Una gestione improvvisata e assolutamente non all’altezza di un efficace andamento dei lavori. Aspettiamo da ore gli emendamenti del governo preannunciati prima alle 14 poi alle 18. Ancora non ce ne è traccia. Fanno roboanti manifestazioni ma sembrano tutt’altro che ‘pronti’ nell’affrontare la legge più importante da esaminare in Parlamento. La commissione procede nel caos, governo e maggioranza dimostrano di non essere in grado di svolgere il loro lavoro.
Lo dichiara la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani
“La destra non abbandoni i lavoratori dello spettacolo. Rappresentano un investimento verso l’immenso patrimonio italiano dello spettacolo dal vivo. Crea lavoro, coesione sociale e ricchezza. Bisogna approvare l’emendamento del Partito Democratico che finanzia il fondo per l’indennità di discontinuità che permette a migliaia di operatori di continuare a svolgere la professione. Parlate tanto di merito vedremo se sarete coerenti”. Lo dichiara il deputato dem Nicola Zingaretti.
“Si riempiono la bocca sulla dignità del lavoro, ora vedremo alla prova dei fatti se andranno nella direzione opposta. L’occasione è l’accoglimento o la bocciatura del nostro emendamento per ora accantonato, che prevede un finanziamento del Fondo per l’indennità di discontinuità destinata ai lavoratori dello spettacolo. Si tratta di un impegno che darebbe attuazione concreta al Codice dello Spettacolo dal vivo, approvato nello scorso luglio con il sostegno anche di forze politiche dell’attuale maggioranza. Non fate mancare questo aiuto ai lavoratori ”. Lo dichiarano la capogruppo del Pd Debora Serracchiani, la capogruppo Pd in commissione Cultura, Irene Manzi e il deputato dem Matteo Orfini.
“Stupisce, e non si capisce davvero secondo quale criterio sia stata presa, la decisione del governo di rimuovere da suo incarico di direttore dell’Ispettorato del Lavoro, Bruno Giordano. Una personalità fra i massimi esperti del settore e che ha svolto un eccellente lavoro, per il quale meritava senz’altro una conferma. Pur non condividendo e giudicando totalmente sbagliata questa scelta, che non sembra basata sulla questione del merito di cui il governo si riempie la bocca, auguriamo al nuovo direttore, il dottor Paolo Pennesi, di svolgere un buon lavoro dando seguito a quanto fatto dal suo predecessore”. Lo dichiara la deputata democratica Chiara Gribaudo, vice presidente commissione Lavoro.
"Nella Legge di Bilancio non c'è assolutamente niente a favore dei lavoratori. Le uniche misure presenti, a partire dall'innalzamento dei voucher, rischiano di promuovere addirittura il precariato in numerosi settori".
A dirlo è Emiliano Fossi, deputato Pd e membro della Commissione Lavoro della Camera, commentando la manovra finanziaria del governo.
"Nella manovra, nonostante le promesse elettorali, non ci sono norme per disincentivare le delocalizzazioni delle imprese, né novità sul salario minimo e l'equo compenso. Sui redditi dei lavoratori - conclude Fossi - la la maggioranza ha addirittura bocciato l'emendamento Pd sull'aumento del cuneo fiscale. Si definiscono 'destra sociale' ma qui di sociale non c'è nulla: c'è solo la destra".
Il deputato dei Democratici: "Si autodefiniscono destra sociale, ma nella manovra di sociale non c'è nulla: c'è solo la destra"
Roma, 16 dicembre 2022. "Nella Legge di Bilancio non c'è assolutamente niente a favore dei lavoratori. Le uniche misure presenti, a partire dall'innalzamento dei voucher, rischiano di promuovere addirittura il precariato in numerosi settori".
A dirlo è Emiliano Fossi, deputato Pd e membro della Commissione Lavoro della Camera, commentando la manovra finanziaria del governo.
"Nella manovra, nonostante le promesse elettorali, non ci sono norme per disincentivare le delocalizzazioni delle imprese, né novità sul salario minimo e l'equo compenso. Sui redditi dei lavoratori - conclude Fossi - la la maggioranza ha addirittura bocciato l'emendamento Pd sull'aumento del cuneo fiscale. Si definiscono 'destra sociale' ma qui di sociale non c'è nulla: c'è solo la destra".
“Con la bocciatura del nostro emendamento che prevedeva l’incremento del Fondo sanitario nazionale utilizzando le risorse previste per la flat tax e i condoni, Il governo Meloni cala definitivamente la maschera e si rivela essere quello che sosteniamo da tempo, ovvero, un governo che vuole ridimensionare il ruolo, per noi fondamentale, che riveste la sanità pubblica. E questo nonostante le rassicurazioni del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che parlava di inversione di tendenza sulla Sanità e bollava le nostre preoccupazioni come fake news e bugie. Ma i fatti, i numeri, i dati, parlano più delle parole e la verità è che i bugiardi sono loro perchè hanno deciso di definanziare la sanità pubblica e così mortificare il lavoro e le richieste di medici e infermieri che hanno salvato numerose vite durante la pandemia”. Lo dichiara Marco Furfaro, capogruppo Pd in Commissione Affari sociali della Camera, sulla proposta emendativa alla manovra bocciata dalla commissione Bilancio di Montecitorio.
“Con il no al nostro emendamento sul taglio del cuneo fiscale, governo e maggioranza dimostrano la distanza dal mondo del lavoro. Tagliare le tasse per i lavoratori avrebbe significato una busta paga più pesante in un momento particolarmente difficile per l’alta inflazione. Una scelta in grado di dare anche impulso alla nostra economia”.
Lo dichiarano la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani e il capogruppo in commissione Bilancio Ubaldo Pagano.
“Oggi ho partecipato a Bologna alla manifestazione di Cgil e Uil in occasione dello sciopero generale contro la legge di bilancio. Per ascoltare e sostenere le ragioni del mondo del lavoro. Una iniziativa importante su una piattaforma che pone temi di grande valore. Come Gruppo PD alla Camera siamo in campo con i nostri emendamenti che mettono al centro le ragioni del lavoro, dello sviluppo, della qualità ambientale e sociale”. Così Andrea De Maria, deputato PD.
Un piacere oggi ricevere alla Camera dei deputati una delegazione guidata dall’on.Bat Erdene Jadambaa, membro del parlamento della Mongolia, dall’ Ambasciatore della Mongolia in Italia S.E. Sig.ra Narantungalag Tserendorj, dall’Ambasciatore d'Italia in Mongolia S.E. Sig.ra Laura Botta e da B.Bolormaa funzionario del Ministero dell'Alimentazione e dell'Agricoltura e dell'Industria.
Un’occasione per confrontarci e per rafforzare le relazioni politiche, economiche e culturali tra i nostri due Paesi. Abbiamo analizzato la possibilità della creazione delle sinergie tra gli imprenditori italiani e gli imprenditori della Mongolia. Vorremmo firmare una intesa con la Mongolia che ci consentirà di essere presenti per scambiare il know-how e aggregare associazioni, imprese e interessi progettuali per innalzare la qualità delle relazioni internazionali promuovendo le buone pratiche di internazionalizzazione.
Nel settore tessile - con la produzione della lana e del cachemire più pregiato al mondo -, nell’energia, nell’immobiliare, nella sanità, nelle infrastrutture, nell’agroalimentare, nei trasporti e nel turismo ci sono ampi spazi di manovra per accrescere l’interscambio e generare lavoro. E questo è l’obiettivo a cui lavoreremo da subito. Schiacciata da Russia e Cina, la Mongolia ha un valore simbolico e geopolitico importante. Sono sconfinate le risorse naturali di cui dispone.Una democrazia destinata a crescere in maniera notevole nei prossimi anni.” Così Nicola Carè deputato del Pd.
Tra gli emendamenti segnalati dal Pd alla legge di Bilancio c’è un importante pacchetto scuola, cultura, università e sport. Abbiamo presentato un emendamento sul dimensionamento scolastico che introduce nuovi criteri per la definizione del contingente dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e prevede che la distribuzione tra le Regioni sia definita sulla base di un coefficiente non inferiore a 700 e non superiore a 800 alunni; per il rinnovo del contratto dei docenti abbiamo chiesto un incremento di 150 ml per arrivare a 300 mln a regime, come promesso - e non mantenuto - dal governo; abbiamo trovato le risorse per recuperare i tagli alla carta docente; abbiamo previsto un incremento di 200 ml del fondo per 0/6 anni; il recupero dei tagli al Fondo buona scuola e Scuole innovative.
In materia di cultura abbiamo previsto 150 milioni per l’anno 2023 per l’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo così da dare piena attuazione a quanto approvato nel Codice dello Spettacolo dal vivo approvato nei mesi scorsi. Per quanto riguarda l'università abbiamo proposto di stanziare 20 milioni a sostegno delle spese di locazione degli studenti fuori sede iscritti alle università statali. Infine - in materia di sport - al fine di garantire la sostenibilità della riforma del lavoro sportivo - abbiamo chiesto uno stanziamento di 80 milioni di euro per il prossimo triennio e abbiamo esteso la detrazione per l'attività sportiva, da 210 euro a 400 euro senza prevedere un limite di età, attualmente indicato (dai 5 ai 18 anni).
Mi auguro che il governo dimostri buon senso e altrettanta volontà, accogliendo alcune delle nostre proposte. Sarebbe molto grave se ripetessero lo stesso copione del 2011 usando scuola, università e cultura come un bancomat e non come la leva di crescita più importante per il Paese. La conoscenza è un diritto; il governo non sia sordo alle nostre richieste. Le premesse, purtroppo, non sono buone.
Così Irene Manzi, capogruppo del Pd in commissione Cultura della Camera.
Il capogruppo del Pd in commissione Finanze ha discusso il question time sull’uso del contante
“I pagamenti elettronici sono ormai diffusissimi e dare segnali di tornare indietro su questo sarebbe profondamente sbagliato.” Così Virginio Merola, capogruppo del Partito Democratico in commissione Finanze alla Camera, nel corso del question time in commissione. “La risposta del governo – ha aggiunto Merola- è stata interlocutoria e per il momento mi dichiaro insoddisfatto e invito il governo a riflettere se non sarebbe meglio ripristinare il credito d’imposta al 100 per cento, almeno per un altro anno, in modo da eliminare il tema dei costi delle commissioni bancarie e incentivare al massimo la diffusione dei sistemi di pagamento elettronico. Non possiamo – ha osservato Merola- favorire la circolazione del contante in un paese che ha 100 miliardi di evasione fiscale e 200 di evasione per lavoro nero. E poi sarebbe molto importante per tutti tenere conto delle osservazioni fatte in tal senso dalla commissione Europea. Viceversa, mantenere con l’Europa un dissidio su questo sarebbe controproducente per tutti. Non chiediamo – ha concluso Merola- di abolire le commissioni bancarie, ma ricordo al governo che sono stati adottati dei provvedimenti che prevedevano il credito d’imposta per tali commissioni. L’unione europea ci dice di non incentivare il pagamento in contanti anzi, suggerisce il contrario: e allora chiedo se non sarebbe meglio ripristinare il credito d’imposta al 100 per cento, almeno per un altro anno”, ha concluso Merola.
Il deputato dei Democratici e membro della Commissione Lavoro: "Occorre dare sostegno e protezione sociale ai lavoratori"
Roma, 14 dicembre 2022. "Ho presentato, assieme ad altri membri della Commissione Lavoro, una risoluzione per chiedere un intervento sulla situazione della ex Gkn. Le parti in causa saranno convocate per alcune audizioni e avranno modo di esplicare quei punti su cui ancora persistono delle incomprensioni e su cui occorre invece massima chiarezza".
Lo afferma Emiliano Fossi, deputato Pd e membro della Commissione Lavoro.
"A distanza di oltre un anno dall'inizio di questa vicenda, rimangono ancora estreme incertezze per i lavoratori. Chiediamo quindi che anche il governo scenda in campo, diventando parte attiva e trovando gli strumenti per dare sostegno e protezione sociale alle persone che sono state licenziate. E a cui ancora una volta va la nostra solidarietà. Occorre tracciare una nuova strada per il futuro di decine di famiglie ancora in sospeso e lavorare per la riconversione dell'attività produttiva. Il governo deve assumere un ruolo in questa vicenda che ha rappresentato una grave ferita per un intero territorio ed è diventata un pericoloso precedente in tutto il Paese".
Marco Furfaro, deputato Pd, ha presentato emendamento per il reddito alimentare, intervistato da Radio Immagina
“Aumentano le diseguaglianze e spesso il problema non è solo per mancanza di lavoro ma di stipendi miseri e pensioni basse che con il caro energia e con l’aumento dell’inflazione non permettono nemmeno di fare più la spesa e così ci troviamo con oltre 3 milioni di italiani che riescono a mangiare solo grazie a mense o pacchi alimentari”. Così Marco Furfaro, deputato Pd e presentatore di un emendamento alle legge di Bilancio per introdurre il reddito alimentare. “La cosa drammatica – prosegue Furfaro- è che a fronte di tutto questo abbiamo un altro dato paradossale: 330mila tonnellate di cibo che vengono sprecate ogni anno. Cibo invenduto della grande distribuzione che per vari motivi viene gettato nell’immondizia”. Per il deputato Dem si può trovare una soluzione introducendo proprio “il reddito alimentare che prova ad incrociare queste due ingiustizie, facendo sì che tutto questo cibo invenduto venga redistribuito alle persone che ne hanno bisogno. Con Il reddito alimentare – ha concluso Furfaro- si farebbe in modo tale che la grande distribuzione consegna ai comuni l’elenco del cibo a disposizione e tramite il terzo settore, in collaborazione con i comuni, si potrebbe distribuire il cibo, stabilendo una soglia di reddito sotto la quale sei una persona che ha delle fragilità economiche”.
Le parlamentari del Gruppo Partito Democratico - Italia democratica e progressista di Camera e Senato hanno presentato, sulla legge di bilancio, una serie di proposte concrete e il rifinanziamento di misure per promuovere le pari opportunità, per migliorare una manovra del governo che sulle donne ha un segno regressivo, discrimina tra madri e non madri e non tutela la qualità del lavoro femminile. Il “pacchetto donne” delle democratiche prevede: la conferma di Opzione donna come vigente, i congedi parentali paritari per madre e padre, l’integrazione del finanziamento al Fondo pari opportunità e delle misure di contrasto alla violenza sulle donne – in particolare, reddito di libertà, formazione e informazione, estensione a 6 mesi per i congedi lavorativi e sostegno ai Centri antiviolenza - il rifinanziamento del Fondo per l’imprenditoria femminile, il finanziamento dello screening sul tumore al seno e l’acquisto di nuove apparecchiature, il finanziamento della legge sulla parità salariale, gli sgravi fiscali per le imprese che assumono donne con contratti di qualità e le borse di studio universitarie Stem per ragazze.