“Giorgia Meloni non ha letto la legge delle opposizioni sul Salario minimo. Se vuole le facciamo un disegnino: nessuno guadagnerà sotto i 9 euro lordi l’ora. Perché il contratto di un lavoratore si compone di tanti fattori: il trattamento economico minimo e il trattamento economico complessivo. Qui alziamo i minimi tabellari e li leghiamo ai contratti comparativamente più rappresentativi. Quelli firmati dalle organizzazioni sindacali più importanti, non i sindacati gialli suoi amici che firmano i contratti pirata. Chi sta sopra i 9 euro non ci perde nulla e non può vedere decurtato il proprio stipendio verso il basso. Per legge. Ormai la presidente del Consiglio è una spacciatrice seriale di fake news. La verità è che non sa cosa dire a 4 milioni di lavoratori poveri che aspettano una risposta dal suo governo”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“La denuncia di Sandro Ruotolo del video della sottosegretaria leghista, Pina Castiello, mentre taglia una torta elettorale e inneggia alla X Mas deve far riflettere. Parliamo di una esponente del governo che ha giurato sulla Costituzione, scritta da chi ha fatto la Resistenza e liberato il Paese dal fascismo. E dunque dalla X Mas. Indecente. Le Dimissioni sono obbligate”.
Così ilo capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
"Il nervosismo di Giorgia Meloni è evidente. Dopo aver espresso fastidio giorni fa sul prossimo referendum sulle riforme costituzionali imposte dalla destra come voto sul suo operato, oggi la premier cambia nuovamente idea e rilancia le elezioni europee soltanto per pesare il consenso personale. L'Italia che racconta la destra non esiste, cresce soltanto il lavoro povero ed è necessario il salario minimo, mentre la sanità pubblica è al collasso. Nonostante la pandemia, le risorse per il Ssn sono state infatti ridotte rispetto al Pil e i trasferimenti alle Regioni tagliati. Sono oltre 4,5 milioni gli italiani che rinunciano alle cure per problemi economici e per le liste d'attesa lunghissime. La legge Schlein che prevede maggior risorse per la sanità è oggi urgente e necessaria. Bloccarla o rimandarla sarebbe irresponsabile. Dalla sua attuazione dipende la salute di milioni di cittadini e di famiglie in difficoltà”. Così il deputato dem e segretario Pd Toscana, Emiliano Fossi.
“Il governo ascolti il grido di dolore dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo che il 4 giugno prossimo manifesteranno a Piazza Santi Apostoli a Roma. Quando più del 60 per cento non lavora e tante produzioni sono bloccate significa che non c’è nessuna politica a sostegno del settore. Siamo a fianco delle associazioni che si stanno mobilitando e che pretendono che vengano ricevute dal ministro Sangiuliano. Allo stesso tempo le commissioni Lavoro e Cultura audiscano le associazioni e rapidamente approvino la risoluzione che abbiamo presentato due settimane fa, a prima firmata Matteo Orfini, che interviene sulla condizione materiale di tanti artisti e tecnici che rischiano di attraversare un momento difficile. Non c’è un minuto da perdere”. Così i deputati dem Irene Manzi e Arturo Scotto, rispettivamente capigruppo Pd in commissione Cultura e Lavoro.
Sostenere, promuovere e regolamentare la coltivazione e la lavorazione del bambù in Italia, per contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, sviluppare colture alternative a quelle da rotazione e valorizzare nuovi campi di applicazione del Made in Italy. Questa la finalità del progetto di legge presentato dalla deputata dem Antonella Forattini, componente della commissione Agricoltura, e inserito in una strategia di sviluppo sostenibile che prende le mosse dalla provincia di Mantova. Alla presenza dell’assessora alle attività produttive del Comune di Borgo Mantovano (MN), Daniela Besutti, e del presidente dell’Associazione Italiana Bambù, Lorenzo Bar, il progetto è stato illustrato in conferenza stampa nel Palazzo Ducale di Revere (MN), in un territorio che ospita uno dei maggiori bambuseti della provincia mantovana, esteso 15 ettari. Si stima che in Italia gli ettari coltivati siano circa 2000, dal Piemonte alla Sicilia, ma manca un censimento ufficiale. Nel territorio mantovano sono coltivati circa 20 ettari. Appartenente alla famiglia delle graminacee, la stessa del grano e del riso, il bambù si presta a molteplici utilizzi, come materiale da costruzione e per la produzione di alimenti, carta, tessuti, e rappresenta un’alternativa sostenibile al consumo di legname. La sua produzione si caratterizza per un basso fabbisogno energetico, non necessita di pesticidi né di fertilizzanti chimici, migliora la qualità dei suoli e cresce con successo in aree degradate e dismesse, contribuendo alla bonifica e al miglioramento ambientale. Possiede inoltre straordinarie proprietà ecologiche: una piantagione ha una capacità di assorbimento di CO2 sedici volte maggiore di una foresta di conifere e un potenziale di stoccaggio due volte superiore al legno. “Per le caratteristiche climatiche e per la presenza diffusa di piccole e medie strutture agricole o di impresa, l’Italia è favorita in ambito europeo per lo sviluppo di una filiera completa del bambù” spiega Antonella Forattini “incentivare la filiera del bambù significa dare vita un nuovo modello di economia circolare, favorire la creazione di posti di lavoro e aprire nuovi settori di mercato in cui la qualità del Made in Italy trovi espressione”.
Calderone risponda su diritti e legalità
“Il settore della logistica è in netta espansione negli ultimi anni e impiega circa un milione e mezzo di lavoratori. Tuttavia, come denunciato dai sindacati, in questa grande filiera permangono ancora grandi zone grigie di illegalità e mancato rispetto dei contratti nazionali di lavoro. Tramite il subappalto e altre pratiche si aggirano spesso norme sulla sicurezza, sulla retribuzione e si produce elusione ed evasione fiscale. Per questo oggi, con altri colleghi deputati del Partito Democratico, abbiamo presentato una interpellanza al ministro competente per capire quali azioni questo governo intenda mettere in campo per garantire il rispetto del contratto nazionale, evitando compressioni dei diritti dei lavoratori e le diffuse situazioni di illegalità”.
Così il presidente della Fondazione Demo e candidato alle elezioni europee, Nicola Zingaretti.
“Il tour elettorale dei Ministro Schillaci negli ospedali della Toscana, con la complicità dei rappresentanti locali del territorio, è francamente insostenibile e sconcertante. Il Governo Meloni ha infatti ridotto i finanziamenti alla salute pubblica, favorendo i privati e rendendo ancora più insostenibili le liste d’attesa. In Italia oggi la spesa sanitaria è molto al di sotto di quella degli altri paesi europei e continuerà a scendere nei prossimi anni, mentre oltre 4,5 milioni di cittadini secondo gli ultimi dati Istat devono rinunciare a curarsi a causa di problemi economici o per le liste di attesa troppo lunghe. La destra è oggi il maggior responsabile delle criticità della sanità pubblica ma non perde occasione di fare falsa propaganda anche tra i malati: se i ministri avessero coraggio e non fossero in malafede andrebbero nei luoghi di lavoro a spiegare perché hanno rifiutato il salario minimo o tra il comparto produttivo per giustificare i tagli alle infrastrutture (come ad esempio i mancati finanziamenti alla Tirrenica), invece di fare comizi nei luoghi di sofferenza, cura e dolore”. Così i parlamentari del Pd Emiliano Fossi, Marco Simiani, Marco Furfaro, Simona Bonafe’, Dario Parrini, Laura Boldrini, Federico Gianassi, Ylenia Zambito, Silvio Franceschelli, Arturo Scotto, Cristian Di Sanzo e Marco Sarracino.
“I dati presentati da Save the Children sono drammatici, inaccettabile che migliaia di giovani e giovanissimi nel nostro Paese non abbiano aspettative sul proprio futuro, sugli studi e sul lavoro, a causa della condizione di povertà in cui vivono. I dati presentati oggi ci dicono che quasi un adolescente su dieci in Italia (9,4%) tra i 15 e i 16 anni, pari a più di centomila ragazze e ragazzi, vive in condizioni di grave deprivazione materiale. Numeri che dovrebbero svegliare il Governo e le forze di maggioranza per invertire la rotta”. Lo afferma la capogruppo Pd in bicamerale Infanzia e Adolescenza, Michela Di Biase, commentando il rapporto “Domani (Im)possibili” di Save the Children. “La Biennale per l’Infanzia è una bella e giusta iniziativa per provare a riscrivere i programmi della politica. Il punto di vista dei minori dovrebbe essere messo al centro dell’azione di partiti e Governo, sarebbe il modo più efficace per costruire una società più giusta” ha aggiunto Di Biase. “La ricerca mette davanti ai nostri occhi le condizioni di vita di ragazze e ragazzi che non riescono a conciliare le proprie aspirazioni con le aspettative di vita. Giovani che vedono il futuro come una strada in salita, consapevoli che la loro condizione di difficoltà potrà rappresentare un ostacolo insormontabile. E’ nostro compito lavorare ogni giorno per aiutarli a vivere il futuro che sognano” conclude la deputata del Partito Democratico.
“Il Governo ‘Giorgia’ toglie ai poveri per donare ai ricchi: dopo aver affossato il salario minimo di 9 euro all’ora che avrebbe consentito un pò di ossigeno agli oltre 3 milioni di lavoratori poveri del nostro paese e sancito lo stop alla social card per le famiglie in difficoltà ancora senza decreti attuativi, permette al Cnel (a guida Brunetta) di ripristinare dopo 10 anni le indennità per presidente e amministratori, per un totale di 2 milioni all’anno. Questa è la destra al potere”. Lo dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi.
“Siamo stanchi di essere presi in giro dal governo e, in particolare, dalla ministra del Lavoro. Sono più di due mesi che il governo non è in grado esprimere i pareri agli emendamenti sul Dl Lavoro. Il collegato è stato presentato nel mese di novembre e messo poi su un binario morto, nonostante mesi di audizioni e l’apertura del termine degli emendamenti. Dentro questo disegno di legge ci sono anche misure molto gravi e pericolose come la liberalizzazione del lavoro somministrato e il superamento del divieto delle dimissioni in bianco. La ministra Calderone ha risposto alle nostre obiezioni dicendo che stava lavorando a esaminare gli emendamenti. Evidentemente se l’è presa molto con comoda. In realtà il problema è politico e non tecnico. Oggi scopriamo invece che il Dl non è più calendarizzato, almeno fino alla pausa estiva. Significa che il governo ha deciso di abbandonarlo. Se è così, ce lo venga a dire direttamente la ministra in Commissione. E abbia il buonsenso di ritirarlo. Il Parlamento non è un passacarte. Soprattutto di una ministra nei fatti sfiduciata dalla propria maggioranza per manifesta incapacità politica”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Il gioco d’azzardo è fuori controllo e i dati presentati questa mattina da Cgil e da Federconsumatori con la pubblicazione del libro nero 2024 lo attesta inequivocabilmente. Sono dati inquietanti. In dieci anni le scommesse sono cresciute del 78%. Siamo ormai a 150 miliardi a fronte degli 84 del 2013. Praticamente una cifra complessiva che vale cinque volte la legge del bilancio in corso, l’89% della spesa alimentare e l’87% della spesa sanitaria. Gli italiani hanno perso con il gioco 22 miliardi nel 2023 e tantissimi di loro, dopo aver perso tutto, sono caduti nella rete del ricatto e degli usurai. Molti altri, sempre di più, stanno combattendo la perversa sindrome della ludopatia. Di fronte a tutto questo lo Stato aumenta le possibilità di gioco, perché ha bisogno di recuperare risorse per le emergenze e per fronteggiare l’enorme debito pubblico, anziché operare per mettere regole a protezione delle fasce più deboli e ridurre l’offerta di gioco. E lo Stato fa anche un altro danno: nega la disponibilità dei dati sul gioco al terzo settore e alle regioni e ai comini nonostante nella legge delega grazie ad un emendamento del Pd sia stato inserito come obbligo e diritto”.
Così il dem Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera e primo firmatario della proposta di legge sul riordino della disciplina sui giochi pubblici.
“Non avere quei dati - aggiunge - non consente di avere l’esatta dimensione e distribuzione del fenomeno e le conseguenze di carattere economico e di salute che pregiudicano la vita di decine di miglia di persone del nostro Paese per la gioia delle organizzazioni criminali e mafiose che sanno come incunearsi nelle piaghe dei drammi sociali. Occorre che lo Stato si ponga l’obiettivo di costruire un sistema normativo che ridefinisca l’idea di gioco, come fatto episodico e non compulsivo della vita delle persone. Serve coraggio per farlo - conclude - ma solo così si possono combattere gli effetti devastanti prodotti dal gioco d’azzardo non solo per il giocatore ma anche per le famiglie, gli ambiti di lavoro e la società”.
“È un segnale positivo che il Senato oggi abbia avviato l'iter della proposta di legge bipartisan volta a regolare l'uso sicuro e consapevole dei social media e di Internet per bambini e ragazzi. Questo è un tema di estrema urgenza e rappresenta una priorità fondamentale per le famiglie. Auspichiamo che la convergenza tra maggioranza e opposizione possa condurci rapidamente e in maniera efficace all'adozione di una legge nazionale. Ringrazio a riguardo la senatrice Malpezzi, seconda firmataria della proposta al Senato, che è al lavoro per raggiungere un accordo solido e condiviso per proteggere i minori dai rischi del mondo digitale. Inoltre, questo tema dovrà essere affrontato con la massima urgenza anche nella prossima legislatura del Parlamento Europeo. La natura stessa di Internet richiede una cooperazione a livello europeo per garantire che le misure di sicurezza siano coerenti e applicabili in tutti i Paesi membri, offrendo una protezione omogenea a tutti i giovani cittadini dell'Unione”. Così in una nota la deputata democratica, Marianna Madia, che ha promosso la legge bipartisan.
“Ho partecipato oggi al Modena Pride per sostenere le battaglie, insieme a tante e tanti, per la parità dei diritti e per una maggiore giustizia sociale. Quale occasione migliore per firmare i referendum promossi dalla Cgil per superare la precarietà e rendere il lavoro più sicuro, per innalzare le tutele contro i licenziamenti illegittimi e per garantire il diritto di reintegrazione al lavoro.
Il lavoro è un bene comune. È il momento di metterci la faccia e rivendicarlo con tutta la forza necessaria, referendum compresi”.
Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.
"Il governo vuole smantellare il sistema di asilo e di protezione internazionale e cancellare, progressivamente il diritto d'asilo stesso. In questo disegno rientra anche la dequalificazione di centinaia di professionisti delle commissioni territoriali e di quella nazionale che sono sottoposti ad enormi carichi di lavoro e il previsto aumento di organico con personale non specializzato nè formato. Questo è il governo che colpisce le Ong che salvano vite in mare ostacolandone in ogni modo le attività per impedire ai richiedenti asilo di presentare la domanda di protezione internazionale in Italia, che dichiara ‘Paesi sicuri’ Stati come la Nigeria, l'Egitto e la Tunisia dove le violazioni dei diritti umani e le persecuzioni sono all'ordine del giorno, che spreca 800 milioni di euro per il Cpr in Albania che, come hanno dimostrato i deputati del PD che sono andati a vedere personalmente, è una farsa. Ed è il governo che disinveste sul lavoro di chi esamina le domande d'asilo, professionisti che svolgono un’attività delicatissima che riguarda la vita e il futuro di migliaia di donne e di uomini che scappano da persecuzioni, torture e violenze. Quello che occorre, invece, è la formazione continua, la stabilità nel posto di lavoro, strumenti per aumentare i salari, la valorizzazione delle professionalità. Per queste ragioni siamo stati oggi in piazza con queste lavoratrici e lavoratori durante lo sciopero nazionale della Cgil. Il governo si assuma le sue responsabilità e non tenti di svuotare l’articolo 10 della nostra Costituzione".
Lo dichiarano Laura Boldrini e Arturo Scotto, deputati PD, a margine del presidio della Cgil che si è tenuto questa mattina a piazza SS. Apostoli a Roma.