“Le parole dell’onorevole Rampelli, che di fronte al grave episodio dell’accoltellamento di un uomo domenica scorsa alla stazione Termini non perde occasione per fare una vergognosa speculazione politica, sono ignobili e molto gravi. Accusare l’amministrazione del Sindaco Gualtieri, impegnata con forza ed energia per quanto nelle sue competenze nel miglioramento della sicurezza in città non ha alcun senso ed è una mistificazione della realtà. Peraltro, preso dalla sua foga propagandistica, Rampelli non si accorge che le sue parole potrebbero essere lette, in realtà, come un attacco al Ministro Piantedosi e al Governo. È lo stesso Rampelli, infatti, a non essersi accorto del lavoro che il Governo, come di sua competenza, ha avviato per potenziare sicurezza e controlli a Termini, a seguito di altri gravi episodi simili. L'unica strada che bisogna continuare a percorrere per trovare soluzioni efficaci su un tema delicato come quello della sicurezza è quella della collaborazione efficace tra le istituzioni a prescindere dai colori politici di chi le guida. Quella che Rampelli, è evidente, non ha alcuna intenzione di percorrere”.
Lo dichiara il deputato democratico Andrea Casu, segretario del Pd romano.
“Oggi, insieme alla Garante per i detenuti del Comune di Roma Gabriella Stramaccioni, ho visitato il carcere femminile di Rebibbia. Ho incontrato la direzione, il personale, gli agenti e le agenti di polizia penitenziaria, molte detenute. Il carcere femminile di Rebibbia è una realtà in cui c’è uno sforzo serio di formazione, di avvio al lavoro per le detenute e di socializzazione. L’articolo 27 della nostra Costituzione dice infatti che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato. Questo sforzo ha bisogno di essere maggiormente sostenuto dal punto di vista economico da parte dello Stato, in primis per lo svolgimento dei percorsi di recupero delle persone e poi per consentire la manutenzione straordinaria della struttura che non può essere fatta per carenza di fondi. Risorse necessarie anche a garantire un’adeguata presenza della polizia penitenziaria. All’interno dell’istituto penitenziario di Rebibbia ci sono state in passato e continuano a esserci donne in gravidanza e donne con figli. Alcune di loro mi hanno espresso il desiderio di poter essere quanto prima trasferite o nell'abitazione o in una casa famiglia. Promuovere il modello delle case famiglia così come eliminare i vincoli economici della precedente legge del 2011 sono gli obiettivi della proposta di legge sulla tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori che il primo marzo verrà discussa nell’aula di Montecitorio. Mi auguro che ci siano tempi brevi così che mai più nessun bambino debba crescere recluso in carcere”.
Ad affermarlo in una nota Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico.
“ Una nuova tragedia sul lavoro. È inaccettabile la morte di un giovane operaio trasfertista di 34 anni nel cantiere per la costruzione del Terzo Valico.
Non è possibile accettare la perdita di una vita umana in un cantiere di una grande opera in cui i piani di sicurezza e la tutela dei lavoratori dovrebbe essere ai massimi livelli.
La magistratura dia in tempi rapidi risposte su cosa sia realmente accaduto e se saranno individuati responsabili la giustizia sia egualmente rapida nel fare il suo corso”.
Lo scrive in una nota Federico Fornaro dell’ufficio di presidenza del gruppo PD-Italia Democratica e Progressista alla Camera
Dichiarazione di Mauro Laus, capogruppo Pd in Commissione Lavoro della Camera
Durante la discussione alla Camera per istituire la commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, a spezzare il clima di totale unanimità e collaborazione, ci pensa il deputato Donzelli che irrompe con parole violente e fuori luogo contro il PD, dando vita ad una bagarre dentro e fuori l'aula. Nei giorni seguenti, anziché placare gli animi e chiedere scusa, esponenti di punta di Fratelli d'italia continuano ad alzare i toni alimentando lo scontro e la polemica.
Oggi l'appello della presidente Meloni che, come catapultata da Marte, da un lato chiede di ridimensionare i toni e dall'altro rincara le accuse.
Uno scenario surreale e paradossale da teatro dell'assurdo, nel quale tutto si fa e si dice tranne che parlare di salari, scuola, inflazione. Probabilmente non è tutto frutto dell'animositá che muove alcuni colleghi di maggioranza nei loro interventi in aula, ma di una strategia ragionata e pensata a tavolino per distogliere l'attenzione dai nodi veri che affliggono quotidianamente i cittadini.
Uno spettacolo che inevitabilmente lascia senza parole, allibiti. Ecco, è così che mi sento.
“Il silenzio della presidente del Consiglio Meloni sulla questione Donzelli e Delmastro è più eloquente di tante parole e non lascia spazio a molte interpretazioni: o ritiene che diffondere informazioni riservate e tacciare il principale partito di opposizione di avere rapporti con mafiosi e terroristi non siano fatti gravi e pericolosi per la sicurezza nazionale e per la democrazia stessa, oppure, anche se consapevole della gravità e della superficialità con cui alcuni ‘suoi’ uomini dello Stato assolvono al proprio ruolo, ha deciso di dar loro copertura politica, condividendone intenzioni e parole”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Mauro Laus.
“Ogni giorno ci disvela un nuovo tratto poco chiaro della vita del candidato della destra alla presidenza della Regione Lazio, Francesco Rocca. Oggi lo scopriamo anche furbo immobiliarista? Insieme con il sottosegretario Durigon, infatti, avrebbe comprato case a prezzi scontati del 30% dall’Ente previdenziale degli agricoltori, l’Empaia, istituto controllato dal ministero del Lavoro, di cui proprio Durigon è sottosegretario. Parliamo di appartamenti di alta fascia, da 200 metri quadri. A che titolo Rocca e Durigon avrebbero ottenuto il maxi sconto? Hanno utilizzato canali privilegiati per accedere agli acquisti? Qualcuno ha favorito queste operazioni? Rocca e Durigon spieghino al più presto, se ne sono in grado, quanto riferisce oggi la stampa”.
Così il deputato dem e segretario del Pd di Roma, Andrea Casu, commentando un articolo del Domani.
"La Commissione di inchiesta che con questa legge andiamo a ricostituire ha rappresentato nel tempo un importante punto di osservazione e di controllo parlamentare, restituendo l'immagine di un Paese che chiede alle istituzioni non solo interventi riparatori di danni ormai subiti, ma anche e soprattutto la capacità di scrivere oggi una pagina nuova, che tenga insieme sostenibilità economica, ambientale e sociale, nell’impresa e nel lavoro.
Le organizzazioni criminali continuano ad affondare le loro radici nell’ambiente, spinte da interessi trasversali in cui si intrecciano sempre di più criminalità ambientale e interessi economici. Per questa ragione è fondamentale tenere alta la guardia, tanto più in una fase in cui la mole di risorse pubbliche che stano arrivando nei territori grazie al PNRR, proprio nel settore della transizione ecologica, rischia di attrarre gli appetiti delle organizzazioni criminali e di inquinare, oltre all’ambiente, il tessuto economico sano del Paese.
Abbiamo assistito in questi primi mesi di operato del Governo e della maggioranza all’oscuramento dei temi ambientali.
Il rischio è che anche sul fronte del contrasto all’illegalità ambientale ci sia un pericoloso abbassamento del livello di guardia.
Non possiamo permettercelo, sarebbe un errore imperdonabile.
Le attività di inchiesta della Commissione ecomafie in questi anni hanno posto le basi per approfondimenti e sviluppi da affidare al legislatore e al Governo. In particolare, voglio ricordare la quantità e la qualità del lavoro svolto dalla Commissione d'inchiesta nella scorsa Legislatura. Lo testimoniano le venti Relazioni approvate, oltre alla Relazione conclusiva, tutte con il voto unanime dei parlamentari della Commissione e trasmesse al Parlamento. L’auspicio è che il lavoro svolto in passato possa proseguire con lo stesso approccio costruttivo e che questa Commissione continui ad essere un riferimento per orientare le scelte del Governo e, più nello specifico, del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica". Lo ha detto in Aula Chiara Braga, deputata e responsabile Transizione Ecologica del Pd, dichiarando il voto favorevole del Pd alla legge che istituisce la commissione d'inchiesta sulle Ecomafie.
“Bene l’occupazione in Italia nel 2022, ma al 90% i nuovi occupati sono uomini. Bisogna intervenire a sostegno del lavoro delle donne e Meloni che fa? Cancella le norme di Draghi a favore della parità nel codice degli appalti. Non basta essere donna per stare dalla parte delle donne”. Lo scrive su Twitter la deputata del Pd Lia Quartapelle.
"Questa mozione dimostra la volontà politica del Parlamento nel perseguire un impegno a tutela della salute dei cittadini e cittadine su un tema drammatico, quello del cancro. L'unanimità dimostra che sulla salute non ci possono essere dei distinguo, rimane una priorità, un diritto alla cittadinanza che non può essere messo in discussione da nessun governo e da nessun partito politico". Lo ha detto intervenendo in Aula, la deputata del Pd, Ilenia Malavasi, dichiarando il voto favorevole del Pd alla mozione sulla prevenzione e cura del cancro.
“La salute è una questione di democrazia e giustizia sociale. Per il Partito Democratico, garantire una reale parità di accesso alle cure rappresenta un impegno che è anche un caposaldo del nostro vivere comune, perché questo deve avvenire indipendentemente dal territorio di residenza o dalle proprie possibilità economiche. Esiste un tema di diseguaglianza di accesso alle prestazioni sanitarie - come avevo già sottolineato in un emendamento alla legge di bilancio, riguardo agli screening mammografici - che è discriminatorio e contrario a quanto espresso anche dall'art. 32 della nostra Costituzione".
"La prevenzione - ha proseguito Malavasi - è il primo strumento importante per sensibilizzare ed educare la popolazione. La patologia del cancro è in costante aumento in Italia e in tutto il mondo. Dobbiamo mettere al centro il malato e fornire assistenza a 360 gradi. Potenziare le cure vaccinali, come il vaccino contro l'hpv. Dobbiamo arginare fattori di rischio comportamentali che aumentano il rischio di tumore di 1 su 3: il fumo, la mancanza di sport, la cattiva alimentazione. L'obiettivo della UE è ambizioso: aumentare il tasso di sopravvivenza per tutti i tumori entro il 2030 dal 47 al 75 per cento e da qui deriva anche il nostro piano nazionale contro i tumori. Aumentare screening e attività diagnostica che siano accessibili a tutti. Per questo servono investimenti, bene il Pnrr ma dobbiamo fare di più, finanziando la medicina pubblica e del territorio, monitorando il lavoro delle regioni, che deve fornire un servizio omogeneo su tutto il territorio nazionale. La ricerca, dobbiamo evitare che i nostri giovani vadano a fare ricerca all'estero perché non hanno condizioni dignitose di lavoro qui in Italia. E infine non dobbiamo lasciare sole le famiglie, i caregiver, chi assiste i malati oncologici e la loro riabilitazione. Quindi serve aumentare le risorse e il personale nei pronto soccorso, negli ospedali, con personale adeguato e formato", ha concluso la deputata dem.
"Nei giorni scorsi il Sen. Castelli ha rilasciato a "La Verità" una serie di dichiarazioni sul tema della ricostruzione ("Terremoto per colpa del PD ricostruzione all'anno zero"), apparse stonate e prive di riscontro operativo. Il neo Commissario, che aveva assicurato di voler svolgere il mandato in rispettoso regime di neutralità, sferra invece un attacco incomprensibile sia contro il Partito Democratico che nei confronti della Struttura Commissariale. Questa uscita, peraltro, fa il paio con la recente partecipazione ad un’iniziativa politica di Fratelli d’Italia, che poco si addice al ruolo oggi ricoperto. Noi, molto semplicemente, crediamo che Castelli debba prendere atto dell’opera monumentale svolta, in primis, da Giovanni Legnini. Un impegno che, nonostante la vis polemica, lo stesso Castelli non può non riconoscere. Ciò che appare assolutamente fuori luogo, però, è il giudizio espresso sul tema delle opere e dei cantieri. Per valutare correttamente il processo di ricostruzione, è sufficiente prendere atto della mole di istanze autorizzate dalla Struttura Commissariale. Si tratta di migliaia di interventi cantierati e cantierabili, il cui numero è in progressivo e costante incremento. Certe dichiarazioni, dunque, offendono prima di tutto lo sforzo prodotto dai Sindaci e da tutte le risorse impegnate, con grande abnegazione, sul conseguimento dell’obiettivo finale della ricostruzione. A nostro avviso il neo Commissario ed ex Assessore Regionale, piuttosto, dovrebbe preoccuparsi del perché la Regione Marche, non ha ancora approvato il nuovo Piano delle Opere Pubbliche. Uno strumento essenziale, ai fini della ricostruzione, che tutte le altre Regioni del Cratere hanno adottato. Un’inerzia assolutamente incomprensibile, se si considera le ingenti somme già deliberate e messe a disposizione proprio dal precedente Commissario Legnini. Chiediamo a Castelli di dismettere la casacca partitica, evitando in futuro di abbandonarsi alla retorica dello scaricabarile, oramai inflazionata. La verità è che il nuovo Commissario, oggi, deve semplicemente limitarsi a non disperdere il patrimonio organizzativo e normativo messo in campo da chi l’ha preceduto. Anzi se è vero, come il Senatore asserisce, che questo ruolo ha natura fiduciaria rispetto al Governo, auspichiamo che usi tutta la sua influenza presso la Presidente del Consiglio. Prima di tutto per evitare che qualche decisione dissennata, possa realmente pregiudicare la bontà del lavoro svolto. Perché è paradossale che Castelli, ad esempio, sottolinei il problema dello smobilizzo crediti sul Superbonus, dimenticando che il suo Governo non ha messo in campo alcuna misura in tal senso, come del resto ha fatto anche sul tema dei mutui". Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati del Pd, Augusto Curti ed Irene Manzi.
“Il governo garantisca con urgenza la prosecuzione del confronto tra la multinazionale Jabil e le organizzazioni sindacali al fine salvaguardare i livelli produttivi e occupazionali dell’impianto di Marcianise, assicurando ogni intervento utile anche per l’attuazione del piano di riassorbimento e riallocazione del personale considerato in esubero, preservando il tessuto industriale e professionale della provincia d Caserta”.
E’ la richiesta contenuta nell’interrogazione presentata in commissione dal Partito Democratico, primo firmatario il deputato Stefano Graziano, e sottoscritta anche dai dem, Scotto, Sarracino, Laus, Gribaudo, Fossi, rivolta alla ministra del Lavoro, Marina Calderone.
“La vertenza Jabil - si legge nell’interrogazione - si trascina dal giugno 2019, e in passato i rappresentanti dell’impresa si erano dichiarati disponibili alla predisposizione di un piano di riassorbimento dei lavoratori in esubero, attraverso un progetto industriale poi illustrato nel febbraio del 2022, accolto favorevolmente dalle organizzazioni sindacali. Ma, a tutt’oggi, non è stata trovata alcuna soluzione industriale alternativa per evitare una nuova emorragia occupazionale. Il territorio di Caserta non può continuare a perdere presidi industriali importanti e livelli occupazionali. Occorre una strategia complessiva - prosegue il testo - per riportare il territorio di Caserta in un ruolo strategico all'interno della regione Campania, per salvare i livelli occupazionali e per un piano industriale serio, nel solco del Pnrr e della transizione ambientale ed ecologica”.
"Esprimo grande soddisfazione per l'accordo raggiunto fra Organizzazioni Sindacali e proprietà che chiude positivamente la vertenza che si era aperta alla Sherwin Williams. Un risultato reso possibile dalla mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori e dall'impegno delle istituzioni. Per quanto mi riguarda avevo assunto specifiche iniziative di sindacato ispettivo. Bene sia stato garantito così, insieme ai posti di lavoro, un presidio produttivo di qualità di grande valore".
Così il deputato del Pd, Andrea De Maria.
“Vogliamo che il Governo ci aggiorni sulla situazione dei lavoratori dei colossi del web in Italia. Leggiamo di licenziamenti a raffica nel mondo, quali sono o potranno essere le conseguenze nel nostro Paese?”.
A chiederlo è il deputato del Partito Democratico Emiliano Fossi che ha presentato un’interrogazione al ministero del Lavoro.
“Durante gli anni della pandemia, fatturati e assunzioni delle Big Tech sono aumentati notevolmente, nel 2021 il giro d’affari complessivo mondiale ha toccato quota 1.584 miliardi di euro, con una forza lavoro di quasi quattro milioni di persone -sottolinea Fossi-. La crisi energetica e l’inflazione hanno generato una crisi del settore che ha creato perdite per oltre 3mila miliardi di dollari, difficoltà che si stanno ripercuotendo anche sui livelli occupazionali. Microsoft e Google hanno confermato che avrebbero tagliato rispettivamente 10.000 e 12.000 posti di lavoro. Meta, la società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, ha annunciato lo scorso novembre la perdita di 11mila posti. All’inizio di gennaio Amazon ha comunicato un taglio di poco più di 18.000 posti di lavoro. Gli effetti di tali tagli non escludono aziende europee, come dimostra il caso della società svedese Spotify che ha annunciato la riduzione del 6% dei suoi 9.800 dipendenti. Ad oggi non è ancora chiaro quali saranno le ripercussioni negative occupazionali in Italia: un comparto che occupa circa 23mila lavoratori”.
“Per questo motivo - conclude il deputato Pd - chiediamo al Governo quali iniziative intenda assumere per salvaguardare i livelli occupazionali dei colossi del web nel nostro Paese. E se non ritenga opportuno promuovere iniziative specifiche che prevedano apposite misure di reinserimento per i lavoratori, anche promuovendo un tavolo istituzionale volto a monitorare i livelli occupazionali diretti e indiretti” sottolinea Fossi.
Il deputato in corsa per la segreteria regionale dei Democratici: “Serve un nuovo Pd, più forte e più capace di valorizzare territori e persone”
“C’è bisogno di un nuovo Partito democratico, anche in Toscana: più forte e più capace di valorizzare i territori, la sua classe dirigente diffusa, i militanti, chi si avvicina a noi per la prima volta e chi si riavvicina”.
Emiliano Fossi, deputato, 49 anni, un impegno politico iniziato da ragazzo nel circolo vicino a casa sua, si candida ufficialmente alla segreteria del Partito democratico toscano. Oggi i militanti e sostenitori toscani della mozione “Parte da noi!” a sostegno di Elly Schlein consegneranno le firme necessarie per la corsa di Fossi.
“Mi sento parte di una comunità umana e politica - dice Fossi - che mi ha insegnato tre cose fondamentali: la fedeltà ai nostri valori, la capacità di declinarli nel lavoro quotidiano, il coraggio di fare battaglie giuste anche controvento. E quando la tua comunità chiama, non puoi dire di no. È quello che è accaduto in questi giorni e soprattutto nelle ultime due assemblee molto partecipate della mozione Schlein”.
“Questo congresso - continua Fossi - sarà una occasione irripetibile non per una resa dei conti, ma per un sfida sulle idee e sul futuro. Una bella sfida collettiva ispirata alle due parole che a me piacciono di più: costruire e insieme”.
“Il nuovo Pd, anche in Toscana, deve mettere al primo posto un obbiettivo: la lotta alle disuguaglianze economiche, sociali, territoriali, dei diritti. Dobbiamo costruire una proposta politica concreta - conclude Fossi - per rilanciare la sanità pubblica, far tornare centrali la scuola e l’istruzione, realizzare una transizione ecologica che non lasci indietro i più svantaggiati. Parte da noi una storia nuova”.