"Sono appena uscito dalla casa circondariale di Prato, accompagnato dal consigliere comunale Lorenzo Tinagli, e ringrazio i funzionari del carcere, la polizia penitenziaria, i sindacati, gli educatori, i volontari per la disponibilità offerta in un quadro vergognoso per loro e per le persone detenute. Il carcere è sovraffollato, con circa 600 detenuti a fronte di 400 posti disponibili, e la polizia penitenziaria è sottoposta a una condizione di stress e pressione disumana. Una carenza di organico, irrisolta nonostante le promesse del governo Meloni, del comparto polizia penitenziaria che riguarda ogni settore: funzionari (-80%), ispettori (-52%), sovrintendenti (-65%), agenti (-6%). Questo si riflette nel funzionamento del carcere e nel compimento delle sue prerogative costituzionali, con questa carenza è impossibile fare corsi, utilizzare l'impianto sportivo, persino attivare percorsi per il lavoro o far arrivare la posta dei familiari ai detenuti. Un quadro desolante, presenterò un'interrogazione affinché il governo decida di smetterla con le promesse e finalmente dia risposte concrete. E invito pure i parlamentari pratesi a fare lo stesso".
Così Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico, a margine della visita alla Casa circondariale di Prato.
Sovraffollamento, personale insufficiente, pochi fondi per l'inserimento lavorativo dei detenuti e personale medico psichiatrico solo 8 ore a settimana in una struttura in cui l'incidenza di problematiche di salute mentale è particolarmente alta. È questa la situazione del carcere di Sanremo dove oggi sono stati in visita il deputato PD ed ex Ministro della Giustizia Andrea Orlando e la deputata PD Valentina Ghio. La visita di oggi fa parte della giornata ispettiva 'Bisogna aver visto' organizzata per oggi dal Partito Democratico in tutto il territorio nazionale.
"Le condizioni del carcere di Sanremo - dichiarano il deputato PD ed ex Ministro della Giustizia Andrea Orlando e la deputata PD Valentina Ghio dopo la visita al carcere di Sanremo - confermano le carenze vissute dalle carceri italiane e liguri. Qui si sconta particolarmente la carenza di personale di polizia penitenziaria, con 160 operatori rispetto ai 210 necessari, e il sovraffollamento con 270 detenuti per 250 posti disponibili. È una struttura dove il numero di persone con problemi di salute mentale è particolarmente alto ma l'assistenza psichiatrica è garantita solo 8 ore a settimana. Se il medico di base è presente h24, le visite specialistiche possono essere effettuate solo all'esterno e per la mancanza di personale è difficile gestirle, dovendo in alcuni casi fare delle rinunce. Come per molte strutture penitenziare, anche qui mancano i fondi e il supporto per i progetti per il reinserimento lavorativo dei detenuti che a fatica il personale cerca di portare avanti al meglio. Servono misure per ridare dignità alle persone sia detenute che al personale, costretto a turni massacranti per colmare le carenze e garantire il servizio. Servono investimenti da parte del governo per colmare le carenze di personale e garantire il sostegno a pene alternative e progetti per l'inserimento nel mondo del lavoro dei detenuti. Senza provvedimenti continueremo ad assistere solo a un aumento delle recidive e al fallimento di un sistema che ha come scopo il fine rieducativo della pena”.
Poggioreale è uno dei luoghi che assomiglia di più all’inferno. I numeri parlano chiaro: sono 2060 detenuti ad oggi, quando la casa circondariale ne può ospitare al massimo 1500. In questo momento sono due i padiglioni chiusi per ristrutturazione e, dunque, le condizioni di promiscuità sono ancora più evidenti e drammatiche. Il sovraffollamento di questo carcere è una vergogna nazionale che si salda con la presenza di tantissime persone detenute per ragioni psichiatriche. Sono 200 con problemi di salute mentale, di cui 80 psicotici, alcuni dei quali dovrebbero essere già fuori da tempo perché destinati a centri di riabilitazione. La salute mentale resta il punto più drammatico: la legge prevede uno psichiatra ogni trecento detenuti, ma questi numeri non esistono nella realtà. 660 invece sono i detenuti che sono in carcere per reati legati alla tossicodipendenza, alcuni dei quali potrebbero usufruire di pene alternative. Solo la settimana scorsa sono stati due i tentativi di suicidio, ma dall’inizio dell’anno i numeri sono elevatissimi. Sono stati salvati da piantoni con cui abbiamo parlato a lungo, che però al momento vengono retribuiti per tre ore al giorno, mentre svolgono un lavoro h.24 per evitare incidenti. Molte celle dovrebbero contenere al massimo sei detenuti, ma tantissime ne ospitano nove. Molti detenuti si sono lamentati delle difficoltà a comunicare all’esterno attraverso il telefono, nonostante ne abbiano diritto alcuni giorni al mese: molti apparecchi sono rotti o funzionano a singhiozzo. Chiediamo al Dap di sbloccare la situazione incrementando il numero di telefonate e videochiamate per evitare l’accumulatrice di tensioni. Il Consiglio Regionale e la Giunta della Regione Campania hanno dato il via libera per aprire un secondo Rems (Residenza per esecuzione delle misure di sicurezza): auspichiamo che si proceda in questa direzione perché è una misura necessaria.
Serve però una svolta nazionale, un impegno serio per affrontare e risolvere in futuro in modo strutturale il dramma del sovraffollamento, attraverso il miglioramento delle infrastrutture e l'implementazione di misure alternative, così da poter garantire condizioni davvero dignitose e umane per i detenuti in Italia e a Napoli. Lo dichiarano i deputati Arturo Scotto e Piero De Luca, in visita al Penitenziario d i Poggioreale, accompagnati dal dottor Samuele Ciambriello, Garante del detenuto e dalla dottoressa Maria Rosaria D’Alesio, coordinatrice dell’Ufficio del Garante del detenuto.
Interrogazione su caso Franchi e distretto marmo Carrara
“Morire sul lavoro e passare anche per deficienti. Quello che abbiamo potuto vedere ieri a Report va al di là di ogni immaginazione. Forse non è chiara all’imprenditore del marmo di Carrara, Alberto Franchi, l’enormità di parole così ciniche. Oltre a scomparire qualsiasi forma di responsabilità sociale d’impresa, sono saltati i codici più elementari di umanità. E’ un passo verso la barbarie. Presenteremo un’interrogazione per capire se al ministero del Lavoro non preoccupano tali affermazioni, in un Paese dove muoiono tre lavoratori al giorno e se non intenda agire per verificare come si fa sicurezza li e in altre aziende del distretto di Carrara”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Liste forti, in grado di interpretare l’apertura alla società e il radicamento, l’importanza del lavoro svolto dagli eurodeputati uscenti e la capacità di valorizzare le tante esperienze che vengono dalla comunità del Partito democratico. Abbiamo la grande responsabilità di guidare l’alternativa alla destra e rafforzare il nostro progetto di un’Europa più sociale, democratica e sostenibile. Grazie a Elly Schlein per aver deciso di mettere a disposizione la sua candidatura per un PD più forte a Bruxelles e a Roma. La destra si può fermare.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“Ho accettato la proposta di Elly Schlein di candidarmi alle prossime elezioni europee.
Con tutto quello che sta succedendo, fare di tutto per costruire l'alternativa è un dovere e dalle elezioni europee deve e può venire un segnale importante di cambiamento, perché anche in quest'occasione si confronteranno due idee di futuro.
Abbiamo bisogno di un'Europa più forte e più umana.
Più forte e presente perché si dice spesso che "l'Europa non c'è", ed è molte volte vero.
Ma non c'è per colpa dei nazionalismi e del prevalere degli egoismi degli Stati.
Invece bisogna avere il coraggio di fare riforme che rendano l'Europa pienamente protagonista: dall'abolizione del diritto di veto all'aumento del bilancio, per dotarci di politiche comunitarie anche nel campo sociale, della difesa, della politica estera e delle strategie industriali.
Serve un’Europa all’avanguardia nel mondo nelle politiche green, che sono una grande opportunità per creare sviluppo e lavoro, e non un freno come sostengono le destre.
E poi, un'Europa più umana: che crei giustizia per le persone e per il pianeta.
Che difenda la pace e fermi le guerre.
Che sia un'Europa utile a creare lavoro di qualità e non sfruttamento.
Che sia vicina alla condizione umana di solitudine di tante e di tanti.
Che difenda i diritti delle donne e dei giovani.
Noi del centrosinistra lo abbiamo fatto, ottenendo con il Pnrr investimenti per il lavoro, l'inclusione sociale, la formazione, l'innovazione e la transizione energetica. Ma poi si è fermato tutto per colpa degli egoismi nazionali.
Ecco perché è importante esserci e mobilitarsi in tutti i modi possibili.
Ricordo benissimo che 5 anni fa, prima delle scorse elezioni europee, ne parlavo con un uomo straordinario.
Avvertivamo il pericolo che Marie Le pen potesse diventare il nuovo Presidente del Parlamento Europeo.
Abbiamo combattuto uniti e insieme a tante e tanti abbiamo vinto, e quell' uomo è diventato lui il Presidente del Parlamento Europeo: David Sassoli.
Faccio quindi un appello: bisogna mobilitarsi, tutte e tutti!
Nelle case, nelle strade, nelle piazze, nelle scuole, nelle università: indignarsi non basta, dobbiamo accettare con passione la sfida e, anche questa volta, cambiare in meglio il corso della storia”. Così su facebook il deputato del Pd, Nicola Zingaretti.
Governo Meloni dimentica i lavoratori
“Va ascoltata la piazza di Cgil e Uil che oggi a Roma ha manifestato per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Il Governo continua a non avvertire il senso di un’emergenza che cresce soprattutto nei settori dove il lavoro è più precario e intermittente. Chiediamo di rivedere le misure ancora troppo parziali che sono state introdotte con il decreto Pnrr. Quelle scelte andranno riviste perché saranno inefficaci già nel breve periodo. Non è possibile che in cima alle priorità del Governo Meloni non ci sia mai il lavoro”. Lo dichiara Arturo Scotto capo gruppo pd in commissione lavoro di Montecitorio.
Governo faccia chiarezza, Inps sta generando panico nello sport di base
Su proposta del responsabile nazionale sport, il deputato Mauro Berruto, il partito democratico ha presentato un’interrogazione parlamentare alla ministra Calderone e al ministro Abodi per fare luce sulle diverse mail con cui l’INPS sta contestando alle società sportive l’impiego di pensionati che hanno usufruito di quota cento e collaborano a vario titolo con le società per cifre davvero simboliche. La normativa lo consente prevedendo che si possa cumulare la pensione con redditi da lavoro autonomo occasionale, a condizione che non superino i 5.000 euro di compensi lordi annui. Non si comprendono invece le richieste di informazioni e le indicazioni perentorie dell’INPS che stanno creando panico nel mondo dello sport di base dove spesso operano pensionati, che prestano la loro opera come volontari o poco più. L’interrogazione chiede ai ministri di intervenire per superare le criticità sollevate dall’INPS sulla natura delle prestazioni sportive fino al limite dei 5.000 euro annui, quello che nelle intenzioni della riforma doveva essere proprio completamente defiscalizzato e deburocratizzato.
"Salvare vite umane in mare non è reato: è un obbligo giuridico, oltre che un dovere etico. Anni di propaganda e di criminalizzazione verso le ONG che operano nel Mediterraneo finalmente smentiti dal Tribunale di Trapani. Sempre grata a chi lo fa ponendo rimedio alle carenze degli Stati. Il proscioglimento dei 10 imputati degli equipaggi delle organizzazioni umanitarie Jugen Rettet, Msf e Save the children accusati di favoreggiamento è una vittoria per tutte le persone che non rinunciano all'umanità e alla solidarietà e mette a tacere tutti coloro che per troppo tempo hanno cercato di infangare il prezioso lavoro delle Ong nel Mediterraneo, fabbricando contro di loro una violenta campagna di odio". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Un grazie ad Enrico Letta per il suo importante rapporto sul Mercato unico europeo. Il suo lavoro traccia la strada per il futuro di un’Europa più unita, più forte e più solidale. Un'Europa in grado di competere ed incidere negli scenari internazionali. Un’Europa in grado di difendere davvero nei prossimi anni i propri cittadini, i propri lavoratori, le proprie aziende.
Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche europee alla Camera.
Secondo il primo rapporto sui lavoratori immigrati nell’agroalimentare italiano presentato nei giorni scorsi al Cnel, il lavoro migrante rappresenta il 50% della manodopera attiva del made in Italy agroalimentare. Eppure i flussi regolari restano gravemente sottodimensionati, con 151.000 quote nel 2024 su 690.000 istanze. E mentre le aziende faticano a reclutare manodopera attraverso i canali ufficiali, vi sono 519mila stranieri presenti irregolarmente in Italia, spesso in balia di mediatori e datori di lavoro che speculano sulla loro invisibilità forzata. Un fenomeno che va fermato con una regolamentazione dei flussi aderente alle esigenze del comparto e con il potenziamento delle attività ispettive. Purtroppo, anche su un tema così importante c’è stato il totale disimpegno della maggioranza, che ha approvato l’ordine del giorno ma senza l’impegno a reperire le risorse per attuarlo”.
Così Antonella Forattini, deputata Pd in commissione Agricoltura, intervenuta in Aula per illustrare l’ordine del giorno che, nell’ambito del Pnrr, impegna il governo a contrastare il fenomeno del caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori migranti in agricoltura.
Ha ragione Enrico Letta, l’Europa è “molto di più di un mercato”. È un progetto di solidarietà e condivisione che va difeso e sostenuto. Il suo lavoro è un prezioso contributo per rilanciare dimensione sociale e debito comune e costruire un futuro più giusto e sostenibile.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
"Finalmente, oggi la politica ha dato un segnale forte e concreto ai precari AIFA che da mesi lottano per i propri diritti e per la stabilizzazione. La Camera dei deputati ha approvato un ordine del giorno a mia prima firma che chiede al governo un impegno immediato per la stabilizzazione deI lavoratori e delle lavoratrici precarie dell'Agenzia italiana del farmaco, inquadrati da anni con varie formule contrattuali, con esperienze e competenze riconosciute, che da dicembre sono a casa e senza stipendio. AIFA ha un ruolo fondamentale nella gestione della governance farmaceutica ai fini della sostenibilità del Ssn, dei correlati Sistemi sanitari regionali (SSR) e del sostegno alla ricerca clinica per la verifica del valore terapeutico dei farmaci. Proprio per far fronte a questo ruolo centrale e strategico AIFA ha impiegato, oltre al personale strutturato, lavoratori e lavoratrici con contratti di lavoro di flessibile, Co.Co.Co, somministrazione ecc.. che però hanno svolto in tutto e per tutto le medesime funzioni dei colleghi strutturati. Sono eccellenze italiane che hanno prestato servizio con impegno e serietà, eppure sono ora senza proroga e senza stabilizzazione. Il messaggio che oggi ha dato il Parlamento è molto chiaro, per questo adesso il governo non ha più alibi e deve agire in fretta e mettere fine a questa ingiustizia per restituire alle lavoratrici e ai lavoratori il loro lavoro e la loro dignità" così il capogruppo democratico nella commissione affari sociali della camera e responsabile welfare del Pd, Marco Furfaro.
Dal Governo Meloni nessuna risorsa contro le stragi sul lavoro. Dopo aver bocciato l’emendamento Pd per aumentare i controlli la destra respinge anche il nostro ordine del giorno che avrebbe permesso una maggiore prevenzione, soprattutto nei cantieri, istituendo un fondo per garantire un adeguato trattamento accessorio al personale dell'Ispettorato nazionale del lavoro”: è quanto dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi intervenuto oggi in aula nel corso del dibattito del Decreto Pnrr.
“Ogni giorno in Italia muoiono sul lavoro in media più di tre persone. Le norme sono importanti ma senza controlli ogni iniziativa è inutile ed oggi le ispezioni nel nostro paese sono troppo poche e nettamente inferiori ai parametri europei. E’ colpa soprattutto degli organici molto depotenziati e per i quali nella scorsa Legge di Bilancio non vi è stato alcuno stanziamento. Nonostante i concorsi fatti, gli stipendi sono così poco attrattivi per le mansioni richieste che i vincitori spesso rinunciano all’incarico o se ne vanno dopo pochi mesi. Con il risultato che gli ispettori in attività sono costretti a dividersi tra i sopralluoghi in cantieri e aziende e le attività amministrative. Chiedevamo maggiori risorse per prevenire incidenti ma ancora una volta il governo si è girato dall’altra parte”, ha concluso Emiliano Fossi.
Morassut: ferita profonda e ancora aperta, crimini operati da nazisti e repubblichini
“Alle prime luci del 17 aprile di ottant'anni fa, le truppe nazifasciste, sotto il comando del Capitano Kappler, circondarono il Quartiere Quadraro di Roma, arrestando duemila persone. Oltre 700 di queste furono poi deportate al campo di lavoro di Fossoli e successivamente in Germania dove divennero gli schiavi di Hitler. Il rastrellamento del Quadraro, quartiere simbolo della Resistenza, è una delle pagine più buie e dolorose dell’occupazione nazifascista di Roma”. Così il deputato democratico, componente dell’ufficio di presidenza del gruppo del Pd della Camera, Roberto Morassut, è intervenuto oggi a Montecitorio per ricordare il dramma di quei giorni. “Questa giornata – ha aggiunto Morassut – va celebrata nelle più alte sedi istituzionali perché rappresenta una ferita profonda per il nostro paese, non solo per Roma. I nazisti spalleggiati dalla polizia repubblichina hanno compiuto crimini efferati e le ferite sono ancora aperte. Dobbiamo ricordare e tramandare la memoria, soprattutto alle nuove generazioni, perché le stragi, gli eccidi, la pulizia etnica che abbiamo vissuto nel passato siano un monito per il futuro”, ha concluso Morassut.