“Giorgia Meloni da Trento rivendica i risultati sul lavoro e sui salari. Dice no al salario minimo perché indebolirebbe la contrattazione collettiva, di cui parla da perfetta neofita della materia. E dice perfino che ha rinnovato i contratti a differenza di chi l’ha preceduto. Peccato che quello sul pubblico impiego 2022-2024 di cui dovrebbe occuparsi direttamente il suo governo sta ancora lì fermo. Ci sono tavoli aperti da mesi su sanità, enti locali e forze dell’ordine che non si chiudono per la ristrettezza delle risorse messe in rapporto all’aumento del costo della vita. Quindi, la Presidente del Consiglio prima di rivendicare risultati guardi bene ai ritardi che sta accumulando. E che sta riguardando la vita di milioni di dipendenti pubblici. Oltre che di lavoratori poveri che aspettano un salario minimo sotto il quale non è dignitoso lavorare”.
Così Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.
"È inspiegabile e grave che tre giornalisti siano stati fermati, oggi a Roma, mentre si recavano sul luogo di un blitz degli attivisti di "Ultima generazione" che avrebbero dovuto documentare, facendo il loro lavoro.
Fermati, portati in questura e, stando alla ricostruzione della Federazione nazionale della stampa italiana, perfino sottoposti a perquisizioni fisiche.
È la terza volta, secondo il sindacato, che giornalisti impegnati a raccontare le manifestazioni di Ultima generazione in diverse città d'Italia, vengono fermati dalla polizia.
Dobbiamo ritenere che ci sia una censura preventiva sui cronisti che raccontano le proteste di questi attivisti? Sarebbe inaccettabile, una violazione del diritto di essere informati e del dovere di informare.
Piantedosi spieghi come ciò possa accadere". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
“C’è da rallegrarsi che la ministra Calderone non debba gestire la Legge di bilancio. Altrimenti ne voteremmo una ogni due anni. Siccome la commissione Lavoro della Camera presieduta dall’onorevole Rizzetto ha ammesso gli emendamenti delle opposizioni - e anche quelli della maggioranza - già due mesi fa, non siamo davanti a un problema tecnico ma a un problema politico. Il governo non è impegnato ad esaminare trecento emendamenti, il governo è semplicemente in ritardo. Forse perché la ministra del Lavoro Calderone fa anticamera davanti alla porta del Mef e continua a non avere nessuna risposta. L’effetto di questo cortocircuito è la mortificazione del Parlamento. E della Commissione presieduta dallo stesso Rizzetto. Dove si aspetta di capire se il provvedimento è vivo o è morto. Insistiamo dunque per il ritiro”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Il governo valuterà l’adozione di specifiche iniziative volte ad estendere l’applicazione del decreto che affronta la disciplina del lavoro sportivo anche agli atleti con disabilità non rientranti nelle competizioni partecipanti alle paraolimpiadi. Questo il positivo impegno preso in commissione Lavoro dal sottosegretario Claudio Durigon, a fronte dell’interrogazione che ho presentato insieme al collega Mauro Berruto. Oggi infatti l’attività sportiva di alto livello agonistico non è uguale per tutti gli atleti, nonostante i passi avanti compiuti con le normative di riferimento, con l’equiparazione tra atleti paraolimpici e normodotati relativamente ai giorni di permesso nel lavoro subordinato. Tuttavia permangono tuttora discriminazioni tra gli stessi atleti disabili visto che il congedo dal lavoro per partecipare ad allenamenti e gare, è riconosciuto solo per gli sport rientranti nelle competizioni partecipanti alle paraolimpiadi. Di contro gli altri atleti, pur ricoprendo il più alto livello tecnico-agonistico, che praticano sport che non rientrano tra quelli delle paraolimpiadi non possono usufruire dei permessi di lavoro”.
Così il deputato democratico e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.
“La risposta del governo - sottolinea - va nella direzione di garantire a tutti gli atleti parità di trattamento e di tutela. Ora si tratta di agire per modificare la norma (DL n. 36 del 2021 e successiva modificazione de di settembre 2023) che discrimina gli atleti disabili e se non lo farà il Governo autonomamente lo incalzeremo con emendamenti e ordini del giorno nei prossimi provvedimenti utili. Una situazione penalizzante per alcuni atleti disabili - conclude - che va sanata per riconoscere a tutti gli atleti disabili il medesimo diritto ad assentarsi dal lavoro per le giornate necessarie a partecipare ad eventi sportivi nazionali o internazionali senza ricorrere a giorni di ferie o a selezionare gli stessi eventi sportivi”.
“Proponiamo il ritiro del Collegato Lavoro alla Legge di Bilancio del 2022 presentato dalla ministra Calderone. Il testo di legge è stato varato l’8 novembre del 2023 e la ministra ne aveva chiesto la massima urgenza alla Camera. Sono passati più di sette mesi e non se ne è saputo più niente. Il governo non è stato in grado nemmeno di dare i pareri in commissione Lavoro agli oltre trecento emendamenti presentati ormai più di due mesi fa. E non c’è nessuno del governo che si degni di dare una spiegazione. Che significa? E’ una forma di sfiducia alla ministra del Lavoro da parte del resto del governo? O semplicemente sciatteria istituzionale? Noi chiediamo il rispetto delle prerogative del Parlamento che non può essere trattato come un soprammobile dell’esecutivo. E che deve poter lavorare in maniera ordinata. Auspichiamo che lo stesso chiedano i colleghi della maggioranza di centrodestra e la presidenza della commissione Lavoro. Altrimenti è meglio ritirare subito questo provvedimento, riscriverlo daccapo e far finire questa pagliacciata”.
Lo dichiarano con una nota congiunta i capigruppo dell’opposizione in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto (Pd), Valentina Barzotti (M5s), Franco Mari (Avs) e Antonio D’Alessio (Azione).
Impegno civile, studio e intelligenza. L’eredità di Falcone è anche un metodo nuovo per combattere la mafia. Un insegnamento che è rimasto. E non il solo. Alla sua memoria, a quella della moglie e degli uomini della scorta dedichiamo oggi pensieri e lavoro politico.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“Con le detrazioni edilizie al 30 per cento si rischiano nuove stragi nei cantieri: il Governo Meloni, bocciando l’ordine del giorno del Pd sulla necessità di una revisione delle aliquote meno drastica, promuove di fatto il lavoro nero che gli incentivi fiscali di questi ultimi decenni avevano contribuito a contrastare” Lo dichiara il deputato Pd e segretario dem della Toscana Emiliano Fossi sulla discussione del Decreto Superbonus in corso oggi a Montecitorio.
“Un incidente sul lavoro su tre - aggiunge Fossi - si verifica in edilizia ed è praticamente inutile, come sta facendo la destra, aumentare le sanzioni se poi non ci sono controlli adeguati perché manca il personale preposto. La verità è che per questa maggioranza e per questo governo la sicurezza sul lavoro non è una priorità”.
“Quello che sta accadendo sui campi flegrei certifica l’incapacità di questa destra di governare il paese. Mentre alla camera venivano infatti approvati da tutti i partiti ben tre ordini del giorno che andavano nella direzione del super sisma bonus, il Ministro Musumeci in conferenza stampa comunicava l’impossibilità dell’utilizzo di questo strumento. Oltre alla evidente mancanza di coordinamento interno, si umilia il Parlamento e il lavoro che era stato fatto a supporto degli amministratori locali impegnati a fronteggiare una grave emergenza. Un fatto gravissimo, dove però a rimetterci sono i cittadini dei campi flegrei” così il deputato democratico, responsabile nazionale Mezzogiorno, Marco Sarracino.
“Il governo Meloni continua il gioco delle tre carte e per aiutare le aziende agricole in ginocchio a causa delle alluvioni toglie le risorse alle famiglie in difficoltà che avrebbero dovuto beneficiare dell’assegno di inclusione e di strumenti efficaci per trovare un’occupazione. Questo gioco al massacro sulla pelle dei cittadini bisognosi è vergognoso e rende evidente la politica della destra che recupera le risorse togliendo ai poveri mentre i colossi economici, che realizzano extraprofitti ingenti, vengono sempre tutelati”.
Lo dichiara il deputato Pd in commissione Lavoro e segretario Dem della Toscana, Emiliano Fossi, sugli 83,7 milioni di euro sottratti al ministero del Lavoro inizialmente destinati per avviare percorsi di formazione ai disoccupati, ma poi trasferiti al ministero dell’Agricoltura.
“Dobbiamo reagire a questa destra oscurantista, e combattere affinché il diritto all’aborto sia esigibile in ogni ospedale del Paese: oggi nelle regioni governate dal centro destra questo diritto si trova di fatto in pericolo. Primo caso fra tutti il Piemonte, dove addirittura nell’ospedale più importante della Regione è stata istituita una ‘stanza d’ascolto’, data in affidamento diretto al Movimento per la vita. Questa è violenza psicologica, istituzionalizzata dentro gli ospedali” dichiara Gribaudo, durante la conferenza stampa sulla legge 194 di stamattina.
”A questa situazione va aggiunto un elemento molto grave: le misure contenute nel Decreto Pnrr, che di fatto permettono alle associazioni antiabortiste l’ingresso nei consultori. È ora che questo attacco alla 194 finisca. La denatalità si combatte con degli strumenti a tutela del lavoro femminile, servizi di welfare inclusivi, la capacità di ripensare i tempi di scuola e lavoro in dimensione genitoriale e il congedo paritario obbligatorio retribuito di 5 mesi. Così si cambia la cultura e si favorisce la genitorialità” continua la deputata.
”Chiediamo alle donne di fare un’alleanza non per rivendicare una battaglie del passato, ma per scrivere una pagina di diritti della storia odierna, perché abbiamo bisogno di costruire un futuro diverso. Non lasceremo spazio alla deriva oscurantista, useremo ogni luogo democratico per difendere la possibilità di autodeterminazione delle donne” conclude la vice presidente del Partito Democratico.
Scienza guidi politiche decisori istituzionali
“Difendere la biodiversità che in questi anni è cresciuta nel nostro Paese, significa attuare concrete e non ideologiche politiche di conservazione e buona gestione del territorio. Il nostro Paese è ricco di biodiversità grazie anche agli agricoltori, veri e propri custodi dell'ambiente e al lavoro svolto dalle istituzioni, dagli enti Parco regionali e nazionali, dalle riserve naturali e marine, dalla collaborazione tra le associazioni venatorie e ambientaliste. La scienza continui a guidare le scelte dei decisori istituzionali, intervenendo con rigore sulle specie in difficoltà di sopravvivenza e consentendo di riportare in equilibrio quelle in esubero senza indugio. Servono dialogo e concertazione tra i portatori di interesse, rimuovendo i pregiudizi. Perché biodiversità è certo bellezza, sviluppo ed economia dei territori, ma servono scelte anche difficili per tutelarla davvero!”.
Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
"Auguri di pronta guarigione a Guido Crosetto e ci auguriamo di vederlo presto al lavoro al ministero e accanto alla sua famiglia". Lo scrive su X Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio.
“Mentre la destra affossa il salario minimo in Parlamento, dai comuni e dalle regioni arriva un segnale molto forte per stabilire una soglia sotto la quale è vietato lavorare. E’ molto rilevante l’emendamento approvato oggi dalla Regione Puglia presentato dai consiglieri del Pd e del centrosinistra Mazzarano, Parchitelli, Lopalco, Caracciolo e Campo, sull’obbligo di applicare il salario minimo a nove euro lordi l’ora lungo tutta la catena degli appalti e dei subappalti. Il governo ascolti i segnali che arrivano ogni giorno dagli enti locali nella battaglia contro il lavoro povero. E soprattutto dai cittadini che stanno firmando in decine di migliaia la legge di iniziativa popolare sul salario minimo legale avanzata unitariamente dalle opposizioni”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Il protocollo sugli appalti firmato oggi a Firenze dal Comune insieme a Cgil, Cisl e Uil è un segnale chiaro: la priorità si chiama sicurezza sul lavoro. All’indomani della tragedia dell’Esselunga a Firenze l’accordo siglato indirizza finalmente tutto il sistema dei lavori pubblici e privati nella direzione della difesa dei contratti comparativamente più rappresentativi, che vanno rispettati lungo tutta la catena degli appalti e dell’offerta economicamente più vantaggiosa chiudendo la stagione delle gare al massimo ribasso. Si tratta di una svolta oggettiva che, come a Bologna e Roma, mette al centro la qualità dell’occupazione dopo anni di risparmi sui costi e di disinvestimento su salute e sicurezza”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.