“È un onore per me oggi essere qui a Caserta. Ringrazio la Guardia di Finanza per avermi invitato e ringrazio tutti gli uomini e le donne che ogni giorno sono al lavoro al servizio dello Stato con dedizione e coraggio”. Lo scrive su X Stefano Graziano capogruppo pd in commissione difesa di Montecitorio che ha preso parte questa mattina presso la Reggia di Caserta, patrimonio dell’Unesco, alla festa per il 250º anniversario della fondazione del Corpo delle Fiamme Gialle con una mostra che ripercorre la lunga storia del Corpo, testimoniando l’impegno quotidiano al servizio della collettività.
“Dalle battaglie condotte durante i conflitti mondiali fino ai giorni nostri, la Guardia di Finanza si è specializzata nella lotta all’evasione fiscale e agli illeciti economico-finanziari. Attenta al sociale e alla modernità, è un pilastro nella tutela della legalità, delle Istituzioni e dei cittadini”, ha aggiunto Graziano.
Vaccari (Pd): Nessuna misura per combattere il male assoluto del caporalato_
“Siamo all’ennesima fiducia su un provvedimento che avrebbe meritato ben altre attenzioni: approfondimento e confronto che non ci sono stati perché la maggioranza considera il Parlamento un passa carte o peggio ancora la lunga mano del governo. Il decreto agricoltura è un provvedimento omnibus che interviene con misure spot senza prevedere alcun intervento di lungo periodo capace di dare risposte strutturali alle emergenze di cui l’agricoltura ha bisogno. Un decreto tardivo e insufficiente, che affronta solo la gestione ordinaria condendola di qualche 'mancetta' per fare propaganda sui territori. Così non si vuole bene al comparto agricolo italiano”. Lo dichiara il deputato Stefano Vaccari, Capogruppo democratico in Commissione Agricoltura, esprimendo il voto negativo del Pd sul Dl Agricoltura alla Camera.
“È un provvedimento – continua Vaccari - che non interviene sulla crisi idrica e sulla siccità perché per il governo non sono un problema; che non combatte la peste suina ma nomina nuovi commissari, che invoca l'intervento dell’esercito e non si attiva per ridurre drasticamente per il numero dei cinghiali. Non affronta il male assoluto del caporalato, un sistema che per 4 euro l'ora ha sfruttato il lavoro di Satnam Singh e lo ha ucciso nell'indifferenza e nell'ipocrisia delle istituzioni che fanno leggi avanzate di tutela e poi non le dotano dei mezzi e delle risorse necessarie. Per combattere il caporalato e lo sfruttamento sul lavoro servirebbe un colpo d'ala: via la Bossi-Fini, si applichi davvero la legge 199/2016 per respingere l'assalto dei carnefici e si costituisca un DURC di congruità, così come è stato fatto in edilizia, cioè uno strumento che metta in relazione il tipo di coltura che viene fatto con la manodopera che è necessaria”.
“Apprendiamo dalla stampa che la Ministra Calderone si appresta a varare la patente a crediti nell’edilizia, rimodulandola profondamente anche rispetto al voto parlamentare di appena tre mesi. Il comma 5, del nuovo articolo 27 del d.lgs, dispone: "La patente è dotata di un punteggio iniziale di trenta crediti e consente ai soggetti di cui al comma 1 di operare nei cantieri temporanei o mobili di cui all'articolo 89, comma 1, lettera a), con una dotazione pari o superiore a quindici crediti. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentito l'Ispettorato nazionale del lavoro, sono individuati i criteri di attribuzione di crediti ulteriori rispetto al punteggio iniziale nonché le modalità di recupero dei crediti decurtati." Da qui a immaginare che rispetto alla previsione di legge, con decreto ministeriale il punteggio iniziale possa essere più che triplicato, appare assolutamente paradossale e contro la volontà del legislatore. E allora perché non mille, diecimila, centomila? La verità è che come sempre il Governo non vuole affrontare il tema della sicurezza sul lavoro con politiche serie e rigorose. Interviene sull’onda emotiva di grandi incidenti ma poi produce scelte a metà, inefficaci e spesso addirittura controproducenti. Senza rispettare il mandato del parlamento oltre che il confronto con le parti sociali” così il capogruppo democratico nella commissione lavoro della camera, Arturo Scotto.
Il Governo si occupi di tutele e contratto lavoratori da troppo senza risposte.
L’inserimento dei porti nelle 23 materie che potranno essere completamente regionalizzate a seguito della legge sull’autonomia differenziata approvata recentemente dal Parlamento è una scelta che furi dal tempo e che contrasta nettamente con le richieste del settore portuale.
Sono passati quasi due anni dall’avvio della discussione sulla portualità in commissione parlamentare Trasporti, ma dal Governo nessuna proposta di visione complessiva e zero atti concreti, solo azioni contrastanti con le richieste del mondo portuale.
Il settore ha chiesto meno burocrazia e più semplificazione e per tutta risposta si propone di sottoporre le attività portuali a un ulteriore parcellizzazione autorizzativa e decisionale che appesantirà le attività e renderà meno competitivi gli scali.
Siamo di fronte a un governo dei due pesi e due misure; da una lato la legge spacca Italia, che potremmo definire anche spacca porti, se applicata al settore, che ha preso velocemente forma, mentre dall’altro, si registra un silenzio assordante su sicurezza e miglioramento delle condizioni dei lavoratori, come lo sblocco del fondo per l’incentivo all’esodo e il riconoscimento del lavoro usurante, che come PD chiediamo da tempo. Cosi come non registriamo passi avanti sul rinnovo del contratto nazionale in stallo da molti mesi, uno stallo che colpisce tutele e sicurezze dei lavoratori e sul quale chiederemo al Governo di farsi parte attiva per lo sblocco con la stessa solerzia con cui ha portato avanti il percorso di autonomia differenziata.
In un mercato della logistica soggetto a interconnessioni globali, con la grande centralità delle reti transeuropee, la frammentazione delle politiche del governo rischia di compromettere competitività e tenuta del sistema economico oltre che, anche in assenza delle misure a tutela del lavoro richieste, di rendere più fragili i lavoratori e le lavoratrici del settore.
È il momento di uscire dalla logica degli accordi di maggioranza per dare le risposte che il sistema e i lavoratori portuali attendono da troppo tempo”.
"Michele De Pascale è una candidatura di grande valore ed autorevolezza per la Presidenza della Regione Emilia-Romagna. Ha tutto il mio sostegno. Lo dirò nella Direzione regionale del PD. L' ottimo lavorò di Stefano Bonaccini, messo in campo con la Vicepresidente Irene Priolo e tutta la giunta, rappresenta un punto di forza fondamentale per le prossime elezioni regionali e per la nuova fase che ci aspetta. Il percorso molto ben impostato da Luigi Tosiani sta dando via via i suoi frutti".
Così Andrea De Maria, deputato PD
“È necessaria una nuova strategia in materia della tutela del lavoro e della sicurezza che vada oltre i limiti dei recenti interventi legislativi proposti dal suo governo. Bisogna abolire la Bossi-Fini, legge vecchia e ingiusta e rispondere alla denuncia dei sindacati che chiedono la convocazione del tavolo sul caporalato, che non si riunisce da oltre un anno: il Ministro risponda a questa richiesta. Dove sono gli indici di coerenza previsti dalla normativa vigente sulla produzione agricola? Oltre alle parole di circostanza, chiediamo al governo un sussulto di dignità difronte all'evidente sfruttamento dei lavoratori che contribuiscono allo sviluppo del settore agricolo, il fiore all'occhiello dell'economia italiana”. Lo dichiara la deputata dem Chiara Gribaudo presentando l'interrogazione al ministro Lollobrigida sulle iniziative e le strategie di lotta al caporalato.
“Siamo ancora pieni di sdegno – continua Gribaudo - per la tragica scomparsa del bracciante indiano Satnam Singh abbandonato e lasciato morire dissanguato dal proprietario del fondo in cui lavorava. Ieri come Presidente della Commissione d'inchiesta sono tornata a Latina e incontrato la moglie Sony per portare la vicinanza delle istituzioni e fare in modo che questa disumanità non accada mai più.
“L’assegno unico universale è uno strumento indispensabile per tantissimi genitori ma ci sono delle zone d’ombra che vanno sanate il prima possibile. Sono moltissimi i centri antiviolenza, CAF e i patronati che segnalano difficoltà enormi ad accedere all’assegno unico universale da parte delle donne vittime di violenza che, nella fase di allontanamento dal coniuge o convivente violento (pur mantenendo formalmente la medesima residenza), trovando rifugio e ospitalità nei centri antiviolenza e nelle case famiglia, in condizioni di segretezza e a tutela della propria incolumità e di quella dei bambini. Queste donne non riescono ad ottenere una ripartizione parziale o totale dell’assegno unico universale perché la loro istanza risulta già inserita e quindi evasa da INPS all’altro genitore. Sono situazioni difficili e complicate in cui troppo spesso però il genitore autore della violenza continua a percepire, a volte anche integralmente, l’assegno unico universale, anche in presenza di ordinanze cautelari di divieto di avvicinamento alla donna, vittima di violenza, che si occupa dei figli. La burocrazia, l’interpretazione disomogenea delle norme e la mancanza di dialogo tra pubbliche amministrazioni non solo stanno negando tutela e protezione alle vittime di violenza di genere ma stanno di fatto negando un diritto sacrosanto. Per questi motivi ho presentato un’interrogazione alla ministra del lavoro Calderone affinchè il governo intervenga immediatamente per sanare questa ingiustizia perché non è possibile che donne vittime di violenza di genere, che alloggiano presso case rifugio e centri antiviolenza, non riescano ad accedere ad un dispositivo essenziale per combattere il ricatto psicologico e accelerare quindi il pieno percorso di recupero di autonomia”. Lo afferma Marco Furfaro, capogruppo PD in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale.
“La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, torna a far parlare di sé, non per le vicende giudiziarie ma per il rischio di un clamoroso fallimento del G7 Turismo in programma a Firenze dal 13 al 15 di novembre. Nonostante i roboanti annunci della ministra, tra un ‘il lavoro paga e le chiacchiere stanno a zero’ e ‘il G7 Turismo servirà a dare il giusto riconoscimento a un settore così dinamico e vitale per il benessere della nostra società’, la realtà è che, ad oggi, né Regione Toscana né Comune e né Enit hanno ricevuto comunicazioni ufficiali”. Così il deputato dem Andrea Gnassi, componente della commissione Attività Produttive.
“Su un punto – aggiunge l’esponente Pd - concordiamo con la ministra: l’importanza del comparto turistico per la crescita dell’economia nazionale. A maggior ragione, per il bene dell’Italia, è inammissibile che il turismo italiano sia lasciato senza alcuna certezza e con il rischio di esporlo a figuracce a livello mondiale, come quelle che stanno precedendo questo G7. Inoltre, il governo, non disciplinando e non attuando là direttiva Bolkestein sulle spiagge, lascia l’intero turismo balneare senza prospettive in quella che rischia di essere l’ultima stagione balneare prima del caos totale su spiagge e coste”.
“Ora – conclude Gnassi – corriamo anche il rischio che anche il G7 del turismo, una grande opportunità per un settore strategico del nostro Paese, possa essere seriamente compromesso. Per questo presenteremo un'interrogazione alla ministra Santanchè per sapere il reale stato dell'arte sul G7, la visione che l’Italia offre al mondo e ai viaggiatori del nuovo millennio. Il vuoto che si sente non vorremmo si coprisse con l’ennesima trovata, poco edificante come quando la ministra citò ‘Il Gattopardo di Lucchini’ agli Stati generali del Cinema. Il G7 va preparato seriamente e pretendiamo dalla ministra ampie rassicurazioni sul suo successo per il bene del Paese”.
“Anche dopo le tre manifestazioni promosse dai sindacati che si sono svolte a Latina per chiedere un netto cambio di marcia sulla lotta al caporalato, dovremo essere tutti convinti che lo sfruttamento sul lavoro è un male assoluto. Ma così non è! Lei ministro potrebbe esercitare le norme già attive come la legge 199/2016 che serve a respingere l'assalto dei carnefici dello sfruttamento nei campi. Dovrebbe convocare il tavolo con i sindacati visto che l'ultima volta risale nel dicembre 2022”. Così il deputato dem Stefano Vaccari, Capogruppo in Commissione Agricoltura, intervenendo nella replica del question time al ministro Lollobrigida sulle iniziative e le strategie di contrasto al caporalato.
“Serve essere concreti e andare aldilà delle urla di dolore del giorno dopo. Servono fatti e comportamenti coerenti con la gravità della situazione: oltre all'abolizione della Bossi-Fini, occorre adottare il durc di congruità così come avviene già nell'edilizia anche nel mondo agricolo. E insisteremo affinché si possa cambiare nonostante questo miglioramento non sia previsto nel Dl che a breve saremo chiamati a votare”.
“La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, torna a far parlare di sé, non per le vicende giudiziarie ma per il rischio di un clamoroso fallimento del G7 Turismo in programma a Firenze dal 13 al 15 di novembre. Nonostante i roboanti annunci della ministra, tra un ‘il lavoro paga e le chiacchiere stanno a zero’ e ‘il G7 Turismo servirà a dare il giusto riconoscimento a un settore così dinamico e vitale per il benessere della nostra società’, la realtà è che, ad oggi, né Regione Toscana né Comune e né Enit hanno ricevuto comunicazioni ufficiali”. Così il deputato dem Andrea Gnassi, componente della commissione Attività Produttive.
“Su un punto – aggiunge l’esponente Pd - concordiamo con la ministra: l’importanza del comparto turistico per la crescita dell’economia nazionale. A maggior ragione, per il bene dell’Italia, è inammissibile che il turismo italiano sia lasciato senza alcuna certezza e con il rischio di esporlo a figuracce a livello mondiale, come quelle che stanno precedendo questo G7. Inoltre, il governo, non disciplinando e non attuando là direttiva Bolkestein sulle spiagge, lascia l’intero turismo balneare senza prospettive in quella che rischia di essere l’ultima stagione balneare prima del caos totale su spiagge e coste”.
“Ora – conclude Gnassi – corriamo anche il rischio che anche il G7 del turismo, una grande opportunità per un settore strategico del nostro Paese, possa essere seriamente compromesso. Per questo presenteremo un'interrogazione alla ministra Santanchè per sapere il reale stato dell'arte sul G7, la visione che l’Italia offre al mondo e ai viaggiatori del nuovo millennio. Il vuoto che si sente non vorremmo si coprisse con l’ennesima trovata, poco edificante come quando la ministra citò ‘Il Gattopardo di Lucchini’ agli Stati generali del Cinema. Il G7 va preparato seriamente e pretendiamo dalla ministra ampie rassicurazioni sul suo successo per il bene del Paese”.
“È il riciclo di una norma che era già prevista nel disegno di legge collegato al decreto primo maggio che doveva essere approvato un anno e mezzo fa, quindi sicuramente una norma molto tardiva. Noi siamo d'accordo che l'incrocio delle banche dati sia utile per contrastare la piaga del caporalato in agricoltura, ma non basta. La nostra proposta è quella di costruire un Durc di congruità, così come è stato fatto in edilizia cioè uno strumento che metta in relazione il tipo di coltura che viene fatto con la manodopera che è necessaria. Ci si deve arrivare anche in base alle esperienze già maturate con i vari indici di coerenza sperimentati in diversi contesti nazionale e regionali. Se non c’è congruenza non ci deve essere l’abilitazione per poter ottenere finanziamenti pubblici sia europei che nazionali, e questo deve diventare in prospettiva un titolo abilitativo per poter trasformare e commercializzare i propri rodotti. Va costruito come è stato fatto in edilizia in accordo con le parti sociali”. Lo ha detto Maria Cecilia Guerra deputata Pd e responsabile nazionale Lavoro intervenendo alla conferenza stampa del Pd di presentazione del pacchetto di emendamenti al Dl agricoltura.
"Per la destra la vera bad company nell'affare Ita - Lufthansa sono soltanto i diritti dei lavoratori. Sono infatti partite le procedure di licenziamento per gli oltre 2200 addetti rimasti fuori dal passaggio da Alitalia, in cassa integrazione a zero ore fino al 31 ottobre, e per i quali non è prevista alcuna proroga di ammortizzatore sociale. In questo quadro sconfortante il governo non ė intervenuto ma con un precedente decreto ha addirittura compromesso qualsiasi modalità di continuità occupazionale": ė quanto dichiara il deputato Pd in Commissione Lavoro Emiliano Fossi sulla interrogazione svolta oggi a Montecitorio.
"Su Ita si compie l'ennesima giravolta di Giorgia Meloni, che in campagna elettorale nel 2022, intimò al Mario Draghi di stoppare la vendita di Ita a Lufthansa, in nome del patriottismo. Adesso per i lavoratori che hanno creduto alle sue menzogne arriva il danno del licenziamento oltre alla beffa. Il Pd lavorerà in Parlamento per evitare questa ingiustizia": conclude Emiliano Fossi.
Domani Pd sosterrà i lavoratori della Jabil in piazza a Roma
“Sono profondamente preoccupato per il futuro dei 419 lavoratori della Jabil di Marcianise, che si trovano ad affrontare una situazione precaria e incerta a causa della chiusura dello stabilimento prevista per il 31 marzo 2025. Questa situazione è inaccettabile per il futuro di numerose famiglie del Mezzogiorno. Dal 30 aprile, quando Jabil ha annunciato l'intenzione di chiudere, i lavoratori vivono nell'incertezza. Nonostante le vertenze, l'azienda non ha cambiato posizione e la politica non ha fornito risposte concrete.
Nel 2023, ho presentato un'interrogazione parlamentare urgente al governo per fare chiarezza sulla drammatica situazione dei lavoratori della Softlab e Orefice Generators (ex Jabil). Chiedevo garanzie per un confronto proficuo tra Jabil e le organizzazioni sindacali, la salvaguardia dei livelli produttivi e occupazionali dell’impianto di Marcianise, e l’attuazione di un piano di riassorbimento e riallocazione del personale in esubero, preservando il tessuto industriale e professionale della provincia di Caserta. Non ho mai ricevuto risposta. Ai lavoratori della Softlab e Orefice Generators era stato promesso un solido futuro occupazionale: ora si sentono abbandonati dall’azienda e dalle istituzioni.
È indispensabile che il Ministero del Lavoro intervenga immediatamente: non possiamo aspettare ulteriormente. È necessario agire per trovare soluzioni concrete, senza tentennamenti né tavoli istituzionali senza risposte certe. È un atto dovuto. Non si può immaginare di lasciare 419 famiglie senza reddito.
Domani gli operai della Jabil saranno a Roma e io sarò lì a sostenerli”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook Stefano Graziano, deputato del Pd.
Ministro Lollobrigida perché non è andato a Latina?
“Un decreto che mette una pezza, ma non risolve la piaga del caporalato. Per farlo occorrono controlli più significativi, incrociare davvero le banche dati, colpire la parte illegale della filiera agricola, per esempio sono ancora poche o pochissime le aziende che aderiscono alla rete agricola di qualità; e allo stesso tempo colpire il lavoro irregolare e nero. Dobbiamo dunque superare la legge Bossi Fini e scegliere di intervenire sulla qualità del lavoro lavoro produttivo. Il ministro Lollobrigida anziché fare proclami retorici poteva recarsi a Latina, incontrare la famiglia del lavoratore ammazzato e mandare un segnale a tutta la comunità italiana: non si può sfruttare il lavoro”. Lo ha detto Arturo Scotto capogruppo pd in commissione lavoro di Montecitorio intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del pacchetto di misure emendative del Partito Democratico al Dl agricoltura.