEF, non è coniugato e non ha figli”. Sulla base di questa norma, afferma l'Inps, “in presenza delle condizioni indicate” è impossibile, per il richiedente del Rdc, costituire un nucleo familiare a sé. Eppure, “è stato individuato un insieme di percettori RdC che hanno dichiarato un nucleo familiare monocomponente e di trovarsi quindi nelle seguenti condizioni: essere maggiorenni, di età inferiore ai 26 anni; non essere conviventi con i propri genitori; non essere coniugati; non avere figli”. Ma sulla base delle informazioni fornite al sistema ISEE da Agenzia delle Entrate, “risulta che i medesimi percettori non dispongono di un reddito familiare superiore ai 4.000 euro (per i soggetti maggiorenni di età inferiore ai 24 anni), o superiore ai 2.840,51 euro (per i soggetti tra i 24 e i 26 anni)”.

Di fatto, in presenza di queste condizioni, non si ha diritto al dispositivo di Reddito di cittadinanza. Tanto che l'Inps ha ordinato che “si procederà a partire dalla rata del mese corrente a sospendere a livello centrale l’erogazione della prestazione. Questo è inaccettabile per ragazzi che hanno vissuto anche per molti anni in casa famiglia. Parliamo di ragazzi di 18 anni, che per legge devono uscire dalle strutture e si ritrovano soli e senza un supporto. Sono giovani che andrebbero sostenuti e accompagnati in questo percorso e invece sono proprio loro, ingiustamente, i primi colpiti da questo provvedimento. Abbiamo presentato un’interrogazione al governo affinché metta da parte il livore classista contro il reddito di cittadinanza e intervenga subito per restituire a questi ragazzi quello che è semplicemente un loro diritto. Il diritto ad un futuro senza condizioni”.

Lo dichiarano in una nota Paolo Ciani, segretario di commissione in Affari sociali e Marco Furfaro, capogruppo PD in commissione Affari sociali.
 

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