"Meloni centralizzi vertenza a Palazzo Chigi"
Lo sciopero unitario di Fiom FIM e Uilm del 18 ottobre assume, anche alla luce dell’audizione deludente di Tavares alla Camera, un significato ancora più forte. Occorre che ci sia una mobilitazione forte a sostegno della vertenza dei metalmeccanici per salvare una industria strategica senza la quale il nostro paese rischia di finire nel baratro. L’Italia ha bisogno dell’automotive e dunque della ricerca e dell’innovazione. Non possiamo pensare di diventare solo un luogo dove vengono a svernare i turisti. Hanno ragione i sindacati: Meloni deve centralizzare a Palazzo Chigi la vertenza Stellantis e aprire un tavolo con Tavares, Elkann e i rappresentanti dei lavoratori. Non si può perdere un minuto di più.
Così Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera.
Commissione inchiesta a Palermo non per ritualità
L’incontro con le famiglie delle vittime della strage di Casteldaccia e la presenza alle iniziative di domenica promosse dall’Anmil a Palermo non fanno parte di un rituale fatto da tante belle parole e pochi fatti. Penso che la vicenda di Casteldaccia sia paradigmatica e, senza entrare nel merito delle competenze della magistratura, ritengo che ancora manchino troppe risposte su quanto accaduto lo scorso maggio nel comune alle porte di Palermo. Fare piena luce è qualcosa che dobbiamo alle vittime e ai familiari, ai quali ci uniamo nella loro richiesta di una giustizia rapida, e ai tanti che non possono uscire per andare a lavoro senza la certezza di rientrare nelle proprie case.
Serve investimento per transizione sostenibile
“Ho ascoltato con molta attenzione l’audizione dell’Ad di Stellantis, Carlos Tavares. Penso che si sia trattata di una performance molto deludente. Che non dà rassicurazioni sul futuro degli stabilimenti in Italia. Ha fatto bene Elly Schlein a chiedere chiarezza sul piano industriale per l’Italia e a sottolineare la necessità di una cabina di regia a Palazzo Chigi. E’ quanto mai urgente dare una risposta ai lavoratori che il 18 ottobre sciopereranno: non si possono chiedere sacrifici sempre agli stessi. Serve invece un investimento su scala europea per una transizione giusta e sostenibile”.
Così Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.
"Condanniamo con fermezza l'attacco dell'esercito israeliano alle basi sotto il comando italiano e al quartier generale della missione Unifil in Libano. Un atto gravissimo e inaccettabile che viola il diritto internazionale e un'apposita risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza Onu. Esprimo la piena vicinanza ai militari del nostro contingente e gratitudine per il loro lavoro. Prendiamo atto delle parole chiare pronunciate dal Ministro Crosetto che chiediamo venga presto in Parlamento per riferire su quanto accaduto e chiarire la posizione del Paese. L'Italia lavori con determinazione nelle sedi internazionali per un immediato cessate il fuoco e la tutela della missione di pace Unifil nonché di tutte le istituzioni multilaterali”. Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee alla camera, nel corso di Rainews
"L'attacco dell'esercito israeliano contro il contingente Onu Unifil, nel sud del Libano, è inaccettabile. Come fa il ministro Guido Crosetto a parlare di "incidente" quando apprendiamo dallo stesso ministro della Difesa che l’esercito israeliano ieri sera ha preso di mira il sistema di video sorveglianza, l'illuminazione e il sistema radio del quartier generale del contingente internazionale dove si trovano anche i nostri soldati? Oggi, poi, sono stati esplosi colpi di arma da fuoco all'interno della base dove due soldati sono rimasti feriti, per fortuna, lievemente. Dunque si tratta di aggressioni deliberate che vanno condannate con fermezza.
Dopo avere attaccato l’Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi, tentando di ostacolarne il lavoro e di delegittimarla con pesanti accuse, dopo avere definito l'Onu "una palude antisemita" e il Segretario generale Guterres "persona non grata", ora il governo israeliano colpisce la missione di peacekeeping delle Nazioni unite di stanza in Libano. Ieri, insieme all'Intergruppo per la pace tra Israele e a Palestina, abbiamo incontrato la responsabile di Unrwa per l'Europa, Marta Lorenzo Rodriguez, che ci ha riferito di un quadro drammatico a Gaza e non solo dal punto di vista umanitario. Alcuni progetti di legge in discussione alla Knesset, il parlamento di Tel Aviv, punterebbero addirittura a classificare l'Unrwa come "organizzazione terroristica" e, in buona sostanza, a impedire all'agenzia qualsiasi attività in Israele e in Palestina.
E' evidente che ci sia un disegno preciso che punta a screditare l'Onu e a smantellare il sistema multilaterale, il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale, un tentativo che va fermato immediatamente da parte di tutti gli Stati. Il mondo non può ritornare indietro, alla legge del più forte. La comunità internazionale agisca immediatamente e senza esitazioni". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Il mondo del lavoro va tutelato e con lui i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Come il Pd nazionale e regionale sostengono da tempo, sono necessari degli sforzi da parte del governo e delle Istituzioni non per precariezzarlo di più o per renderlo più sottopagato e impoverito, ma per difenderlo, oltre che garantire sicurezza nei luoghi di lavoro. Tutte azioni che chi guida questo paese non ha fatto, anzi: il governo ha reso il mondo del lavoro più precario con l’ultimo decreto, impoverendolo ulteriormente rifiutando ogni tipo di proposta e ragionamento sul salario minimo, non investendo un euro per garantire la sicurezza necessaria alle persone per svolgere le loro mansioni e sull’Ispettorato, tutti elementi fondamentali non solo per scongiurare incidenti o morti, ma anche per evitare che si manifestino episodi di caporalato come quello avvenuto nella provincia di Siena dove sono stati scoperti durante controlli sul personale di alcune aziende 16 operai senza contratto regolare e quattro senza permesso di soggiorno impiegati nella vendemmia. Il Partito democratico è contro il tipo di visione che questo governo avvalora e rende possibile. Condanniamo in maniera netta quanto accaduto nelle aziende della provincia di Siena coinvolte nell’ennesimo caso di sfruttamento della forza lavoro, come condanniamo tutti quegli episodi che stanno emergendo nel resto d’Italia. C’è un responsabile in tutto ciò, ed è chi dovrebbe decidere sulla questione avendo la maggioranza in Parlamento e governando questo Paese, ma non lo fa, e anzi rende più deregolamentato il mercato del lavoro rispetto a quanto è stato fatto fino ad oggi”: dichiara il deputato dem e segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi.
“La manovra del governo non affronta nessun tema reale che riguarda i cittadini come il lavoro, i trasporti e la sanità pubblica. Al contrario, andrà a colpire i soliti noti e renderà più poveri le italiane e gli italiani. Giorgia Meloni e la destra hanno detto che non avrebbero aumentato le tasse ed è falso perché i cittadini ne andranno a pagare di più: quella sulla casa, che il ministro dell’Economia Giorgetti ha confermato in audizione, e quella sulle accise dei carburanti, su cui Giorgia Meloni si era spesa in prima persona salvo poi smentire se stessa, visto che l’aumento delle accise è scritto nero su bianco nel ‘Piano strutturale di bilancio’ “.
Lo dichiara Silvia Roggiani, deputata Pd in Commissione bilancio.
“Sentite il rumore delle unghie sugli specchi? Sono quelle di Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, che difende l’assurda proposta di Lollobrigida sul servizio civile in agricoltura. Mentre cerchiamo di combattere uno dei mali del nostro Paese, il caporalato che miete vittime dei campi in tutta Italia, mentre come Pd, con le altre opposizioni cerchiamo di spingere la proposta sul salario minimo consapevoli che il lavoro non può e non deve diventare sfruttamento e che troppi lavoratori e lavoratrici percepiscono stipendi da fame, l’esimio genio del Ministro dell’agricoltura che fa? Propone di sfruttare i giovani nei campi a 4 euro l’ora. Capite? Legalizziamo le paghe da fame mentre Foti per difenderlo pensa a fare i conti in tasca al Pd. Assurdi davvero!”.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura e Segretario di Presidenza della Camera con un video pubblicato sui social in risposta allo scomposto attacco del capogruppo Foti nei confronti del Pd e della segretaria Elly Schlein.
“Foti accusa il Pd di fake news? Evidentemente Elly Schlein ha colto un nervo scoperto della destra. Che non sa nemmeno cosa propone il suo ministro, l’ineffabile Lollobrigida. Qui parliamo di giovani che con il servizio civile agricolo guadagneranno sul campo poco più di cinquecento euro al mese. Ovvero lavorare nei campi con un salario più basso di quello che viene riconosciuto dai contratti collettivi nazionali. Ci spieghi perché questo per lui è normale”.
Così Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.
“Per quale motivo - aggiunge - i ragazzi e le ragazze di questo Paese devono essere sottopagati? Per quale motivo lo stato dovrebbe promuovere forme di caporalato invece di combattere questo fenomeno? La destra deve abituarsi: noi chiediamo che i lavoratori vengano pagati il giusto, come prevede l’articolo 36 della Costituzione. Per noi - conclude - non è accettabile che si dica: prendetevi qualsiasi tipo di lavoro e qualsiasi tipo di salario”.
GRIBAUDO: “Il calcio femminile un microcosmo di diseguaglianze. Per fortuna sta cambiando ma occorre impegnarsi di più”
Il libro “Volevo solo fare la calciatrice” di Alice Pignagnoli è stato presentato questo pomeriggio, mercoledì 9 ottobre, alla Camera dei Deputati nel corso di un dibattito organizzato dall’Onorevole Chiara Gribaudo.
Il libro racconta i sogni di una bambina che voleva diventare calciatrice e di quella calciatrice, che una volta diventata donna dovrà combattere non solo i pregiudizi dello sport e della società ma anche le ingiustizie del mondo del lavoro.
“Sono davvero felice di presentare la storia di Alice Pignagnoli in questo Luogo e con questa platea, perché il suo libro non è solo il racconto di una donna che ha inseguito con tenacia il sogno di diventare calciatrice, ma è anche uno spaccato autentico della realtà che molte ragazze hanno dovuto affrontare e continuano ad affrontare nel mondo dello sport” ha esordito l’Onorevole Chiara Gribaudo.
Ha spiegato poi Gribaudo: “Il libro ci prende per mano [...] e ci trasmette tutta la paura e la rabbia che ha provato come donna, come professionista, come lavoratrice, quando le viene comunicato che essendo incinta è fuori rosa, anzi è fuori rosa e senza più compenso. La sua storia ci ricorda quanto sia grande la disparità di trattamento e di opportunità tra uomini e donne, un gravissimo problema che attraversa trasversalmente la nostra società, dallo sport al lavoro, dalla politica alla cultura. È un'equazione ancora lontana dall'essere risolta.”
“Il calcio femminile - continua Gribaudo - è stato a lungo un microcosmo di queste disuguaglianze. Per anni è stato visto come qualcosa di strano, di marginale, di non conforme. Le donne calciatrici hanno dovuto lottare per conquistare spazi, visibilità e riconoscimento. Fortunatamente negli ultimi anni abbiamo assistito a una lenta ma inesorabile evoluzione. Sempre più ragazze si avvicinano al calcio. In tal senso un grande contributo è arrivato dai mondiali in Francia del 2019 dove quasi 7 milioni di italiani in TV seguirono le Azzure.”
La Vicepresidente Nazionale del PD ha poi toccato gli aspetti più politici: “Da lì in avanti grazie alle battaglie di AIC e di alcuni parlamentari del Pd è stato istituito il Fondo per il professionismo nello sport femminile, che ha messo a disposizione 11 milioni di euro per tre annualità per le federazioni che decidevano il passaggio al professionismo, che ha dato la spinta decisiva a tutto il movimento, inoltre grazie all’entrata dei club professionistici nel 2017 in questo mondo si è determinato un vero e proprio salto di qualità sia in termini di tesserate, oggi quasi 40 mila che di pubblico.
Infine uno sguardo sul presente e soprattutto sul futuro: “Ad oggi solo la serie A di calcio femminile è da considerarsi professionista, mentre le altre serie B e C femminili, sono da considerarsi dilettanti anche se con l’avvento della riforma del lavoro sportivo lo status di dilettanti esiste solo per la normativa sportiva, perché tutte sono da considerarsi lavoratrici sportive che stipulano contratti di collaborazione con le società con una, seppur modesta, contribuzione previdenziale. Questo non può e non deve bastarci, serve infatti continuare su questa strada partendo dal saldare ai club la terza annualità da 3.9 milioni del Fondo per il professionismo ed allo stesso tempo prolungarlo, applicare sgravi fiscali per i contratti delle giovani calciatrici , applicare una tax credit per realizzare strutture dedicate solo al femminile ancora carente di impianti dedicati solo al femminile e rafforzare le campagna di sensibilizzazione a partire dalle scuole.
“Alice voleva solo fare la calciatrice ma è diventato ben altro. Suo malgrado e per fortuna il suo coraggio ha permesso di trasformarla in un esempio per tutte le giovani atlete che sognano di fare carriera nel calcio” sono le parole con cui Chiara Gribaudo ha chiuso il suo intervento.
All’iniziativa organizzata in Sala Refettorio di Palazzo San Macuto hanno partecipato oltre all'autrice del libro personalità politiche come la Vicepresidente della Camera Onorevole Chiara Ascani e il deputato Mauro Berruto, già allenatore della Nazionale Italiana di Volley, le calciatrici della Nazionale di calcio femminile Laura Giuliani e Martina Piemonte e Astrid De Berardinis vicepresidente di Women in film, television and media Italia.
Il dibattito è stato moderato da Saverio Montingelli, inviato speciale Raisport.
“La violenza è da condannare sempre senza se e senza ma. Quanto accaduto questa notte a Seano (Prato) durante il presidio di protesta organizzato da Sudd Cobas è inaccettabile. Il Pd Toscana è vicino ai lavoratori che mentre manifestavano pacificamente per i loro diritti sono stati aggrediti da un gruppo di persone non identificate. Muovere azioni così brutali contro lavoratori in sciopero ha dell’inverosimile e non può essere tollerato in una società democratica. Chi lotta per il diritto di lavorare con dignità, per un orario di lavoro equo e per il rispetto delle normative sul lavoro non può essere lasciato solo. Ci auguriamo che le Forze dell’ordine facciano al più presto luce su questa vicenda identificando gli aggressori” così in una nota congiunta il deputato dem e segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi e il deputato dem e membro della segreteria nazionale del Pd Marco Furfaro.
“E’ un’ottima notizia l’adozione in Commissione lavoro come testo base della proposta di legge unitaria Fratoianni ed altri sottoscritta da Avs, M5S e Pd sulla riduzione dell’orario di lavoro. Chiediamo alla maggioranza di confrontarsi in maniera costruttiva per avviare anche in Italia, così come in altri Paesi europei, una svolta tanto attesa e necessaria per il mondo del lavoro”.
Lo dichiarano Arturo Scotto, capogruppo Pd, Valentina Barzotti, capogruppo M5S, e Franco Mari capogruppo Avs, in commissione Lavoro alla Camera.
“Ieri il governo ha bocciato un ordine del giorno del Pd in cui chiedevamo risposte sui numeri dell’uso illecito della cassa Covid di alcune imprese. Oggi l’Inps chiede di costituirsi parte civile nel processo che vede Daniela Santanchè imputata per aver preso i soldi della cassa Covid continuando a far lavorare i propri dipendenti. Insomma, l’Inps fa una cosa e la ministra Calderone fa esattamente l’opposto pur di salvare la sua collega in Consiglio dei Ministri. Chiediamo spiegazioni: sui soldi dei contribuenti il governo non può scherzare”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.
“Incomprensibile la scelte di governo e maggioranza di bocciare il nostro atto per la tutela di centinaia di lavoratrici e lavoratori dei Musei statali a Firenze, dal Bargello all’Accademia passando per gli Uffizi, che da mesi sono molto preoccupati per le incertezze sul loro futuro e hanno chiesto al Ministero risposte che per ora non arrivano.
Le Organizzazioni sindacali e Comune di Firenze pretendono giustamente dal Governo un intervento netto e risolutore.
Noi insistiamo affinché il governo tuteli questi posti di lavoro, livelli occupazionali e trattamenti contrattuali. E’ un dovere per un Paese come il nostro che parla al mondo anche attraverso la bellezza dei suoi musei. Non possono essere fatti passi pericolosi indietro, noi non lo accettiamo” così in una nota il deputato dem Federico Gianassi sul suo ordine del giorno al Collegato Lavoro bocciato oggi, martedì 8 ottobre, dall'Aula di Montecitorio.