29/11/2022 - 16:02

Dichiarazione di Mauro Laus, deputato Pd

 
“È giusto che nel nostro Paese ci siano lavoratori che percepiscono una retribuzione pari a 4 euro e 70 l’ora e poi, dopo un anno, si arrivi a  5 euro e 19 e dopo due anni si stabilizzano a 6 euro e 50? Lo trovate giusto ed equo?” Così il deputato del Partito Democratico Mauro Laus, intervenendo in Aula sulle mozioni riguardanti l’introduzione del salario minimo. Laus, “provocando” il parlamento ha chiesto ancora se “sia  giusto che tanti di questi lavoratori, anche laureati,  percepiscano meno di un percettore pieno del reddito di cittadinanza”. Per Laus “è profondamente ingiusto che un giovane lavoratore sappia in anticipo che percepirà una pensione da fame, perché oltre alla discontinuità lavorativa e spesso al part time involontario si ritrova a   versare contributi  veramente risibili.”  “E chiedo – ha sottolineato Laus-  se deve essere, come spesso accade,  un giudice a risolvere le problematiche dovute alla manifesta incapacità politica”. “Anche perché – precisa Laus-  se si esclude il salario minimo legale , resta esclusivamente la soluzione di una legge sulla rappresentanza, così come hanno previsto i padri costituenti con l’art 39.  E non come avviene oggi tramite accordi privatistici  che non hanno nessun valore giuridico. Diventa pertanto necessario applicare gli artt. 39, 36 e 3 della Costituzione”.  Per Laus, inoltre , appare davvero singolare che  “al Consiglio Nazionale del lavoro siano depositati circa 1000  contratti e molti di questi  si candidano a regolamentare le stesse attività merceologiche.” Per il parlamentare del Pd  “è profondamente ingiusto che sia lo Stato, con tutte le sue articolazioni, nel beneficiare dei salari bassi  negli appalti e nei sub appalti. “A queste domande  - ha concluso Laus-  rispondo che non è giusto  e mi aspetto da questo governo e da questa  maggioranza un sussulto di responsabilità. Noi del Pd chiediamo che la cifra oraria non possa scendere sotto i 9 euro e 50, e la riteniamo per niente   una richiesta propagandistica  come è stata invece definita da qualcuno nella maggioranza".

29/11/2022 - 15:59

“È necessario valorizzare e difendere il pluralismo dell'informazione, a partire dal lavoro dei giornalisti che sono costantemente sotto attacco nell'esercizio di un diritto sacrosanto che è quello della libertà di stampa. Un diritto che non può essere messo a tacere o in discussione, perché rappresenta un indice importante della qualità democratica del Paese. Nel frattempo, va tutelato con maggiore forza il lavoro giornalistico con ulteriori misure per la stabilizzazione e le garanzie del lavoro, in linea con le risorse stanziate dal governo Draghi e, in particolare, dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Serve promuovere una legge quadro relativa al settore editoriale che tenga conto anche delle esigenze di un comparto profondamente trasformato dopo i due anni post Covid; pensiamo, ad esempio, all’informazione digitale. Ed è necessario tutelare e valorizzare le edicole come presidi di comunità, attraverso la stabilizzazione di misure già adottate in questi ultimi anni. Infine, dobbiamo ulteriormente promuovere la lettura dei quotidiani a scuola, ci sono già misure che vanno in questa direzione e che sono state introdotte dalla Legge di bilancio 2020, ma vanno adottati ulteriori interventi per stimolare la lettura critica e formata dei quotidiani da parte degli studenti”.

 

Così la capogruppo del Pd in VII Commissione, Irene Manzi, nel corso delle audizioni del sottosegretario all'editoria, Alberto Barachini.

29/11/2022 - 15:56

“Dopo una crescita ininterrotta fra il 1995 e il 2010, l’ultimo decennio ha visto un decremento drammatico del potere d’acquisto dei salari che oggi si traduce nella presenza di circa un milione e mezzo di lavoratori poveri. Parliamo di donne e uomini che guadagnano fra 550 e 820 euro al mese. L’11,8% dei lavoratori. Se consideriamo soltanto i lavoratori più giovani, la quota sale al 15,6%. Gli ultimi governi, quindi anche quelli con il PD in maggioranza, sono già intervenuti per ridurre il peso del fisco sulla busta paga. La riforma dell’Irpef del governo Draghi ha inglobato e allargato questo sgravio. Ma dal lato della contrattazione e imprese, invece, non sono stati fatti passi avanti. Dopo una fatica incomprensibile, grazie anche al ministro Orlando, si era arrivati a un accordo coi sindacati. Ma la caduta del governo Draghi ha fermato tutto. Cari amici dei 5stelle, resta incredibile come abbiate sottovalutato un passaggio fondamentale per dare salari dignitosi a milioni di persone”.

Così la deputata dem e vicepresidente della commissione Lavoro, Chiara Gribaudo, intervenendo in Aula per illustrare la mozione del Pd sul salario minimo.

“Ma io - ha aggiunto - voglio fare una un’opposizione costruttiva con due proposte per eliminare illegalità e sfruttamento: la prima, la ripresa e la rilegittimazione della contrattazione sindacale; la seconda, appunto, il salario minimo. Le strade per raggiungere l’obiettivo sono due: riuscire ad approvare una legge sulla rappresentanza, creando le condizioni per l’efficacia erga omnes dei contratti collettivi; e stabilire un salario minimo per legge, che può integrarsi o meno con la contrattazione. Ma entrambe le soluzioni sono inutili se non lavoriamo su politiche per la crescita e la produttività. Abbiamo bisogno di crescita non debito, di produttività non evasione: l’opposto della destra. Affrontare il tema del lavoro povero - ha concluso - non è una battaglia della sinistra. È un investimento sul futuro dell’Italia”.

29/11/2022 - 15:15

Il deputato Pd, membro della Commissione Lavoro: "Oggi parlo di questo tema alla Camera, occorre dare tutele ai lavoratori in un momento storico di profonde instabilità”

"L'attuale contesto storico, sociale ed economico, segnato da profonde instabilità e incertezze, ci pone davanti a un'evidenza: i lavoratori hanno bisogno di tutele importanti e tempestive. Il salario minimo è una misura di cui il nostro Paese non può più fare a meno. Il precariato è un problema ancora enormemente diffuso, spesso sommerso, che pone oggi migliaia di cittadini senza un contratto collettivo di lavoro di riferimento, con retribuzioni al di sotto di quella prevista dai contratti nazionali e costretti quindi in condizioni di povertà". 
Lo afferma Emiliano Fossi, deputato Pd e membro della Commissione Lavoro.

"Oggi parlo di questo tema alla Camera. A fronte anche dell'aumento dell'inflazione e di molteplici costi a carico delle famiglie, ritengo sia necessario dare una risposta concreta. Dobbiamo introdurre una retribuzione minima legale, in linea con i contratti collettivi nazionali, da applicare a tutti i lavoratori, nessuno escluso, e intervenire con particolare attenzione su quei settori non ancora coperti dalla contrattazione collettiva. Per contrastare non solo la povertà ma anche il progressivo impoverimento dei ceti medi - aggiunge Fossi - occorre una misura di responsabilità, basata su una matura consapevolezza delle difficoltà attuali nel mondo del lavoro che non possono essere ignorate ma affrontate con una strategia permanente di lungo temine".

29/11/2022 - 12:57

“Il salario minimo è e sarà una delle battaglie identitarie del Pd. In Italia esiste ormai una questione sociale non più rinviabile e questa crisi la sta aggravando. Ci sono diseguaglianze economiche che hanno raggiunto livelli non più accettabili dal punto di vista etico. La forbice tra chi ha e chi non ha continua ad allargarsi. Una politica che riaffermi una nuova giustizia sociale, che vada nella direzione di una redistribuzione delle ricchezze ma anche delle opportunità, è per noi prioritaria”. Così il deputato dem Marco Sarracino, intervenendo in Aula per illustrare la mozione Pd sul salario minimo.

“La manovra di Bilancio varata da questo governo purtroppo non va in questa direzione, anzi. Sul tema del lavoro non c’è praticamente nulla. Noi invece riteniamo fondamentale in questo momento affrontare con urgenza la questione salariale. In Italia, troppe persone, nonostante lavorino risultano essere sotto la soglia di povertà, soprattutto giovani e donne al Sud. Il salario medio di un under 35 nel nostro Paese è inferiore a 1000 euro al mese. Come può un ragazzo progettare un futuro in quelle condizioni? Voi parlate dell’immigrazione, ma non vedete che il principale problema in Italia è l’“inverno demografico”. È arrivato il tempo di istituire un salario minimo con una sua quantificazione a 9,50 all’ora. Puntiamo subito alla definizione della retribuzione minima legale, facendo innanzitutto riferimento ai principali contratti collettivi nazionali sottoscritti dai datori e prestatori di lavoro più rappresentativi. Ma prevedendo che il trattamento economico corrisposto ai lavoratori non possa essere inferiore a 9 euro e 50 all’ora, al lordo degli oneri contributivi e previdenziali. Perché esiste una soglia sotto la quale non si tratta più di lavoro, ma di sfruttamento. Per questi motivi, con questa mozione, il Pd impegna il governo ad avere una road map in grado di giungere al recepimento della direttiva comunitaria in tempi brevi. Siamo convinti che il senso di responsabilità che dovrebbe accompagnare tutte le forze politiche ci guiderà in questo percorso non facile, ma necessario”.

29/11/2022 - 11:01

Il Consiglio comunale di Bologna ha votato all’unanimità un Ordine del Giorno a sostegno della proposta di legge a mia prima firma per l'istituzione della Giornata dei risvegli per la ricerca sul coma.

“Ho ritenuto importante chiedere all’intero Consiglio comunale di esprimersi e sostenere il disegno di legge presentato dall’on. De Maria, per mettere al centro del dibattito nazionale il tema della cura e del sollievo delle persone e delle famiglie che vivono l’esperienza delle gravi celebrolesi acquisite. Ritengo giusto riconoscere al ‘Centro Studi sulla ricerca del coma’ il ruolo di laboratorio di ricerca e innovazione nel campo dell’integrazione socio-sanitaria, insieme al quotidiano lavoro della Casa dei Risvegli e dell’associazione Gli amici di Luca”. Così Cristina Ceretti consigliera delegata alla disAbilità, famiglia e sussidiarietà circolare.

“Ringrazio vivamente Andrea De Maria e Cristina Ceretti per questa importante Iniziativa che ratifica una manifestazione, la Giornata dei risvegli, che si celebra in Italia da 24 anni. Le gravi cerebrolesioni acquisite sono nel nostro paese un problema significativo che riguarda migliaia di persone che con le loro famiglie affrontano questa condizione. Proprio da Bologna è nato un seme che ha prodotto molti germogli che vanno sostenuti nel tempo, nel solco del nostro motto: ’vale la pena’”. Così Fulvio De Nigris, direttore del Centro studi per la Ricerca sul Coma, Gli amici di Luca.

"Un voto importante e di grande valore, anche perché all' unanimità. Grazie alla proponente Cristina Ceretti e a Fulvio De Nigris, con cui abbiamo condiviso il testo della legge. Ora spero in un sostegno trasversale del Parlamento per l'approvazione della legge". Così il deputato Andrea De Maria.

28/11/2022 - 17:58

"La protesta dei medici, dei dirigenti sanitari e delle loro organizzazioni sindacali non è solo comprensibile, è sacrosanta. Abbiamo vissuto anni terribili, con il covid che ha messo a nudo la debolezze del nostro sistema sanitario e ha evidenziato le scellerate scelte del passato che hanno svilito la sanità pubblica a favore di quella privata. Il risultato è stato non garantire universalmente il diritto alla salute dei cittadini e trovarsi impreparati di fronte alla pandemia. Abbiamo superato anni terribili grazie agli sforzi dei medici e degli operatori sanitari, che hanno fatto un lavoro encomiabile, a tratti disumano. Per questo era il momento di cambiare strada e finanziare con forza il sistema sanitario nazionale e premiare gli sforzi fatti. Il risultato è una legge di Bilancio che ha un obiettivo ben preciso: colpire la sanità pubblica. La destra, anziché incrementare a dovere il finanziamente del fabbisogno sanitario nazionale, intervenire sul personale gratificandolo con retribuzioni all'altezza dei loro compiti e ampliandone i numeri, investire sulla medicina di prossimità, sui pronto soccorso, sulla diminuzione delle liste di attesa, mette qualche spicciolo che a malapena coprirà i costi derivanti dall'aumento dell'inflazione e dal caro energia. Daremo battaglia per fare in modo che la destra non neghi il diritto alla salute degli italiani". Così in una nota Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari Sociali della Camera.

28/11/2022 - 13:34

“Tra le pieghe della Legge di bilancio punta una norma che introduce una sanzione di 3000 euro a carico del professionista che trasmette la richiesta di avvio dell'attività ai fini dell'attribuzione del numero di partita Iva nei casi in cui, all'esito dei controlli, l'agenzia delle entrate emana un provvedimento di cessazione. La destra ancora una volta continua a scrivere norme sanzionatorie, punitive e vessatorie contro gli stessi professionisti che a parole racconta di voler tutelare.

Dopo la riproposizione di una proposta di legge sull'equo compenso che, con una incomprensibile inversione dei ruoli, prevede una sanzione automatica al professionista sottopagato invece che al committente inadempiente, ci troviamo di fronte all'ennesimo attacco ai liberi professionisti, con l'introduzione di una nuova sanzione a loro carico. Strano modo di tutelare i professionisti quello di sanzionarli!  Peraltro, si badi bene, non per violazioni commesse in prima persona, ma per i comportamenti scorretti dei propri clienti. Per tali ragioni già nella proposta di legge sull'equo compenso che ho presentato alla Camera viene previsto non solo un sistema sanzionatorio a carico dei soli committenti inadempienti, ma anche una serie di disposizioni volte a circoscrivere la responsabilità civile dei professionisti, in una ottica di proporzionalità con la prestazione svolta”.

Così la deputata dem e vicepresidente della commissione Lavoro, Chiara Gribaudo.

26/11/2022 - 11:24

Ci stringiamo alle famiglie colpite dalla frana di Ischia e alle comunità locali, ringraziamo i sindaci, tutte le forze dell’ordine e i vigili del fuoco per il grande lavoro che stanno facendo per

trovare i dispersi e mettere in sicurezza persone e case.

Lo ha scritto su Twitter Debora Serracchiani, capogruppo del Partito Democratico alla Camera dei Deputati

26/11/2022 - 09:57

“Con questa legge di bilancio le promesse della destra si infrangono con la realtà. È una manovra inefficace e iniqua che colpisce le fasce più deboli, le famiglie e i lavoratori più fragili. E non affronta adeguatamente l'emergenza dell’aumento del costo della vita. I 21 miliardi previsti bastano a coprire solo per tre mesi la crisi energetica. E dopo? Nulla. Tutto questo di fronte a un già assodato aumento della benzina da dicembre. Sul lavoro era necessario uno sforzo maggiore rispetto a quanto previsto. Serviva un taglio del cuneo fiscale del 5-6% per ridare potere di acquisto alle famiglie, con almeno un mese in più di stipendio a fine anno. E ancora, nessuna traccia dell’indispensabile salario minimo di fronte al dramma di oltre 4 milioni di lavoratori poveri. Per non parlare delle contraddizioni su flat tax e pensioni. Misure diverse da quelle annunciate in campagna elettorale, realizzate però facendo cassa sui più deboli, tagliando tra qualche mese il reddito di cittadinanza ad oltre 600.000 percettori e riducendo l'aumento delle pensioni per oltre 4 milioni di persone. Infine, nulla per la crescita e nessuna parola sul Mezzogiorno. Una Manovra sbagliata che non aiuta il Paese, alla quale ci opporremo in Parlamento e in Piazza”.  Così Piero De Luca, vice capogruppo Pd alla Camera, intervenendo stamattina a Settegiorni su Rai1.

25/11/2022 - 16:33

“Il volontariato non è solo un'attività nobile, ma un'idea di società. Perché al tempo delle solitudini, della precarietà, delle feroci diseguaglianze, il Terzo settore costruisce comunità in cui ci si prende cura gli uni degli altri, in cui non rimane indietro nessuno. Il lavoro delle pubbliche assistenze, dell'associazionismo, il prezioso e immane contributo che hanno dato durante la pandemia, questo ha consegnato alla politica: la richiesta di un mondo nuovo in cui ci fosse una sanità pubblica e forte, un mondo del lavoro che non producesse precarietà, politiche per ridurre le diseguaglianze. La Legge di bilancio è una delusione. Pochi soldi, nessuna misura per far fronte alle liste di attesa, ai pronto soccorso intasati, per migliorare la medicina territoriale. Niente di niente per garantire il diritto alla cura degli italiani. Come se il Covid non avesse insegnato niente. Una Legge di bilancio senza visione, che non tocca la precarietà, né i problemi degli italiani. L'unica cosa che fa è la guerra ai poveri, aumentando le diseguaglianze".

Così Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali alla Camera, nel suo intervento di saluto al 54* congresso nazionale dell'Anpas.

25/11/2022 - 13:09

“Per il Partito Democratico è fondamentale che il governo approvi rapidamente i decreti attuativi della legge delega in materia di spettacolo approvata alla fine della scorsa legislatura. Nei giorni scorsi in Aula alla Camera abbiamo presentato un question time al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, proprio per conoscere l’orientamento dell’esecutivo. Purtroppo, in materia di cultura, stanno dando segnali molto preoccupanti, tenuto anche conto, viste le indiscrezioni, della totale assenza di investimenti in legge di bilancio".  Lo ha dichiarato la deputata dem Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura, a Milano Music Week nel panel organizzato da Assomusica su Codice dello spettacolo, priorità, emergenze ed esigenze del settore del live music.

"Per noi - ha proseguito l'esponente Pd - si sarebbero dovute implementare le risorse destinate all'attuazione delle disposizioni contenute nella legge delega in fase di approvazione della manovra. Per questo, presenteremo un emendamento in sede di esame della legge di bilancio. E riteniamo che per l’attuazione delle deleghe sia indispensabile un coinvolgimento preliminare, urgente e massimo dei lavoratori. Si tratta di una tra le riforme di settore attesa da anni dai lavoratori dello spettacolo, che consente l'avvio di un nuovo welfare, centrale per la vita economica e culturale del Paese. Sono lavoratori che lo Stato non può dimenticare in alcun modo". 

"Per noi la cultura - ha concluso Manzi - è condizione fondamentale per una democrazia e chi lavora in questo campo è benemerito e ha bisogno del sostegno delle Istituzioni. Chi sceglie di lavorare nella cultura, nella musica, nel teatro, va incoraggiato e aiutato economicamente nei momenti di vuoto lavorativo, che sono ordinari e tipici di questo mestiere. Nella legge ci sono le risorse per iniziare un lavoro. L'Inps è attrezzata per farlo. Il governo metta le risorse necessarie. Serve lavorare anche a norme di semplificazione delle procedure di realizzazione degli eventi.Inoltre, è indispensabile intervenire sulla questione dei consumi culturali. Proprio per questo ho presentato una proposta di legge per la Carta cultura dei lavoratori, per incoraggiare, oltre alle liste già legate a 18App, un più diffuso consumo culturale da parte di tutti”.

25/11/2022 - 13:08

"I 3000 euro di benefit annunciati dalla Meloni in Legge di Bilancio rappresentano al meglio le politiche della destra. Non ci sono risorse per i lavoratori ma solo una tredicesima facoltativa, riservata a pochi eventuali beneficiari, che le imprese non potranno comunque erogare perché i bilanci delle aziende sono chiusi.

Si sta toccando il fondo: le famiglie sono in crisi per inflazione e caro bolletta ed il governo continua ad ingannare i cittadini pensando di essere ancora in campagna elettorale": è quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd in Commissione Lavoro di Montecitorio.

24/11/2022 - 13:58

“Sul tema della modifica del reato d’abuso d’ufficio e dell'attuale regime di responsabilità penale per i sindaci, la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, metta a frutto il lavoro e le riflessioni già svolte in Parlamento. Anche in questa legislatura, abbiamo presentato una proposta di riforma complessiva. Si parta da qui. Se così sarà, troverà il Partito Democratico disponibile a rendere più ragionevole e preciso il quadro normativo esistente che grava sui sindaci nel nostro Paese. A fronte del loro ruolo difficile e complesso, i primi cittadini sono oggi soggetti a un regime di responsabilità penale troppo ampio e dalle sfumature indefinite, che molto spesso si estendono molto oltre le loro prerogative dirette. Questa situazione ha creato ormai da anni un vero e proprio terrore della firma e un clima di burocrazia difensiva che paralizza in tanti settori lo sviluppo delle comunità. Si tratta di criticità condivise pressoché da tutte le forze politiche. E’ necessario porvi rimedio proprio in questa fase molto delicata per l’Italia, in cui ci troviamo alle prese con la piena attuazione del Pnrr. I sindaci e più in generale tutti gli amministratori locali dovranno infatti dare il loro massimo contributo per attuare e realizzare migliaia di progetti decisivi per il futuro dei territori”.

Così Piero De Luca, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

23/11/2022 - 13:35

“Ci avviciniamo alla giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne in un quadro che è desolante, in Italia e nel mondo e rispetto al quale dobbiamo irrobustire la nostra azione in modo unitario e trasversale, affermando che il raggiungimento della parità di genere è un obiettivo ineludibile e che ogni volta in qualunque luogo, nelle nostre città, nel mondo, si verifica un'azione di discriminazione, la politica, le istituzione e l’opinione pubblica devono reagire con forza e con coraggio. Passi in avanti sono stati fatti. Ma se da un lato dobbiamo difendere i diritti che faticosamente anche il legislatore ha affermato e che abbiamo conquistato da istinti retrogradi e conservatori, che ci sono e che ci saranno, dall’altro dobbiamo continuare a percorrere la strada che è stata intrapresa per dare piena attuazione ai principi su cui si fonda la parità di genere e al contrasto della discriminazione della violenza e di genere”. Lo ha detto in Aula alla Camera, il deputato dem Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia, intervenendo durante la discussione generale sulle mozioni per l’eliminazione della violenza contro le donne.

“Se noi vogliamo combattere davvero – ha concluso Gianassi - in modo trasparente, unitario, trasversale, la battaglia per affermare la parità di genere, dobbiamo avere il coraggio, come forze politiche, di affermare che il contributo che i partiti, i leader politici danno può e deve essere decisivo. E senza un contributo forte nessuna vittoria può essere definitivamente conquistata. Per questo pensiamo che questo tema sia un tema che il Parlamento deve assumere fin dall'inizio della legislatura, che il governo si debba impegnare ad assumere degli impegni precisi e puntuali su questo tema. In particolare, con la nostra mozione abbiamo chiesto di difendere i diritti conquistati e di dare piena attuazione alla legislazione in materia di prevenzione delle discriminazioni di genere, di protezione delle vittime, in particolare investendo robuste risorse per sostenere il lavoro importante dei centri antiviolenza che in collaborazione con i Comuni e con le Regioni, ogni giorno aiutano le vittime di reato e offrono strumenti anche per prevenire comportamenti scorretti. Occorre combattere anche fuori dai confini nazionali perché l’italia sia sempre protagonista in Europa e nel mondo per l'affermazione ineludibile del principio della parità di genere”.

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